10 Settembre – Parte 2
Sono circa le 3 di pomeriggio e finalmente arriviamo a Las Vegas. Purtroppo il primo impatto è molto più bello di notte quando le luci dei palazzi e il faro del Luxor creano un bagliore che si vede da miglia di distanza, perciò Dome non si rende bene conto di cosa lo sta aspettando.
Io invece già sento battere il cuore a mille, perché a Las Vegas ho mosso i miei primi passi in suolo americano, e come si suol dire: il primo amore non si scorda mai.
Prima tappa a Las Vegas: l’hotel in Fremont Street
Per motivi di budget alloggiamo nella Fremont, sebbene negli ultimi anni i prezzi siano saliti alle stelle anche in questa zona. Non passiamo per la strip, ma proseguiamo lungo la I15, costeggiando da dietro New York New York, Bellagio, Caesars, che ovviamente visti così deludono Dome, sempre più rattristato e convinto che la città non gli piaccia abbastanza.
Per arrivare alla Fremont troviamo anche una serie di lavori all’uscita della I15, tanto che ne’ il navigatore ne’ il cellulare riescono a calcolare il percorso. Perdiamo tempo anche qui e temo davvero che Dome voglia già scappare. Siamo cotti, ma finalmente vediamo l’anonima insegna del nostro Oasis at Gold Spike, parcheggiamo e andiamo a fare il check-in.
Oggi è una giornata particolarmente bollente, ci sono quasi 45 gradi ma almeno è un caldo secco per cui ti senti bollire senza avere addosso nemmeno una goccia di sudore. Fortunatamente l’hotel ha la piscina e questo è ora il nostro primo e unico obiettivo.
Un tuffo in piscina è proprio quello che ci vuole
Tempo 5 minuti siamo in costume e andiamo a rilassarci in acqua, dove incontriamo un italiano che abita (beato lui) a Phoenix, e si gode qualche giorno nella Sin City, approfittando di un volo andata e ritorno costato solo 80$.
Tra una chiacchiera ed un tuffetto il tempo sembra volare e il sole comincia a tramontare tra i palazzi di fronte a noi.
Sono ormai le 18 così decidiamo di andare in camera per prepararci per uscire e cercare un locale dove mangiare. Solo il tempo di fare una doccia, riposarsi un pochino e.. che succede? Apriamo gli occhi e improvvisamente sono le 22.
Ebbene sì, abbiamo toccato il letto e siamo letteralmente crollati per poi esser svegliati dai suoni e dalle luci delle insegne al neon dei casinò. Sacrilegio: abbiamo perso altre 4 ore dormendo, ma vabbè Las Vegas si vive la notte!
Finalmente le luci di Las Vegas
Decidiamo di non prender la macchina e di visitare la Fremont, che a mio avviso se non si vuol camminare molto è la soluzione migliore per fare baldoria trovando spettacoli, musica, drinks, cibo e persone folli, in quei pochi metri sotto il padiglione luminoso.
Vorrei tanto fare la zipline, che per chi non lo sapesse è un’attrazione adrenalinica in cui vieni agganciato ad un cavo sospeso a mezz’aria e lanciato fino all’arrivo godendoti le luci della Fremont da una “diversa” prospettiva.
Purtroppo per me, Capitan coraggio Dome usa prontamente la scusa dell’incidente per evitare di farla.
In effetti pure io inizio ad accusare mal di testa e dolori al collo, quindi per ora meglio lasciar perdere. Anche quest’anno rimando a data da destinarsi come in tutti i precedenti viaggi.
Decidiamo allora di fare il nostro primo ingresso al casinò e vedo la faccia di Dome che è già tutta un programma. La sua delusione è palesata perfettamente sul suo viso e tempo cinque secondi arrivano anche le sue lamentele. Non è proprio questo che si aspetta da un casinò di Las Vegas. L’atmosfera è un po’ squallida e gli sembra più di stare in una classica sala slot, che ha già visto molte volte. Usciamo quindi con un po’ di delusione addosso e Dome dice per la prima volta: “devo smettere di guardare troppi film”.
Ma io non dispero, so che avremo modo di trovare nuovo entusiasmo.
Certo, non è la Strip ma anche la Fremont ha il suo bel fascino. Tutte queste luci, la musica e l’atmosfera di festa che pervade nell’aria iniziano a fare effetto anche su Dome. Un po’ più entusiasti passiamo da un casinò all’altro.
Dome fa la sua prima vincita al casinò
Al Golden Nugget facciamo la nostra prima giocata e anche, udite udite la nostra prima vincita. Si va bè 2,50$ non sono questo gran bottino… ma a noi va benissimo così. Quanti d’altronde possono dire di essere stati a Las Vegas, aver giocato e aver vinto? Sicuramente un numero ristretto di persone e noi facciamo parte di quest’élite. Non male come primo giorno direi.
Usciamo di nuovo in strada e all’improvviso sopra le nostre teste iniziano a proiettare un video accompagnato da una musica che subito riscalda e elettrizza tutti . Tempo 2 minuti vediamo ballare gente di ogni età.
Las Vegas è proprio questo: un luogo magico dove ognuno è libero di lasciarsi trasportare dall’euforia e dalle mille emozioni che solo lei è in grado di darti.
Per una volta non ci sono distinzioni tra ceti sociali o razze diverse. Siamo tutti insieme, gomito a gomito che balliamo, cantiamo, beviamo, giochiamo e perché no, ci arrabbiamo perché la fortuna ci ha voltato le spalle. Ma tant’è .. domani ci rifaremo… forse. D’altronde siamo a Las Vegas gente.
Tra un ballo e un altro non disdegniamo i mille negozi di souvenirs che ci accolgono con oggetti stravaganti. Qualcosa per noi, qualche altra da portare a casa come regalo ed eccoci giunti alla fine di questa pazza, paurosa, ed elettrizzante giornata.
Ora si rientra in hotel per riposarci e ricaricare le batterie. Sì perché domani ci attende una giornata molto particolare: è il mio compleanno!!! Ciao e alla prossima…