12 settembre Diario di viaggio del terzo giorno a Las Vegas
Dannato jet lag. Sono le 7.30 e siamo già svegli con gli occhi spalancati da almeno 2 ore. La cosa ironica è che siamo entrambi esausti per la giornata di ieri e vorremmo riposare un altro po’ ma si sa, Vegas è la città che non dorme mai e con noi non intende fare sconti. Unica soluzione: scendere dal letto, cambiarsi e… si parte!
Anche oggi sono molte le cose che ci aspettano. Ma prima, rifornimento! Ci vuole proprio una bella colazione che ci dia la giusta carica. Si ma… dove andare? Da Starbucks non se ne parla. E poi vogliamo entrare in un locale caratteristico. E non c’è nulla di meglio di un bel distributore di benzina a due passi dall’hotel, con annesso negozietto dove trovare quello che ci serve.
A dire il vero solo Simo trova quello che vuole, mentre io che ho gusti un po’ più particolari non ne esco molto soddisfatto. Ma non importa, non è questo il mio obiettivo. Quello che conta davvero è arrivare preparato all’avvenimento più importante della giornata, il secondo buffet. Ieri, vuoi per l’inesperienza o per l’eccitazione mi sono lasciato fregare, ma ora.. oh no .. nulla mi farà perdere questa seconda chance.
Pronti per la Strip: il Bellagio
Parola d’ordine: controllo e attenzione! Quindi, colazione sobria e via, partenza verso la Strip. Oggi il traffico, complice magari anche l’orario, non è come ieri. Vegas sa del nostro disagio notturno e ci risparmia lo stress del viaggio.
Troviamo facilmente anche parcheggio e in pochi minuti siamo di nuovo di fronte al Bellagio. Nonostante dia il meglio di sé la notte, dobbiamo ammettere che questa città è molto affascinante anche di giorno. E la riproduzione del lago di Como che stiamo ammirando, sembra proprio voler confermare questa tesi.
È veramente uno spettacolo maestoso e dopo averlo fotografato da ogni angolazione, entriamo. La cosa che subito ci balza agli occhi è il lusso che questo hotel vuol ostentare. Diversi negozi con costi proibitivi, sembrano voler dimostrare proprio questo.
Rimango un po’ deluso però, perché gli interni non sono secondo noi all’altezza della bellezza esteriore. Finiamo il tour velocemente, non molto soddisfatti e ci dirigiamo verso il Caesar’s. Mentre attraversiamo il corridoio di collegamento, mi chiedo se anche quest’ultimo sarà una delusione come il precedente, ma…
Il Caesar’s Palace
Wow! È bellissimo e maestoso, una vera riproduzione della città eterna. Tra mille video e altrettante foto arriviamo ad un altro negozio Abercrombie. Quello di ieri era chiuso ma questo… sta proprio aspettando noi.
Iniziamo una ricerca che tra scelta e prova abiti, durerà quasi due ore. Alla fine come sempre ormai, l’unico che esce soddisfatto sono io. Simo non trova niente e se ne esce con la scusa che vuole risparmiare. A consolarla però ci aspetta, nella rotonda proprio di fronte al negozio, lo spettacolo della caduta di Atlantide: statue parlanti, giochi di luce, fulmini e saette, le fanno dimenticare il suo insuccesso e riacquistare il sorriso.
Finito lo spettacolo continuiamo la passeggiata tra le vie principali di Roma, e tra mille negozi e altrettante sculture, ci fermiamo davanti ad ogni singola gelateria dove io riesco sempre ad ottenere assaggi gratuiti di ogni gusto.
Sì perché, vanno bene spettacoli e attrazioni, ma sono ormai le 12 e il richiamo del pranzo inizia a far presa sui nostri stomaci, che reclamano cibo. Ci fermiamo al grande Food Court del Caesar’s, un complesso di diversi ristoranti, ognuno con le sue specialità. Io opto per un panino con pollo fritto e formaggio, Simo, beh.. oggi non è fortunata, non trova nulla che le piaccia e rimane a bocca asciutta.
Con la pancia bella piena (almeno per quello che mi riguarda) proseguiamo verso la vera missione della giornata: un bel tuffo in piscina. Quella del Bellagio l’abbiamo saltata direttamente perché è solo per i clienti, mentre qui al Caesar’s sembra che si possa entrare al costo di 20$. Carichi e desiderosi di un bel bagnetto e di un po’ di relax, arriviamo all’ingresso della piscina ed è qui che Simo fa la magia.
La nostra prima volta nelle meravigliose piscine del Caesar’s: gratis!
Non so bene cosa abbia detto al ragazzo che ci ha accolti, ma dal suo sorriso capisco che abbiamo il via libera e la cosa più esaltante è che possiamo farlo gratuitamente : oggi, ci dicono, siamo ospiti del casinò. Non ce lo facciamo ripetere due volte… in men che non si dica siamo già cambiati e distesi su un mega divanetto a due piazze a bordo piscina.
Mi guardo un po’ intorno e vi garantisco che la location è veramente da favola. Diverse piscine, una anche con bar al centro, circondate dalle mura del casino che sembrano riportarci veramente nella vecchia e gloriosa Roma.
Certo che qui hanno fatto veramente le cose in grande. Entusiasti posiamo le nostre cose ed entriamo subito in acqua che è sorprendentemente tiepida. Come entri avverti una piacevolissima sensazione di calore che ti rilassa e distende. E poco importa se come esci sembra di gelare per il vento. Basta immergersi nuovamente per ritrovare quel piacevole tepore.
Con la pelle ormai completamente squamata, esco dall’acqua e mi vado ad asciugare vicino a Simo. Asciutto e ben disteso, mi lascio coccolare dal venticello che mi accompagna in un sonnellino profondo.
Al mio risveglio ho lo sguardo di Simo su di me, sempre amorevole e protettivo. Ogni volta ha l’effetto di rilassarmi e farmi sentire a mio agio. La giornata scorre via così, tra un bagnetto e un riposino, un cocktail analcolico a bordo vasca e una risata. Quasi senza accorgercene, siamo arrivati a fine giornata e dobbiamo lasciare quest’oasi di pace e andarci a cambiare per la serata. Un sorriso si posa sul mio viso mentre mi cambio nello spogliatoio. Sì, perché se la giornata è stata una favola, la serata promette altrettanto bene.
Pronti per il secondo buffet: all’ Aria
Come già detto c’è un gustoso amico ad aspettarci che non vedo l’ora di andare a trovare: il secondo Buffet. Anche Simo, complice il digiuno a pranzo, non sta più nella pelle, quindi caro Caesar’s grazie di tutto e arrivederci. Usciamo e ci incamminiamo verso l’Aria, che abbiamo scelto per la nostra sontuosa cenetta. Già mentre la cameriera ci guida verso il nostro tavolo, iniziamo a guardarci intorno per capire cosa possiamo gustare oggi.
Per mio sommo rammarico il raffronto con il suo predecessore è assolutamente impari. Il Mirage offre sicuramente un banchetto più vasto e leccornioso. Vorrà dire che ne faremo tesoro per il nostro prossimo viaggio. Rassegnato inizio ugualmente a fare razzia di qualunque tipo di pietanza possa stuzzicarmi il palato e, piatto dopo piatto possiamo comunque ritenerci soddisfatti della cenetta. Pieni ed appagati decidiamo che è arrivato il momento di esplorare anche al resto dell’Aria.
Come per il cibo, anche la struttura non regge il confronto con i suoi colleghi ammirati fino ad ora. Secondo noi è sì molto chic, ma fredda e poco coinvolgente. Decidiamo quindi di non sprecare altro tempo perché ancora dobbiamo visitare tutti i casinò a sud del City Center e abbiamo solo qualche ora per farlo.
Facciamo un salto a New York
Il New York New York ci aspetta trepidante… Scendiamo subito in strada e nel tragitto non possiamo fare altro che continuare a scattare e riprendere ogni cosa ci si paventi davanti: negozi, luci, ragazze in bikini che ti chiamano per fare qualche scatto insieme (dietro lauta mancia, ovvio) e ovunque un fiume di gente.
Capiamo che a Las Vegas non ci si può proprio abituare, amici. E quasi senza accorgercene ci troviamo difronte al New York New York. A darci il benvenuto la mini Statua della Libertà e il piccolo skyline della città. Anche qui tutto studiato nei minimi particolari, sia all’esterno che all’interno.
New York è un altro luogo che adoro, ma che ancora non ho avuto il piacere di visitare, perciò mi consolo godendomi queste riproduzioni. Ed eccoci allora a passeggiare lungo la Broadway e fare capolino all’ingresso del mitico “Coyote Ugly” (o meglio, la sua fedele riproduzione).
Perlustriamo poi tutta la sala giochi alla ricerca del Cashier, perché anche qui, come ho già fatto negli altri casinò, mi faccio cambiare una fiche da un dollaro da portare a casa come ricordo.
Ne ho già collezionate una decina e il pensiero che magari possano essere state usate in un importante torneo e toccate proprio da qualche campione, mi esalta. Ho conosciuto il poker qualche anno fa e subito mi sono appassionato. Trovarmi nella patria delle WSOP è grandioso.
La cosa più interessante è però che ormai vado da solo e senza indugi alla cassa a chiedere le fiches ,non voglio perdermi nessuna occasione per esercitarmi e cimentarmi nello sfoderare il mio slang, con esiti più o meno imbarazzanti.
Usciamo dal New York New York e in pochi secondi, cambiamo nuovamente scenario.
Adesso visitiamo l’MGM Casinò e poi di nuovo a passeggio lungo la Strip
Siamo all’ingresso dell’ MGM, di fronte all’immenso leone dorato. In questo luogo si disputano ogni anno i migliori incontri di boxe e si sono alternati negli anni, i più grandi professionisti del mondo. Impossibile non fargli visita.
Purtroppo però una volta entrati rimaniamo un po’ delusi da ciò che troviamo . Soprattutto Simo che lo trova molto cambiato. I leoni e la vecchia scenografia non ci sono più ed hanno lasciato spazio ad un ambiente più sobrio. Prendo così la mia fiche, finiamo di visitare velocemente il resto del casinò e ci rimettiamo in marcia.
Nel tragitto che ci riaccompagna al parcheggio, facciamo tappa nel negozio della Coca Cola. Al suo interno ci danno il benvenuto magliette, portachiavi e ogni genere di gadget oltre che all’immancabile bevanda più famosa al mondo in tutte le sue varietà e confezioni, distribuiti sui due piani.
Poco più avanti, le luci dell’Hard Rock catturano la nostra attenzione e ci invitano ad entrare per curiosare nello shop. Troviamo poi un grande negozio di souvenir e ne approfittiamo per comprare gli ultimi pensierini e una bella bibita fresca che ci gustiamo sulla scalinata del Planet Hollywood, di fronte al Bellagio.
Come sorpresa di fine giornata ecco che inizia un nuovo spettacolo delle fontane, con Bocelli e la sua meravigliosa “Con te partirò” Siamo realmente estasiati. Finito lo show rimaniamo ancora qualche minuto ad ammirare il fiume eterogeneo di persone che popolano la città questa sera.
Non vogliamo andarcene, forse perché è la nostra ultima notte a Las Vegas e vorremmo godercela fino all’ultimo istante. La stanchezza però sta prendendo il sopravvento e i 40 mila passi fatti anche oggi, ci costringono a rientrare.
Solo ora capisco che abbiamo lasciato troppo poco spazio a questa città e che dovevo seguire il consiglio di Simo e prenotare qui per più giorni .
Da ignorante in materia avevo molti pregiudizi su Las Vegas, immaginandola solamente come una meta per far baldoria con gli amici. Ma ora che ci sono stato posso assicurarvi che è bellissima, piena di vita e con mille cose da fare e visitare.
I migliori show di magia, spettacoli, concerti o eventi sportivi, si danno appuntamento qui ogni anno. Ognuno può trovare il giusto motivo per venire, gustarla e amarla proprio come abbiamo fatto noi. Tristi, stanchi e già nostalgici, rientriamo in hotel. Domani ci attende una nuova tappa, in un luogo totalmente diverso ma altrettanto affascinante, che non vedo l’ora di visitare : la Monument Valley.