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Giorno 15 (parte2) – Pronti per visitare Santa Barbara

E’ arrivata adesso l’ ora di dirigersi verso Santa Barbara e ci aspetta un’ora abbondante di viaggio. Impostiamo come prima tappa Old Mission Santa Barbara perché non vogliamo rischiare di trovarla chiusa. La Hwy 1 si allontana per un po’ dalla costa, passiamo Oxnard e a Ventura tornando nuovamente a costeggiare l’oceano.

23 Settembre
E’ arrivata adesso l’ ora di dirigersi verso Santa Barbara e ci aspetta un’ora abbondante di viaggio, prima di poterla visitare. Impostiamo come prima tappa  Old Mission Santa Barbara perché non vogliamo rischiare di trovarla chiusa. La Hwy 1 si allontana per un po’ dalla costa, passiamo Oxnard e a Ventura tornando nuovamente a costeggiare l’oceano.

Visitare l'Old Mission Santa Barbara - Santa Barbara - California
Visitare l’Old Mission Santa Barbara – Santa Barbara – California

Alle 3,45 siamo nell’immenso parcheggio di fronte alla chiesa. Io scatto solamente qualche foto e lascio Dome entrare da solo, in questi casi mi accontento degli esterni.  Purtroppo lo vedo tornare sconsolato: la porta non si apre, mi dice. Ma come è possibile, è pieno di gente, che ci fanno tutti qui?

Entriamo dal negozio di souvenir, che scopriamo esser anche biglietteria. Si perché se uno vuol solo andare in chiesa deve pagare l’ingresso come se facesse il tour completo per visitare l’intero complesso della Mission Santa Barbara.

Old Mission Santa Barbara

Ormai che ci siamo, entriamo. 9 $ a testa più mini guida in italiano. Accediamo subito al chiosco e poi al cortile che fa anche da cimitero con un albero ombroso centrale. Non ci soffermiamo molto: lo scopo della visita è la chiesa.

Finalmente troviamo l’ingresso: una porticina laterale nell’unica navata di questa struttura piuttosto stretta ma lunga, con solo due file di panche, una a destra e una a sinistra del corridoio centrale. Lascio Dome fare quello che deve e osservo i dipinti e le statue. Sorpresa sorpresa. C’è anche quella di San Francesco, che ha ricevuto le stigmate nel santuario a pochi passi da casa mia, in Toscana. In effetti ci sta, la chiesa fu fondata dai Francescani!

Visitare Old Mission Santa Barbara - Foto divertenti
Visitare Old Mission Santa Barbara e fare foto divertenti

Il nostro tour dura davvero poco. Il tempo di una preghiera e una passeggiata. Dome è adirato, non voleva pagare per entrare ed è poco socievole al momento. Usciamo ritrovandoci nel negozio di souvenirs. Il budget per i santini questa volta è terminato con il biglietto di ingresso, così Dome prende solo una boccettina da riempire con l’Acqua Santa della chiesa. Dobbiamo farcela riempire in una stanza a cui si accede da una piccola porticina accanto all’entrata.

Ci accoglie un’anziana signora. A stento si regge in piedi. Come sempre sono io che devo spiegargli che cosa cerchiamo. Ci chiede per chi sia l’Acqua Santa e sempre io le rispondo che è per Dome. Lei quasi incredula si emoziona e gli stringe la mano dandogli la sua benedizione anche per il resto del viaggio. Io la ringraziando e Dome che non ha capito nulla si congeda con il suo solito ok.

Usciamo e io con tono scherzoso gli faccio notare che mi son anche presa parte della sua benedizione. A quel punto panico. Paranoia. Ovviamente non ha capito nulla della mia conversazione con la signora e si dispera perché non l’ha ringraziata lui stesso a dovere. Quanto rido. Così impara a dire ok di default. Oggi avrà pur trovato una tanto agognata chiesa ma non gliene è andata una per il verso giusto.

Una breve visita al molo di Santa Barbara

Non abbiamo più molto tempo per le visite, dobbiamo raggiungere Salinas più di 320 km di distanza. Siamo però vicini allo Stearns Wharf, così facciamo un salto in spiaggia. Il molo nonostante sia in legno si può percorrere in auto e parcheggiare proprio all’estremità in fondo, sospesi sull’acqua. Dome è già pronto per l’avventura ma io lo supplico di evitare. Non riesco  ad inoltrarmi nemmeno a piedi, tanto si sente lo scricchiolio al passaggio di ogni mezzo, così optiamo per fermarci negli spazi in strada.

Uno scultore di sabbia attira per qualche minuto la nostra attenzione: ha riprodotto alla perfezione un pescatore a riposo. Poco più avanti, un paio di ragazze ubriache, molestano un giovane seduto su una panchina. Sì, lo molestano proprio, tanto che il “poverino” deve alzarsi e cambiare zona. Ad un tratto una Hammer enorme si immette nella piccola rotonda che porta al molo. C’è poca gente in giro, ma una gran bella varietà di situazioni.

Ci soffermiamo per qualche minuto anche ad osservare l’oceano. Per la prima volta l’acqua è nera, non capiamo il motivo ma di certo non ci invoglia a bagnarci i piedi. Sarà per un’altra occasione. Non riusciamo nemmeno a visitare la downtown, così  Santa Barbara è già segnata per un approfondimento in un futuro on the road : ennesima scusa per tornarci.

Visitare Santa Barbara oceano al molo
Oceano a Santa Barbara – California
Pronti per salutare Santa Barbara

E’ arrivato il momento di rimetterci in marcia, pronti, partenza, via. Magari! Ecco che ci fermiamo dopo due secondi. Si perché qualcuno ha bisogno del bagno. Accostiamo al primo 7 Eleven. Io aspetto in macchina e Dome si smaterializza.

Nel frattempo compare una senzatetto: una ragazza giovane, ma sporca e sfinita. Pelle ed ossa. Parla da sola mentre rovista nel cestino di fronte alla mia auto. Prende i mozziconi delle sigarette e recupera quel poco tabacco rimasto in ognuna mettendolo in tasca. Un ragazzo le da qualche dollaro ma lei inizia a inveirgli contro.

Ho un black out, uno di quelli in cui pensi che è meglio non pensare. Voglio solo che Dome arrivi presto. Riappare dopo una decina di minuti con due pacchetti di patatine. Arrabbiato. Ha comprato qualcosa per poter usufruire del bagno e solo dopo ha scoperto che non c’era. Quanto avrei voluto assistere alla scena…mi lascia di nuovo in auto  e scappa verso il distributore Chevron dalla parte opposta della strada.

Mi chiudo dentro e aspetto, di nuovo. Questa volta torna quasi subito. Vittorioso e con un altro pacchetto di patatine. Bene abbiamo anche la scorta di schifezze per il viaggio!!! E devo dire che stavolta Dome ha fatto Bingo. Ha trovato dei cornettini di mais e delle chips così croccanti e non unte, che questa ricerca del bagno è stata manna dal cielo…

Questa volta si parte davvero

Adesso partiamo davvero. Non sappiamo se passare per il Big Sur o dall’entroterra, lungo la 101, risparmiando quasi 2 ore di viaggio. Quando abbiamo progettato l’itinerario il Big Sur era ancora in buona parte inaccessibile a causa dei lavori per sistemare le frane dell’anno precedente, quindi avevamo già scartato l’idea di percorrerlo. Lo hanno riaperto a sorpresa pochi giorni prima della nostra partenza, ma è complicato stravolgere l’itinerario. O lo saltiamo , o lo affrontiamo senza soste e per metà anche senza luce.

Io nel 2012, sarà per la nebbia, sarà che non amo gli strapiombi, non ne rimasi così estasiata, perciò non gli ho fatto una buona pubblicità e Dome non si esprime sul percorso da scegliere. Decide per noi la solita fastidiosa nebbia, che non appena lasciamo Santa Barbara inizia ad ostacolarci la vista del paesaggio circostante e a rallentare l’andatura di marcia.
” Big Sur: anche con te, sarà per un’altra volta!”

È una tratta che in effetti va fatta con calma, almeno in due giorni, se non per i paesaggi  come nel mio caso, semplicemente per visitare i paesini lungo la costa che son delle vere delizie. Questa volta non è però la nostra priorità.

Nei pressi di Arroyo Grande la nebbia si fa sempre più densa e continua a seguirci per molti km. Piano piano si fa anche buio e proseguiamo tranquillamente con il cruise control attivato. Con quest’andatura lineare facciamo davvero tanti km con un pieno a differenza della città dove abbiamo consumato il doppio in mezzo al traffico. Meglio così: un po’ di depurazione dai giorni precedenti ci vuole proprio.

Il tragitto è piuttosto monotono, di buio poi non capiamo nemmeno cosa ci circonda. Dome guida concentrato, ma inizia ad accusare fame e stanchezza. Io allora mi faccio perdonare per la mia inutilità alla guida, cercando un buon locale dove poterci rifocillare.

“Sopresa sorpresa: c’è proprio un Red Lobster a qualche km dal nostro motel.” Dai Dome resisti , alle 9 tutta questa fatica sarà solo un lontano ricordo, e ti aspetterà una cenetta con i fiocchi”. Lui non ha mai provato questa catena di ristoranti di pesce: il pescato non sarà fresco ma si fanno delle ottime mangiate a prezzi davvero convenienti. Ed è proprio quello che cerchiamo adesso.

Prima volta di Dome al Red Lobster

Arriviamo poco dopo le 9, chissà se è ancora aperto. Mi avvicino furtiva all’ingresso e un cameriere in pausa sigaretta che mi legge nel pensiero mi invita ad entrare.  Ci accomodiamo. Sfogliamo il menu e tutte queste immagini di piatti enormi e deliziosi ci mandano in confusione : ordiniamo tutto? Dome ha gli occhi a cuoricino. Non capisce nulla di cosa c’è scritto ma si affida alle immagini e poi come sempre si farà fare un piatto personalizzato. Come un bimbo che picchietta le posate sulla tavola gridando pappa, lui grida a me di scegliere velocemente. E io come al solito sono nel pallone.

C’è troppa roba , voglio tutto. Finalmente scorgo un favoloso menù composto da tre assaggi: fettuccine Alfredo e gamberi, gamberetti grigliati e in salsa di aglio: mio! Dome tortura la povera cameriera chiedendo che venga tolto il prezzemolo dalle fettuccine shrimp Alfredo e sceglie la porzione intera che costa solo 4 $ in più della mezza.
“Sia mai che mangi poco!” Poi ordina due spiedini con 5 gamberi l’uno, ma senza i contorni compresi in quel piatto.

Nei pochi minuti di attesa io corro in macchina a cercare un cambio pesante.  Si sente già la differenza di temperatura tra la soleggiata California del sud, e la burbera California del Nord…

Arrivano i piatti ordinati, tutti in un sola volta ed è l’apoteosi, sono talmente grandi e tanti che non entrano in un tavolo da 4. Non sappiamo da cosa iniziare, ma alla velocità della luce svuotiamo tutto. Dome ha scoperto un nuovo amore e se la prende con me per non averglielo proposto prima: in realtà ci avevo provato ma non era mai lungo il percorso.

Alleggeriti di 60 dollari, ma estremamente soddisfatti ci fiondiamo in motel. In camera per la prima volta troviamo un simil caminetto a parete al posto della solita brutta cassa dell’aria condizionata. Ci lasciamo cullare dal tremolio della luce della fiammella e in pochi minuti crolliamo. Domani ci aspetta una nuova avventura. Qualcosa di emozionante e divertente per entrambi. L’escursione in oceano per vedere le grandissime baleneee. Quindi buonanotte…

Ciaooo e……. alla prossima!!!!!!!!!

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