Porto Recanati
Ore 8,30 circa.
Questa mattina ci aspetta una nuova avventura, il nostro primo photowalk: una passeggiata fotografica organizzata da Regione Marche e Fondazione Marche Cultura attraverso il suo social media team e in questo caso il Comune di Porto Recanati, con lo scopo di valorizzare e far conoscere in modo esperienziale i segreti del territorio.
Arriviamo con largo anticipo perché nonostante abitiamo a pochi km da qui, non sappiamo dove sia il parcheggio gratuito, indicatoci al momento dell’iscrizione. Ed ecco una prima scoperta molto utile ancora prima di iniziare.
É il Nazario Sauro, si trova dietro la stazione ed è collegato al lungomare da un passaggio sopraelevato o da un sottopassaggio. In pochi minuti arriviamo alla gelateria Giorgio, il nostro punto di incontro.
Porto Recanati ancora si sta svegliando e ci godiamo la calma per qualche minuto. Dopo poco iniziano ad arrivare i vari partecipanti e la piazza si anima. Siamo circa 160, un numero davvero notevole e soddisfacente…
Che bello vedere tante persone interessate a iniziative di valorizzazione del territorio!
Dopo l’iscrizione, le presentazioni e la foto di rito è il momento di dividerci in gruppi e iniziare la nostra camminata.
Cosa vedere a Porto Recanati: inizia il nostro tour
La nostra prima tappa è
Il Castello Svevo
Il castello si trova proprio di fronte a noi, risale al XIII secolo ed aveva la sola funzione di proteggere la costa dalle scorribande dei pirati.
Prende il nome da Federico II di Svevia, che nel 1229 donò queste terre alla comunità.
La nostra guida ci racconta che è stato abitato fino al 1600 e che faceva parte della giurisdizione del comune di Recanati da cui prese autonomia solo nel 1800. Si trovava nella zona più periferica, la più attaccata dai pirati, portatori di razzie e distruzione.
Gli Statuti di Recanati testimoniano la tendenza allo spopolamento di questi luoghi: era spesso necessario ripopolare il porto proprio perché tra malaria e distruzione, non era una meta ambita da molti in cui gettare le radici.
Entriamo così nella Pinacoteca accompagnati sempre dalla nostra guida esperta, pronta a soddisfare ogni curiosità.
Pinacoteca “A. Moroni”
Inizialmente i locali che ospitano la pinacoteca erano gli alloggi del capitano del porto, che però fino al 1700 preferiva vivere a Recanati piuttosto che in questi luoghi malsani.
La pinacoteca attuale invece è stata aperta grazie alla donazione del professore Attilio Moroni, nato a Porto Recanati e esperto d’arte che con il suo lascito ha permesso la nascita sia della Pinacoteca che della Biblioteca comunale.
Conta circa 150 opere ed è una delle collezioni più importanti dell’Ottocento italiano presente nelle Marche.
Dalle finestre di queste sale abbiamo anche potuto vedere l’Arena Beniamino Gigli, intitolata al celebre tenore recanatese, dove in estate si svolgono eventi teatrali e musicali di alto livello.
Perlustriamo in autonomia le varie sale ed è poi il momento di salire sulla torre: un centinaio di scalini ci aspettano, ma la vista ripaga la fatica.
Si vede il mare, il Conero, Loreto, civitanova marche il paese e piccola piccola su un’altura verso Recanati anche la villa di Beniamino Gigli. Da quassù,,nelle giornate particolarmente limpide, si può vedere fino alla costa al di là del mare.
La torre
Inizialmente c’era solo la torre a dominare i territori circostanti e aveva una pianta quadrangolare (adesso ottagonale) . La cinta muraria, su cui si può vedere il camminamento di ronda, fu aggiunta successivamente.
Aveva la sola funzione di difesa e di contatto con le altre torri, dislocate ad almeno 5 km di distanza e proprio per questo motivo non venne arricchita nella sua sommità con merli decorativi.
In origine anche l’accesso era ben diverso: si arrivava in cima tramite una scala esterna e solo secoli dopo ne fu aggiunta una a chiocciola, mentre la struttura lignea e i pianerottoli sono frutto di un restauro di circa venti anni fa.
Curiosità:
In realtà Porto Recanati non ha mai avuto un vero e proprio porto: nel corso dei secoli, sono stati fatti vari interventi di canalizzazione del fiume Potenza, senza però creare mai un vero e proprio punto di attracco. Il bacino, con le acque quasi subito alte si è da sempre prestato in ogni caso, a svolgere questa funzione.
È già tempo di scendere, adesso ci aspetta la seconda tappa:
La dimostrazione della preparazione del brodetto tipico di Porto Recanati
a cura dell’Accademia del Brodetto, nella splendida Piazza del Borgo.
Troviamo di fronte a noi un invitante piatto già pronto e una selezione di pesce crudo utilizzato per la creazione di questa tipica ricetta. I due cuochi ci spiegano la procedura da seguire per la cottura e noi la riportiamo qui:
La ricetta per il brodetto di Porto Recanati
Mettere in una padella olio e cipolla tritata e farla leggermente imbiondire. Si aggiunge poi la seppia, il sale e si continua a cuocere per 15 – 20 minuti, sfumando con del vino bianco. A metà cottura della seppia si iniziano a mettere i pesci più duri: boccaincao, scorfano, mazzolina e man mano si aggiungono tutti gli altri tra cui la rana pescatrice per finire con i crostacei. Quando il piatto è quasi pronto,si versano i pistilli di zafferano messi precedentemente in effusione in acqua, meglio se quella di cottura del pesce, si aggiusta con sale se necessario e si serve con bruschette di pane casereccio.
Che bontà!
Abbiamo già l’acquolina in bocca, ma è presto per pensare al cibo. Continuiamo quindi il nostro tour, per scoprire qui accanto la targa commemorativa della cementeria Scarfiotti, immersa in un parco verde e pieno di fiori, rallegrato ancor più dalle splendide casette colorate che lo circondano.
La fabbrica, nata nel 1906, dava lavoro a oltre 120 persone negli anni ’60 ’70 e insieme alla Marineria contribuì a rendere Porto Recanati uno dei paesi industriali più importanti e rinomati di tutta Italia, in quegli anni.
In seguito all’avvento dei pensieri ambientalisti e alle critiche mosse contro l’inquinamento che provocava, fu però costretta a chiudere.
Proseguiamo ancora il nostro tour, dobbiamo recarci sul lungomare per l’uscita in barca. Durante il tragitto abbiamo tempo per qualche scatto qua e là e notiamo un’area per bimbi con giochi disegnati sul pavimento, che ci riporta alla nostra infanzia e al gioco “campana” creato con i gessetti colorati. Che bello!
Eccoci che passiamo anche davanti al palazzo comunale, e come non immortalarlo in uno scatto poetico, tra il passaggio di un’auto e una bici.
Arriviamo a destinazione ma ancora devono rientrare gli altri gruppi con le barche, quindi proseguiamo ancora per quella che diventerà la terza tappa:
La dimostrazione di pesca al serraglio
Siamo vicini alla foce del fiume Potenza e qui ancora per sport o per diletto, i pescatori si dedicano a questa attività antichissima di pesca su terra.
Un signore ci spiega nei dettagli il funzionamento di questa attività e rimaniamo incantati per qualche minuto ad osservare i due pescatori intenti ad arricchire il loro bottino.
Lanciano la loro rete con forza e maestria e questa si apre sul fondo grazie alla presenza di alcuni piombi. Non lo fanno a caso, ma osservano attentamente ogni segnale che il mare gli lancia: ombre, bollicine, linee.
Solitamente catturano cefali o muggini, ma non sempre il pescato è buono: essendo così vicini alla foce a volte l’inquinamento e la sporcizia rendono il bottino immangiabile. Oggi porteranno a casa “testoni” e “orecchie d’oro”.
Siamo così pronti per la quarta e ultima tappa:
Il giro in barca
Una nuova esperienza che ci ha permesso di vedere e fotografare Porto Recanati da una prospettiva un po’ diversa, resa possibile grazie alla collaborazione con la Lega Navale e il Gruppo Comunale di Protezione civile.
Saliamo su un gommone, a noi toccano i posti davanti allo scafo e in totale relax ci godiamo il vento tra i capelli che ci dona un po’ di sollievo dopo tanto camminare sotto il sole cocente di questa domenica mattina di fine luglio.
Man mano che ci allontaniamo da riva, Porto Recanati appare piccola piccola di fronte a noi e possiamo vederne il coloratissimo lungomare nella sua totalità. Ogni casetta ha un colore diverso, vivace e appariscente.
Ecco che poi sulla via del ritorno, siccome siamo seduti al contrario, ci troviamo di fronte il monte Conero, che vigila su tutta la riviera. Arriviamo fino alla foce del fiume, prima di rientrare alla base, al Circolo della Vela poco lontano e ci viene fatto notare come si veda la differenza tra le acque pulite del mare e quelle del fiume che si immettono, molto più scure e sporche.
Dopo circa una mezz’ora di avventura in mezzo al mare, terminiamo a malincuore anche questa attività, non prima di una foto ricordo con il nostro simpatico “accompagnatore”.
Adesso non ci rimane che percorrere al contrario tutto il lungomare per tornare alla base, approfittandone per scattare altre foto alle caratteristiche casette.
Arrivati di nuovo alla gelateria Giorgio, come da programma ci aspetta un rinfresco, qualche fetta di cocomero e succhi di frutta dissetanti: l’ideale dopo tanto camminare sotto il sole.
Il nostro primo photowalk termina qui
Sono ormai le 13 e noi non rimaniamo per il pranzo facoltativo, dato che abitiamo così vicino, quindi rientriamo a casa davvero soddisfatti per aver provato questa nuova esperienza.
Un‘esperienza piacevole e istruttiva, che abbiamo conosciuto per caso sui social e che vogliamo promuovere e far conoscere a quante più persone possibili.
Un modo diverso di esplorare il proprio territorio scoprendone segreti e curiosità.
Ringraziamo tutti gli organizzatori, per questa splendida opportunità e invitiamo anche voi a prenderne parte. Potete consultare il calendario e approfondire ulteriormente l’evento sul sito ufficiale di #destinazionemarche.
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Una risposta su “Photowalk Porto Recanati : cosa vedere”
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