Era l’alba del 16 dicembre 1989, quando una scultura in bronzo di 3200 kg, che noi conosciamo come il Toro di Wall Street, venne installata davanti alla Borsa di Wall Street.
Arturo di Modica con l’aiuto dei suoi amici, lasciò questo insolito regalo di Natale alla comunità newyorchese.
Come avvenne l’installazione del Toro di Wall Street
Sebbene avesse creato l’opera nei due anni e mezzo precedenti, lo scultore non aveva richiesto alcun permesso. Avrebbe dovuto quindi attendere il momento migliore per non dare nell’occhio, soprattutto alla polizia. Posizionando la sua opera così all’improvviso sul suolo pubblico, la avrebbe resa illegale.
Per questo motivo il 15 dicembre 1989, studiò il luogo e i movimenti delle pattuglie e calcolò che aveva appena quattro minuti per poterlo lasciare la mattina del giorno successivo. Ad attenderlo però c’era una sorpresa anche per lui: un grande albero di Natale proprio nel punto designato. Modica non si fece scoraggiare, quale location migliore per lasciare il suo dono?
Nel giro di poche ore la notizia di questa scultura stava già facendo il giro del mondo, attirando media e turisti curiosi di osservare questa novità, la cui provenienza era ignota.
I dirigenti di Wall Street, non furono altrettanto entusiasti: per loro fu un atto di sabotaggio e immediatamente chiamarono la polizia. Quest’ultima non aveva né mezzi né intenzione di spostarla, tanto che la Borsa contattò degli operai privatamente per trasportarla nel Queens.
Nel frattempo un uomo d’affari, Arthur Piccolo si interessò alla vicenda e propose allo scultore di farlo spostare a Bowling Green Park. Contattando una serie di personalità importanti, compreso il sindaco Ed Koch, riuscirono ad ottenere l’autorizzazione per il trasferimento nel nuovo sito individuato, a patto che l’artista pagasse tutte le spese di deposito e rimozione.
Richard Grasso, presidente al NYSE chiese inoltre che il toro venisse affiancato dalla statua di un orso, ma la risposta di Di Modica fu categorica :
“Voleva che io realizzassi anche un orso. Gli ho detto che non lo avrei fatto, l’orso significa che il mercato va giù, ma io volevo rappresentare la città che diventa più grande, più forte, più veloce”
A. Di Modica
Dopo tante peripezie il 20 dicembre 1989 il toro fu sistemato nella sua attuale sede.
Il Charging Bull, il simbolo dello spirito americano del “si può fare”, del riuscire a rialzarsi anche dopo un periodo nero, aveva finalmente trovato un luogo in cui poter esser ammirato costantemente da persone da tutto il mondo ed esserne il monito.
New York aveva appena superato il crollo di Wall street nel 1987 ed era la città simbolo della speranza. Qui senza distinzione di provenienza o ceto sociale tutti potevano arrivare e affermarsi, grazie alla propria determinazione.
L’arrivo della Fearless Girl
Nel 2017 il Charging Bull è tornato nuovamente protagonista delle testate giornalistiche quando si trovò posizionata di fronte la piccola Fearless Girl. La statua non fu molto apprezzata, soprattutto dallo scultore che dopo vari solleciti, riuscì a farla rimuovere già l’anno successivo.
Ma questa è un’altra storia e la ragazzina, neanche in questo articolo riuscirà a distogliere l’attenzione dal possente toro. Noi però le dedichiamo un articolo intero, certi che abbia lo stesso se non più valore.
Settembre 2019 – Il Toro di Wall Street viene aggredito
Le sue avventure non sono ancora finite. Nel settembre 2019, un 42 enne camionista di Dallas ha colpito ripetutamente la statua con un banjo, lasciandola con uno squarcio di 15 cm e vari graffi.
Apparentemente non c’era un motivo particolare. Di Modica sostiene che sia stato un atto di vandalismo volto solamente ad ottenere pubblicità .
Il danno è costato 15000 $, ma in pochissimo tempo è tornato ad essere più splendente e forte di prima, proprio per onorare ciò che rappresenta.
Adesso il Charging Bull è infatti uno dei simboli per eccellenza della città di New York. Non si può dire di esser stati in città senza averlo visto, o meglio strofinato nel naso, nelle corna e nei testicoli in cerca di un po’ della prosperità di Wall Street, di forza e ricchezza .
Ogni giorno dell’anno, anche nei più gelidi e invernali, ad ogni ora, il toro ha sempre compagnia e in estate file interminabili di turisti popolano l’intera piazza. Sarà necessaria una grande abilità nello scattare una foto ricordo senza elementi di disturbo che sbucano da ogni dove.
Da illegale è passato ad esser protetto e gelosamente custodito dalla città di New York e di cui Modica continua a parlare con fierezza.
“Non era legale, ma non sto uccidendo nessuno o derubando una banca. Sto dando il mio amore alla gente. Do loro più felicità.” Cit
“Dico alla gente: il toro non sta combattendo, rappresenta un’economia più forte e di conseguenza un mondo migliore per i giovani in futuro.” Cit.
Arturo di Modica: chi era lo scultore del Charging Bull
Arturo nasce in Sicilia nel 1941, ma già nel 1960 si trasferisce a Firenze per frequentare l’Accademia di Belle arti e aprire il suo primo studio. Nel 1973 parte per il nuovo continente e affitta uno studio a SoHo in Grand Street.
Prima del toro di Wall Street tenta due volte di installare le sue opere in città senza permesso. Nel 1977 lascia alcune statue di marmo davanti al Rockfeller Center, nel 1986 un grosso cavallo di bronzo davanti al Lincoln Center. Questa volta vuole essere un regalo di San Valentino per tutti gli innamorati newyorchesi.
Il toro è stato il terzo regalo che ha voluto lasciare, la sua opera più massiccia. Per la sua creazione è stato necessario fondere pezzi di bronzo separati e solo successivamente saldati insieme e rifiniti a mano. Una volta terminato pesava più di 3 tonnellate ed era lungo 5,5 metri per un costo di circa 360 mila dollari.
Nel 1999 Arturo di Modica ha ricevuto uno dei premi più prestigiosi assegnati negli Stati Uniti: la Medal of Honor di Ellis Island.
Sapevate tutte queste curiosità? Non dimenticate di fare una visita approfondita anche al piccolo parco di Bowling Green.