La casa museo di Hemingway sull’isola di Key West, trasuda ancora la presenza e lo stile di vita del premio Nobel che la scelse come sua dimora per ben 10 anni, tra un viaggio e l’altro in giro per il mondo.
Nascosta tra una fitta vegetazione è ancora perfettamente conservata, nonostante la furia distruttiva degli ultimi uragani a cui è miracolosamente sopravvissuta. Si mostra elegante all’esterno e ancor più negli arredi originali e minuziosi.
Vi raccontiamo qualche curiosità che abbiamo scoperto durante la visita
Hemingway l’acquistò il 28 aprile 1931.
Era appartenuta ad un marinaio e architetto, che nel 1850 l’aveva disegnata e costruita per viverci fino al 1889, quando con tutta la famiglia morì a causa della febbre gialla senza lasciare eredi.
Per oltre 40 anni la casa subì le conseguenze dell’abbandono, ma Hemingway decise ugualmente di comprarla. Il valore d’asta era di 8000 dollari.
Fu lo zio della seconda moglie Pauline a sostenerlo finanziariamente, mentre la donna si occupò dell’arredamento con minuziosa precisione e occhio attento, essendo stata redattrice per la rivista di moda Vogue.
Molte suppellettili furono però aggiunte dopo ogni viaggio in giro per il mondo, quindi oggi la casa è la principale testimone dei numerosi viaggi dello scrittore.
Hemingway ebbe 4 mogli
Hadley Richardson fu la prima moglie. Galeotto fu il party in cui lui era inviato del Chicago Sun. Con lei si trasferì a Parigi, entrò a far parte della “Generazione perduta”, un gruppo di artisti talentuosi ed ebbe un figlio.
Divorziarono quando lui le presentò Pauline Pfeiffer. Tra i due ci fu una relazione focosa. Fecero un viaggio a Key West e se ne innamorarono. La loro storia durò dal 1927 al 1940 e gli portò altri due figli.
Mentre erano ancora insieme Hemingway conobbe una corrispondente di guerra al locale che frequentava assiduamente, lo Sloppy Joe’s. Martha Gellhorn diventò nello stesso anno del precedente divorzio la sua terza moglie e insieme si trasferirono a Cuba. Questo amore durò ben poco a causa di gelosie professionali e disaccordi.
La quarta moglie fu Mary Welsh, scrittrice della rivista Time. Abitarono nella sua tenuta a Cuba e in Idaho e grazie agli interessi comuni restarono insieme a lungo, fino alla sua morte.
Nella sala da pranzo, sopra la credenza sono esposte le fotografie delle 4 donne, oltre ad un arredamento in legno spagnolo del 18 esimo secolo.
La Generazione Perduta
Alle pareti della stanza della tata sono appesi ritratti di molti amici di Hemingway, facenti parte della Generazione Perduta di Parigi. Picasso, Scott Fitzgerald, Gertrude Stein Sylvia Beach e Dali, sono solo alcuni dei grandi artisti che frequentò in quel periodo.
La più grande passione di Hemingway era la pesca
Nel soggiorno, in cui inizia la visita della casa di Hemingway, una parete è interamente dedicata alla sua più grande passione: la pesca. Fu proprio per questo che si trasferì a Key West.
Un piccolo modellino della sua imbarcazione, il Pilar, ricorda quanto gli piacesse cacciare tarpon e marlin lungo la corrente del Golfo tra Key West e Cuba. Anche quando non aveva ancora il suo fedele mezzo di avventure, dal 1928 al 1934, non poteva resistere e si spingeva al largo noleggiando assiduamente la barca del barman dello Sloppy Joe’s.
Fu proprio durante le sue battute di pesca che strinse una forte amicizia con Gregorio Fuentes: il cubano a cui si ispirò per il personaggio di Santiago ne “Il vecchio e il mare”, grazie al quale vinse il premio Pulitzer e poi il Nobel per la letteratura.
Altra sua grande passione fu la caccia.
Hemingway partecipò con la moglie a safari di caccia in Africa e fotografici lungo il fiume Nilo. Tentò di spingersi fino alle cascate Victoria, ma il suo aereo si schiantò a terra. Miracolosamente ne uscirono quasi indenni e decisero di continuare l’esplorazione.
Pochi giorni dopo però le testate giornalistiche americane riportavano della loro morte. L’aereo che doveva portarli via prese fuoco e questa volta le ferite furono molto gravi.
Ernest fu costretto a lungo in ospedale, anche quando ricevette il Premio Nobel. Non si riprese mai completamente dalle conseguenze di questo terribile incidente.
Hemingway e le due Guerre Mondiali
Nella stanza dei ragazzi, sono oggi esposte testimonianze della vita di Hemingway.
Appena 19enne partecipò alla Prima Guerra Mondiale come volontario per la Croce Rossa americana in Italia. Guidava l’ambulanza.
L’8 luglio 1918 la sua unità fu bombardata e le schegge lo ferirono gravemente alle gambe. Hemingway non si arrese nemmeno di fronte al suo dolore e in quello stesso momento riuscì a salvare un ferito trasportandolo sulle spalle.
Durante i suoi mesi di convalescenza nell’ospedale di Milano, si innamorò perdutamente di un’infermiera, che però rifiutò sempre le sue avances. Catherine Barkely, infermiera di “Addio alle armi”, si ispirava proprio ad Agnes Hannah von Kurowsky.
Partecipò anche alla Seconda Guerra Mondiale come corrispondente a fianco della ventiduesima fanteria.
Fece lo stesso la terza moglie, Martha, corrispondente di guerra che durante il DDay del 1944 fu una delle prime 5 persone (unica donna) ad assistere allo sbarco in Normandia in spiaggia.
Alcune aree importanti all’interno della casa di Hemingway a Key West
La stanza della tata dei figli
I figli Patrick e Gregory furono accuditi fino alla maturità da Ada, proveniente dalla Germania. Nel momento in cui la tata terminò il suo compito, la stanza che la ospitava fu occupata da Pauline per dedicarsi ai suoi hobby.
La cucina
La cucina fu fatta restaurare da Pauline non appena vi si trasferirono e incorporata tra le mura della casa, dato che le abitazioni del 1800 avevano solitamente una cucina esterna.
Per lo scrittore era una delle stanze più importanti: Hemingway amava cucinare il pesce fresco che portava a casa ogni giorno. E’ per questo che la mobilia è più alta delle dimensioni standard: fu necessario adattarla alla sua altezza onde evitare che il mal di schiena lo tormentasse ancor di più.
Arredarono le pareti della stanza con mattonelle portoghesi e possedevano già frigo moderno, un lusso per i tropici negli anni 30.
La veranda e l’area esterna
Da qui lo scrittore e la famiglia potevano godere di una splendida vista sul giardino, la fontana e sul faro non molto distante.
La fontana ha la forma di una nave, ma non fu frutto dell’estro della moglie o dello stesso Hemingway. Casualmente era già presente, voluta così dal primo proprietario per onorare i suoi “affari marittimi”.
L’intero viale esterno è ricoperto da mattonelle provenienti da Baltimora, così come in molti altri spazi in città. Nel periodo della Grande Depressione Key West partecipò ad un progetto di rivalutazione post-crisi in cui venne fornito il materiale per sistemare il manto stradale.
Hemingway ne approfittò per comprarne una grande quantità da utilizzare anche all’interno della sua proprietà.
La piscina e la monetina di Hemingway
Nel cortile è impossibile non notare la sontuosa piscina, la prima residenziale di Key West che tutt’oggi è la più grande dell’isola.
Fu Pauline a farla costruire nel 1935 mentre Hemingway era in missione in Spagna. Fece scavare nella roccia calcarea, sostituendo il campo di pugilato in cui il marito si allenava spesso, sfidando gli abitanti dell’isola.
C’è chi dice che Hemingway di ritorno dal viaggio si arrabbiò molto. Lanciò alla moglie un penny urlandole contro: “Pauline hai speso tutto tranne il mio ultimo centesimo, quindi a questo punto potresti anche averlo”. E fu così che Pauline, divertita da questa reazione, murò la monetina nel pavimento del patio vicino alla piscina, alla base del palo verde.
Leggenda o verità? La cosa certa è che la monetina ancora si può vedere.
Un abbeveratoio alquanto particolare
Dietro la casa principale si trova un grande vaso di olive che funge da abbeveratoio per i numerosi ospiti felini. Guardandolo bene si può intuire che cosa fosse stato in realtà: un vero e proprio orinatoio. Hemingway lo portò via dallo Sloppy Joe’s quando il suo locale preferito si trasferì nell’attuale Capt Tony saloon. Disse che gli spettava un souvenir simile dopo aver versato tanti soldi nella fogna grazie a quel bar.
Il fienile: l’area relax di Hemingway
Di fronte alla casa c’era un fienile. Hemingway trasformò la stanza al primo piano in un piccolo studio, in cui lavorava con la sua macchina da scrivere Royal, ogni giorno, rigorosamente dalle 6 a mezzogiorno.
Il resto della giornata lo dedicava alla pesca, ai divertimenti e ai suoi hobby.
Il periodo in cui soggiornò a Key West fu per la sua carriera molto produttivo.
“Addio alle armi”, “Avere o non avere”, “La morte nel pomeriggio”, “Le colline verdi dell’Africa”, “Le navi del Kilimangiaro”, “Uomini senza donne” e buona parte di “Per chi suona la campana”, vennero alla luce proprio lì.
I gatti di Hemingway: gli attuali abitanti della sua casa a Key West
Ad oggi la casa di Hemingway è abitata da oltre 50 legittimi proprietari. I gatti sono tutti discendenti di Biancaneve il primo gatto polidattilo introdotto a Key West dal capitano Dexter.
Gli abbiamo dedicato un intero articolo.
Come un grande scrittore piano piano si spegne: gli ultimi anni di vita di Hemingway
Durante gli ultimi anni di vita Hemingway dovette affrontare gli stessi problemi che avevano tormentato il padre e molti familiari.
Nel 1960 fu ricoverato in una clinica in Minnesota per curare la depressione attraverso l’elettroshock, che lo portò a forti perdite di memoria.
Nel 1961 gli Stati Uniti tagliarono ogni rapporto con Cuba e Hemingway fu impossibilitato di tornare nella sua amata isola. Questo probabilmente contribuì ad aumentare i suoi problemi mentali.
Morì il 2 luglio dello stesso anno a causa di una ferita di arma da fuoco che si procurò lui stesso.
Info Utili per la visita alla casa di Hemingway a Key West
Si trova al 907 Whitehead Street .
Il costo del biglietto è di 15 $ per adulti, 6 $ ridotto per bambini dai 6 ai 12 anni. Il museo è aperto tutti i giorni, 365 giorni l’anno, dalle 9 alle 17.
E’ possibile visitarlo tramite tour guidati che partono ogni 30 minuti, già inclusi nella tariffa di ingresso, oppure in autonomia.
Alla biglietteria vi indicheranno dove richiedere un opuscolo informativo, molto dettagliato, disponibile anche in italiano.
Non è necessaria la prenotazione anticipata e al momento accettano solo contanti per il pagamento.
Per ulteriori informazioni vi invitiamo a consultare il loro sito ufficiale.
Ringraziamo l’Ente del turismo delle Florida Keys per la disponibilità e la possibilità dataci di scoprire questa e molte altre attrazioni di Key West:
Curiosi di sapere quali?
2 risposte su “Visitare la casa di Hemingway a Key West: tra storia ed eleganza”
Che caos l’arredamento. Che casa assurda. Brutta. L’unica bellezza sono i gatti!
Casa utile x fare dormire i senzatetto (roofless people)
Buongiorno July e grazie per il tuo commento.
Sicuramente l’arredamento è un aspetto molto soggettivo quindi capiamo e rispettiamo il tuo commento. Noi però l’abbiamo trovata molto bella ed elegante, soprattutto per il fatto che ogni singolo elemento racconta la sua storia, la sua personalità e i suoi viaggi (e conoscere queste cose è stato lo scopo della nostra visita). In più, noi, che come lui amiamo viaggiare e portare a casa ricordi da ogni luogo visitato, abbiamo apprezzato ancor più questo stile, consapevoli però che può risultare caotico proprio per il fatto che prende ispirazione da ogni parte del mondo e si possono creare abbinamenti di stili che apparentemente non vanno d’accordo.
Senza dubbio comunque i gatti sono l’attrazione principale della casa… e anche loro sembrano apprezzarla molto 🙂