Ma tu lo sapevi che Houdini è nato a Budapest e che in città si trova un museo interamente dedicato al più grande illusionista ed escapologo della storia?
Noi lo abbiamo scoperto per caso, consultando la nostra fedele Lonely Planet e devo ammettere che all’inizio ero scettica. Dome però, da appassionato di magia e mentalismo ha insistito talmente tanto, che ho ceduto.
Grazie Dome per la tua perseveranza!
E’ stata una piacevole sorpresa, soprattutto perché abbiamo conosciuto la figura del grande artista ancora prima che diventasse famoso, grazie ad una guida, simpatica ed esperta e ad una spiegazione davvero esaustiva.
In collaborazione con la Biblioteca Nazionale Széchényi di Budapest, nel Museo di Houdini vengono infatti esaminate con la lente di ingrandimento tutte le leggende che aleggiano intorno alla sua figura.
E’ stata fatta un’attenta ricerca di prove storiche sulle sue radici e sulla sua famiglia attraverso lo studio di documenti, registri ufficiali e libri, per educare e trasmettere la vita e la magia del più grande showman della storia.
La nostra visita al Museo di Houdini a Budapest
La visita si articola in tre parti: la prova per aprire il passaggio segreto, la visita guidata e l’immancabile spettacolo di magia.
Non ti mostreremo molte foto in quanto nel primo locale le luci soffuse ne impediscono una buona riuscita, mentre nei locali delle esposizioni purtroppo è vietato fotografare.
Speriamo di darti quindi informazioni esaustive con questo articolo e di invogliarti ad una visita che ti consentirà di ammirare il museo con i tuoi occhi.
L’ingresso non è molto semplice da notare, al numero 11 di Piazza Disz si trova un cancello verde e un corridoio in cui sono esposti alcuni oggetti insoliti: la cabina cinese per la tortura dell’acqua (usata per l’ultimo film a lui dedicato) che racchiude la fontana magica e una cella che riproduce quelle da cui era solito scappare.
Qui è proiettato anche un film sulla sua vita che ci ha intrattenuti fino all’inizio del tour guidato.
Ecco poi che ci siamo ritrovati davanti ad un portone tentando di indovinare la parola chiave per aprire il passaggio segreto.
E tu ce la faresti a superare il primo step? Sei sicuro di conoscere tutto sulla vita di Houdini?
Cosa abbiamo scoperto all’interno del Museo di Houdini a Budapest
I locali adibiti a museo sono piccoli e stretti ma i pannelli, in inglese e ungherese e i cimeli realmente appartenuti a Houdini, ripercorrono ogni momento saliente della sua vita.
La prima cosa che ti verrà mostrata è il certificato di nascita del grande artista.
Houdini nasce come Erik Weisz, il 24 marzo 1874 nel quartiere Terézváros, in via Rakosarok. Purtroppo però oggi la sua casa non esiste più.
I suoi genitori, Samuel Weisz e Cecilia Steiner si sposarono nel 1863 ed ebbero 8 figli. I due più piccoli morirono quasi subito, Ferenc Dezno invece fu quello che come lui si dedicò alla magia.
Il trasferimento di Houdini negli Stati Uniti
L’intera famiglia si trasferì ad Appleton, nel Wisconsin, quando Erik aveva solo quattro anni e il padre iniziò a prestare servizio nella comunità ebraica in qualità di rabbino.
In questa occasione tutti i loro nomi furono modificati per renderli più americani: Erik Weisz divenne Ehrich Weiss.
Nel 1887 padre e figlio si trasferirono insieme a New York, vivendo in una pensione sulla 79 esima strada, in attesa di trovare un alloggio definitivo per tutta la famiglia.
Erik nonostante la giovane età iniziò a vendere giornali. Entrò anche a far parte della squadra di atletica, vincendo gare di bicicletta, di boxe, nuoto e dimostrandosi fortissimo nella corsa.
Il primo approccio di Houdini con la magia
In questo periodo Houdini scoprì la letteratura magica grazie all’autobiografia di Jean Eugène Robert-Houdin, un mago francese considerato il primo pioniere della magia moderna.
Decise così di appropriarsi di quel nome tanto importante, ma in segno di rispetto, aggiunse una “i” in fondo a Houdin e con il collega di lavoro Jacob Hyman, iniziò ad esibirsi come “ The Houdini Brothers”.
Nel 1891 partecipò ad uno spettacolo di un mago nomade, di nome Dr. Lynn ed iniziò così la sua carriera da illusionista.
Si dedicava soprattutto a giochi di carte, ma ben presto si lasciò incuriosire dalle evasioni.
Houdini si specializza nelle evasioni
Nel 1899 incontrò lo showman Martin Beck, che inserì nel proprio circuito di spettacoli le incredibili fughe dell’artista.
In 4 anni Houdini è leggenda.
All’inizio della sua carriera avvenne anche l’incontro con la futura moglie, Wilhelmina Beatrice “Bess” Reiner, che sposò dopo sole tre settimane, nonostante la diversità di religione.
Bess, anche lei illusionista, gli resterà accanto come sua assistente per tutta la sua vita.
Nel museo troverai catene, manette, corde, la cassa utilizzata per lo show della ragazza divisa in due e all’ingresso, come già detto anche la cella della tortura cinese dell’acqua, che presentò nel 1913, mostrandosi sospeso a testa in giù in una cassa di vetro e acqua chiusa a chiave.
Houdini si liberava da qualunque tipo di lucchetto o manette o luogo in cui veniva rinchiuso. Sfidava addirittura i poliziotti chiedendogli che lo incarcerassero per poi evadere durante la notte.
Gli anni ’20: i saggi che svelavano alcuni suoi trucchi e la battaglia ai falsi medium
Houdini svelò alcuni dei suoi trucchi nei libri scritti negli anni ’20, anch’essi esposti nel museo.
Quegli anni furono proficui anche per la scrittura di saggi contro i medium. Dopo la morte dell’amata madre si dedicò a cercare di smascherare tutti coloro che fingevano di avere questa dote. In compagnia di reporter e polizia partecipava a sedute spiritiche e faceva arrestare chiunque tentasse di ingannarlo.
Il caso più eclatante fu quello della famosa Margery Mina Crandon che Houdini riuscì ad incastrare durante una seduta, nonostante qualcosa sia rimasto ancora avvolto nel mistero.
Il suo rapporto con Arthur Conan Doyle
In un angolo del piccolo museo si notano dei riferimenti allo scrittore di Sherlock Holmes, un convinto spiritista, che si oppose fermamente a tutte le testimonianze di Houdini. Fu per questo che tra i due si crearono forti tensioni.
Lo spettacolo di magia al Museo di Houdini di Budapest
Come degna conclusione di una visita così interessante non può mancare uno spettacolo di magia. Pronto a farti incantare? Riuscirai a scoprire qualche trucco?
Nonostante si tratti di semplici giochi con le carte noi siamo rimasti a bocca aperta. Nella foto qui sotto ti mostro la carta con la mia firma, che è passata dal mazzo ad altre collocazioni…proprio per magia.
Info utili alla visita del Museo di Houdini a Budapest
La casa di Houdini è aperta tutti i giorni dalle 10 alle 19.
I biglietti hanno un costo di 6 euro per i bambini sotto gli 11 anni, mentre per gli adulti è di 9 euro.
E’ possibile acquistarli anche online a questo link.
La visita guidata si svolge ogni 30 minuti e c’è possibilità di richiederla in inglese, ungherese e italiano.
Per tutte le altre attrazioni imperdibili di Budapest ti consigliamo di leggere anche gli altri articoli che abbiamo dedicato alla bellissima città.
4 risposte su “Il museo di Houdini a Budapest: vi svela i misteri del grande mago”
[…] Il museo di Houdini a Budapest: dove tutti i misteri del grande mago vengono svelati […]
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Descrizioni degne della migliore guida turistica. Elegante descrizione mai pesante e alqusnto esaustiva. Complimenti.
Grazie mille Graziano. Sono contenta che abbia apprezzato così tanto questo articolo e la ringrazio infinitamente perchè sono questi i commenti che mi spingono a mettere sempre più impegno e a dare il massimo in questo lavoro.