Montelupone, uno dei Borghi più belli d’Italia e Bandiera arancione, avvolge con i suoi colori ambrati una quantità incredibile di tesori preziosi all’interno della sua classica struttura da borgo medievale.
Quando abbiamo scelto Montelupone come meta del nostro tour vicino a casa non avevamo un’idea precisa di cosa vedere, ma i suoi colori, le geometrie dei palazzi e dei vicoli ci hanno subito proiettati in una piacevole atmosfera.
Il borgo è piccolo ed è semplice orientarsi, ma i musei indicati dai cartelli erano tutti chiusi e abbiamo deciso di informarci all’Ufficio del turista.
Decisione che è stata la svolta per noi.
Alberto, uno dei tanti volontari del paese ci ha tolto ogni dubbio su cosa vedere a Montelupone. E dopo il suo elenco illuminante, ne abbiamo approfittato per conoscere finalmente un paese attraverso gli occhi e il vissuto di un suo abitante.
Sono infatti proprio i paesani, volontari, che su richiesta si occupano di aprire i palazzi adibiti a museo e la ciliegina sulla torta è che grazie alla loro compagnia si scopre tutto ciò che nessuna guida cartacea può raccontare.
Quindi: prima cosa da fare, dirigersi nella Piazza del Comune e chiedere informazioni all’Ufficio del turista sotto la loggetta del palazzo del Podestà o dei Priori, o meglio contattarli prima telefonicamente.
Pronti per un assaggio di tutto ciò che vi aspetta?
Cosa vedere a Montelupone:
Il Palazzetto del Podestà o dei Priori e la Torre Civica
Il Palazzo comunale
Il Teatro “San Nicola degli Angeli”
Il museo d’arti e mestieri antichi
Il Museo storico fotografico
Chiesa di San Francesco
I palazzi storici e le 4 porte di accesso
I parchi e i panorami di Montelupone
Il Palazzetto del Podestà o dei Priori e la Torre Civica
Un palazzo del XIV secolo con un loggiato a 5 archi, bifore e cornici a scudo per ospitare gli stemmi dei podestà.
Accanto, svetta la Torre Civica con merli ghibellini, l’orologio civico, del quale è possibile vedere anche il meccanismo che lo aziona e una targa che riporta due date 1300- 1500.
Di cosa si tratta? Di una diversa concezione del tempo per scandire lavoro e preghiera e di una rivoluzione volta a dare in primis valore alle persone e poi al loro lavoro. Ma non vi svelerò tutto… dovrete scoprirlo da soli!
Nel palazzo si trova anche la Pinacoteca con capolavori di Van Schayck, Bianchini, Peruzzi, Pellini, Biagetti, Ratalanga, Bonci e molti altri…
Il Palazzo comunale di Montelupone
Affacciato anch’esso sulla piazza, il palazzo comunale, con il loggiato e gli stemmi sulla facciata, nacque all’interno di una struttura medievale, ma fu riedificato durante il periodo napoleonico (1807-1814).
Oltre ad ospitare la sede del comune, troviamo un bar-gelateria i cui tavoli all’esterno si estendono fino ad una graziosa terrazzetta panoramica e il Teatro storico.
Qui, Montelupone offre ai suoi visitatori un’ulteriore sorpresa. Dopo le 20 infatti tutte le auto della piazza, devono essere spostate per permettere ai locali che vi si affacciano di allestire tavolini e sedie.
Si avrà così la sensazione di stare in un bellissimo salotto all’aperto. Non per altro la piazza è soprannominata proprio Piazza salotto.
Teatro storico “Nicola degli Angeli”
Nasce nel 1846, da un’idea di Ireneo Aleandri su sollecito dei cittadini. Il progetto venne però eseguito solamente nel 1884 dall’ingegnere Giuseppe Sabbatini.
Quante volte, a meno che non siate del settore, capita di entrare in un teatro e di poterne ammirare ogni suo dettaglio, da ogni angolatura?
Le poltroncine rosse di fronte al palco sono forse alla portata di tutti, ma i balconi laterali? Il palco? Il dietro le quinte? Le aree riservate ai tecnici? Avete mai visto il palco dal loro punto di vista? Dall’alto della struttura in cui si movimentano le scene con le corde?
Qui tutto è possibile e vi garantisco che ad ogni angolo, “WOW” sarà l’unica parola che riuscirete a pronunciare.
I lampadari in cristallo, il finto orologio, il soffitto dipinto con una splendida allegoria dell’orchestra ad effetto cielo aperto e un gioco di prospettive indescrivibile, vi lasceranno senza parole.
Non vi svelo altro, le foto parlano da sole… e soprattutto è un’emozione che deve esser vissuta.
Il museo d’arti e mestieri antichi di Montelupone
Nelle splendide sale sotterranee del Palazzo Comunale, un’incredibile raccolta di oggetti e attrezzi di artigiani e contadini riportano indietro nel tempo.
Si inizia con un telaio, usato dalle vergare, le donne più illustri del paese. Di loro si ha traccia sin dall’età del ferro, a dimostrazione di una società molto più vicina di quanto si pensi a quella matriarcale, in cui era la donna che si occupava della gestione economica.
Si passa poi alla sala dei mezzi agricoli. Ogni famiglia del paese aveva un proprio “biroccio”, per il trasporto di merci e di persone. E riuscite a credere che oltre ad avere la targa personalizzata, già si pagava il bollo? E di ben 500 lire…
Si entra poi nella sala del cinema, per rimanere incantati da due antiche ed enormi macchine da proiezione, in cui poter osservare i diversi meccanismi di produzione della luce e di rilevamento del suono inciso nelle vecchie pellicole.
Un tuffo indietro nel tempo, catapultati in un film in bianco e nero con l’audio disturbato, ma lo stupore alle stelle.
Da qui si torna indietro per raggiungere la sala con materiali provenienti dalla centrale idroelettrica di Montelupone.
E poi il reparto artigiani con una ricca collezione di macchine da cucire. E tra seghe, piani di lavoro e strumenti facilmente riconoscibili, anche quello dei cordai per produrre il canapo.
Poi, timida, fa capolino una piccola stanza adibita a scuola. I vecchi banchi in legno, le mappe geografiche, i quaderni delle elementari di Alberto e i suoi aneddoti per una calligrafia impeccabile, nonostante l’uso del pennino ad inchiostro. E un vecchio giradischi, che con qualche accortezza ancora funziona e il “Trovatore di Caruso” ci delizia ancor più questo viaggio nel tempo.
L’ultima sala del museo d’arti e mestieri antichi di Montelupone
Finiamo con una grande sala che raccoglie gli strumenti dell’ospedale: una barella, massiccia, sicuramente pesante, un tavolo in legno, un kit di garze e tutto era pronto per l’operazione.
Qualche cimelio militare e poi ancora la cucina con gli utensili caratteristici. C’è anche un tino per la pigiatura dell’uva, in cui ci siamo immaginati i bimbi e i ragazzi scorrazzare a piedi nudi in una delle poche occasioni che avevano di vedere le ginocchia scoperte delle ragazze. Un momento di pura evasione. E poi gli strumenti antichi per riscaldare le case, “il prete e la suora”, un ricordo di infanzia, tramandato dai nonni o dai genitori.
E poi ancora la stamperia. Tanti piccoli tasselli da assemblare, tanti font diversi ma mai più di due da mettere nel solito foglio e un grande lavoro di preparazione per un allineamento perfetto.
Un vero e proprio viaggio nel tempo in cui ci siamo sentiti coinvolti grazie alle spiegazioni dettagliate di Alberto.
Senza di lui ci saremmo persi il 90% delle curiosità che abbiamo scoperto. I pannelli da leggere non ci avrebbero mai coinvolti così tanto.
Il Museo storico fotografico di Montelupone
A pochi passi dalla piazza del comune, altre splendide sale sotterranee all’interno di Palazzo Bordoni, antico edificio settecentesco, ospitano il Paradiso per gli amanti della fotografia.
Grazie a due collezioni private si ripercorre la tecnica fotografica dalla metà dell’800 all’era digitale, con un totale di circa 700 macchine fotografiche.
Dalle più grandi utilizzate in studio ad apparecchi che si tengono in un pugno chiuso. Vi siete mai trovati di fronte ad una macchina da studio come quella che vi mostro in foto? Per noi è stato come esser in un vecchio film.
Le sale sono arricchite anche da una vasta sezione di fotografie stampate con varie tecniche per modificarne la colorazione, utilizzando soluti differenti.
A quel punto mancava solo una camera oscura per provare l’emozione di creare la nostra stampa. Nonostante non siamo veri appassionati di fotografia, non si può rimanere impassibili di fronte a una collezione simile.
Chiesa di San Francesco
E’ l’unica chiesa rimasta accessibile dopo il terremoto. Una chiesa francescana del 1200 in cui adesso prevale lo stile tardo-barocco. Osservando il quadro del 1500 dietro l’altare, ci si accorge della particolare prospettiva 3D. La chiesa si proietta nel quadro e le ombre dei personaggi prendono luce dalla finestra. Provate a osservarlo da ogni angolazione. Il quadro vi seguirà.
Molto belle anche le statue che simboleggiano le 4 virtù teologali e l’Immacolata Concezione del fiammingo Van Shayck.
Quello che però non avremmo mai notato senza le indicazioni di Alberto è la struttura, che porta ancora i segni dello smottamento del 13 novembre 1980.
Quel giorno una parte del paese, compresa la chiesa, subì gravissimi danni. Dopo qualche decennio non ci sono già più tracce troppo evidenti del disastro, grazie ad un’opera di ingegneria idrica, di drenaggio delle acque che scorrono sotto il paese, che consente anche di monitorare costantemente i movimenti del terreno.
Senza l’aiuto di Alberto, non avremmo mai individuato gli evidenti (una volta scoperti) segni di cedimento del terreno, che l’hanno abbassata per metà, di 30-40 cm.
E’ stato grazie a questa prima ricostruzione che durante il terremoto del 2016 il paese è riuscito ad avere danni molto ridotti.
Purtroppo qualche palazzo è rimasto ancora inagibile, come la Chiesa di Santa Chiara, casa delle Clarisse di clausura, che conserva al proprio interno importanti opere architettoniche e artistiche.
Montelupone ci stupisce sempre più. Era quasi totalmente distrutto e in pochi decenni è riuscito a ritrovare un aspetto elegante e accogliente, mantenendo in gran parte la struttura di borgo medievale e forti testimonianze del passato.
I palazzi storici e le 4 porte di accesso a Montelupone
Le cose da vedere a Montelupone non finiscono qua. Sono molti i palazzi storici ancora visibili e di fronte ad ognuno, un pannello riporta le spiegazioni inerenti la sua storia. Per questo mi limiterò a fornirvene solo un elenco: Palazzo Emiliani, Palazzo Narcisi- Magner, Tomassini Barbarossa e ancora Palazzo Chigi- de Santis, Calcaterra, Giachini.
Meritano di esser citate anche le case natali del caricaturista Gabriele Galantara e dei pittori Cesare Peruzzi e Corrado Pellini.
E come ogni borgo medievale che si rispetti, i punti di accesso al paese sono rappresentati da 4 eleganti porte sormontate da archi ghibellini: Porta Ulpiana, Porta Santo Stefano, Porta del Cassero e Porta Trebbio.
I parchi e i panorami di Montelupone
Per finire al meglio una passeggiata intensa e ricca di scoperte, Montelupone offre splendidi parchi e giardini, da cui godere una vista incredibile.
Parco Franchi
Accanto alla porta medievale del Cassero si trova un piccolo parco con il Monumento ai Caduti e nascosto dietro le mura, il Parco Franchi. Il cuore verde del borgo con alberi secolari e il Rocellino, la torre di avvistamento.
E la vista da qui è davvero strepitosa: Recanati sul colle di fronte, le colline circostanti che si stavano colorando del giallo dei girasoli, il Monte Conero, l’azzurro del mare che si confonde con il cielo e tutta la costa fino a Potenza Picena, anch’essa arroccata su un’altura.
Parco Eleuteri di Montelupone
Poco prima dell’ingresso da porta Ulpiana, questo parco accoglie impianti per lo sport e il tempo libero e un’area attrezzata per il turismo plein air.
Giardino delle api
Vicino a Porta Trebbio invece si trova il Giardino delle Api, in cui osservare in determinati periodi dell’anno le arnie comunali. Al momento della nostra visita, erano però state spostate perché troppo vicine al centro cittadino, ma se siete interessati ad un approfondimento, contattando l’Ufficio del Turista, troverete l’aiuto che cercate.
Stessa cosa vale se siete interessati ad una visita approfondita come la nostra. E noi la stra-consigliamo! Solitamente non amiamo i vincoli delle visite guidate, ma questa è un‘esperienza di vita da local...
E’ tutta un’altra storia!
Contatti:
Per informazioni: 349 6935275
Segreteria del Comune: 0733 2249307
Email: ufficiodelurista@comune.montelupone.mc.it
Cosa vedere a Montelupone: Bonus tip
Non dimenticate di visitare anche San Firmano (4 km a valle rispetto al centro storico). Un’Abbazia dallo stile romanico ma con tracce della cultura bizantina e tanti aspetti esoterici.
Noi non abbiamo fatto in tempo a visitarla, ma ci andremo presto.
E soprattutto: volete scoprire Montelupone, attraverso i fatti più misteriosi accaduti negli ultimi mille anni, incontrando personaggi mascherati ed esplorando le grotte sotterranee a lume di candela?
Il Mystery tour è quello che fa per voi.
Scoprite in questo articolo tutte le nostre esperienze vissute grazie all’ospitalità di Leonardo della Taverna dell’Artista!!!
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3 risposte su “Cosa vedere a Montelupone: un tour attraverso i racconti di chi la vive”
Entusiasmante descrizione, fa venir voglia di partire subito alla scoperta di questo Borgo! 👍
Grazie! Sono proprio contenta di esser riuscita a trasmettere l’entusiasmo di quella visita. Montelupone è davvero ben tenuto e offre ai visitatori una splendida accoglienza.Presto arriveranno altri dettagli sorprendenti.
[…] Cosa vedere a Montelupone: un tour attraverso i racconti di chi la vive […]