Tra i tanti paesaggi sorprendenti che si nascondono nelle Marche, le Lame Rosse di Fiastra sono diventate un’attrazione che richiama migliaia di visitatori all’anno e spinti dalla curiosità anche noi ci siamo finalmente decisi a fargli visita.
Ma che cosa sono queste famose Lame Rosse?
Si tratta di pinnacoli e torri di ghiaia tenuta insieme da argilla e limi. A causa dell’azione degli agenti atmosferici, il primo strato calcareo è stato eroso e frantumato e si è depositato a terra formando il cosiddetto “ghiaione”.
E’ rimasto così scoperto lo strato sottostante formato principalmente da ferro, che conferisce alle guglie la classica colorazione rossastra.
Per questo motivo viene spesso paragonato ai canyon americani e noi eravamo entusiasti di ritrovarci per un attimo nella nostra amata America, ma per quanto il paesaggio sia scenico, forse saremo di parte, ma l’effetto wow, in questo caso non c’è stato.
Ne avevamo sentito parlare molto, abbiamo visto foto ovunque e gli abbiamo voluto dare una possibilità.
Sarà stata la fatica per raggiungerlo, sarà che è difficile reggere il paragone con le vere terre rosse del West, ma se già avete visto le originali potreste non rimanere a bocca aperta. In caso contrario potrebbe essere un’escursione interessante da fare in giornata se vi trovate nelle Marche e volete vedere un paesaggio sicuramente diverso dal solito.
Come raggiungere le Lame Rosse di Fiastra
Ci sono vari sentieri che permettono di raggiungere a piedi questa strana installazione naturale. Quello più impegnativo passa dalle Gole del Fiastrone, ma noi ci siamo dedicati a quello apparentemente più semplice.
La partenza è dalla diga del Lago di Fiastra. Una volta attraversata, si passa sotto un breve tunnel, si prosegue per qualche centinaio di metri arrivando ad un bivio in salita, in cui si deve svoltare a destra.
Il percorso prosegue per almeno due km prevalentemente sotto il sole e si alternano salite e discese a tratti anche molto ripide.
Per l‘ultimo km la vegetazione si fa più folta e finalmente le fronde degli alberi donano un po’ di sollievo e frescura.
Dopo circa un’ora di cammino e un’ultima discesa si arriva in un piazzale sterrato ( il fosso della regina) e da qui manca solo uno sforzo finale. Inizierete a vedere il ghiaione! Una salita di qualche centinaio di metri formata dalla bianchissima ghiaia depositatasi durante l’erosione.
Prima di partire avevo letto che in questo tratto si affonda, ma non capivo esattamente cosa volesse dire. Bè si affonda davvero perché lo strato di sassi è piuttosto alto e per di più scivolano continuamente ad ogni passo, quindi la fatica è doppia e senza l’aiuto dei bastoncini da trekking, tripla.
Perciò considerate almeno un quarto d’ora/ 20 minuti per salire con calma e in sicurezza fino ai tanti agognati pinnacoli rossi.
Tempo totale di percorrenza, per noi che ammettiamo di non essere molto allenati: 1 ora e 15 minuti con un paio di soste indispensabili per riprendere fiato, prima di iniziare ad intravedere le Lame Rosse. Un’altra decina di minuti per arrivare al punto più alto dove finalmente potersi sedere su degli scalini naturali nella roccia.
Km totali percorsi 3.
Il ritorno, dopo un’oretta di riposo, il ghiaione da scendere e la prima parte all’ombra, ci è sembrato meno difficoltoso e in circa un’ora siamo rientrati alla base.
Che cosa troverete una volta arrivati dinnanzi alle Lame Rosse?
Vi lascio qualche foto (con e senza filtri) per farvene un’idea.
Io non me la sento di decantare le Lame Rosse come una delle attrazioni più belle delle Marche, ma qui si parla di qualcosa di troppo soggettivo e lungi da me vincolare la vostra scelta.
Quello che ci tengo a fare però è darvi qualche consiglio che sono sicura vi tornerà utile se decidete di fare questo tipo di avventura.
Info utili per la visita alle Lame Rosse di Fiastra
Non è una passeggiata! Se siete allenati, la affronterete sicuramente meglio di noi, in caso contrario, preparatevi almeno psicologicamente. Viene spesso definito come un percorso facile. Attenzione! Facile significa che è percorribile senza sforzi da persone di tutte le età, mentre noi abbiamo incontrato sia ragazzi che anziani piuttosto affaticati!
Quindi direi che è meglio non prenderlo sottogamba e poi magari affrontarlo con poca fatica, piuttosto che partire senza l’attrezzatura e la consapevolezza giusta e poi arrivare distrutti!
Per affrontare il percorso sono necessarie scarpe adatte chiuse, meglio se da trekking e indispensabili anche i bastoncini soprattutto per la salita finale.
Portatevi dietro abbondante acqua. Non se ne trova durante il percorso e in particolar modo se la giornata è soleggiata la prima tratta vi richiederà di berne molta.
Portatevi quindi anche qualche snack energetico o un pasto leggero per un picnic.
E consigliamo anche un cappellino per proteggervi dal sole e in estate crema protettiva.
Non ci sono panchine lungo il percorso e questa è una cosa che ci ha lasciato un po’ perplessi, data la grande affluenza di gente e la pubblicità che viene fatta alla zona. Non sarebbero di grande impatto ambientale e servirebbero per riuscire a riposare le gambe almeno qualche minuto. Aiuterebbero chi è più in difficoltà ad affrontare meglio il percorso.
In alternativa nel tratto di sentiero finale, sotto gli alberi, ci sono dei bei giacigli all’ombra dove potersi sdraiare e magari mangiare un boccone.
Vi consiglio quindi di portare un telo (leggero per non affaticarvi ulteriormente) nell’eventualità che vogliate riposarvi o semplicemente godervi il bosco nella tranquillità più assoluta. Il telo vi tornerà comodo anche se vorrete sedervi in prossimità delle Lame Rosse. E se volete evitare di rientrare completamente ricoperti di polvere bianca come è successo a noi.
Rispettate gli altri visitatori…
Un consiglio, o meglio un’ammonizione, se siete un grande gruppo. Durante il percorso all’andata abbiamo incontrato tantissima gente che stava rientrando, gruppi di amici e anche bambini. Solo in pochi si sono spostati e messi in fila indiana per lasciarci passare.
Il sentiero è sempre molto ampio e, soprattutto in questo periodo in cui il distanziamento è indispensabile, si riesce bene a mettersi in fila indiana e passare contemporaneamente in entrambe le direzioni. Noi invece molto spesso, ci siamo trovati quasi investiti da orde di persone che nemmeno ci avevano considerato e costretti a sostare sul ciglio del dirupo. Non è difficile rispettare questa semplice regola di educazione, non solo qui, ovunque! Fateci caso!
A proposito della grande folla di gente, vi consigliamo di evitare l’estate, i weekend e la mattina per la visita. Troppa troppa gente!
Noi abbiamo sicuramente scelto l’orario più caldo per metterci in cammino e tanta gente così non l’avevamo mai vista lungo i sentieri quest’anno. Molti erano coloro che rientravano, mentre a salire eravamo leggermente meno, anche se poi, una volta arrivati abbiamo trovato ugualmente molte persone.
Non aspettatevi quindi di poter fare belle foto panoramiche in solitudine e calcolate di fare anche la fila per uno scatto decente.
Stessa cosa se volete ascoltare la natura. Si dice che quando c’è silenzio si sentano le piccole rocce mosse dal vento, cadere a terra. Ecco, con tanta confusione questo è impossibile.
Rispettate la natura
Ricordatevi anche di rispettare la natura e i suoi miracoli.
Non avvicinatevi troppo alle formazioni rocciose ed evitate di scivolare smuovendo la distesa ghiaiosa a terra, per non accelerare ulteriormente l’erosione. E magari sdraiatevi all’ombra di qualche alberello lungo il ghiaione, se volete fare quattro chiacchiere in compagnia e non a ridosso delle Lame Rosse, così tutti possono avvicinarsi, ammirarle e portare a casa una foto ricordo.
E’ possibile accedere al sentiero con i cani purché tenuti al guinzaglio.
L’ accesso con la Mountain Bike è consentito fino al fosso della regina. E’ quindi vietato percorrere il ghiaione in sella alla bici.
Se potete, scegliete una bella giornata fuori stagione, ricordandovi che impiegherete almeno 3 ore per la visita totale, quindi fate attenzione alle previsioni meteo e al calar della sera ed eventualmente munitevi di torcia e impermeabile.
Se volete ricaricare le energie dopo la visita alle Lame Rosse, prendete in considerazione di rilassarvi lungo le rive del lago di Fiastra. Questo sì che è uno spettacolo meraviglioso con le sue acque cangianti verdi e azzurre.
Dove si trovano le Lame Rosse
Le Lame Rosse si trovano sopra il Lago di Fiastra, nella frazione di San Lorenzo al Lago, nel comune di Fiastra, in provincia di Macerata.
Si trovano fra il monte Fiegni e il monte Petrella, al di sopra del fiume Fiastrone, che forma lo splendido Lago di Fiastra.
Arrivando da destra, dalla SP91 proveniente da San Ginesio, le riuscirete a vedere per un attimo anche dalla strada. Un cumulo di rocce rosse che spiccano tra la folta vegetazione di queste montagne.
Per arrivare alle Lame Rosse, abbiamo preso l’autostrada A14, siamo usciti a Civitanova-Macerata e imboccato la SS77 var della Val di Chienti.
Seguendo il nostro Gps siamo usciti a Belforte del Chienti e abbiamo percorso circa 25 km avventurandoci tra piccoli paesini lungo la SP 502, per poi svoltare a destra in località Morichella e imboccare la Sp 91, una tortuosa strada di montagna che porta direttamente alla diga.
Un percorso alternativo può essere quello che prosegue lungo la SS77 del Var fino all’uscita per Camerino verso Camerino/Valdiea. Da qui si deve proseguire lungo la SP98 oltrepassando Fiastra e raggiungendo la SP 91 a San Lorenzo al Lago.
Le stesse uscite sono valide anche se arrivate da Ovest e quindi dalla SS77 imboccata a Foligno.
Dove parcheggiare per la visita alle Lame Rosse di Fiastra
A circa 300 metri dall’ingresso alla diga troverete un piazzale adibito a parcheggio e in alcune aree è possibile parcheggiare anche lungo la strada.
Fate però attenzione alla segnaletica. Per quanto troverete sicuramente tante auto parcheggiate ovunque, in alcuni tratti ci sono grandi cartelli di divieto di sosta! E gli ausiliari del traffico pronti a farli rispettare (Noi li abbiamo incontrati).
Ormai che siete partiti per questa avventura, fate qualche centinaio di metri in più ma assicuratevi di non aver infranto il codice stradale, onde evitare spiacevoli sorprese. In estate, ma anche quando siamo arrivati noi
Finisce qui la nostra guida “senza peli sulla lingua” sulla visita alle Lame Rosse di Fiastra! Speriamo di esservi stati utili senza spaventarvi troppo!
Ricordate che è un‘esperienza soggettiva (tranne che per i consigli che vi invito a seguire alla lettera).
Noi l’abbiamo fatta una volta per curiosità, ma non ce ne sarà una seconda! Voi magari ne rimarrete incantati! Fateci sapere le vostre impressioni, per aiutare anche gli altri visitatori!
Volete invece qualche consiglio su sentieri panoramici nelle Marche, meno faticosi ma con sorpresa finale stupenda?
Provate a dare un’occhiata ai Sentieri del Monte Conero!
Oppure al particolarissimo sentiero de Li Vurgacci a Pioraco, tra mostri scolpiti nella roccia e cascatelle!
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4 risposte su “Le Lame Rosse di Fiastra: info utili per la visita”
Vorrei un recapito telefonico o un indirizzo mail per prenotare un’escursione alle lame rosse .Grazie
Salve Silvia! Non c’è bisogno di prenotare per accedere alle Lame Rosse, ma se stai cercando un’escursione guidata mi dispiace, non posso aiutarti perché qui racconto semplicemente la mia esperienza ed io le ho visitate in autonomia. Grazie comunque per aver letto l’articolo, spero che gli altri miei consigli ti saranno utili.
Ciao Simona, ho letto la tua recensione sul percorso verso le lame rosse e ti ringrazio per le informazioni. Lo consiglieresti ad una donna incinta? (Sono alla fine del settimo mese!)
Buongiorno Eleonora, grazie innanzitutto per aver letto e apprezzato l’articolo. Sinceramente non credo di avere competenze tali da poterti rispondere in quanto credo che ogni gravidanza sia molto soggettiva, però con le informazioni che ho scritto il tuo medico saprà sicuramente consigliarti e solo voi potete capire se te la senti o meno. Sono un po’ in dubbio per le salite ed il terreno sconnesso nella parte finale e soprattutto per le zone soleggiate. Io personalmente no lo farei ma magari tu riesci senza problemi ed in caso fammi sapere così aggiorno anche l’articolo per poter esser d’aiuto ad altre future mamme 😉