Fort Raleigh, in North Carolina, è da considerarsi l’unico testimone degli eventi che hanno coinvolto la colonia perduta di Roanoke. E’ proprio qui infatti che il secondo insediamento inglese in America del Nord è scomparso nel nulla!
E nessuno, se non quel territorio, sa spiegare con certezza che cosa sia successo nel 1584.
In realtà la storia della misteriosa sparizione di massa, non era nemmeno troppo conosciuta oltreoceano, se non dagli amanti del genere, finché non è stata messa in scena con American Horror Story My Roanoke Nightmare.
E così Roanoke torna a far parlare di sé, dopo una rappresentazione in chiave horror, nel 2015.
La Macellaia e l’antica colonia perduta rivendicano costantemente la loro terra, rendendo il soggiorno degli “invasori” un vero e proprio incubo.
E da amante di quel telefilm, ne ho approfittato per fare un salto da quelle parti.
Per questo oggi ci facciamo un giro al Forth Raleigh National Historic Site, alla ricerca di qualche traccia della colonia perduta di Roanoke.
Nonostante quello che ci si aspetta però, l’attenzione qui non è focalizzata su questo grande mistero. Una visita con l’intento esclusivo di immergersi in un’atmosfera misteriosa e suggestiva, risulterà deludente.
Non aspettatevi un susseguirsi di riferimenti all’accaduto o un tour horror stile telefilm. Qui il focus si basa soprattutto sull’importanza di Roanoke nell’esser stata una delle prime colonie inglesi.
Cosa vedere a Fort Raleigh NHS
La storia dei primi insediamenti inglesi a Fort Raleigh e dell’arrivo della colonia
Cosa può essere successo alla colonia perduta di Roanoke e a Fort Raleigh?
La colonia perduta di Roanoke in tv
La colonia perduta di Roanoke nella letteratura
Cosa vedere a Fort Raleigh NHS
Centro visitatori
La prima tappa per capire come si svolge il tour dell’area è il centro visitatori. Qui scoprirete le origini dell’isola di Roanoke, la storia degli indigeni e dei colonizzatori attraverso varie mostre e un video di 17 minuti.
Non esitate a chiedere informazioni al desk e una mappa per orientarvi. Purtroppo però troverete ben pochi approfondimenti o gadget relativi alla colonia perduta.
La prima casa inglese nel Nuovo Mondo
Passeggiando per il Sito Storico Nazionale di Fort Raleigh si scoprono i siti dove sorgevano alcuni dei primi insediamenti inglesi dal 1584 al 1590.
Purtroppo è necessario però far viaggiare molto la fantasia per immaginarsi come potessero essere.
Il Monumento 1896
Il 18 agosto del 1587 nacque a Roanoke, Virginia Dare, prima bambina inglese nata in suolo americano. Era figlia di un muratore e di Eleanor White, nonché nipote del pioniere John White, capo della spedizione. Fu proprio il nonno l’unico testimone della sua nascita, che riuscì a raccontare il lieto evento, rientrando in Inghilterra prima della misteriosa scomparsa collettiva della sua colonia.
In questa stele in granito, si commemora così la ragazzina e l’intera colonia, sin dal 1896, anno della sua installazione.
Sito dedicato all’estrazione mineraria
Passeggiando tra i sentieri del parco alberato di Fort Raleigh si nota una conformazione del terreno sempre più inusuale.
Nel 1950 sono stati ricostruiti gli scavi scoperti dagli archeologi. Già nel 1580 le attività estrattive di pepite di rame, carbone, minerali di antimonio erano fiorenti, probabilmente grazie all’esperto di metalli Joachim Gans.
First Light of Freedom
Un altro monumento spicca solitario tra i viali di Fort Raleigh. Commemora la colonia di Freedman dell’isola di Roanoke, nata durante la Guerra Civile Americana.
Era il rifugio per gli ex schiavi americani in cui ricevettero istruzione e aiuti per iniziare la loro nuova vita.
Freedom Trail
All’interno del parco noterete con piacere che è possibile fare delle belle passeggiate costeggiando l’oceano.
Il Freedom Trail è lungo circa 2 km e termina con una bella vista sul Croatan Sound, una graziosa insenatura di acqua salata, dove un tempo si trovavano le fortezze della Colonia dei Liberi e della Guerra Civile.
Thomas Hariot Trail
Il Thomas Hariot Trail è invece circa 500 m e permette di raggiungere l’Albemarle Sound attraversando la foresta. Lungo il percorso troverete una serie di cartelli che spiegano la vita degli indigeni e ciò che gli inglesi hanno trovato al loro arrivo.
Teatro Waterside
Questa è l’unica attrazione di Fort Raleigh che permette di approfondire la storia della misteriosa colonia perduta di Roanoke.
Un dramma sinfonico nato nel 1937 porta in scena le vicende dei 117 inglesi che sparirono nel nulla. Più di 12o persone sono coinvolte in questa rappresentazione molto suggestiva, che però, purtroppo ha luogo solo in estate.
Per questo motivo, non ho potuto dedicarmi all’argomento che mi aveva spinta fino a lì. Nel caso foste, come me, spinti da questa particolare curiosità, ricordate di organizzare una visita nel periodo estivo, controllando bene la programmazione sul loro sito ufficiale.
La storia dei primi insediamenti inglesi a Fort Raleigh e della colonia perduta di Roanoke
Ma quali furono gli eventi che ruotano intorno alla colonia perduta?
Tutto ebbe inizio nel 1584, quando gli esploratori europei Philip Amadas e Arthur Barlowe furono inviati da Sir Walter Raleigh ad esplorare la baia in cerca di uno luogo in cui stanziarsi. Barlowe scrisse rapporti entusiasmanti sull’Isola di Roanoke e quando rientrò in Inghilterra con i due indigeni Manteo e Wanchese, Londra era impaziente di scoprire tutte le meraviglie della nuova terra.
Raleigh fu nominato cavaliere dalla stessa Regina Elisabetta e si scelse il nome di Virginia per quei territori in cui, dopo un anno, furono inviati 100 soldati ed esploratori.
Fin da questa prima spedizione la sorte dei colonizzatori sembrava segnata. I nuovi arrivati non riuscirono ad organizzarsi per la semina e ben presto le scorte iniziarono a scarseggiare. Per di più il loro comandante si inimicò gli indiani Roanoke, uccidendo il loro capo Wingina.
I coloni ne avevano già abbastanza e nel 1586, approfittarono del passaggio di Sir Francis Drake per abbandonare l’insediamento.
Poco meno di una settimana dopo, altre due navi inglesi approdarono a Roanoke e 15 uomini furono lasciati a guardia del forte.
Raleigh non accettò il fallimento della missione e inviò altri 117 inglesi sull’isola. Tra questi c’erano il governatore designato John White, la figlia incinta con il genero e il capo indiano Manteo, che si era alleato a loro durante la permanenza in Gran Bretagna.
Arrivati a Roanoke scoprirono che gli indiani avevano sterminato i 15 coloni e non erano intenzionati a restare. Il comandante Ferndades però non gli lasciò altra scelta e dovettero stabilirsi di nuovo nei pressi del forte.
La nascita della prima bambina inglese in suolo americano
Il 18 agosto del 1587, Eleanor Dare, la figlia di White, partorì Virginia, ricordata ancora oggi come la prima inglese nata in suolo americano.
Pochi giorni dopo, la nave salpò di nuovo per l’Inghilterra e John White decise di rientrare per i rifornimenti e per fare di persona il lieto annuncio.
Costretto in patria più del previsto per l’invasione spagnola, John riuscì a tornare a Roanoke solamente dopo 3 anni, il 18 agosto 1590.
Non si sarebbe mai aspettato di trovare il forte deserto, saccheggiato e circondato da una palizzata con la parola “CROATOAN” scolpita sulla superficie e le lettere “CRO” scolpite in un albero vicino.
White aveva lasciato chiare istruzioni ai coloni: se fossero stati costretti a lasciare l’isola avrebbero dovuto scolpire una croce maltese nella loro nuova destinazione. Purtroppo un uragano si abbatté sulla flotta impedendogli di proseguire le ricerche nei territori vicini.
Nessun altro si preoccupò più di cercarli e la loro sorte rimane ancora un’incognita.
Ma cosa può essere successo alla colonia perduta di Roanoke e a Fort Raleigh?
Negli ultimi anni alcuni ricercatori si sono riuniti per dare una spiegazione alla vicenda riportata anche nel libro The Lost Colony and the Hatteras Island.
L’autore Scott Dawson fondatore della Croatoan Archaeological Society ed il suo team di ricercatori, archeologi, antropologi, geologi, storici e botanici, non hanno dubbi sul fatto che la colonia non si sia mai persa.
I coloni, rimasti senza provviste si sono uniti alle popolazioni indigene.
Per di più anche il National Geographic nel 2015 ha confermato questa teoria, svelando il ritrovamento sull’isola di Hatteras, di utensili inglesi insieme a quelli degli indigeni Croatoan.
Tuttavia c’è ancora chi sostiene che i coloni siano stati massacrati dai nativi per sopravvivere ad un periodo di siccità, che li spinse a cercare acqua e viveri a Fort Raleigh.
Altre ipotesi li vedono sterminati dagli spagnoli, ma senza alcuna prova.
Più accreditate sembrano invece essere le “Dare Stones”: messaggi lasciati nelle pietre da Eleanor Dare. La prima fu trovata da un turista californiano nel 1937 e fatta esaminare alla Emory University di Atlanta. Le scritte in inglese antico raccontano della morte di Ananias e Virginia ed esortano chiunque le avesse trovate, di comunicarlo al padre.
Potrebbero essere compatibili con i fatti accaduti, ma negli anni successivi ne sono state trovate molte altre, considerate falsi storici.
E per finire c’è anche l’ipotesi più romanzata: un mostro che sterminò l’intera popolazione perché si era rifiutata di consegnargli un bimbo in sacrificio.
Uno scenario che si adatta perfettamente ad essere trattato nei film e nella letteratura, di cui vi parlo qui sotto.
La colonia perduta di Roanoke in tv
Nel telefilm Teen Wolf, la banshee Lydia cita Roanoke, nella prima puntata della sesta stagione.
Nel telefilm Supernatural, Croatoan è il nome di un virus demoniaco che causa una pandemia contro la quale si trovano spesso a lottare i protagonisti.
Nella miniserie Marvel 1602, Roanoke viene ricordata per la nascita della prima bimba inglese ed anche come luogo in cui atterra Captain America, dal presente.
In Weapon X, Wolverine, controllato dal programma Arma X è il responsabile della distruzione e scomparsa di Roanoke.
Se ne parla anche nel film Nella mente del serial killer.
Il secondo episodio di The Outsider, tratto dai romanzi di Stephen King, si intitola proprio Roanoke.
Nel film Vanishing on 7th Street, la trama ruota intorno alla colonia scomparsa che lascia come unica traccia il simbolo “Croatoan”.
La colonia perduta di Roanoke nella letteratura
Stephen King sembra essere particolarmente affezionato alle vicende della colonia perduta.
La cita nel suo romanzo IT come esempio di sparizione misteriosa, oltre a Derry in cui si svolge il suo racconto.
In La tempesta del secolo gli abitanti scompaiono perché soggiogati alle richieste di un terribile essere. Questo se ne andrà solo dopo aver ricevuto in cambio un bimbo, a differenza dello sterminio a cui vanno incontro gli abitanti di Roanoke rifiutando questo compromesso.
Infine King la cita in I Langolieri, raccontando di una bambina cieca che si accorge della scomparsa dell’equipaggio e di gran parte dei passeggeri dell’aereo su cui si trova.
Nel romanzo L’ultima colonia, di John Scalzi, la colonia Roanoke è scomparsa perché trasferitasi in un altro pianeta.
In “Fantasmi” di Dean Koontz, si parla della scomparsa degli abitanti di un’intera città ed immancabilmente citata la colonia insieme ad altre sparizioni.