Una visita alla Samuel Adams Brewery di Boston è una tappa imperdibile per gli amanti della birra, ma anche per chi desidera approfondire tutti i passaggi della sua produzione e scoprire qualcosa di nuovo.
I tour delle fabbriche della birra o delle distillerie negli Stati Uniti sono un modo originale e interessante per scoprire qualcosa in più sulla loro storia, spesso travagliata durante il periodo del proibizionismo. Nonostante questo però hanno sempre continuato a produrre e a migliorarsi ed è così che molti marchi sono divenuti famosi in tutto il mondo. Ed oggi sempre più fabbriche coinvolgono anche i visitatori nella loro attività.
Per quanto io non ne sia una grande bevitrice amo visitare questi luoghi e farmi inebriare dai sapori, dagli odori e dalle curiosità che emergono durante i tour guidati. Entrare all’interno dei depositi di produzione, vederne ogni passaggio e tutte le trasformazioni che avvengono fa quasi credere di aver scoperto la loro formula magica.
E gli assaggi finali, spesso anche troppo abbondanti, sono perfetti per avvicinarsi alla materia e cercare di capirne le differenze nel gusto, nell’odore e nella colorazione.
E durante la visita della Samuel Adams Brewery avviene tutto ciò, attraverso un tour di quasi 2 ore.
Pronti per la visita della Boston Samuel Adams Brewery ?
All’ingresso della fabbrica, la hall è tempestata di premi, coppe, medaglie, riconoscimenti e drappi che già lasciano immaginare la fama che ha raggiunto.
Oggi infatti, la Boston Beer Company produce più di 60 tipi diversi di birra e si dedica continuamente alla ricerca di novità e perfezione. Ha partecipato a festival e a concorsi ed è una delle birrerie più premiate in tutto il mondo. E’ anche la birra artigianale leader in America, ma rappresenta solo l’1% del mercato della birra statunitense.
Dopo un benvenuto goliardico, si accede alle sale di produzione dove vengono spiegati nei dettagli tutti i passaggi. A volte i termini un po’ troppo tecnici rendono difficile la comprensione dei singoli processi, ma poter osservare tutto dal vivo è di grande aiuto.
La Samuel Adams viene prodotta con il tradizionale processo di birrificazione a quattro vasi, ma spesso utilizza anche il dry hopping (luppolatura a freddo), l’invecchiamento in botte e una fermentazione secondaria chiamata krausening.
Seconda parte della visita: l’assaggio della birra
Inebriati dai vapori e dagli odori che aleggiano nelle varie sale, arriva il momento di sedersi in compagnia degli altri visitatori di fronte ad un bel bancone da barman per testare tutto ciò che abbiamo appreso fino ad ora!
No, non si tratta di una interrogazione, possiamo però definirla una verifica, dei sapori e delle differenze tra alcune varietà di birra.
L’atmosfera amichevole che si crea in quel momento è davvero coinvolgente. Tra una battuta, una curiosità e una bevuta, diventare una grande famiglia è un gioco da ragazzi.
Visitare la fabbrica della Samuel Adams merita anche solo per questo momento di condivisione e scambio culturale.
La cosa eclatante poi è che ci si può servire da pinte enormi sempre piene. E’ indispensabile capire bene gli odori, il sapore e le colorazioni che le diversificano e per i meno esperti non è così semplice al primo sorso. Meglio però non approfittarne troppo!
Il mio consiglio è di andare a pancia piena o portarsi qualche snack. Le birre sono tutte davvero deliziose e berne un po’ troppa è più semplice di quanto si pensi. Non sarebbe però produttivo rischiare una multa o peggio, soprattutto se lo raggiungete in auto.
Qualche consiglio per la visita della Samuel Adams Brewery – Boston
Indirizzo, parcheggio, mezzi pubblici
La Samuel Adams Brewery si trova al numero 30 di Germania Street.
E’ nascosta nella periferia a Sud di Boston, circa 8 km dalla downtown e 3 km dall’Università di Harvard.
Nei pressi dello stabilimento le opzioni di parcheggio sono limitate ed essendo un quartiere residenziale ci sono molte restrizioni anche lungo la strada.
In bassa stagione con un po’ di pazienza si riesce a trovare un posto libero nelle vicinanze, mentre nei periodi più affollati è consigliato raggiungerlo con i mezzi pubblici.
A 300 metri di distanza si trova la fermata Stony Brook Station della linea arancione MBTA che ha varie stazioni anche nella downtown di Boston.
Costi e orari tour
La visita è gratuita ma è fortemente consigliato lasciare una mancia di almeno un paio di dollari. Credo che però questa esperienza ne valga anche di più, vero?
E’ consigliato prenotare in anticipo per uno dei tour giornalieri che partono ad orari prestabiliti. In inverno può capitare di trovare posti liberi anche all’ultimo momento, ma è sempre meglio non rischiare di perdersi un’occasione simile.
Il tour ha una durata di circa 1 ora 45.
I bambini sono ammessi al tour ma per partecipare agli assaggi è necessario avere compiuto 21 anni.
Per tutte le info sugli orari consultate direttamente il loro sito.
Al momento della stesura di questo articolo i tour sono sospesi causa Covid-19, per questo invito a seguire gli aggiornamenti su fonti ufficiali.
Un po’ di storia sulla Samuel Adams
La birra Samuel Adams ha origini nella seconda metà del 1800, ma solamente un secolo dopo prende questo nome ed inizia la scalata al successo.
Nel 1860, era conosciuta come Louis Koch Lager dal nome del suo produttore iniziale e così rimase anche durante e dopo il proibizionismo.
La sua ricetta venne ritrovata in soffitta da Jim Koch che provò a replicarla in modo amatoriale e a farla assaggiare nei pub di Boston.
Nel 1984 Jim diventò co-fondatore della Boston Beer Company. La birra aveva preso il nome di Samuel Adams Boston Lager, in onore di uno dei grandi padri fondatori.
Non immaginavano ancora che presto avrebbero portato in alto il nome di Adams, anche con un grande successo nel mercato.
2 risposte su “Samuel Adams Brewery: visita alla fabbrica della birra a Boston”
[…] del quale immergersi e confrontarsi con culture costantemente differenti. Basti pensare alla fabbrica di Samuel Adams, una delle attrazioni principali per gli amanti della birra, dedicata al patriota bostoniano e […]
Grazie per aver inserito il nostro articolo come link di approfondimento 🙂