Era una grigia giornata di marzo, quella in cui per puro caso ho scoperto la Jim Beam Distillery, la fabbrica del bourbon numero uno al mondo, immersa nello splendido e sconfinato paesaggio rurale del Kentucky.
Un cartello lungo la I-65, poco a sud di Louisville in direzione Nashville, mi invitava ad una deviazione verso Clermont, dove il richiamo di un agglomerato di grandi barns restaurate ed appariscenti in lontananza, era troppo forte.
Non avevo idea di cosa mi aspettasse ma la curiosità era tanta e lo scenario in cui mi stavo addentrando davvero molto suggestivo.
Un grande fienile grigio con l’insegna inconfondibile indica che sono arrivata. Tutto intorno altri barns più piccoli, rossi, creano un forte contrasto con il cielo grigio e il verde delle campagne circostanti. E semi-nascoste nel patio esterno, solitarie, fanno capolino due sedie a dondolo.
Inizia il mio viaggio nel tempo, immaginandomi il Master Distiller che si riposa assaporando il frutto del suo lavoro. Oppure un paio di signori distinti, eleganti, con il borsalino e il sigaro, intenti a sorseggiare un buon bourbon e a discutere di affari. E perché no, magari anche qualche gangster o addirittura un presidente…
Ma entriamo all’interno del grande fienile restaurato e scopriamo che cosa ci aspetta. Un tour guidato della fabbrica dell’intero stabilimento.
Non me lo faccio ripetere due volte.
Inebriati dall’odore intenso che aleggia ovunque, si parte alla scoperta di tutti i segreti del Jim Beam: distillazione, invecchiamento e perfezionamento.
Iniziamo con po’ di storia del Jim Beam
Il Jim Beam non ha una storia, è storia. La sua produzione inizia nel 1795 quando il Kentucky era entrato da soli 3 anni come 15esimo stato dell’Unione degli Stati Uniti d’America e si tramanda da ben sette generazioni, con l’unico scopo di produrre il miglior bourbon al mondo.
Tutto ebbe inizio però nel 1740, con l’arrivo in America della famiglia Boehm, che 48 anni dopo scoprì l’accoglienza del clima e del paesaggio rurale del Kentucky, perfetta per iniziare una nuova attività: la coltivazione di mais. Nel frattempo aveva anche ambiato il cognome in Beam, per americanizzarsi.
Alla fine del 1700, la produzione di whiskey era già fiorente nella Pennsylvania dell’Ovest, ma Jacob Beam, sfruttò gli incentivi del Governo americano a favore di coloro che si fossero spostati ad ovest e dedicati alla coltivazione di mais, per distillare gli avanzi delle sue coltivazioni.
Nasceva così un whiskey diverso, più dolce: il bourbon.
Dal momento in cui Jacob decise di venderlo, fu un successo continuo ed il Jim Beam ad oggi è considerato il bourbon numero uno al mondo.
Grazie alla visita della sua fabbrica possiamo anche noi provare l’esperienza di esser Master Distiller per qualche ora e scoprire che cosa lo distingue da tutti gli altri.
“Il bourbon è lo Spirito Nativo dell’America, il Whiskey è, beh, whiskey.”
Così viene descritto nel sito ufficiale del Jim Beam, con parole dettate da un orgoglio profondo per una lavoro che si tramanda nei secoli. Ma iniziamo a scoprire insieme le differenze sostanziali tra bourbon e Whiskey.
Tutti i bourbon sono whiskey, ma non tutti i whiskey sono bourbon.
Quali sono le regole affinché si possa definire bourbon?
1. Deve essere prodotto negli Stati Uniti d’America.
2. Il mash fermentato deve essere composto da almeno il 51% di mais, ingrediente che lo renderà più dolce dei whiskey a base di orzo o segale.
3. Deve essere distillato ad una gradazione alcolica che non supera i 160 gradi. Questo perché una distillazione maggiore lo porterebbe ad eliminare tutto ciò che non è alcool e quindi anche i sapori del mais che così tanto lo caratterizzano.
4. Deve essere conservato a non più di 125 gradi alcolici in botti nuove di quercia bianca americana, carbonizzate al livello 4. In questo modo il suo sapore sarà ancora più dolce e si percepiranno gli aromi della vaniglia e del caramello.
5. Necessita di essere invecchiato per almeno due anni, per ottenere un sapore più maturo e delicato. Il tempo di maturazione dipende molto anche dalle condizioni climatiche, che in Kentucky sono molto più favorevoli e ridotte rispetto alla Scozia. In base al regolamento del Kentucky basterebbero 2 anni per uno Straight Bourbon Whiskey, ma il suo gusto dolce e delicato si ottiene solo dopo 4 anni.
Piccola curiosità sul Jim Beam:
Quando il Jim Beam viene lasciato nelle botti da 53 galloni ad invecchiare, una parte evapora. Questo processo è chiamato “angel’s share” ad indicare che più il bourbon invecchia, più se lo prendono gli angeli. Buongustai no?
6. Non devono esserci additivi aggiunti. Non si può aggiungere niente che non sia acqua (e solo per abbassarne la gradazione). Il bourbon non può contenere coloranti o altri elementi che ne modifichino colore o sapore.
7. Infine per esser definito Kentucky Straight Bourbon Whiskey, come il Jim Beam, deve essere rigorosamente prodotto in Kentucky.
Vi ricordate del Jack Daniel’s di cui vi ho già parlato? Ecco, quello non è Bourbon, ma solo Whiskey. Vi consiglio di valutare un tour anche alla fabbrica di Jack Daniel’s a Lynchburg, Tennessee.
Iniziamo con il tour della fabbrica di Jim Beam, inebriati dall’odore di Bourbon e dalla simpatia dei proprietari
Tutto quello che già vi ho svelato e molti altri dettagli sulla fabbricazione del bourbon, li scoprirete attraverso il tour guidato, un’esperienza coinvolgente anche per i non bevitori.
Si inizia con un breve giro dello stabilimento in autobus, durante il quale la guida spiega molte curiosità, anche se ahimè, il tour è solo in inglese e il dialetto del Kentucky rende la comprensione un po’ difficoltosa.
Tutto si semplifica però una volta entrati nei vari edifici, in cui i materiali utilizzati e gli step di lavorazione sono ben comprensibili anche a colpo d’occhio.
Capirete quali sono le materie prime, che cosa è il mash e potrete anche vedere il fermentatore in cui viene aggiunto il lievito per la trasformazione in alcool.
Riuscite a credere che l’ingrediente magico proviene dallo stesso ceppo creato nel 1933 alla fine del Proibizionismo?
E poi ancora: avete mai assaggiato il bourbon direttamente dalla botte? Avete mai avuto il privilegio di aprire il rubinetto e vederlo scorrere ancora prima che sia imbottigliato? Beh qui potrete farlo.
E potrete osservarne anche il colore marrone dorato, che si ottiene grazie all’ingrediente segreto: l’acqua.
Sapevate che l’acqua contenente ferro dona al whiskey una colorazione nera e un sapore leggermente metallico? Ecco, questo in Kentucky non accade, grazie alla sua posizione privilegiata su di un paesaggio collinare calcareo dove sgorga acqua priva di ferro e ricca di calcio. Capirete perché il 95% del bourbon di tutto il mondo è prodotto in Kentucky.
Dopo aver visto tutto il processo di trasformazione, arriverete alla catena per l’imbottigliamento, dove viene confezionato nelle classiche bottiglie rettangolari con l’inconfondibile ed elegante etichetta.
Dulcis in fundo: la degustazione di Jim Beam
Come ogni tour di questo genere che si rispetti, anche alla fabbrica del Jim Beam la visita termina con una seducente degustazione. Viene consegnata una tessera magnetica da cui scalare gratuitamente un paio di assaggi da gustarsi comodamente seduti in un’accogliente sala.
Per quanto io non sia un’amante dei superalcolici, devo ammettere che il Jim Beam Honey ha saputo conquistarmi. Anche se poi non sarei riuscita a mettermi alla guida.
Vi do quindi un consiglio spassionato. Ricordate sempre, prima di partecipare a questi tour, di arrivare a stomaco pieno, oppure rifornirvi di snack da consumare eventualmente nell’area esterna o cercare un locale nelle vicinanze.
A tal proposito potete approfittare della Smokehouse, che si trova proprio accanto alla Jim Beam American Stillhouse. Qui i sapori intensi dei piatti tipici del Kentucky si fondono con l’aroma del Jim Beam, ingrediente immancabile. Un mix unico ed inimitabile.
E non dimentichiamo un po’ di shopping
Dopo che siete stati ammaliati ben bene (e con ragione direi) vi aspetta un’ultimissima tappa.
Lo store per la vendita di tutte le varianti del bourbon che avete appena visto nascere e tantissimi gadget a tema, per servire, miscelare e allestire un perfetto tavolo da barman… Impossibile resistere!
Qualche altra info per il tour della fabbrica del bourbon Jim Beam
La Jim Beam Distillery si trova 568 Happy Hollow Rd, Clermont, KY.
Dista 27 miglia da Louisville (a Nord) e 150 miglia da Nashville (a Sud).
Il tour dura 90 minuti ed ha un costo di 14$ (21+ anni con documento indispensabile per le degustazioni, vietate al di sotto di questa età) e 7 $ ( tra i 7 e i 20 anni).
Orari: dal lunedì al sabato 9.30 – 15.30, domenica 12.30 – 15.30.
Ci sono anche tour con esperienze sensoriali molto più coinvolgenti e complete ad un costo maggiore. Per questi dettagli e per rimanere aggiornati sulle future iniziative della Jim Beam Distillery, vi lascio il link al loro sito.
Urban StillHouse – Louisville : tappa alternativa
Nel caso in cui questa sosta vi porti via troppo tempo ma vi fermate a Louisville, vi aspetta l’ Urban Stillhouse.
Ha solo una piccolissima catena produttiva, ma qui potrete partecipare ugualmente a degustazioni guidate, imparare come preparare un delizioso cocktail e addirittura personalizzare la vostra bottiglia ricordo.
Segnate nel vostro itinerario anche questa tappa in Downtown Louisville. Il parcheggio è al 4th Street Live! garage sulla 5th Street tra Muhammad Ali Blvd e West Liberty Street.
Che ne dite: siete curiosi di addentrarvi nel mondo del bourbon più famoso al mondo?