Kiara Di Paola, meglio conosciuta come Kiariladyboss, titolare di New York City 4 All, oggi ci guida alla scoperta dei segreti di New York e della vita oltreoceano.
Inauguriamo con lei la nuova sezione del blog Usa Friends, intervistando e conoscendo meglio proprio una marchigiana doc come me (Dome). Ci siamo fatti una bella chiacchierata su Zoom e vogliamo condividere con voi un sunto delle sue risposte alle nostre domande.
Ciao Kiara, parlaci brevemente di te e della tua storia. Quando ti sei trasferita e il motivo che ti ha spinto a farlo.
Ciao Mondo! Mi chiamo Kiara e mi definisco una marchigiana doc, anche se per metà sono siciliana. Sono una delle poche persone che all’inizio non aveva nessuna intenzione di trasferirmi a New York.
Sono venuta con mio padre la prima volta nel 2003 e sono rientrata a casa dicendomi che non ci avrei mai vissuto. Nel 2012 ho raggiunto il mio ex ragazzo a New York controvoglia. Ci ho messo 4-5 mesi per imparare a conoscerla bene, ma poi me ne sono completamente innamorata. Adesso so che è la mia città e non mi vedrei da nessun’altra parte al mondo.

Di cosa ti occupi?
Sono titolare dell’agenzia di viaggi New York City 4 All, con base a Nyc e offro tour personalizzati principalmente per italiani, a piedi e non, per dar modo di scoprire la città in modo intimo, in base a propri gusti ed esigenze.
Offro anche una serie di servizi come transfert dall’aeroporto, corsi d’inglese, pass per attrazioni, sia a New York che nelle maggiori città d’America.
Ho il patentino e sono una guida autorizzata newyorkese.
In parallelo ho aperto un brand che si chiama @kiariladyboss in cui creo contenuti spesso in anteprima.
Sono content creator, vlogger e digital storyteller e cerco anche in questo caso di far conoscere la città in modo diverso rispetto a come viene abitualmente descritta.
Qual è stata la difficoltà maggiore che hai incontrato nel tuo lavoro e l’aspetto di esso invece che più ti piace?
L’aspetto che più mi piace è quello di poter conoscere tantissime persone, assorbire tutte le loro energie e storie diverse e connettermi con loro. E adoro il fatto che la città mi permette di poter essere il capo di me stessa.
La difficoltà maggiore è stata quella di dover partire totalmente da zero su ogni aspetto della mia vita e del mio lavoro. Qualche esempio? Capire come fare la dichiarazione dei redditi e il pagamento delle tasse, o come funziona l’apertura di una Partita Iva. Tutte cose che vi assicuro essere tutt’altro che semplici.
Quale pensi sia il tuo valore aggiunto per chi si affida a te piuttosto che ad altri?
Il mio valore aggiunto è dato dal fatto che posso offrire esperienze personalizzate e su misura facendo vivere la città non da semplici turisti, ma da newyorkesi, offrendo anche consigli da insider e condivisione di avvenimenti in anteprima.
Tra tutti i posti di New York che non sono conosciuti, quale consiglieresti di visitare assolutamente a chi viene a N.Y?
Ci sono tantissimi posti poco conosciuti della città che reputo interessanti da visitare. Ne elenco tre:
City Island, un’isoletta del Bronx, molto bella d’estate,
The Cloisters, si trova quasi alla punta a nord di Manhattan ed assomiglia ad un’abbazia italiana. Quando l’ho vista la prima volta mi è sembrato di rientrare in Italia. E’ collegata con il museo MET.
East Harlem, quartiere di portoricani che fa respirare un clima totalmente diverso rispetto Manhattan.
Li consiglio perché sono quartieri popolati da culture diverse, che ti danno la sensazione di non essere a New York, anche se in realtà sei proprio lì.

C’è un luogo segreto in cui vai quando le cose non vanno bene per ricaricarti e rigenerarti. E quello in cui ti senti più a casa e ti rilassa?
In realtà non ho un luogo segreto. Per ricaricarmi vado in bici e mi piace ammirare lo skyline della città. Può esser a Long Island City, Greenpoint o Williamsburg.
Invece per rilassarmi scelgo spesso Governors Island, un’isola tra Brooklyn e Manhattan.
Ci sono dei posti, che anche se inseriti in zone molto visitate della città, vengono ignorati ma che secondo te meriterebbero più attenzione?
Anche in questo caso sono tantissimi i luoghi che potrei citarvi. Logicamente la cosa è molto soggettiva perché quello che magari è stato ignorato da alcuni, non lo è stato fatto da altri e viceversa.
A me piace far scoprire, tra le altre cose, i vari speakeasy sparsi nella città. Gli speakeasy (che significa letteralmente parlare piano) sono i bar nati nell’epoca del proibizionismo, dove si vendevano alcolici in maniera illegale. Non tutti li conoscono e questo tipo di visita viene sempre molto apprezzata.
Dopo tutti questi anni vissuti a New York, in cosa ti ha deluso e cosa invece ti ha sorpreso ed entusiasmato?
Sinceramente posso affermare che New York non mi ha deluso in niente. La cosa che più di tutti mi piace è la sua multiculturalità, il suo essere un mondo dentro un’unica città formato da migliaia di anime differenti. Visitando i suoi quartieri si ha sempre l’impressione di stare in città totalmente diverse.
New York mi da sempre tantissimo, è una grande scuola di vita, allo stesso tempo toglie ma quello fa parte del gioco e della sfida che ho accettato 10 anni fa.
Come è ad oggi la situazione dello stato di salute di Nyc a causa della pandemia? E’ vero che la città è in ginocchio e difficilmente tornerà come prima?
Sicuramente la situazione non è facile e, come tutte le città del mondo, anche qui il covid-19 ha generato una grave crisi. Io penso però che la vita è fatta di cicli, dove le crisi vanno e vengono.
In passato ci sono stati altri avvenimenti catastrofici che hanno colpito la città, dai quali però New York è riuscita sempre a venirne fuori e più forte di prima . E così farà anche in questo caso. Vivendoci, mi accorgo che la città si sta già reinventando e rialzando e sono assolutamente certa che si riprenderà alla grande.

L’elezione del presidente Biden, come è stata accolta dal Paese?
In linea generale penso che l’elezione di Biden sia stata accolta positivamente, anche se poche volte il paese si è trovato così diviso tra repubblicani e democratici, senza una reale vittoria schiacciante. Dopo gli ultimi avvenimenti a Capitol Hill però, i consensi di Trump sono precipitati, sia in sede al senato che proprio nell’opinione pubblica. Diversi elettori repubblicani hanno preso le distanze dall’accaduto e dal presidente, arrivando in alcuni casi a scusarsi con i democratici.
Scuse non politiche ma umane, riguardo una persona che purtroppo è andato oltre. Non si parla più di democratici o repubblicani ma di umanità.
Qual è la caratteristica che più ami dell’Italia? Quella cosa che pensi sia la nostra qualità più bella e che manca in America ?
Dell’Italia adoro il calore delle persone, il condividere con famiglia e amici la propria vita, il sedersi insieme a tavola, il parlarsi e vedersi. Mi piace il fatto che sappiamo coltivare e creare rapporti veri con le persone e amicizie durature.
A New York, a causa di una vita sempre più frenetica, è più difficile riuscire ad allacciare contatti stretti e duraturi. Rimane a volte difficile pure il riuscire a fermarsi solo per prendere un caffè insieme. Qui ci sono molte possibilità per fare nuovi incontri ed amicizie. Ma così come facilmente arrivano, altrettanto facilmente, a volte, vanno.
Cos’è invece che pensi che manchi proprio al bel paese che trovi invece in America e a New York in particolare?
Sicuramente l’apertura mentale.

Qual è secondo te la cosa più importante da fare prima di trasferirsi a New York e quella da fare appena arrivati ?
. Non cercare di venire a scatola chiusa, ma informarsi molto bene su tutto ciò che riguarda visti, leggi e soprattutto sullo Stato in cui si decide di andare a vivere. Ogni stato federale ha le sue regole, quelle che ci sono qui a New York, non sono le stesse della California, o altrove, e viceversa.
> Per approfondire l’argomento visti è nato il mio primo e-book, “Tutti i visti per gli USA Una guida per richiederli in autonomia” <
74 pagine con tutte le informazioni ufficiali ed aggiornate sui visti per gli USA.
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. Affidarsi ad un avvocato esperto d’immigrazione.
. Una volta arrivati, la prima cosa da fare è lo switch del cervello. L’errore più grande che molti fanno quando arrivano è quello di pensare o dare per scontato di trovare le stesse comodità italiane.
Se vi trasferite in un altro Stato invece, dovete avere la consapevolezza che è diverso dall’Italia, con usanze e offerte totalmente differenti. Siatene consapevoli, e abbiate una buona flessibilità mentale al cambiamento. Non lamentatevi, delle differenze, ma concentratevi su quanto di nuovo e diverso la città può offrirvi.
“Se sei qui è perché non volevi stare in Italia, devi accettare quello che ti offre questa città , non lamentarti e trarne il meglio”.
* Grazie mille Kiara per la tua disponibilità e per averci permesso di capire meglio la realtà newyorkese. Speriamo di poter tornare presto e di avere la possibilità di conoscerci di persona. Con le tue splendide iniziative, in questi ultimi mesi chiusi in casa, ci hai aiutato tanto a viaggiare almeno virtualmente e ci hai fatto anche scoprire un’infinità di luoghi curiosi che non conoscevamo e che abbiamo già aggiunto alla nostra lista.*
Se come noi amate New York, vi consigliamo di seguirla per scoprire la città attraverso i suoi occhi. Per quando invece riapriranno le frontiere, se volete avere la possibilità di vivere la città da newyorkesi piuttosto che da semplici turisti e con un tour ad hoc per le vostre esigenze, contattatela e affidatevi a lei, siamo sicuri che ne rimarrete soddisfatti.
Per qualunque informazione potete scriverle all’indirizzo email: kiara@newyorkcity4all.com
Website: newyorkcity4all.com
Instagram: @newyorkcity4all @kiariladyboss
Facebook: @NYC4ALL
YouTube: @Kiariladyboss
2 risposte su “Intervista a Kiara Di Paola di New York City 4 All – Imprenditrice digitale, content creator e media”
Trovo sempre molto interessante leggere le esperienze di vita di chi all’estero ci vive davvero. Incontra e si scontra con una realtà differente rispetto al Bel Paese. Una bellissima intervista con dei consigli utili sia per il trasferimento a New York che un viaggio.
Grazie mille Veronica per aver letto e apprezzato la nostra intervista. Crediamo che sia un ottimo modo per scoprire alcuni aspetti di una realtà che in molti conosciamo solo da viaggiatori (e per continuare a viaggiare ;). E Kiara ci ha dato davvero tante info interessanti e tanti spunti di riflessione, che magari anche tu puoi confermare esser comuni a tutti gli expat, indipendentemente dal paese scelto 🙂