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Intervista a Giada e Giuseppe di “A plus intorno al mondo”

Ospiti sempre più interessanti per le nostre interviste della rubrica Usa Friends. Oggi vi presentiamo una coppia di amici USA Lover con il passaporto stracolmo di timbri americani…

Chi sono e perché hanno avuto la fortuna di visitare così tante volte gli States? Quali Stati ci faranno scoprire attraverso i loro luoghi del cuore e le loro esperienze di viaggio?

Vi presentiamo Giada e Giuseppe di “A Plus Intorno al Mondo”. Amici da oltre 10 anni e colleghi di… Crociera!

Chi sono Giada & Giuseppe
Come nasce il vostro amore per gli Usa?
Quali sono gli aspetti migliori rispetto all’Italia? E quelli peggiori?
Incontri con locals emozionanti o brutte esperienze?
Luogo del cuore e più deludente
Vi trasferireste negli Stati Uniti?
Consigliateci una tappa fuori dai classici itinerari
Come pianificate i viaggi negli Usa?
Prossimo viaggio negli Usa

1. Ciao ragazzi, innanzitutto parlateci un po’ di voi e della vostra esperienza lavorativa nelle crociere

Potremmo partire con il dire che incontrarci è stata veramente una botta di fortuna, di quelle che ti capitano raramente nella vita. Diciamo raramente perché trovare due amici che si capiscono al volo, che amano viaggiare e condividono senza mai stancarsi i loro sogni è come vincere alla lotteria. Siamo grandi amici da più di 10 anni ormai. Il nostro incontro risale all’anno 2008 a bordo di Costa Serena.

La nostra amicizia è nata come semplici colleghi che si incontravano a bordo delle navi, nei vari contratti o nelle visite nave. Abbiamo poi iniziato a sentirci anche fuori dal lavoro e vista la sfrenata passione per i viaggi iniziammo ad organizzare qualche viaggio assieme.

L’organizzazione e la scelta di una meta partono sempre da qualche folle pazzia che ci accomuna, come quella volta che abbiamo deciso di andare a New York per 3-4 giorni prima di Natale, prenotando l’aereo pochi giorni prima e l’hotel dopo aver fatto il check-in. Questi siamo noi, l’amore per gli Stati Uniti l’abbiamo nel sangue e la nostra amicizia è divenuta solida dopo il nostro primo viaggio assieme negli Stati Uniti nell’anno 2013.

L’esperienza lavorativa nelle navi da crociera inizia nel 2007 per Giada e nel 2008 per Giuseppe. Abbiamo iniziato entrambi al Guest Service, il cosiddetto Servizio Clienti. Come potete immaginare dovevamo gestirci i più disparati problemi che possono riscontrarsi a bordo di una nave da crociera : cabina rumorosa, reclami dei clienti, malcontento.

Al contrario però abbiamo anche bellissimi ricordi di riconoscimenti da parte dei nostri croceristi che porteremo sempre nel cuore.

Dopo un paio d’anni la nostra carriera lavorativa prende due strade diverse e diciamo due posizioni diverse. Volevamo sempre crescere e la nostra esperienza ci ha aiutato a evolverci professionalmente al punto che Giuseppe gestiva la parte amministrativa dell’ufficio Guest Service e Giada diventa Guest Relation Manager (Responsabile Relazioni Pubbliche), due figure chiavi a bordo delle navi.

Abbiamo navigato per ben dieci anni e poi, chi prima, chi dopo abbiamo deciso di scendere ed intraprendere una vita lavorativa a terra ma sempre con la voglia di viaggiare e condividere i momenti con i nostri Followers. Attualmente Giada è Assistente di volo per Lufthansa (da qui si capiscono le pazzie di prenotare un volo pochi giorni prima) e Giuseppe fino al 31 Dicembre gestiva un ufficio di autonoleggio in Aeroporto a Bari, a causa della situazione Covid non gli è stato rinnovato il contratto, ma presto inizierà a lavorare in Amazon a Bergamo come Team Leader Operations.

2. Il vostro amore per gli Stati Uniti nasce in concomitanza con il vostro lavoro precedente oppure erano un sogno da sempre? Raccontateci un po’ come è nato…

Giada & Giuseppe - intervista ©A Plus Intorno al Mondo - Rockfeller Center
Giada & Giuseppe – ©A Plus Intorno al Mondo – Rockfeller Center

Il nostro amore per gli Stati Uniti pensiamo sia sempre stato radicato dentro di noi ma diciamo, l’amore per i viaggi in generale. Forse ancora prima di nascere sapevamo che ci saremmo incontrati e avremmo intrapreso il nostro primo viaggio insieme negli Stati Uniti. Il nostro lavoro nelle navi da crociera ha certamente agevolato questo nostro desiderio di viaggiare ed è stato proprio da New York che è partita la nostra prima avventura insieme.

Con le navi abbiamo toccato parti del mondo che non potremmo mai dimenticare, esperienze uniche che rimarranno sempre dentro di noi e momenti che porteremo sempre nel cuore.

Con gli Stati Uniti è stato amore a prima vista, una sorta di “il primo viaggio non si scorda mai” e da lì è nato il nostro “cordone ombelicale” con questo paese che ogni volta ci regala emozioni uniche. I timbri degli Stati Uniti sul passaporto non li contiamo più oramai, Giuseppe è stato circa 16 volte solo a New York e Giada con il lavoro che fa ha perso il conto.

3. Quali sono gli aspetti migliori rispetto all’Italia che avete riscontrato oltreoceano? E quelli peggiori?

Dal momento che siamo atterrati all’aeroporto di JFK, ci siamo sentiti catapultati in una nuova dimensione. Correva l’anno 2009 quando Giuseppe è andato la prima volta negli Stati Uniti e come da buon italiano cambiò i soldi in Italia. Non appena messo piede in un negozio, osservai che nessuno pagava in contanti e nessun cassiere “storceva il naso” come da noi quando esibivano la carta. Quindi la prima cosa che amiamo degli Stati Uniti è che i contanti non servono assolutamente e che qualunque cosa la si può pagare con carta di credito, bancomat. Da noi qui in Italia, ancora oggi nel 2021 pagare un caffè in un bar con la carta è ancora difficile.

Altra cosa, che ora è comune anche qui Italia ma che svariati anni fa lo si poteva fare solo negli Stati Uniti è prenotare un taxi tramite App: un esempio è Uber o Lift, servizio che in Italia è presente solo in pochissime città.

Giada & Giuseppe - 5th Ave - ©A Plus Intorno al Mondo
Giada & Giuseppe – 5th Ave – ©A Plus Intorno al Mondo

Mangiare o fare la spesa in piena Notte? Beh negli States è possibile da parecchi anni, chi non è mai stato in un Walgreens alle tre di notte per acquistare un KitKat o qualunque altra cosa. Inoltre quando si legge Pharmacy in giro, un italiano mai stato negli Stati Uniti pensa alla classica farmacia e invece no, è un supermarket a tutti gli effetti, alcuni su più piani con all’interno una farmacia dove si possono acquistare svariati medicinali dagli scaffali come se acquistassimo una bottiglia d’acqua.

Accaparrarsi un paio di scarpe Guess o una polo di Ralph Laurent a 10$? Sí al Black-Friday è possibile. Da qualche anno lo fanno anche in Italia ma con sconti irrisori mentre oltreoceano gli sconti arrivano o alle volte superano il 70%. Potremmo andare avanti ancora con tantissimi esempi, il tutto è per far capire che il rendere la vita molto più semplice nasce proprio lì, le strategie di Marketing nascono proprio lì e quando sbarcano poi in Italia sono pessime.

Aspetti peggiori? Beh per noi italiani, soprattutto all’inizio, pensare di dover dare delle mance, le cosiddetta tips o suggested gratuity quasi come obbligo e spesso e volentieri con dei range di percentuali decisi dal ristorante è un qualcosa che tutt’ora non ci piace. Anzi la odiamo. Ma d’altro canto, il loro è un sistema capitalistico, quindi il ristoratore paga pochissimo il cameriere perché deve guadagnarsi il cliente creando una Customer Experience e Satisfaction senza eguali facendosi dare quante più tips possibili. Davanti ad un conto di 250$ già caro di per sé, dover dare delle mance a parte suona malissimo. Ma siccome amiamo il mondo proprio perché è vario, lo rispettiamo e buttiamo giù il boccone amaro quando paghiamo il conto negli Stati Uniti.

4. Durante i vostri viaggi avete mai avuto qualche incontro con i locals, particolarmente emozionante? E uno invece in cui vi siete trovati in difficoltà a causa di un’accoglienza poco piacevole?

Parlando fluentemente oltre quattro lingue entrambi, ci risulta sempre facile immergerci nella cultura locale. Un momento che ricorderemo sempre riguarda il nostro capodanno a New York nel 2018, dove abbiamo atteso rigorosamente oltre 15 ore in piedi, di cui 10 sotto la pioggia, per assistere al concerto di Time Square chiamato il Ball Dropp. Nel quadrato che ci avevano assegnato, c’era un mix tra latini, afro e quant’altro, tutti residenti, noi gli unici italiani.

Arrivate le ore 20.00 circa eravamo fradici ma mancava ancora parecchio alla mezzanotte, grazie a Dio ad un certo punto sbuca una sorta di telo enorme; con svariati ombrelli lo tenevano su e gentilmente le persone che avevano organizzato il telo ci hanno fatto riparare per tutto il tempo. Al momento che Snoop Dogg iniziò a cantare ci mettemmo tutti a ballare come un grande gruppo di amici facendoci selfie e storie di Instagram tutti insieme. Tutto questo per far capire che in quel momento eravamo tutti una grande famiglia.

Capodanno a Times Square - NYC Giada & Giuseppe festeggiano - ©A Plus Intorno al Mondo
Capodanno a Times Square – NYC Giada & Giuseppe – ©A Plus Intorno al Mondo

Un altro episodio in cui siamo entrati in contatto con un ”locals” è stato quando ci trovavamo fuori al teatro dove facevano il Musical Chicago; ci avevano appena detto il prezzo del biglietto che era decisamente esorbitante. Un passante ci vide seduti nel marciapiede del teatro con lo sguardo sconsolato, ci chiese se fosse successo qualcosa, e gli spiegammo che stavamo bene ma che eravamo delusi dal prezzo del biglietto. Lui ci disse che ogni settimana facevano una flash-sale della durata di un’ora e che la prossima ci sarebbe stata dopo due giorni dalle 07:30 del mattino. Fu un suggerimento fantastico, perché nei giorni successivi eravamo in coda dalle 06:30 con il nostro bicchiere di Starbucks e dopo un’oretta circa ci accaparrammo i 3 biglietti più sudati a 32$ contro i 169$ che costavano di solito in quel periodo.

Un momento in cui ci siamo trovati in difficoltà? Al momento, non ci è mai capitato, per fortuna.

5. Qual è il vostro luogo del cuore e perché? E quello che più vi ha deluso?

Il nostro posto del cuore possiamo pronunciarlo ad occhi chiusi, sicuramente New York.

Questa città è una sorta di roulette russa ogni volta che ci andiamo, non ti stanchi mai di New York City. Quello che più ci piace è il fatto che ogni volta che ci andiamo troviamo sempre qualcosa di nuovo da visitare e vedere; qualche posto dove non siamo ancora stati, un parco dove passeggiare, un caffè particolare dove ci piace andare a fare colazione, experience dopo experience. Alcune fra queste? Il pop-up store di Google sulla 5th Avenue presente solo nel 2017 a dicembre. Cioccolata calda con selfie a forma di marshmallow? Fatto. Cosa è? Lo staff di Google aveva un Food truck che faceva e regalava la cioccolata calda, ti faceva scattare un selfie che poi inviava alla macchina che creava il marshmallow con la foto scelta, questo marshmallow infine veniva posizionato sopra la tazza di cioccolata….Insomma è proprio vero è la classica città che non ti stanca mai.

New York anche se ci vai solo per pochi giorni, e noi ne sappiamo qualcosa, t’intrappola in una costellazione di fattori nel quale quando torni a casa hai lasciato un pezzo di cuore nella Grande Mela.

Il posto che ci ha più deluso al momento non esiste poiché ci mancano ancora tanti posti degli Stati Uniti che vorremmo visitare e sinceramente sembra scontato ma ogni posto, città, paese ci insegna sempre qualcosa di positivo e sorprendente.

6. Vi trasferireste negli Stati Uniti, indipendentemente dagli affetti che resterebbero in Italia?

Una bella domanda a cui pensiamo sia un po’ difficile rispondere ma ci proviamo. Certo il nostro amore per gli States è grande, forse immenso e gli affetti sono per noi molto importanti. La famiglia è quella che ci ha sempre appoggiato nelle nostre decisioni, che ci dà la carica per spronarci a far sempre di più e dare il nostro meglio, se possiamo viaggiare è anche merito loro. Pensiamo si debba creare un buon ponte tra Stati Uniti e Italia.

Certo trasferirci negli Stati Uniti sarebbe un grande sogno nel cassetto, ci piacerebbe ma dovremmo avere comunque la possibilità di stare vicino alla nostra famiglia. Viaggiare oltre oceano tra Italia e Stati Uniti una volta al mese sarebbe un bel compromesso. In ogni caso se mai si dovesse presentare la “fortuna” di potersi trasferire negli Stati Uniti non ci penseremmo due volte ma troveremmo il modo per stare sempre accanto alla nostra famiglia. “Fortuna” perché trasferirsi per lavoro negli Stati Uniti non è come trasferirsi magari a Barcellona. Sappiamo tutti che non rilasciano mai visti per stranieri con un lavoro comune come il nostro, ma ogni anno tentiamo la fortuna con la Green Card Lottery, e chissà, magari prima o poi toccherà anche a noi.

7. La città o l’attrazione fuori dai classici itinerari o dalle tappe più gettonate che avete visitato e vorresti far conoscere?

Classico o insolito è molto soggettivo, soprattutto se chi ci legge non è un viaggiatore seriale. Pensiamo che un po’ tutti all’inizio abbiamo intrapreso viaggi verso mete da sogno molto commerciali per poi passare all’insolito. Insolito per noi è stato il Maine con precisione Bar Harbour, il salmastro della brezza marina con le selvagge scogliere di granito e spiagge sabbiose, dove si può vedere la riproduzione delle aragoste ma soprattutto mangiarle. Sono il cibo più gettonato da queste parti, le cucinano in tantissime maniere.

Bar Harbor ©A Plus Intorno al Mondo
Bar Harbor – Maine ©A Plus Intorno al Mondo

È molto facile descrivere Bar Harbor perché potremmo usare tutti gli aggettivi positivi che conosciamo ma ci limitiamo a dire che in questa cittadina baciata da Madre Natura, ospitale e a misura d’uomo, i pregi si notano subito ed è bello scoprirli davanti agli splendidi panorami, facendo attività all’aperto, gustando la cucina locale o semplicemente passeggiando lungo le strade del paese.

Come arrivarci? In aereo arrivando a Boston e poi si può proseguire in auto, circa 4-5 ore di guida oppure da Boston con un volo interno per Portland. Noi vi consigliamo vivamente l’auto da Boston, perché passerete dalla modernità della metropoli di questa città alla natura pura, paesaggi mozzafiato e se lo si fa in autunno ammirerete il “foliage” ovvero il cadere delle foglie con colori che vanno dal rosso all’arancione, al giallo e al marrone, che andranno a creare un manto di sfumature vive, le foreste statunitensi.

Altra meta insolita? Il Colorado, in particolare Denver. Partiamo col dire che Denver è abbastanza piccola. La si gira in poco tempo e questo fa sì che ci si senta subito a casa. Facile da esplorare, è resa ancora più piacevole dalle persone che la vivono. Abbiamo trovato la gente del posto molto cortese: dai tassisti ai passanti per strada, dai camerieri agli operatori in aeroporto. Tutti si sono rivelati estremamente sorridenti e cortesi. Di lei abbiamo amato la duplice anima: da un lato è una città moderna e all’avanguardia, dall’altro racchiude ancora un animo autentico che altrove è stato perso. Tutto questo grazie ai parchi che la circondano, in primis il Red Rocks e le Rocky Mountains.

Abbiamo scoperto i due volti di Denver: quello naturalistico e quello metropolitano. Di questo tour abbiamo amato soprattutto la prima parte, quella dedicata all’aspetto naturalistico. Troviamo che Denver abbia molto da esprimere sotto questo punto di vista e troviamo che questa sia la grande peculiarità di questa città.

È incredibile come il paesaggio muti completamente in pochi minuti di macchina da Denver. Si passa dal verde brillante al colore rosso, quasi ruggine, del Red Rocks; questo grande parco che sembra finto per quanto è meraviglioso. Finalmente abbiamo potuto appurare con i nostri occhi che l’America non è solo fatta di grandi metropoli, anzi.

L’America è fatta di grandi parchi che tolgono il fiato. All’interno di questo parco vi è un meraviglioso anfiteatro in cui si esibiscono tutti gli artisti più famosi al mondo; qui si sono esibiti i Beatles, Ella Fitzgerald, Bruce Springsteen e molti molti altri. Secondo noi l’ideale sarebbe vedere il parco sia di giorno che di sera perché i due momenti regalano emozioni differenti. All’interno è possibile visitare il museo del parco ed è grazie al museo che abbiamo scoperto che questo spettacolare anfiteatro si ispira al Teatro Antico di Taormina, nella nostra bella Sicilia. Incredibile, vero? Un regalo culturale in più che ci fa capire, anche a distanza di kilometri, quanto siamo comunque tutti legati tra noi.

Anfiteatro Red Rocks - Denver - © Aplusintornoalmondo intervista a Giada e Giuseppe
Anfiteatro Red Rocks – Denver – © A plus intorno al mondo

8. Come pianificate i vostri viaggi negli States?

Le persone che leggeranno questa risposta potrebbero avere un mancamento perché non abbiamo una reale programmazione dei nostri viaggi. Nel senso che, certo ci piace pianificarli ma siamo anche aperti ai “last minute” e “last-last minute’’.

Grazie a Giada che è assistente di volo, godiamo di vantaggi enormi su biglietti aerei standby che hanno sempre lo stesso prezzo anche prenotandolo il giorno stesso. Ovviamente lo abbiamo fatto più di una volta, siamo andati in aeroporto con il biglietto standby fatto poche ore prima. Essendo standby è una sorta di “lista d’attesa”, se il volo è al completo non possiamo salire e quindi dobbiamo prendere il successivo. In questo modo quindi aspettiamo sempre nel prenotare l’hotel fino a quando non riceviamo il biglietto con il posto confermato. Può infatti succedere che al gate d’imbarco o giá a bordo dell’aereo siamo con l’Ipad alla mano in modo da cliccare su prenota poco prima di perdere la connessione. Forse la gente ci chiamerà pazzi ma è questo anche il bello dei nostri momenti di pazzia perché sono quei viaggi che di colpo ti scaldano il cuore.

La parola giusta è sicuramente “dipende”, ci facciamo guidare molto dal nostro istinto.

Sicuramente le pazzie le facciamo su mete già conosciute, mentre su mete da esplorare per la prima volta pianifichiamo tutto con molto anticipo. Sulle mete ancora da esplorare abbiamo una lista, piuttosto lunga al momento. In ordine di priorità, alle volte grazie alla voglia irrefrenabile, non la rispettiamo. Non appena decisa la meta, scegliamo la tipologia: se viaggio o vacanza, se on the road o no.

Prendiamo in esempio l’on the road; scegliamo le tappe in base ai km, a cosa c’è da esplorare nel tragitto tra una tappa e l’altra, se ci sono benzinai sufficienti per poter rifornire l’auto senza problemi. Una volta tracciato l’itinerario, se il volo di andata e ritorno sono da località con più voli durante la giornata, optiamo di viaggiare con i biglietti standby, altrimenti inizia il controllo incrociato con i vari Meta Search per trovare l’opzione più comoda per noi, anche in termini economici.

Dopo aver trovato la soluzione aerea, parte la scelta degli alloggi. Cerchiamo sempre alloggi emozionali, quelli con così tanta cultura locale all’interno che deve farci piangere quando lo lasciamo. Airbnb e Holidu è l’ideale per alloggi sempre più live, “like a locals, come un locale del posto”. Come ultima cosa prenotiamo l’auto a noleggio.

Consigliamo vivamente di iniziare la ricerca tra i vari intermediari, ma poi di prenotate dai siti diretti delle compagnie di noleggio perché oltreoceano risolvere intoppi con gli intermediari, i cosiddetti broker non è affatto facile ed economico. Per gli stati Uniti consigliamo Alamo come compagnia di noleggio; vi ricordiamo che negli Stati Uniti le tariffe di tutte le auto a noleggio di qualsiasi compagnia hanno già inclusa la copertura totale. Quindi al banco non ve la faranno acquistare, ma vi proporranno l’assistenza stradale, che consigliamo vivamente, perché se in Italia il carro attrezzi è costoso, negli Stati Uniti, come nel deserto del Nevada lo è molto di più.

Non appena tutto è deciso, carta di credito in mano e si prenota il tutto.

L’unica cosa che non prenotiamo con largo anticipo è l’assicurazione di viaggio, perché all’ultimo momento potrebbero esserci dei cambiamenti dovuti a fatti più recenti, vedi la situazione Covid. Consigliamo sempre di acquistarla qualche settimana prima della partenza.

9. Quale sarà il vostro prossimo viaggio negli States?

Las Vegas - Bellagio - intervista a Giada e Giuseppe ©A Plus Intorno al Mondo
Las Vegas – Bellagio – ©A Plus Intorno al Mondo

Se avessero inventato il teletrasporto forse la città che ci manca di più sarebbe New York e quindi ci vorremmo tele trasportare anche solo per un paio di giorni lì, giusto per eliminare la ruggine del non poter viaggiare dovuta alla situazione Covid.

Scherzi a parte, il prossimo viaggio negli States non seguirà la lista delle priorità. Abbiamo una folle voglia innanzitutto di salutare la nostra amata New York City, ma giusto qualche giorno e poi volare in Nevada, atterrare a Vegas, come la chiamano gli statunitensi, ritirare la nostra amatissima Ford Mustang convertibile ovvero cabrio e percorrere tutta la Strip, fermarci in ogni hotel iconico a tema. Vorremmo trascorrere qualche giorno di puro divertimento magari assistendo ad un concerto di Jennifer Lopez a Las Vegas (un altro sogno in comune che abbiamo), e poi andare alla scoperta di una nuova meta: Virgin River, lontana da Las Vegas qualche ora di auto.

10. Dove possono seguirvi i nostri lettori e rimanere aggiornati sulle vostre avventure?

A noi piace dire che siamo nati o meglio il nostro primo profilo è comparso su Instagram e Facebook con @aplusintornoalmondo. Stesso nome su entrambi i social. Infine da poco siamo anche su Tik Tok.

Sui nostri profili pubblichiamo foto, scriviamo quello che un luogo, una persona, una cultura, un viaggio ci lascia nel nostro cuore.

Con le nostre pagine di viaggi ci piace far vedere ai nostri amati Followers quello che i nostri occhi vedono e provano, far respirare alle persone l’aria del mondo e che i loro occhi si aprano al mondo per poter scaldare anche solo con una foto il loro cuore.

Come progetto futuro, vorremmo aprire un Blog di viaggi, ma abbiamo ancora tanto da imparare in quanto a scrittura emozionale, SEO ecc. Tempo ci vorrà, ma ce la faremo.

Grazie Giada e Giuseppe per i dettagliati aneddoti che ci avete raccontato sui vostri molteplici viaggi negli USA. Gli aspetti migliori che avete elencato mi hanno riportata con la mente ai primi viaggi nel 2008 – 2009 quando anche io rimasi stupita di tutte queste “comodità” e tuttora continuo ad apprezzarle e a sentirne la mancanza… Per non parlare della mia amata Las Vegas che mi manca troppo.

E grazie per i bei luoghi che ci avete presentato e fatto conoscere: Denver e l’anfiteatro sono decisamente da aggiungere alla nostra lista.

Vi aspettiamo presto tra noi bloggers, curiosi di scoprire tante altre destinazioni ed esperienze.

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