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Le grotte del Passetto di Ancona: storia di una tradizione secolare

Le Grotte del Passetto: che cosa si nasconde lungo le coste rocciose del capoluogo dorico?

Tradizione, passione, amore per quel mare che lascia i segni sul corpo ancora prima del tempo, ma che con la stessa potenza scalfisce il cuore dei “grottaroli” che tanto lo amano da farne la propria casa.

“Qui si sta bene”. Ci dice uno di loro, mentre si prende una pausa dai lavori di manutenzione e si ferma a fare due chiacchiere con noi.

Le Grotte del Passetto e i “grottaroli”

In una bella giornata di sole di metà ottobre, alcune delle porte coloratissime che si susseguono lungo la costa anconetana, nei pressi del Passetto, sono ancora aperte.

Grotte del Passetto - Primo gruppo sotto il parco del Passetto
Grotte del Passetto – Primo gruppo sotto il parco del Passetto

C’è chi si occupa della vegetazione rigogliosa che cresce lungo la scarpata, chi ridipinge qualche dettaglio scolorito dal sole. E per un attimo l’odore di vernice si sostituisce a quello pungente del mare.

C’è un cagnolino che prende il sole e anche chi coraggiosamente si tuffa in acqua, nonostante la gelida temperatura e le miriadi di piccole meduse che sfumano di bianco il verde e blu intenso delle acque di questo tratto di mare.

E c’è chi con una sedia in riva al mare legge un libro tentando di abbronzarsi con gli ultimi raggi di sole della stagione.

Dalle porte aperte si scorgono i dettagli interni delle grotte. C’è elettricità, cucine a gas, acqua potabile, un divano o un letto, un tavolo e tanti elementi che si ricollegano alla vita marinara.

Utensili in legno che raffigurano ancore, barchette, vere e proprie tavole da surf, accessori per la pesca, cappellini. Sembrano quasi negozi di souvenir, tanto sono arredati in modo preciso e grazioso. Impossibile non sbirciare!

Sembra di esser in una realtà parallela. Il caos cittadino svanisce e rimane solo il rumore delle onde cullate dal vento e di qualche struttura scricchiolante.

Ma in estate certamente lo scenario cambia. Alla sera l’intera costa si anima di mille lucine e delle voci dei grottaroli che banchettano.

Il profumo del pesce (soprattutto moscioli) appena pescato e cotto inebria l’aria e non è raro che qualche fortunato visitatore venga invitato dai grottaroli a fermarsi per una serata unica all’insegna dei ricordi, dell’allegria, della tradizione e della semplicità.

Le Grotte e la potenza del mare

Ma le grotte dei grottaroli, sono anche fatica, dedizione, sudore, impegno. Il “grottarolo” che si ferma a parlare con noi ci racconta che durante le mareggiate capita spesso che le grotte vengano danneggiate o allagate.

E la potenza del mare in quel caso fa paura!

“Quando c’è le mareggiate stai sempre col mago’, perché te sbrega il cancello, t’arriva la sabbia, l’altra volta l’acqua è arrivata da sopra…do’ settimane fa è arrivato un tronco da lì a quella boa là, è rimasto legato lì poi la capitaneria di porto ha fatto venire i pompieri per portarlo via. Quando c’è le alte maree qui c’è due metri d’acqua…è quello il brutto”

Moli delle grotte del Passetto costruiti con materiali di recupero - Ancona
Moli delle grotte del Passetto costruiti con materiali di recupero – Ancona

Ed è per questo che ogni “grottarolo” cerca di renderle più sicure e protette possibile, con lavori d’ingegno, spesso fatti con materiali di recupero.

Osservando i dettagli si notano traversine ferroviarie utilizzate come sostegno agli scali di alaggio, mattonelle di diverse forme e colori per la pavimentazione, arredi ormai vecchi per le prime case risistemati e riadattati alla nuova collocazione “marinara”.

E pali in ferro utilizzati come sistemi di protezione agli ingressi per evitare che la furia delle onde distrugga i cancelli.

Immaginate poi quanto sia faticoso trasportare qualsiasi cosa fin laggiù! L’accesso alle grotte lungo tutta la costa è possibile solo percorrendo lunghe e ripide scalinate e tratti di spiaggia rocciosa piuttosto sconnessi. O via mare, che non è certamente l’opzione più economica per far arrivare il materiale fino a “casa”.

Quando e perché nascono le Grotte del Passetto?

Le Grotte del Passetto sono cavità scavate nella falesia a picco sul mare, nate per accogliere le piccole imbarcazioni dei pescatori e divenute con il tempo vere e proprie “abitazioni”.

Ce ne sono più di 400, alcune in ottime condizioni, altre abbandonate in attesa di un nuovo proprietario.

Alcune sono state ricavate in anfratti naturali, altre create artificialmente, dal 1800 fino alla seconda metà del Novecento, tramandate di generazione in generazione.

Negli ultimi decenni sono note le diatribe per i permessi, concessioni, tasse che i grottaroli si trovano a dover affrontare, ma proprio per questo si sono riuniti in tre associazioni: “Grotte di Monte Cardeto”“Grotte del Passetto” e “Ginestra del Conero”.

Come raggiungere le Grotte del Passetto

Le Grotte del Passetto sono divise in tre sezioni in base alla loro posizione.

Grotte a destra del Monumento

Grotte del Passetto a destra del Monumento ai Caduti - Ancona
Grotte del Passetto a destra del Monumento ai Caduti – Ancona

A destra del Monumento ai Caduti si trova il primo gruppo di grotte, raggiungibile da un sentiero che parte dal parco dal Passetto. La scalinata è in forte pendenza e a tratti sotto il sole, ma si percorre in pochi minuti.

Qui le grotte si affacciano quasi direttamente sul mare, la banchina percorribile a piedi è stretta e lunga e costellata di moli costruiti con materiali di recupero. Termina con una terrazzetta panoramica da un lato e con un gruppo di grotte coloratissime dall’altro, proprio a ridosso del monte che nasconde la spiaggia di Mezzavalle.

Grotte centrali

La sezione centrale si trova a sinistra del Monumento. Per raggiungerla si può prendere l’ascensore panoramico (solo in estate), scendere lungo la scalinata oppure percorrere un sentiero molto ripido a circa 50 metri lungo Via Panoramica.

Qui, le grotte si affacciano sulla spiaggia rocciosa del Passetto, una tra le 10 spiagge urbane più belle d’Italia. Non ci sono moli che vengono cullati dalle onde, ma qualche lingua di roccia che affiora dall’acqua e barriere di scogli.

Si può proseguire fino alla “Seggiola del Papa” un gigantesco scoglio di origine erosiva, in cui gli anconetani hanno visto proprio la Sedia del Papa.

Grotte di sinistra e Grotta Azzurra

Al terzo gruppo di grotte si accede tramite il sentiero della Grotta Azzura, 500 metri più avanti lungo Via Panoramica.

Da un giardino alberato e fornito di numerose panchine (utili al ritorno, capirete perché) parte un vialetto recentemente risistemato in pietra con scale che scendono fino alla costa seguendo la linea sinuosa del colle del Cardeto che in quel punto cala a picco sul mare.

Le pendenza anche qui è notevole, ma in circa dieci minuti si riesce percorrerlo senza troppa fatica (almeno in discesa).

Una miriade di porticine colorate si susseguono fino a scomparire in lontananza, dove fa capolino il Porto di Ancona sovrastato dal Duomo di San Ciriaco.

Questa area al momento della nostra visita era però completamente recintata per pericolo caduta massi.

E la “nuova” Grotta Azzurra, tanto decantata, chiusa e inaccessibile via terra.

Questo non mi ha impedito però di meravigliarmi di fronte agli scorci panoramici spettacolari e alle intense sfumature dell’acqua vista dall’alto, al paesaggio suggestivo, quasi surreale, reso ancor più magico dal sole che tramontando creava zone d’ombra misteriose, alternate a quelle ancora illuminate e coloratissime in lontananza.

Grotta Azzurra chiusa e inavvicinabile via terra - Ancona
Grotta Azzurra chiusa e inavvicinabile via terra – Ancona

Consigli per la visita delle Grotte

Per perlustrare con calma tutte e tre le aree soffermandosi a respirarne la magica atmosfera, consiglio di dedicargli almeno mezza giornata, meglio se una intera.

I sentieri o le scalinate sono tutti in forte pendenza, ma piuttosto brevi. Non sono adatti a passeggini ma se siete abituati a portare in braccio i vostri bimbi in aree simili, non dovreste avere problemi. (Noi le abbiamo fatte con un cane di 17 kg in braccio).

Consiglio scarpe adatte sia per la discesa, sia quelle da scoglio se intendete fare il bagno. Non dimenticate di portare con voi acqua (non solo in estate) e all’occorrenza crema solare.

Non dimenticate di leggere l’articolo su “Cosa fare al Passetto”, per scoprire tutte le altre cose da vedere nel quartiere più IN di Ancona.

Conoscevate questo lato unico e magico di Ancona?

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4 risposte su “Le grotte del Passetto di Ancona: storia di una tradizione secolare”

Grazie mille Antonia, mi fa molto piacere il tuo commento! Spero che riuscirai a visitarle presto e che troverai anche altre informazioni utili per la visita di Ancona e non solo. E se vorrai seguirmi su Instagram o su Facebook potrai scoprire e rimanere aggiornata su altri luoghi interessanti e poco conosciuti in Italia e anche in giro per il mondo. Grazie di nuovo per il tuo commento e buona giornata.

Ciao Simona hai fatto un bellissimo racconto delle realtà che esistono in questi luoghi magici che tanti ci invidiano, ma non sanno quanto impegno e sacrificio comporta mantenere questi manufatti.
Ti ringrazio anche perché, forse sono uno di quei loquaci grottaroli anziani che parlano troppo e volentieri con persone che mi chiedono notizie su questo luogo di Ancona poco conosciuto del quale mi sentivo un privilegiato.
Dato che ancora riesco a scendere e risalire quei 223 gradini che portano al mare del Passetto sud, dove ho una grotta di mia titolarità superficiaria che è presente tra quelle tue foto pubblicate e fatte in quella bella giornata di fine estate, ero presente dato ché si vede il mio cancello aperto e leggendo quelle righe mi ritrovo nel tuo racconto.
Ho messo “mi ritenevo un privilegiato” perché: pur sapendo di pagare un canone minimo di circa 500 euro come un concessionario di spiaggia che ha una concessione demaniale di 1050 mq. che ne fa un profitto, ma una ventina di quelle grotte come la mia no profit di pochi mq., solo per il fatto di insistere su area del Demanio Marittimo, sopra uno scoglio dove non esiste ne piano né spiaggia, area non presenziata, sono considerato ai fini del canone come una attività turistica ricreativa soggetta per il 2023 a una cifra d.c. euro 4000.
Ho inserito questo argomento polemico per il fatto che hai nell’articolo parlato di concessioni, permessi, tasse che i grottaroli si trovano a dover affrontare. Se potrò nel 2024 tornerò a Portonovo con una cifra più ragionevole, ombrellone parcheggio e ristorante alle spalle, la spiaggia dove nel 70 avevo un capanno fatto demolire per dare spazio ad attività turistiche. ricreative.
Ti ringrazio e mi scuso per queste troppe righe.

Grazie mille Franco per la tua preziosa precisazione. Io non sono entrata nel dettaglio perchè non è di mia competenza ma era giusto accennare questo argomento e sono contenta che tu abbia dato ulteriori delucidazioni in merito. Grazie a te

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