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Il sentiero della Grotta Azzurra di Ancona

Percorriamo oggi il sentiero della Grotta Azzurra per raggiungere il tratto di costa che si estende tra il Passetto e il Porto di Ancona, immediatamente sotto il Colle del Cardeto.

La zona prende il nome da una piccola grotta scavata nella falesia a picco sul mare al cui interno si generano riflessi chiari.

Anche qui, come nelle altre due zone più vicine al Monumento ai Caduti, la nuda roccia è ravvivata da un tripudio di porticine colorate. Le grotte dei “grottaroli”, si perdono fino quasi all’orizzonte, là, dove il “gomito” costiero di Ancona fa intravedere il porto.

E mentre la scalinata d’accesso a questa area scende ripida e sinuosa con un notevole dislivello, scorci sempre più suggestivi ammaliano prepotentemente i visitatori.

Come si raggiunge il sentiero della Grotta Azzurra ad Ancona

Il sentiero si trova lungo Via Panoramica che collega il parco del Cardeto con il quartiere del Passetto. Prendendo come riferimento il Monumento ai Caduti, si prosegue sulla sinistra per circa 500 metri.

Il primo sentiero che si incontra è quello che porta fino alla Seggiola del Papa, che però non è collegata via terra alla nostra tappa. Dobbiamo camminare ancora qualche minuto.

Un piccolo e intimo parco con qualche panchina (utile al ritorno), tanti alberi e un panorama che già incanta, è il varco d’ingresso per il sentiero della Grotta Azzurra.

La scalinata è stata recentemente sistemata e nonostante sia in notevole pendenza, è piuttosto semplice da percorrere in circa 10 minuti.

Ad ogni passo il panorama cambia: il mare con i suoi colori intensi, gli scogli, la città in lontananza con l’inconfondibile porto e il Duomo di San Ciriaco che domina dall’alto.

Panorama dal sentiero della Grotta Azzurra - Ancona
Panorama dal sentiero della Grotta Azzurra – Ancona

E lentamente i piccoli puntini colorati che si affacciano sul camminamento in cemento, si mostrano quali sono: le miriadi di porte colorate delle grotte dei “grottaroli”.

Scorci suggestivi ovunque. La natura meravigliosa si mostra in tutto il suo splendore con lingue di pietra a fior d’acqua che al tramonto sembrano un paesaggio alieno. E le grotte rendono il paesaggio ancora più unico.

Cosa fare alla Grotta Azzurra

In quest’area è possibile stendersi al sole, fare tuffi o semplicemente ammirare il sole che scompare all’orizzonte o i dettagli delle grotte colorate.

Non ci sono stabilimenti balneari, né bar: qui è tutto molto “selvaggio”.

Tuttavia al momento della nostra visita, l’intera zona era chiusa da recinzioni in metallo per pericolo di caduta massi, mentre all’inizio del sentiero un cartello avvisava della presenza di batteri/alghe nell’acqua che impedivano la balneazione.

Grotte inaccessibili circondate da recinzione metallica - Grotta Azzurra Ancona
Grotte inaccessibili circondate da recinzione metallica – Ancona

Anche la cosiddetta “nuova Grotta Azzurra” nascosta sulla destra, divenuta famosa per l’opera pittorica di riqualificazione che l’ha resa un ambiente quasi mistico, era chiusa da un portone azzurro e inaccessibile via terra. Un vero peccato!

Non sappiamo se tutte queste limitazioni di accesso siano solo temporanee, dovute alla pericolosità della falesia che dovrà esser messa in sicurezza o alla stagione balneare terminata.

Posso però dire con certezza che addentrarsi nel sentiero della grotta Azzurra merita anche solo per i meravigliosi panorami che ci ha regalato.

La “Grotta Azzurra” di Andre the Spider

La nuova grotta Azzurra chiusa e inaccessibile via terra - Ancona
La nuova grotta Azzurra chiusa e inaccessibile via terra – Ancona

Attraverso i colori, l’artista Andre the Spider da anni molto attivo in città, ha creato un regno sovrannaturale, quasi alieno, che incanta e fa volare la fantasia.

Decise pennellate di turchese ricoprono interamente pareti e soffitto della “Grotta Azzurra”, profonda 5 metri e mezzo, ampia e alta circa 3 metri.

E poi appaiono figure antropomorfe e zoomorfe dipinte con linee bianche e nere ed uno stile che fonde il realistico e il fantastico.

Sulla parete di destra ci sono seppie giganti, murene e cicale di mare, che in anconetano sono chiamate “nocchie”.

Di fronte a loro quattro nere figure ricordano le incisioni rupestri della preistoria o forse qualche essere venuto dal futuro il cui scheletro sembra composto da piccole sagome bianche di vari animaletti marini.

Il dinamismo con il quale i soggetti sono rappresentati sembra farli uscire dalla grotta, per riunirsi al mare o al cielo al quale appartengono. Un cielo che ritroviamo anche nella volta.

Le grandi stelle nere sono una proiezione proprio delle costellazioni che vegliano sopra la grotta.

Siamo sicuramente di fronte ad un ottimo esempio di utilizzo dell’arte per rivalutare un’area dismessa quale era la grotta, precedentemente adibita a discarica. Peccato averla trovata però quasi nello stato pre-intervento.

Ci auguriamo di poterla vedere aperta al più presto e in totale sicurezza. Così come le grotte dei grottaroli e la banchina in cemento.

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