Non si può visitare Cracovia senza conoscere la storia del drago che ancora oggi sputa fuoco lungo le mura del castello di Wawel.
Una figura mitologica divenuta ormai simbolo della città, che si ritrova anche in qualsiasi tipo di souvenir, dai magneti ai coloratissimi peluches di tutte le dimensioni che rallegrano Cracovia anche in una grigia giornata di fine autunno.
La leggenda del Drago Smok Wawelski è una credenza di origini molto antiche fortemente radicata nella cultura polacca e che ancora oggi incuriosisce migliaia di visitatori.
La storia del drago che terrorizzava Cracovia
Secoli e secoli fa Cracovia era solo un piccolo villaggio lungo il fiume Wista, governato dal principe Krak. Il sovrano in poco tempo gli fece conoscere un periodo di prosperità e ricchezza tale da farlo diventare uno dei poli commerciali più importanti dell’Europa del Nord.
All’improvviso però si presentò in città un drago spaventoso che si insediò all’interno della grotta di Wawel (Smocza Jama in polacco).
Alcune leggende dicono che uccideva tutti coloro che gli passavano vicino, altre che le sue vittime erano solo le giovani vergini, altre ancora che divorava tutto il bestiame. Senza dubbio quel mostro feroce terrorizzava gli abitanti e il principe Krak cercò una soluzione per proteggere il suo popolo e la sua famiglia.
Il bando del principe Krak per sconfiggere il drago
Il principe Krak indisse un bando promettendo a chi avesse sconfitto il Drago metà del suo regno e la giovane principessa in sposa.
Nessun guerriero o valoroso eroe riuscì mai nell’impresa. La sfida contro il drago, divenuta ormai quasi impossibile, fu vinta da un calzolaio che non aveva nobili origini ma una grande astuzia.
L’uomo lasciò una pecora piena di zolfo all’ingresso della grotta e quando il drago la divorò fu travolto da una sete infinita che lo costrinse a bere tutta l’acqua del fiume Vistola fino ad esplodere.
Il calzolaio riportò così la libertà a Cracovia e come promesso, prese in moglie la principessa.
La credenza sulle “ossa del Drago”
Alla morte del drago, i polacchi sistemarono le ossa del nemico nella cattedrale dei Santi Stanislao e Venceslao e ancora oggi vengono venerate come tali. Sono diventate il “tesoro di Cracovia” indispensabile per non far crollare la cattedrale e per questo motivo non possono nemmeno esser tolte per analizzare il Dna.
Riusciranno mai a confermare o smentire se appartengano o meno al drago leggendario che ha dato origine alla storia dell’orgoglio nazionale Cracovia?
La caverna del drago
Ma le ipotetiche ossa non sono l’unica traccia del drago rimasta ancora oggi a Cracovia. La caverna che secondo la leggenda era divenuta la sua dimora, oggi è visitabile. 130 scalini e 70 metri lungo la tetra caverna, conducono esattamente di fronte ad una statua in bronzo di 21 metri creata dallo scultore Bronisław Chromy, affacciata sul fiume.
Purtroppo l’avventurosa discesa è aperta solo in estate e noi ce la siamo persa, ma il drago in bronzo ha un’altra bellissima sorpresa.
Ogni 5 minuti sputa fuoco dalla bocca! Una fiammata veloce preceduta da un rumore metallico.
Gli orari di questa attrazione dovrebbero esser:
da aprile ad ottobre dalle 10 alle 17.00 o 19.00,
ma noi a metà novembre l’abbiamo trovata ancora in funzione.
Nel dubbio, una passeggiata lungo le rive del fiume Vistola è sempre una buona idea. Vale la pena per gli scorci sul castello di Wawel e quelli sulla periferia di Cracovia e per salutare da vicino il drago aspettando quei cinque minuti per scoprire se anche in inverno sputa fuoco ogni giorno.
Sono solo 250 m dal castello e dalla cattedrale di Wawel.
Che ne dite: siete curiosi di vedere il famoso drago sputa fuoco di Cracovia? Conoscete altre leggende simili?
2 risposte su “Storia del Drago di Cracovia, simbolo della città”
Bella, complimenti 👋👍👍
Ciao Francesco, grazie mille per aver letto l’articolo ed aver espresso il tuo apprezzamento.