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Cosa vedere a Santarcangelo di Romagna

Per raccontarvi cosa vedere a Santarcangelo di Romagna esordisco con la presentazione che ne ho fatto in un post sulla mia pagina Instagram.

Santarcangelo di Romagna è un turbinio di vicoli graziosi, con casette colorate e ben curate che la rendono vivace ed armoniosa anche in inverno.⁣

È un mondo sotterraneo dove passato e presente ancora si intrecciano,⁣

È il panorama a 360° che ci offre grazie alla dolce collinetta su cui si sviluppa: le campagne, il mare, le montagne con San Marino che imponente si fa notare all’orizzonte e che al tramonto diventa ancora più suggestivo…⁣

È quei musei che non ti aspetti dove con passione gli impiegati ti raccontano ogni aneddoto di attività decennali e ti permettono di viaggiare nel tempo e nello spazio e di toccarlo con mano …⁣

È la calorosa accoglienza dei suoi abitanti che anche durante una fredda giornata invernale ti scaldano il cuore con la loro disponibilità ad accompagnarti in giro per il paese oltre l’orario concordato o a tenere aperto più del dovuto o offrendoti un delizioso mini cassone alla nutella, sempre con un grande sorriso sulle labbra ( che traspare anche attraverso l’odiosa mascherina).⁣

Accoglienza che da decenni dimostrano anche per la comunità di Mutonia, un valore aggiunto, una realtà quasi surreale, ma preziosa e molto curiosa…⁣

Se vi ho incuriosito con questa premessa… continuate a leggere perché vi spiegherò nel dettaglio tutto ciò che c’è da vedere a Santarcangelo di Romagna e che sono certa vi farà venir voglia di organizzare una bella visita…

Cosa vedere a Santarcangelo di Romagna
I Musei di Santarcangelo di Romagna
Bonus tips: Mutonia e i Murales
Dove mangiare a Santarcangelo di Romagna
Dove parcheggiare a Santarcangelo

Cosa vedere a Santarcangelo di Romagna

Piazza Ganganelli

La mia visita è iniziata da Piazza Ganganelli dove ho incontrato Alessandro, una guida eccellente pronta a farmi scoprire tutti i segreti e gli aneddoti di Santarcangelo.

Piazza Ganganelli è la grande piazza principale dove da sempre si svolgevano almeno due fiere al mese che spesso diventavano 4. Questo perché solitamente durante la compravendita dei buoi il venditore toglieva un dente da latte al proprio animale per farlo sembrare più giovane e la settimana successiva il compratore tornava in paese per reclamare. Ecco perché alle due fiere si alternavano le altre due chiamate “fiere delle rimostranze”.

L’arco dei Becchi

Santarcangelo di Romagna cosa vedere Arco dei Becchi in Piazza Ganganelli
Arco dei Becchi – Santarcangelo di Romagna

Sulla piazza spicca un imponente arco fatto costruite in onore di papa Clemente XIV, originario proprio di Santarcangelo. I lavori di costruzione iniziarono non appena diventò papa grazie ai finanziamenti della Santa Sede.

L’arco doveva in realtà essere una porta di un progetto architettonico molto più complesso, ma in seguito alla prematura scomparsa del Papa avvenuta in circostanze misteriose dopo che sciolse l’ordine dei Gesuiti, i lavori furono sospesi.

Ufficialmente l’arco di Piazza Ganganelli è dedicato a Papa Clemente XIV, ma per i Santarcangiolesi è l’Arco dei Becchi.

Dovete sapere che ogni anno, l’11 novembre, giorno di San Martino, vengono appese all’arco delle grandi corna che aspettano il passaggio delle persone per svelare chi è becco, o meglio cornuto, e chi no. Se oscillano, il “malcapitato” è becco. E per quanto sia solo una lontana tradizione ci sono tanti abitanti che ancora oggi preferiscono evitare di sottoporsi a questa prova oppure passano in gruppo, ma in ogni caso rimangono con il dubbio.

La Fontana della Pigna e Tonino Guerra

Fontana della Pigna e casa di Tonino Guerra in Piazza Ganganelli Santarcangelo di Romagna cosa vedere
Fontana della Pigna e casa di Tonino Guerra – Santarcangelo di Romagna

Un altro elemento che cattura l’attenzione nella piazza è la fontana con una massiccia pigna al centro. La pigna, simbolo della fertilità e dell’accoglienza, fu realizzata da un’idea di Tonino Guerra, poeta e sceneggiatore dei film di Fellini. L’eclettico artista abitava proprio nella casa verde di fronte alla fontana ed è lì che è morto il 21 marzo 2012, durante la Giornata Mondiale della Poesia.

In ogni angolo del borgo si trovano tracce o riferimenti a Tonino Guerra. C’è anche un museo a lui dedicato, che però è stato temporaneamente trasferito all’interno del Museo Fellini di Rimini.

Al momento della mia visita anche l’albero di Natale, in una veste originale e insolita ma bellissima, era formato da illustrazioni che riproducevano le sue opere. Un vero incanto.

Molto bello e significativo anche il dettaglio al centro dell’albero: una macina e una bitta (per l’ormeggio delle barche al porto). Sono i due simboli di Santarcangelo che trovandosi in una posizione strategica tra mare e montagna ha sempre permesso l’incontro delle due realtà e dei relativi prodotti.

Santarcangelo centro commerciale naturale

L’albero di cui vi ho parlato si trova nel punto in cui confluiscono Via Cavour, Via Matteotti e Via Don Minzoni.

E’ curioso notare come queste vie del centro siano ancora piene di negozi di ogni genere. Santarcangelo vanta il soprannome di “centro commerciale naturale” proprio perché per scelta non vi sono centri commerciali che rischierebbero di far chiudere le botteghe del centro.

Ed è piacevole vedere così tante vetrine e un gran movimento di persone tra le vie del centro.

Le grotte sotterranee di Santarcangelo

Grotte sotterranee - Cosa vedere a Santarcangelo di Romagna
Grotte sotterranee – Cosa vedere a Santarcangelo di Romagna

Nel sottosuolo di Santarcangelo ci sono almeno 168 grotte scavate dall’uomo nella roccia.

Immaginate il tripudio di vicoli che si snodano e si intrecciano tra i palazzi, riflessi in un mondo sotterraneo fatto di grotte, cunicoli, pozzi, gallerie e insolite sale circolari. Io ho visitato le Grotte di San Michele dove ci sono ben due sale più grandi di cui non si conosce con certezza l’utilizzo.

Certo è che la visita guidata è imperdibile, soprattutto per conoscerne l’utilizzo nel corso dei secoli e comprendere così ancora meglio l’anima e la storia di Santarcangelo.

Per saperne di più sulle grotte clicca qui > “Le Grotte di Santarcangelo: una misteriosa realtà sotterranea”

All’uscita delle grotte ci si ritrova in uno dei tanti vicoli colorati che profumano di panni stesi. Guardando verso via della Costa appare un lavatoio con due colonne laterali.

Santarcangelo di Romagna cosa vedere lavatoio con le due colonne
Lavatoio con le due colonne – Santarcangelo di Romagna

Le colonne provengono dal chiostro del convento distrutto che si trovava in Piazza Ganganelli, la fontana rinascimentale proviene da Rimini, ma non si sa con certezza come sia arrivata a Santarcangelo.

Per anni si è raccontato che alcuni ragazzi santarcangiolesi l’abbiano rubata ma c’è anche un documento che attesta un prestito ufficiale. Tuttavia una foto precedente al documento già dimostra la sua presenza. E’ ancora avvolta da un alone di mistero!

Proseguiamo verso l’alto lungo Contrada dei Fabbri fino a raggiungere Porta Cervese. Il nome delle contrade del paese indica i suoi abitanti di un tempo e qui è semplice capire perché fosse dedicata ai fabbri: basta soffermarsi a guardare i dettegli in ferro battuto di ogni abitazione.

Porta Cervese

Santarcangelo di Romagna cosa vedere - Porta Cervese
Scorcio su Porta Cervese – Santarcangelo di Romagna

Porta Cervese è l’unica delle 4 porte medievali che è rimasta intatta. Si chiama così perché da lì partiva la strada di collegamento con Cervia da cui arrivava il sale per la conservazione dei cibi. Qui si possono ancora vedere i fori del ponte levatoio.

Continuando in salita lungo via Porta Cervese si raggiunge il Musas.

Musas – Museo Storico Archeologico di Santarcangelo

Santarcangelo di Romagna cosa vedere fornaci esposte al Musas
Fornaci esposte al Musas di Santarcangelo di Romagna

Il Musas nasce con lo scopo di far conoscere il patrimonio archeologico e storico artistico del paese e del territorio circostante. La mostra si sviluppa su cinque livelli in cui si analizzano:
archeologia e reperti ritrovati durante gli scavi in epoca preistorica e nell’età romana, il Medioevo, il Seicento, il Settecento e l’Ottocento.

Un percorso interessante per un ulteriore viaggio nel tempo.

Al momento della mia visita, tre piani del museo erano occupati anche dalla mostra “Accordi e fughe”, dove il fondatore e direttore artistico di LAVS (Laboratorio Atelier di Vesti Sacre) di Santarcangelo si racconta attraverso una mostra multisensoriale.

Salendo verso il punto più alto del colle Giove

Salendo lungo via della Cella, nella facciata di un palazzo un paio di dettagli raccontano ancora un pezzo di storia del paese.

Aguzzate lo sguardo e cercate i due archetti nella parete con un’immagine accanto. Sono altri due resti del convento che si trovava in Piazza Ganganelli.

Santarcangelo di Romagna cosa vedere archetti e ritratto di Francesca
Archetti e ritratto di Francesca – Santarcangelo di Romagna

Ma è l’immagine a suscitare una grande curiosità. E’ un ritratto di Francesca della famosa coppia Paolo e Francesca. Non è ancora chiaro se furono uccisi qui o a Gradara, ma sembra che a Santarcangelo ci sia un fantasma di una dama bianca, il cui pianto si sente nelle notti di vento e che cammina sopra i tetti, in particolar modo nelle vicinanze della rocca.

Si pensa che la dama bianca sia proprio Francesca. La figlia Concordia fondò il convento di clausura che si affaccia sulla piazza per espiare il peccato dei genitori e per il dolore di aver perso la madre, diventando anche lei suora. Ed è per questo che il fantasma di Francesca torna spesso a cercarla.

Il convento delle monache si affaccia sulla piazzetta e sono ancora visibili le inferriate alle finestre che rimandano al periodo di clausura, ormai superato dato che le suore vi hanno addirittura aperto un bed and breakfast. Si riconosce facilmente anche la chiesa adiacente con la facciata in mattoncini rossi, mai coperta di marmo per mancanza di finanziamenti.

Proseguendo in salita, un altro dettaglio ricorda la storia del paese: su una facciata in mattoncini è riportata la scritta Ca’ Sorgente. In questa abitazione privata si trova una delle due sorgenti del paese, quella non perpetua, che un tempo veniva venduta come acqua magica.

Il Campanone nuovo e l’Acquedotto Civico “serbatoio”

Ancora qualche passo e si arriva al Campanone nuovo che domina Santarcangelo dal punto più alto del colle, nel cuore del paese vecchio. Si trova in Piazza Galassi ed è alta 25 metri, ma purtroppo non è visitabile.

Poco più avanti ci s’imbatte nello storico edificio ottagonale dell’Acquedotto Civico “Serbatoio” risalente agli anni ’30 e restaurato nel 2009. Contiene una cisterna che accumula acqua potabile il cui livello è visibile nel misuratore sulla facciata esterna.

Accanto spicca un murales di Ericailcane intotiolato “Ricerca di Utopia”.

I vicoli si intrecciano aprendosi su qualche splendido scorcio rivolto verso il mare. Qualche gatto affettuoso in cerca di coccole fa da guida durante le passeggiata che diventa sempre più piacevole.

La Rocca Malatestiana di Santarcagelo di Romagna

Rocca Malatestiana - Santarcangelo di Romagna cosa vedere
Rocca Malatestiana – Santarcangelo di Romagna

Si arriva finalmente al cospetto della Rocca Malatestiana, la dimora della famiglia Malatesta. Si pensa che già durante il passaggio del Barbarossa nel 1164 ci fosse una fortezza, ma fu Sigismondo ad ampliarla e a fare la seconda cinta muraria. Fece anche dimezzare la torre quando con l’avvento dell’artiglieria era necessario creare una struttura più resistente agli attacchi.

Dopo il declino dei Malatesta passò in mano alla Chiesa con una breve parentesi in cui fu occupata dal Borgia e dai veneziani. Fu venduta nel periodo dell’Unità d’Italia ed oggi appartiene a Donna Marina Colonna.

Essendo una residenza privata apre al pubblico solo in particolari occasioni, ma purtroppo a causa del covid tutte le visite sono sospese. Speriamo in un rapido miglioramento della situazione.

Per scendere verso il paese ci si può nuovamente perdere tra i vicoli romantici e colorati.

Uscendo dal paese lungo via della Rocca, si scorge a breve distanza il Convento dei Cappuccini esistente dal 1579. E’ visitabile solamente la chiesa ma in qualche occasione particolare apre al pubblico anche altre aree.

Rientrando invece verso il cuore del paese, Vicolo Amaduzzi è uno dei più caratteristici grazie allo splendido panorama che offre sulle colline della Valle del Marecchia e su San Marino.

In Via Massani, 38 troverete invece una targa che ricorda la casa natale di Lorenzo Ganganelli, ovvero Papa Clemente XIV (1705-1774).

Cosa vedere a Santarcangelo di Romagna: i musei

Abbiamo già incontrato il Musas, ma nascosti tra le mura e tra i palazzi di Santarcangelo ci sono altri musei da vedere assolutamente.

Il Museo del Bottone di Santarcangelo

Lungo via della Costa, c’è una vera e propria macchina del tempo. Un luogo in cui inaspettatamente tanti, tantissimi bottoni disposti con cura nelle teche e alle pareti creano geometrie ipnotiche ma soprattutto raccontano secoli di storia e di luoghi lontani.

Museo del bottone - Cosa vedere a Santarcangelo di Romagna
Museo del bottone – Santarcangelo di Romagna

E’ stupefacente!

Non potevo non dedicargli un articolo specifico, quindi vi lascio il link per scoprirlo meglio > Il Museo del Bottone a Santarcangelo di Romagna < Clicca qui

Poco più avanti c’è anche il Museo “Nel Mondo di Tonino Guerra”, temporaneamente trasferito all’interno di Castel Sismondo a Rimini.

La Stamperia Marchi

Antico Mangano Stamperia Marchi Santarcangelo di Romagna

In Via Cesare Battisti, accanto allo IAT dove potete ricevere tutte le informazioni utili alla visita del paese, si trova un altro luogo prezioso per scoprire le antiche tradizioni di Santarcangelo.

Si tratta dell’antica Stamperia Marchi, una bottega dove dal 1633 si stampa la tela secondo l’antica tradizione.

Dietro e sotto al negozio da cui si entra si nasconde un piccolo mondo, il laboratorio dove ancora oggi è in funzione l’antico mangano a ruota in legno e pietre del ‘600, l’unico esistente al mondo.

E come non dedicare un articolo anche a questo gioiellino di Santarcangelo?

Clicca qui > L’antica Stamperia Marchi dal 1633

Met – Museo etnografico

In via Montevecchi 41, si trova anche il Museo degli usi e costumi della gente di Romagna dove sono esposti strumenti e oggetti che raccontano la storia del popolo sotto molteplici aspetti.

Io non sono riuscita a visitarlo per mancanza di tempo, ma ci tengo a far presente la sua esistenza e per qualsiasi informazione e curiosità vi invito a consultare il sito ufficiale.

Bonus tip su cosa vedere a Santarcangelo di Romagna:
Mutonia e i Murales

I consigli su cosa vedere a Santarcangelo di Romagna proseguono. Cambiamo quasi dimensione e ci tuffiamo nel mondo della street art e del riciclo, dalla tradizione all’innovazione.

I murales di Santarcangelo di Romagna

Nel borgo potete divertirvi a scovare i murales del riminese Eron e di Ericailcane.

Dietro al Supercinema c’è un omaggio a Giuliana Rocchi mentre nella facciata del Teatro Lavatoio a Raffaello Baldini. In Via Pozzo Lungo, in una cabina dell’Enel c’è Tower to the people, un pugno formato da tante rose che rappresenta la forza della gentilezza e della non violenza.

Tra le opere di Ericailcane troviamo invece la già citata “ricerca di Utopia” vicino al serbatoio dell’acqua.

Mutonia

Mutonia - cosa vedere a Santarcangelo di Romagna
Mutonia – Santarcangelo di Romagna

I murales imperversano anche a Mutonia, ma non sono i soli elementi che contraddistinguono questo luogo in bilico tra passato e futuro.

In una ex cava abbandonata lungo il fiume Marecchia, ad un paio di km dal centro di Santarcangelo, alcuni artisti inglesi della Mutoid Waste Company, hanno creato il loro “Campo” dove vivono in roulotte circondati da incredibili sculture e installazioni che loro stessi realizzano utilizzando materiali di recupero.

Un villaggio post apocalittico che ricorda Mad Max e che certamente non può mancare tra le cose da vedere a Santarcangelo.

Come per altre tappe ve ne parlo meglio in un articolo specifico > Mutonia, il Parco Artistico alla Mad Max < Clicca qui

Dove mangiare a Santarcangelo di Romagna

Passeggiando per i vicoli di Santarcangelo non avrete difficoltà a trovare eleganti ristoranti che sfruttano le grotte per fornire location uniche.

Tra questi voglio brevemente parlarvi de “La Sangiovesa” per poi svelarvi cosa invece ho scelto di provare io.

La Sangiovesa – Una location unica nel cuore di Santarcengelo

Io non ho avuto occasione di fermarmi a pranzo a “La Sangiovesa”ma grazie alla guida ho avuto la possibilità di curiosare al suo interno e posso dirvi che è un ristorante che lascia a bocca aperta.

Ogni sua sala racconta la storia di Santarcangelo attraverso i suoi personaggi più importanti ed è curata nei minimi dettagli.

C’è innanzitutto la sala Tonino Guerra che l’ha vista nascere, trasmettendole alcuni dei valori a lui più cari.

C’è poi la sala dedicata a Guido Cagnacci, artista bizzarro e stravagante tra i più importanti del Seicento italiano, nato proprio a Santarcangelo.

Cagnacci, dopo essersi dedicato a lungo alla pittura sacra decide di interromperla e di dedicarsi a quella profana concentrandosi sul nudo femminile e concludendo la sua carriera a Vienna alla corte di Leopoldo I. Nella sala a lui dedicata sono esposte ben 4 delle sue opere.

Non poteva mancare una sala dedicata a Papa Clemente XIV e una al Conte Antonio Nadiani, figura misteriosa che visse proprio in quel palazzo nel 1700a. Nadiani amava viaggiare e decise di vendere tutto il patrimonio di famiglia con lo scopo di morire senza un soldo.

C’è poi la sala dedicata ad Eron, il riminese tra i maggiori esponenti del graffitismo italiano. Lì sono esposte alcune sue opere che raccontano di una vita quotidiana quasi nostalgica del passato.

E poi c’è la sala dedicata a Teresa Franchini, attrice teatrale di grande talento, scelta anche da D’Annunzio per affiancare Eleonora Duse. Anche se sarete rapiti dai colori del soffitto della piazzetta del teatro con il pozzo al centro a richiamare il punto d’incontro per le chiacchiere tra paesani, soffermatevi nelle nicchie per ammirare i cappelli degli anni ’20 ’30 e ’40 appartenuti proprio a Teresa.

Non dimenticatevi poi di cercare l’ingresso alla Grotta delle Colombaie, una delle tante grotte di tufo e arenaria che custodisce l’unica sorgente perpetua del paese, ancora visibile e affiancata da un’immancabile poesia di Tonino Guerra.

La Sorgente dei Desideri - Tonino Guerra - La Sangiovesa Santarcangelo di Romagna cosa vedere
La Sorgente dei Desideri – Tonino Guerra – La Sangiovesa

La discesa nella grotta è alquanto suggestiva: nelle nicchie che accoglievano le botti per il vino sono esposti alcuni curiosi modelli di colombaie provenienti da tutto il mondo.

Non posso darvi giudizi in merito al menù, ma la cura della “scenografia” è quasi una garanzia. Per di più molti dei prodotti utilizzati provengono dalla loro Tenuta Saiano di Montebello o da produttori della filiera corta.

E se siete curiosi di sapere come mai ci sono dei lavori nella pavimentazione all’ingresso, vi dico solo che si tratta di un ritrovamento di una Casa matta, che sperano di rendere agibile quanto prima.

Piadina e cassoni – La piadineria alla scalinata

Piadina pecorino, crudo e fichi caramellati - Piadineria alla scalinata - Santarcangelo di Romagna cosa vedere
Piadina pecorino, crudo e fichi caramellati – Piadineria alla scalinata – Santarcangelo

Se volete un pasto veloce in un luogo più informale vi consiglio invece la Padineria alla scalinata, in via Aurelio Saffi 13.

Qui sono stata accolta da un caloroso benvenuto che insieme ai magici sapori della loro cucina mi ha fatta proprio sentire a casa.

Ci sono piadine e cassoni dai gusti più tradizionali o più ricercati. La piadina con crudo, pecorino e fichi caramellati è di una bontà sublime.

E poi nel periodo invernale servono anche i mini cassoni dolci, con mascarpone, nutella o frutti rossi. Impossibile resistergli. Il problema è solo che uno tira l’altro!

Dove parcheggiare a Santarcangelo di Romagna

Parco Campo della Fiera con Sferisterio
Parco Campo della Fiera con Sferisterio – Santarcangelo di Romagna

Nelle immediate vicinanze del centro di Santarcangelo ci sono numerosi parcheggi gratuiti, facilmente rintracciabili con Google Maps.

Io vi consiglio il parcheggio gratuito di Viale Cagnacci, per una piacevole passeggiata attraverso il Parco Campo della Fiera dove si trova anche lo Sferisterio, ovvero il campo rettangolare lungo la cinta muraria malatestiana, in cui si svolgeva l’antico gioco del pallone col bracciale. Qui troverete anche il murales dietro al Supercinema. Aguzzate la vista!

Ringrazio Alessandro della Pro loco di Santarcangelo per averci accompagnato durante la visita del paese e tutti gli impiegati dei vari musei e locali che abbiamo visitato, per la gentilezza e disponibilità.

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