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Il Santuario di Santa Maria del Sasso a Bibbiena

Immerso nel silenzio e nel verde dei campi che circondano Bibbiena, in Casentino, c’è un luogo di pace con un profondo valore religioso: il Santuario di Santa Maria del Sasso è sorto infatti sul luogo di un evento miracoloso.

E nel corso degli anni ci sono stati molti altri eventi straordinari che rendono il santuario uno dei luoghi di pellegrinaggio principali del Casentino.

Se il Santuario della Verna o il Monastero e l’Eremo di Camaldoli richiedono più tempo per una visita, Santa Maria del Sasso non porta via più di un’ora.

Siete curiosi di saperne di più sui miracoli che l’hanno reso così importante?

L’apparizione della Madonna a Santa Maria del Sasso

Masso dell'apparizione miracolosa - Santa Maria del Sasso - Bibbiena
Masso dell’apparizione miracolosa – Santa Maria del Sasso – Bibbiena

Il 23 giugno 1347, Caterina, una bimba di 7 anni si allontanò dalla madre, intenta a lavare i panni nel torrente Vessa, per raggiungere un grande masso. Proprio lì accanto le apparve la Vergine vestita di bianco che raccolse una grande quantità di fave e gliele sistemò in grembo.

La fanciulla tornò dalla madre raccontandole dell’incontro, ma non fu presa in considerazione. Anche durante il tragitto verso casa, dovette sopportare il peso delle fave che continuavano a crescere, senza alcun supporto della madre.

A cena però la donna decise di cuocerne un po’ e proprio in quel momento si accorse che erano piene di sangue. Niente di più evidente poteva presagire grandi sciagure, calamità e pestilenze. Ma era anche un segno di avvertimento da parte della Madonna: era necessario pregare molto e fare penitenza per salvarsi.

Proprio l’anno successivo scoppiò in Toscana l‘epidemia di peste di cui anche Boccaccio scrisse nella sua più grande opera, il Decameron.

Gli abitanti di Bibbiena e dintorni furono risparmiati grazie alla profonda devozione verso quel masso, dove si recavano continuamente in pellegrinaggio per pregare. Per questo motivo decisero di costruire immediatamente una chiesa votiva sul luogo del miracolo.

E gli eventi miracolosi si moltiplicano. Si racconta di guarigioni, miracoli, apparizioni e di numerosi avvistamenti di una colomba bianca.

Già qualche mese prima dell’apparizione a Caterina, il candido volatile simbolo della pace, si era manifestato agli abitanti con uno strano comportamento. Per più di un mese apparve sulla cima del sasso, lasciandosi avvicinare solo dai bambini e dal vecchio eremita Beato Martino da Poppi, mentre scappava in presenza degli adulti.

Nel 1444 invece molte persone videro per tre mesi globi di luce azzurro dorato nei pressi della chiesetta.

Un secolo dopo si aggiunse un altro elemento miracoloso al complesso di Santa Maria del Sasso: la statua della Madonna del Buio.

La Madonna del Buio

Madonna del Buio e masso dell'apparizione - Santa Maria del Sasso - Bibbiena
Madonna del Buio e masso dell’apparizione – Santa Maria del Sasso – Bibbiena

In un lato sinistro dell’altare una scalinata si addentra nel sottosuolo. Solo una volta arrivati in fondo, gli ampi ambienti sotterranei si mostrano in tutta la loro bellezza. Due grandi sale accolgono tesori dal valore inestimabile.

Nella sala della Madonna del Buio, il masso testimone del miracolo è così grande da formarne una parete. Una statua in pietra che raffigura la piccola veggente, testimonia quanto ancora oggi la devozione mariana sia molto importante in Casentino. Le sue mani, così come gli anfratti della roccia, custodiscono tanti bigliettini di fedeli in cerca di aiuto e protezione.

Ma il motivo per cui la sala è ancora più importante è la statua della Madonna del Buio, anch’essa protagonista di eventi miracolosi.

Nel 1500, i fedeli vollero omaggiare la Vergine con una statua lignea della Madonna del Sasso della scuola di Donatello. Secondo le testimonianze del tempo gli abitanti di Bibbiena tentarono più volte di portarla in paese nella Chiesa di Santo Spirito, ma ogni volta la ritrovavano al suo posto originario.

Nel 1511 la statua fu portata con una solenne processione nella chiesa, ma il giorno dopo fu ritrovata a Santa Maria del Sasso. Riportata una seconda volta a Bibbiena, fu posta sotto sorveglianza notturna, ma scomparve di nuovo lasciando però impronte sulla neve che conducevano ancora una volta al sasso.

La storia del Santuario di Santa Maria del Sasso

Affresco Madonna del Sasso di Bicci di Lorenzo - Santa Maria del Sasso - Bibbiena
Affresco Madonna del Sasso di Bicci di Lorenzo – Santa Maria del Sasso – Bibbiena

Poco tempo dopo l’apparizione, gli abitanti costruirono una piccola cappella proprio vicino alla grande roccia. Negli anni successivi fu ingrandita per accogliere al suo interno tutto il masso e per ospitare l’affresco della Madonna del Sasso realizzato da Bicci di Lorenzo nel 1435.

Nel 1486 un incendio distrusse completamente la chiesa. La Madonna del Sasso rimase miracolosamente intatta.

Già nello stesso anno i Domenicani custodi del Santuario si impegnarono per una tempestiva ricostruzione.

Fu grazie all’aiuto di Savonarola che Santa Maria del Sasso tornò in piedi in poco tempo nelle forme rinascimentali che vediamo ancora oggi. Il frate cercò aiuti dalle famiglie nobili di Firenze, dai Medici e dall’architetto Giuliano da Maiano.

Al XVIII secolo risalgono invece gli affreschi con i Miracoli della Modonna del Sasso realizzati nelle lunette dello splendido chiostro.

Nel 1899 l’intero complesso diventò Monumento Nazionale. Nel 1947 Pio XII lo onorò con il titolo di Basilica Minore e fece incoronare con corone d’oro le due Madonne, del Buio e del Sasso.

Dal 1927 il Santuario ospita anche le Monache Domenicane di Lucca che ancora oggi aiutano i padri nella custodia del Santuario, anche se in numero molto ridotto rispetto agli inizi.

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