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Arcevia, cosa vedere nella “perla dei monti”

Se volete farvi un’idea su cosa vedere ad Arcevia siete capitati nel posto giusto!

Arcevia è molto più di un piccolo borgo arroccato nell’alta valle del fiume Misa.

Arcevia è soprannominato “la perla dei monti” per il suo particolare assetto urbanistico e per la posizione privilegiata tra gli Appennini e il mare.

Nei suoi 126 km di territorio comprende ben 9 castelli, il Parco Naturale Regionale della Gola della Rossa e di Frasassi ed evidenti tracce di un antico paesaggio mezzadrile che ancora oggi è fonte di notevole importanza per le attività dell’intera zona.

Anche le testimonianze della sua storia secolare sono rimaste pressoché invariate nel tempo: l’assetto urbano è quello medievale e le mura risalgono al ‘400.

Un documento ne attesta l’esistenza già nel 1065 ma si suppone che il primo nucleo abitativo di Arcevia risalga alle invasioni barbariche, quando i popoli delle città romane ormai distrutte di Suasa, Ostra e Senigallia cercarono rifugio su quel territorio in posizione strategica.

Fu nel XII secolo che iniziò ad assumere sempre più importanza: con più di 40 castelli e villaggi contadini sotto il suo potere iniziò a costruire la cinta muraria.

E proprio dopo esser diventato un insediamento fortificato prese il nome di Rocca Contrada mantenendolo fino al 16 settembre 1817 quando Papa Pio VII lo trasformò in Arcevia (arces e via).

Cosa vedere ad Arcevia

La mia visita a piedi di Arcevia inizia dal parcheggio di Via Guglielmo Marconi proprio lungo la cinta muraria. Entrando da Porta Santa Lucia, vicoli sovrastati da arcate e fontane dalla forma circolare recentemente restaurate mi danno il benvenuto nel borgo.

Pochi passi e l’imponente facciata della Collegiata San Medardo fa capolino tra i vicoli del borgo. E’ una delle attrazioni da vedere assolutamente ad Arcevia!

Collegiata San Medardo

Collegiata di San Medardo - Arcevia cosa vedere
Collegiata di San Medardo – Arcevia

Si hanno tracce della Collegiata di San Medardo sin dal 1208 ma non sappiamo esattamente come San Medardo, vescovo francese, sia diventato Patrono di Arcevia. Quello che è certo è che in questa chiesa si conserva un suo dito, l’unica reliquia rimasta del Santo dopo che il suo corpo fu distrutto dai Calvinisti.

La costruzione della chiesa attuale iniziò proprio il giorno della festa del Patrono, l’8 giugno del 1634 e i lavori si protrassero fino agli inizi del 1700 causando la demolizione della vecchia chiesa e anche di alcune case limitrofe.

All’interno si compie un vero e proprio viaggio tra opere d’arte realizzate soprattutto da artisti marchigiani dal XV secolo in poi.

Altare della Madonna dei Miracoli - Giovanni della Robbia - Collegiata di San Medardo Arcevia
Altare della Madonna dei Miracoli – Giovanni della Robbia – Collegiata di San Medardo

Sorprendente è l’area museale cui si accede da una porticina a sinistra accanto ad una meravigliosa terracotta invetriata di Giovanni della Robbia, l“Altare della Madonna dei Miracoli”.

Su più piani sono esposte opere provenienti da San Medardo e da altre chiese del territorio realizzate prevalentemente da Ercole Ramazzani e Caludio Ridolfi.

Di notevole rilievo anche due statue in terracotta dipinta da Mattia della Robbia e una croce processionale in argento del perugino Cesare Rossetti.

Chiesa di San Francesco di Piazza e il complesso culturale di San Francesco

Portale d'ingresso al Centro culturale San Francesco - Arcevia cosa vedere
Portale d’ingresso al Centro culturale San Francesco – Arcevia

Un massiccio portone incastonato in un palazzo che si confonde tra le vetrine dei negozi, conduce in un altro sorprendente luogo di Arcevia.

Il Complesso di San Francesco è stato un Convento di frati francescani fino all’Unità d’Italia ed oggi è diventato il più importante centro culturale del paese.

In un primo momento ho creduto che oltre allo splendido chiostro del XVI secolo con affreschi sulla vita di San Francesco e dei Santi non ci fosse altro da vedere.

Chiostro di San Francesco con opera di Mannucci al centro - Arcevia cosa vedere
Chiostro di San Francesco con opera di Mannucci al centro – Arcevia

Invece questo angolo nascosto di Arcevia è ricco di tesori.

Un portone nascosto conduce all’interno della chiesa di San Francesco in Piazza rifatta in stile barocchetto nel 1750 dall’architetto Lorenzo Bossi che realizzò anche le otto statue di personaggi storici collocate lungo le pareti. 

All’interno, nell’unica navata domina il bianco degli stucchi e i colori tenui degli affreschi del soffitto.

Interno Chiesa di San Francesco di Piazza - Arcevia cosa vedere
Interno Chiesa di San Francesco di Piazza – Arcevia

Il resto del complesso è stato trasformato in un polo culturale dove è conservato l’archivio storico arceviese, con circa 1800 pergamene del XIII – XVI secolo.

Le splendide sale al piano superiore che un tempo erano aule scolastiche custodiscono opere di grande valore.

Grazie al personale che mi ha accolto ho avuto modo di conoscere il significato che si cela dietro alle sculture di Edgardo Mannucci: opere di oscillazione e movimento che si dovrebbero muovere con un colpo d’aria, in ognuna delle quali è nascosto un diamante, un brillante o una pietra a simboleggiare l’esplosione di energia.

Allo stesso modo ho scoperto come nei dipinti ad olio del cittadino più illustre di Arcevia, Bruno Bruni detto Bruno d’Arcevia ci si possa divertire a trovare la sua firma collocata sempre in posti diversi e nascosti. Ma soprattutto ho potuto ammirare una sua opera di grandi dimensioni in cui ha riprodotto molti suoi amici, pittori e critici tra cui Vittorio Sgarbi.

Palazzo Comunale di Arcevia

Palazzo comunale Arcevia cosa vedere
Palazzo Comunale Arcevia

Il Palazzo del Comune è stato realizzato nel 1300 in stile gotico. A fianco spicca la torre civica alta 36 metri.

Oggi ospita gli uffici comunali ma dal punto di vista turistico non è in alcun modo valorizzato. Le informazioni in merito alla sua storia o agli interni sono praticamente inesistenti. Un vero peccato!

Cosa vedere ad Arcevia: Palazzo Mannelli Pianetti

Palazzo Mannelli Pianetti - Arcevia cosa vedere
Palazzo Mannelli Pianetti – Arcevia

Accanto al Palazzo Comunale, Palazzo Mannelli Pianetti cattura l’attenzione per l’imponente facciata intonacata. Fu fatto costruire inglobando abitazioni limitrofe dal Conte Flaminio Mannelli alla fine del ‘500.

I Conti Mannelli controllarono per secoli Rocca Contrada diventando podestà, priori, prelati, vescovi, capitani di ventura, architetti e pittori. Quando nel 1702 l’ultima discendente dei Mannelli sposò il Marchese Pianetti il palazzo passò alla famiglia di Jesi e rimase di proprietà degli eredi fino al 1950. In quell’anno fu venduto insieme a molte delle opere preziose che custodiva.

Dopo vari passaggi di proprietà è stato acquistato dalla Regione Marche che dovrebbe aprirlo al pubblico come pinacoteca e area espositiva. Speriamo che questo avvenga presto!

Nonostante le grandi perdite custodisce ancora un monumentale camino con lo stemma dei Mannelli realizzato da Francesco Silva, stucchi e le decorazioni parietali seicentesche di Gaspare Ottaviani, arazzi e mobili attualmente in restauro.

Sarebbe un vero peccato che tutte queste meraviglie rimanessero ancora a lungo nascoste!

Palazzo dei Priori – Teatro Misa

Pochi passi ancora e incontriamo il Palazzo dei Priori del XIV secolo che ospita il teatro Misa, il teatro storico di Arcevia. Costruito nel 1840 per sostituire quello precedente si sviluppa su tre ordini di palchi ed accoglie quasi 200 spettatori. Il soffitto è costellato di motivi floreali, allegorici e geometrici, immagini di poeti e muse che incorniciano il lampadario centrale.

Purtroppo sembra esser visitabile solo in occasione di rappresentazioni teatrali.

La chiesa di Sant’Agata

Chiesa di Sant'Agata - Arcevia cosa vedere
Chiesa di Sant’Agata – Arcevia

Dopo il teatro incontriamo la Chiesa di Sant’Agata progettata da Andrea Vici a pianta centrale.

Sull’altare spicca l’Incoronazione della Vergine da parte della SS. Trinità con S. Giovanni Evangelista e S. Agata di Claudio Ridolfi il Veronese.

I giardini Leopardi

Corso Mazzini termina con uno dei luoghi più belli da vedere ad Arcevia. I Giardini Leopardi si trovano nella parte più alta del paese, dislocati su tre livelli che creano terrazze naturali panoramiche mozzafiato a ridosso delle montagne.

Nel punto più alto svettava il cassero, testimone di battaglie memorabili come quella contro Sigismondo Malatesta.

Passeggiare tra i sentieri e gli arbusti di ogni specie è l’ideale per rilassarsi immersi nella natura. Sessanta specie di alberi e arbusti sono un importante esempio di biodiversità in continua evoluzione sin dalla fine del 1800 quando i giardini nacquero come vivaio del Corpo Forestale dello Stato.

E le originali panchine realizzate con i rami degli alberi gli donano quell’aspetto fiabesco che rende ancora più piacevole la passeggiata tra i suoi sentieri.

Le Porte di Arcevia

 4 delle 5 porte di accesso dell’inespugnabile Rocca Contrada sono sopravvissute fino ad oggi.

La Porta di S. Lucia è la più antica e prende il nome dall’omonimo monastero delle clarisse in cui le monache abitarono dal XIII secolo fino agli inizi del 1900.

Porta di S. Agostino si apre in un massiccio torrione di difesa e fu la seconda ad esser costruita verso la fine del ‘200. La forma attuale risale però a successive ricostruzioni tra il 1476 e il 1522.

Porta del Forno si distingue per un bellissimo affresco realizzato nella nicchia laterale da Bruno d’Arcevia.

Porta del Sasso è quella meno scenografica. Fu ricostruita più volte nel corso dei secoli ed oggi ne rimane l’arco di accesso e alcuni muri perimetrali che però non permettono di riconoscerne la sua struttura originaria. 

Cosa vedere nei dintorni di Arcevia: i 9 castelli e altri borghi

Avacelli, Castiglioni, Caudino, Loretello, Montale, Nidastore, Piticchio, Palazzo e San Pietro in Musio sono i 9 castelli di Arcevia: piccoli borghi tre-quattrocenteschi in cui il tempo sembra essersi fermato.

Il percorso in auto che li comprende tutti è lungo circa 50 km ed è consigliato dedicargli almeno una giornata intera. Essendo disposti ad anello intorno ad Arcevia conviene iniziare da uno dei due più esterni, Caudino a nord o Avacelli a sud.

Se invece volete qualche consiglio su cosa vedere nelle vicinanze di Arcevia, vi lascio un po’ di informazioni sui piccoli borghi che ho visitato io nella stessa giornata. In questo modo potete farvi un’idea di cosa è per voi più interessante.

Una menzione particolare merita invece il borgo di Corinaldo, la cui visita merita più tempo rispetto ai paesini citati sopra. Il “paese dei matti” nasconde antiche leggende e tradizioni che vi permetteranno di capire il perché di questo soprannome. La cinta muraria del XIV secolo è ancora intatta per un improvviso tuffo nel passato e la casa natale di Santa Maria Goretti è davvero interessante per ripercorrere la vita della piccola e della sua famiglia.

Clicca qui > Cosa vedere a Corinaldo

Eventi ad Arcevia

Ogni anno tutte le domeniche di febbraio Arcevia organizza la manifestazione “Una domenica andando a Polenta” in onore della farina ricavata dal “Mais otto file di Roccacontrada”. La coltivazione di questa varietà di mais rischiava di scomparire ed è stata reintrodotta da pochi anni nel territorio.

Tra luglio e agosto Arcevia diventa un palcoscenico all’aperto per concerti di musica jazz durante l’Arcevia Jazz Feast.

Nei mesi di agosto e settembre è AR[t]CEVIA ad animare il paese. Si tratta di un festival che ruota intorno ad una collettiva d’arte contemporanea dislocata in varie strutture. Ogni settimana vengono organizzati numerosi eventi collaterali quali concerti, performances, estemporanee, video proiezioni, teatro sperimentale, convegni, laboratori. 

L’ultimo fine settimana di settembre Arcevia si anima invece con balli, cabaret, prodotti di enogastronomia e fuochi d’artificio durante la “Festa dell’Uva”.

Tutte le domeniche di ottobre si svolge “Una domenica andando per primi”. Nei ristoranti vengono serviti nel piatti con ingredienti della tradizionale cucina popolare per trasmettere i sapori e i profumi di una volta.

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