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Il Museo delle carrozze imperiali a Vienna: Sissi e gli Asburgo da un’insolita prospettiva

In un angolo nascosto del parco del castello di Schönbrunn, a Vienna, è nascosto l’ennesimo tesoro inaspettato dei regnanti asburgici: il Museo delle carrozze imperiali.

Qui potrai approfondire la tua conoscenza di Sissi con un percorso a lei dedicato e meravigliarti del lusso e dei dettagli che caratterizzavano le carrozze ed anche gli abiti degli Asburgo.

Il Museo delle carrozze imperiali custodisce ciò che rimane del parco veicoli della corte imperiale di Vienna, un patrimonio ancora oggi composto da circa 600 veicoli.

Un viaggio nel tempo e nella storia che testimonia non solo l’evoluzione delle 4 ruote ma anche momenti salienti della storia della monarchia.

Della collezione fanno parte anche veicoli di servizio per gli impiegati di corte, carri per le merci, carrozze per i viaggi, per lo sport e per il tempo libero, per la caccia e per i bambini.

Inizia il nostro tour del Museo delle carrozze imperiali di Vienna

L’oggetto più antico di tutta la collezione è la carrozza a due posti che veniva trasportata da muli, rivestita in pelle rossa e tempestata da oltre 11.000 chiodi dorati.

Era un veicolo di lusso per viaggiare ed aveva persino una toilette.

Sissi al Museo delle carrozze imperiali di Vienna

Come già anticipato, un’importante sezione del Museo delle carrozze imperiali di Vienna è legato alla principessa Sissi. Molte delle carrozze che vedrai esposte sono state costruite appositamente per lei e l’hanno accompagnata ovunque nella sua vita di corte, dal suo arrivo a Vienna fino alla morte.

Gli abiti di Sissi al Museo delle carrozze di Vienna

Strascico Sissi e Carrozza Napoleone I - Museo delle carrozze imperiali - Vienna
Strascico Sissi e Carrozza Napoleone I – Museo delle carrozze imperiali – Vienna
  • Ad accoglierti all’ingresso troverai un meraviglioso strascico bianco con ricami in oro che Sissi indossò sopra l’abito di seta bianca ricamato in oro e argento, nel giorno del suo matrimonio il 24 aprile 1854.
  • Ti ritroverai poi a riflettere sul parallelismo che viene proposto ed analizzato tra la figura di Sissi e quella della principessa Lady Diana Spencer. Due belle ragazze, vissute ad un secolo di distanza l’una dall’altra ma con una storia che si ripete.

Entrambe molto giovani, conquistano il cuore dello scapolo più ricco e potente del mondo e finiscono sotto i riflettori, si sentono oppresse dalle regole del protocollo, diventano infelici, subiscono il rifiuto della società e vanno incontro ad una morte violenta.

Soffermati a leggere il pannello dedicato alle due donne: conoscerai più a fondo alcuni aspetti del carattere e della vita di Sissi che forse ancora non sai.

  • Potrai ammirare poi un abito di raso chiaro e tulle di seta con applicazioni di ciniglia, disegnato per Sissi nel 1880 da Fanny Scheiner, la sua sarta preferita. La maggior parte dei suoi abiti chiari furono regalati e riadattati al corpo del nuovo proprietario. Anche questo subì alcune modifiche ma la sua bellezza è rimasta inalterata.
  • Anche l’abito da corte in seta moiré nero con rifiniture in pizzo e ricami di perle jet è stato cucito da Fanny Scheiner. Non ha subito modifiche e testimonia perfettamente l’aspetto fisico della principessa ed in particolar modo l’impressionante “vita da vespa” che diventò una delle sue principali ossessioni.

Le carrozze che hanno servito Sissi alla corte imperiale

  • La carrozza di Napoleone I era originariamente placcata in oro e fu costruita a Parigi nel 1790 e utilizzata dal Napoleone I durante la sua incoronazione a Re d’Italia nel 1805 a Milano.

Dopo che Francesco I sconfisse Napoleone, la carrozza entrò a far parte dei veicoli di corte e fu adornata con corone e stemmi austriaci. Nacque inoltre la tradizione di accompagnare a Vienna la sposa di un matrimonio imperiale proprio con quella carrozza. Ed è proprio così che anche Sissi arrivò a Vienna il 23 aprile 1854.

  • La carrozza personale a due posti di Sissi fu fatta costruire nel 1857 a Milano per l’esorbitante cifra di 15.000 fiorini. E’ stata il mezzo più costoso della corte viennese del XIX secolo.

Potrai perderti tra gli infiniti dettagli dei trespoli, delle lanterne, delle finestre e del soffitto. Ed anche delle gualdrappe degli otto stalloni bianchi che guidavano la carrozza di Sissi durante gli eventi di Stato.

  • La carrozza imperiale dell’incoronazione ungherese di Sissi è la più elegante di tutta la collezione. Rappresentava il potere della dinastia ed era un vero e proprio trono su due ruote, utilizzato solo per gli eventi di notevole importanza. E tra questi ci fu l’incoronazione di Sissi dell’8 giugno 1867 nella chiesa di Mattia a Budapest.

Fu utilizzata per l’ultima volta circa 50 anni dopo, nel 1916, per accompagnare l’imperatrice Zita e il principe ereditario Ottone alla chiesa in cui avvenne l’incoronazione dell’imperatore Carlo.

  • L’elegante slitta personale con rinforzi in pelle su molle era destinata alle gite invernali della famiglia imperiale. Si distingue come carrozza di corte per le rifiniture in vernice verde e oro ed i decori con la corona imperiale Rudolfiine (simbolo del Sacro Romano Impero). Era possibile guidarla anche di notte grazie a due lanterne. Sissi utilizzava spesso carrozze simili facendole guidare da un cocchiere, ma quando era più giovane preferiva guidare lei stessa carrozze più piccole di quella.

Sissi e la passione per i cavalli

Sella di Sissi - Ritratti dei suoi cavalli sullo sfondo - Museo delle carrozze imperiali - Vienna
Sella di Sissi – Ritratti dei suoi cavalli sullo sfondo – Museo delle carrozze imperiali – Vienna

In una sala al piano di sopra del Museo delle carrozze imperiali di Vienna, in una posizione privilegiata per ammirare dall’alto l’intera collezione, c’è un memoriale dedicato alla passione di Sissi per i cavalli.

Qui potrai vedere l’originale sella in stile inglese che ha accompagnato le lunghe cavalcate dell’imperatrice ed i ritratti dei suoi cavalli che decoravano la sua Reitkapelle (Cappella equestre). Ti consiglio di soffermarti a scoprire i loro buffi nomi.

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Le carrozze personali e quelle di uso quotidiano della corte imperiale di Vienna

  • All’interno del museo potrai ammirare le “carrozze personali servili” dalle forme appositamente create per funzioni di rappresentanza.

Tra queste troverai i modelli di carrozze chiuse della prima metà dell’800 (carrozze e carri di Berlino), le landau di gala aperte o chiuse e la carrozza leggera usata solo con il bel tempo (calash).

  • Ci sono anche i pochi esemplari di veicoli destinati all’uso quotidiano, carrozze “ordinarie” simili a quelle di altre personalità facoltose ma che si distinguevano per la classica verniciatura “verde corte” e le decorazioni in vero oro che servivano a garantirgli sempre la precedenza nelle strade austriache.
  • Molto elegante è anche la carrozza “à la Daumont”, guidata da cocchieri a cavallo che non ostacolavano la visuale dei passeggeri. Avevano anche un tettuccio in pelle pieghevole per la protezione da piogge improvvise e animano spesso il parco del Prater in estate.

Anche Francesco e Sissi si fecero costruire la loro calash personale, commissionata al famoso artigiano milanese Cesare Sala.

  • Curiose e molto belle sono anche le carrozze destinate ai membri più piccoli della famiglia imperiale.

Nel museo è esposta la carrozza realizzata nel 1811 il figlio neonato dell’imperatore Napoleone ricca di simboli imperiali come l’aquila, le stelle e le api. La piccola carrozza era trainata da due Merino perfettamente addestrati per la delicatezza del loro compito.

Ci sono poi anche le repliche delle carrozze ricevute dai tre piccoli figli dell’Arciduca Francesco Carlo come regalo di Natale nel 1835 e la carrozza utilizzata per Gisela e Rudolf (i figli di Sissi) a Bad Ischl già nel 1959.

Le carrozze imperiali dell’epoca di Maria Teresa

La carrozza a giostra di Maria Teresa ricorda il carico di responsabilità che dovette sostenere la prima donna al trono d’Austria. Dimostrò di saper maneggiare lance, spade, pistole e frecce anche durante la guida di una carrozza.

L’imperatrice fece costruire per i suoi numerosi figli le cosiddette carrozze dei principi e delle dame, spesso ritratte nei dipinti di Schönbrunn. Parteciparono a tutte le celebrazioni statali della corte viennese fino al 1916 e si distinguevano per gli eleganti dettagli ispirati alla moda francese dell’epoca con i colori dominanti del rosso e dell’oro.

Le carrozze imperiali per gli sport ed il tempo libero

Tra i tanti modelli di carrozze esposti al Museo delle carrozze imperiali troverai anche quelle dedicate agli sport ed al tempo libero.

Ce ne sono alcune davvero curiose:

  • La carrozza da caccia chiamata anche “salsiccia del Principe di Salerno” è tra le più stravaganti. Aveva una forma allungata (da qui il nome di salsiccia) per accogliere armi e strumenti mentre a cavallo della panca centrale imbottita potevano sedere i partecipanti alla battuta di caccia.
Carrozza salsiccia del Principe Leopoldo di Borbone Salerno - Vienna
Carrozza salsiccia del Principe Leopoldo di Borbone Salerno – Vienna

La carrozza esposta nel museo fu costruita appositamente per il principe Leopoldo di Borbone-Salerno, genero dell’imperatore Francesco I. Sai perché aveva anche un sedile girevole? Per evitare che si spostasse dal suo sposto per sparare alla selvaggina, dato che era piuttosto corpulento.

  • La slitta da caccia del principe Rudolf era piccola e maneggevole, raggiungeva velocità elevate ed aveva anche una protezione per gli schizzi di neve.

Le carrozze imperiali dell’Imperatore Francesco Giuseppe

Dormeuse dell'Imperatore Francesco Giuseppe  Museo delle carrozze imperiali Vienna
Dormeuse dell’Imperatore Francesco Giuseppe
  • Durante il suo mandato da imperatore Francesco Giuseppe effettuò più di 125 viaggi in ogni angolo del suo vasto impero. Per i viaggi più lunghi aveva una “dormeuse” in cui riusciva a sdraiarsi in un letto.

Si capisce l’importanza del suo occupante dai dettagli in oro e “verde corte”.

  • Il biroccio dell’imperatore Francesco I era due posti sportiva decappottabile che raggiungeva velocità piuttosto elevate.

Aveva decori unici placcati in oro in ogni sua parte che la distinguevano dai modelli appartenenti ad altre personalità importanti dell’epoca.

Il carro funebre degli Asburgo

Carro funebre degli Asburgo - Museo delle carrozze imperiali - Vienna
Carro funebre degli Asburgo – Museo delle carrozze imperiali – Vienna

In una collezione di carrozze di tale importanza non poteva mancare la carrozza che accompagnava gli Asburgo verso la loro ultima dimora: il carro funebre nero imperiale.

Fu costruito nel 1876-77 per i membri incoronati della famiglia imperiale, gli unici per i quali veniva utilizzato il nero come colore del lutto, secondo il cerimoniale di corte spagnola. Per tutti gli altri membri della famiglia il colore del lutto era il rosso.

Anche Sissi fece il suo ultimo viaggio fino alla Cripta dei Cappuccini a bordo di questa carrozza il 17 settembre 1898. In quell’occasione il maestoso veicolo fu guidato da otto cavalli neri e affiancato da paggi in abiti neri.

Nel 1916 anche Francesco Giuseppe raggiunse la moglie nella cripta con questo carro. L’ultima volta è stato utilizzato nel 1989, per il funerale dell’imperatrice Zita, morta in esilio e sepolta anch’essa nella Kapuzinergruft.

La fine della monarchia asburgica e l’avvento dei motori

Art car e abito del principe ereditario Otto - Museo delle carrozze imperiali Vienna
Art car e abito del principe ereditario Otto – Vienna

Il coinvolgente viaggio nel tempo e nella storia attraverso le carrozze imperiali del Museo di Vienna volge al termine con alcuni modelli più recenti ed il ricordo dell’ultima incoronazione.

Nel 1914 entrò in scena la prima auto imperiale. Aveva un motore a benzina e due carrozzerie intercambiabili: una aperta per l’estate e una chiusa per l’inverno.

100 anni dopo, nel 2014 Ferdinando d’Asburgo figlio di Karl e pronipote dell’ultimo imperatore iniziò a correre in Formula 1 con la Art Car.

Dalle eleganti carrozze super accessoriate si passa all’ultimo modello “imperiale”: l’auto in carbonio che raggiunge i 230 km/h.

E con l’abito indossato dal principe ereditario Otto durante l’incoronazione del padre Carlo a re d’Ungheria termina il racconto della storia della monarchia asburgica.

La morte di Francesco Giuseppe, l’assassinio dell’erede al trono a Sarajevo, lo scoppio della prima Guerra Mondiale, portarono all’inevitabile crollo della monarchia. Il re Carlo si ritirò in esilio e morì prematuramente dopo pochi anni.

E così quel cappotto e quel berretto rivestiti con vera pelliccia di ermellino, ricordano l’ultima grande festa di corte nei 600 anni di storia dell’impero asburgico.

E ti accompagnano anche verso l’uscita di questo sorprendente museo, spesso ignorato o sconosciuto ma che racchiude un prezioso tesoro indispensabile per approfondire la secolare storia di Vienna.

Info utili per la visita del Museo delle carrozze imperiali di Vienna

Museo delle carrozze imperiali di Vienna panoramica dal'alto

Il Museo delle carrozze imperiali di Vienna si trova in un edificio a destra del Palazzo di Schönbrunn. Puoi raggiungerlo con una passeggiata di qualche minuto lungo il viale alberato che porta anche all’ingresso dello zoo e alla fermata della metro di Hietzing.

Da metà marzo a fine novembre è aperto tutti i giorni dalle 9 alle 17, mentre nel periodo invernale dalle 10 alle 16.

Il costo del biglietto d’ingresso è di 12 € intero, 9 € ridotto, con ulteriori riduzioni per bambini, studenti e possessori di card della città.

Con l’aggiunta di 2€ puoi ricevere l’audio-guida in tedesco, inglese, italiano, francese o russo.

La durata della visita è molto soggettiva, ma se ti soffermerai ad analizzare gli infiniti dettagli potrai restare anche più di un’ora.

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