Il MAK di Vienna nacque come Museo Imperiale e Reale Austriaco per l’Arte e l’Industria nel 1863 con l’imperatore Francesco Giuseppe I.
Oggi è diventato il Museo delle arti applicate (Museum für angewandte Kunst da cui deriva l’acronimo MAK) e vanta una collezione di oltre 900.000 oggetti e manufatti stampati che ripercorrono ben 5 secoli e lo rendono uno dei musei di quel genere più importanti al mondo.
Con la sua struttura imponente a mattoncini rossi si affaccia sulla storica Ringstrasse tra lo Stadtpark e l’Università di Arti Applicate di Vienna, nata nel 1867 come Scuola di artigianato.
Per chi non ama o conosce poco il genere potrebbe sembrare un museo superfluo da visitare a Vienna avendo a disposizione una così vasta scelta di altre attrazioni, ma è proprio per i più scettici come me che potrebbe trasformarsi in una bella sorpresa.
Che cosa vedere all’interno del MAK di Vienna
Il Museo custodisce mobili ed arredi dal Medioevo all’epoca contemporanea.


Al piano terra sono allestite una serie di mostre permanenti su elementi d’arredo come cassettoni, sedie, grandi orologi, vasellame ed arazzi suddivisi in base a vari periodi artistici. Barocco, Rococò, Biedermaier ed Art Nouveau ma anche una notevole sezione dedicata all’Asia.
Il tutto in uno splendido palazzo con cortile interno centrale su cui si affacciano terrazze ed arcate con mille decori che già ti faranno perdere la testa.
Vienna nel 1900 al MAK
La sezione più coinvolgente per me è stata Vienna nel 1900. Occupa 3 stanze del MAK e mette a nudo il percorso che la Secessione ha compiuto per creare uno stile austriaco moderno che riflettesse l’identità della società borghese e democratica e la sua crisi.
Wiener Werkstätte al MAK di Vienna
Un’importanze sezione della mostra Vienna nel ‘900 è dedicata al circolo Wiener Werkstätte che dal 1903 ha influenzato la storia del design e lo stile viennese.
Qui troverai la più grande collezione museale al mondo di cimeli dell’intero periodo produttivo e potrai indagarlo a fonda.
Nel 1955 Alfred Hofmann donò al MAK circa 16.000 bozzetti di design e circa 20.000 disegni di stoffa, poster, cartoline, libri, fotografie e manifesti che oggi permettono di analizzare come i membri della Wiener Werkstätte riuscirono a creare la propria identità.
Qui potrai ammirare anche un’importante collezione di mobili, oggetti e design di Josef Hoffmann, Otto Wagner, Adolf Loos e Koloman Moser dislocati in varie sezioni del Museo in base ai materiali di realizzazione.
Non credevo potessero affascinarmi ed invece mi sono persa più volte ad osservare i dettagli di quel mondo a me quasi sconosciuto.
Klimt e il Palazzo Stoclet al MAK di Vienna

Uno dei più sorprendenti tesori custoditi dal MAK è la bozza in 9 disegni che Gustav Klimt preparò per il fregio a mosaico della sala da pranzo del Palazzo Stoclet a Bruxelles. Impossibile resistere alla sua bellezza ipnotica.
Casa Stoclet fu progettata tra il 1905 e il 1911 da Josef Hoffmann mettendo in pratica l’ideale di Gesamtkunstwerk ovvero di opera d’arte totale in cui si fondono pittura, scultura e architettura.
Numerosi artisti dell’epoca contribuirono alla decorazione degli interni: Carl Otto Czeschka, Ludwig Heinrich Jungnickel, Eduard Josef Wimmer-Wisgrill ed anche Gustav Klimt che si occupò della sala da pranzo.
Il progetto per il mosaico è divenuto esso stesso un’opera d’arte custodita gelosamente in una luminosa sala del MAK. Appare tra gli oggetti d’arredo quando meno te lo aspetti ed incanta per il suo bagliore e la miriade di dettagli, nonostante sia solo una bozza.
Sono ben 9 disegni in scala 1:1 creati per la realizzazione del mosaico secondo modelli egizi, bizantini e giapponesi.
Il Fregio Stoclet di Klimt
Il Fregio Stoclet rappresenta un meraviglioso Albero della vita che ispirandosi allo stile bizantino ne riprende anche il simbolismo.
Soffermati ad ammirarlo in ogni dettaglio e noterai falchi e occhi di Horus e poi fiori e foglie che riproducono il giardino ancora esistente di Villa Oleander al Lago Atter in Alta Austria dove Klimt trascorreva spesso le sue estati.
I vari soggetti sono realizzati con linee geometriche che dimostrano la precisione matematica con cui l’artista utilizzava quadrati, triangoli e cerchi nelle sue opere.
Osservando bene noterai anche gli appunti scritti a mano a matita con le indicazioni sui materiali da utilizzare, rigorosamente pregiati come smalto, madreperla e foglia d’oro.
Le figure umane sono rappresentate da “L’attesa” detta “la Danzatrice”, dagli “Amanti” e da “Il Cavaliere”.
A sinistra ci sono gli amanti, simbolo di appagamento: rappresentano probabilmente Gustav Klimt ed Emilie Flöge. L’uomo ha un kimono rosso e volge la schiena all’osservatore mentre abbraccia la donna con l’abito fiorito verde.
A destra “La Danzatrice”, si ispira a ballerine dell’epoca come Isadora Duncan, Loïe Fuller e Grete Wiesenthal ed è rappresentata secondo i canoni egiziani con la faccia di fronte ed il corpo di lato.
Il copricapo ed il braccialetto, ricordano invece i disegni della Wiener Werkstätte.
In un pannello separato, destinato alla parete più stretta della sala da pranzo, è raffigurato in modo completamente astratto “Il Cavaliere” seduto su un trono.
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“Sette principesse” di Margaret Macdonald Mackintosh
Accanto alla famosissima opera di Klimt, un’altro immenso pannello ricopre l’altra metà della parete di quella sala del Mak. Si tratta delle “Sette principesse” di Margaret Macdonald Mackintosh: un trittico in gesso, madreperla e pasta di vetro. L’opera si ispira ad una fiaba di Maurice Maeterlinck ed è nata per arredare la sala della musica nella casa viennese dell’imprenditore e mecenate Fritz Waerndorfer.

Anche solo per le opere custodite in questa stanza apprezzerai la visita al MAK.
Le altre mostre del MAK di Vienna
All’interno dell’edificio troverai anche la biblioteca del MAK che raccoglie opere di letteratura sulle arti applicate dal Cinquecento fino ad oggi ed anche manoscritti, stampe, foto e acquarelli dal Quattrocento fino ad oggi.
Nel piano troverai anche un Design Lab dove prendono vita i progetti di designer, artisti, architetti e programmatori contemporanei.
Info utili per la visita del MAK di Vienna
Il MAK si trova in Stubenring 5 e si trova a pochi passi dalla fermata Stubentor della U3 oppure da Landstraße (U3 – U4).
E’ aperto:
- il martedì dalle 10 alle 21,
- dal mercoledì alla domenica dalle 10 alle 18,
- chiuso il lunedì.
Il costo del biglietto è di: