Tra le infinite opere di Gustav Klimt che potrai ammirare a Vienna ce n’è una, bellissima ma nascosta in un museo spesso ignorato: Nuda Veritas.
In questa opera Gustav Klimt espresse con il suo stile inconfondibile e semplici ma pungenti parole il suo pensiero sulla verità.
Raffigurò una donna con una nudità eccessiva che nel 1899 fu vista come uno scandalo e destò molto scalpore.
Nuda Veritas di Gustav Klimt
Uno sfondo azzurro accoglie la sagoma nuda della donna con in mano uno specchio, simbolo di verità ed invito a guardarci dentro.
Il suo corpo è formoso e allungato, il volto inquietante e la testa adornata di fiori. Ai piedi appaiono figure che richiamano gli spermatozoi, così come il serpente che li avvolge, simbolo della falsità e dell’invidia.
In alto, sul lucente fondo oro, si può leggere la citazione in tedesco di Schiller:
“Kannst du nicht gefallen durch deine That und dein Kunstwerk. Mach es wenigen recht. Vielen gefallen ist Schlimm”
(Non puoi piacere a tutti attraverso la tua azione e la tua arte. Fa’ in modo di piacere a pochi. È male piacere a tutti).
Schiller
Con questo messaggio radicale Klimt confermò il suo distacco dalla società viennese più conservatrice ed il suo desiderio di un’arte vera e senza compromessi, in occasione della quarta mostra della “Secessione”.
Ma dove è esposto Nuda Veritas di Klimt?
Nuda Veritas si trova all’interno dell’elegante Palais Lobkowitz, il primo palazzo barocco di Vienna, costruito dopo il secondo assedio turco del 1683.
Fu fatto costruire da Philipp Sigmund Graf von Dietrichstein, che affidò i lavori all’ingegnere di corte imperiale Giovanni Pietro Tencala.
Il palazzo fu completato nel 1694 ma subì numerose ristrutturazioni. Nel 1730 fu aggiunta la sala da ballo e nel 1745 diventò di proprietà della famiglia Lobkowitz con la quale visse il periodo di massimo splendore in particolar modo con Franz Joseph Maximilian von Lobkowitz amante della musica e del teatro.
Intorno alla metà del XIX secolo, i Lobkowitz spostarono la loro residenza principale nel castello di Raudnitz in Boemia settentrionale ed affittarono il palazzo.
- Dal 1869 al 1909 il palazzo ospitò l’ambasciata francese,
- dal 1919 al 1938 la rappresentanza diplomatica cecoslovacca,
- nel 1939 diventò una “Casa della Moda”,
- durante la seconda guerra mondiale fu danneggiato e occupato dai francesi che vi crearono un’istituto culturale fino al 1979,
- entrò poi in possesso della Repubblica d’Austria e fu utilizzato per ospitare la collezione teatrale della Biblioteca nazionale austriaca e dal Museo del teatro,
- Il 26 ottobre 1991 è diventato ufficialmente il Museo del Teatro ed ancora oggi mantiene questa funzione.
Ma che ci fa Nuda Veritas in un Museo del Teatro a Vienna?
Il dipinto di Nuda Veritas fu acquistato nell’autunno del 1900 da Hermann Bahr, drammaturgo, critico, sostenitore della Secessione e consigliere della redazione di Ver Sacrum. E fu proprio Bahr a lasciarlo al Theatermuseum di Vienna.
Se ami Klimt > Tour sulle tracce di Klimt e delle sue opere a Vienna
Cosa vedere al Museo del Teatro di Vienna
Il Museo del Teatro di Vienna ha un’allestimento un po’ particolare. Dopo la sala che ospita Nuda Veritas ci sono un paio di altre stanze con alcuni cimeli tra cui numerose marionette con gli abiti delle scenografie più famose.
E’ curioso e piacevole soffermarsi ad ammirarne tutti i dettagli dei vestiti e dei volti coloratissimi, purtroppo però non ci sono sufficienti spiegazioni per capire di più su quella mostra e quel mondo.
Dalla parte opposta della scalinata principale rispetto alle sale appena citate, si accede alla sala del’Eroica realizzata tra il 1724 e il 1729.
Fu voluta dal capo della casa di quell’epoca, Gundacker Graf von Althan, che incaricò l’olandese Jacob van Schuppen (direttore dell’Accademia di Belle Arti di Vienna), di dipingere il soffitto della sala da ballo.
L’affresco è davvero ipnotico. E’ un ritratto allegorico di tutte le discipline rappresentate all’Accademia di Belle Arti:
- l’angelo Fama che annuncia la fama, vicino al quale si trova un genio con tavolozza e pennello,
- l’ingegneria,
- la misura,
- la poesia,
- l’arte del giardinaggio,
- la geografia,
- la musica,
- l’ottica,
- lo studio di un pittore e di uno scultore presso l’Accademia,
- la cerimonia annuale di premiazione.
Il principe Franz Joseph Maximilian Lobkowitz, il più importante mecenate del tempo, musicista e direttore del teatro di corte ospitò spesso Ludwig van Beethoven in quella sala. Il grande compositore gli dedicò la sinfonia n 3, in origine intitolata “Bonaparte”, e nel 1804 la suonò tra quelle mura.
Nel 1807 il palazzo ospitò la prima rappresentazione della 4a sinfonia di Beethoven e nel dicembre 1812 vi fu fondata la “Gesellschaft der Musikfreunde”.
All’ultimo piano la mostra prosegue con un modellino di un teatro ed alcuni pannelli di spiegazioni esclusivamente in tedesco. Purtroppo questo non è un buon presupposto per apprezzare totalmente la visita.
Nelle ampie sale al piano terra vengono organizzate mostre temporanee di vario genere, dalla fotografia alla musica.
Il Museo del Teatro di Vienna ha una storia ed un patrimonio davvero importanti e meriterebbe una miglior valorizzazione ed organizzazione per accogliere anche un pubblico internazionale e “non esperto” in materia.
Info utili per la visita del Theatermuseum
Il Museo del teatro si trova nel Palais Lobkowitz in Lobkowitzplatz 2, a pochi passi dall’Albertina, dal Casinò di Vienna e dalla Cripta dei Cappuccini.
Il costo del biglietto è di 12 € intero con varie riduzioni per età e studenti ed è gratuito sotto i 19 anni.
E’ aperto tutti i giorni tranne il martedì, dalle 10:00 alle 18:00.
L’ultimo ingresso è consentito fino a 30 minuti prima dell’orario di chiusura.
La durata della visita dipende dai tuoi interessi, ma non ti porterà via molto tempo. A mio parere, se non si è particolarmente interessati ad una specifica mostra temporanea o “esperti di settore” merita solo per la presenza di Nuda Veritas di Klimt, che però non giustifica il costo del biglietto.
Ma è anche vero che “De gustibus…”
Spero di averti dato tutte le informazioni utili per decidere se visitare o meno il Museo del Teatro e soprattutto di averti fatto scoprire dove si trova il capolavoro di Klimt …