Monte San Savino, il borgo famoso per esser la patria dello scultore rinascimentale Andrea Contucci detto il Sansovino e di Papa Giulio III, racchiude nel suo piccolo centro storico sorprendenti attrazioni.
Si sviluppa dal Cassero lungo Corso Sangallo, la via principale fiancheggiata da palazzi rinascimentali, ma non manca di testimonianze che riportano all’epoca etrusca.
La storia di Monte San Savino
La storia di Monte San Savino è collegata a quella dei Guelfi e dei Ghibellini che si alternarono al suo dominio.
I Ghibellini riuscirono a controllarla, affidandola agli Ubertini, signori di Arezzo, fino al 1306, quando passò in mano dei Guelfi fiorentini. Nel 1337 fu sottomesso al controllo di Perugia, poi di Siena e infine, nel 1384, tornò sotto l’autorità di Firenze che inviò un podestà e i vicari per amministrare la giustizia.
Monte San Savino raggiunse il periodo d’oro tra la seconda metà del ‘400 e il ‘500, con lo sviluppo del prestigioso ramo nobiliare della famiglia Ciocchi-Di Monte, molto legata ai Papi di casa Medici.
Cosa vedere a Monte San Savino
Palazzo di Monte
Il Palazzo di Monte, oggi sede del Municipio, fu costruito per volere di Antonio da Monte che si affidò ad Antonio da Sangallo il Vecchio a cui si devono la facciata e la planimetria .
Il fiore all’occhiello della struttura è l’ampio giardino pensile all’italiana su due livelli che incarna l’eleganza rinascimentale e si apre su scorci cittadini incantevoli e su un bucolico panorama. Questa area fu fatta costruire da Giovanni Maria Di Monte che la commissionò a Nanni di Baccio Bigio.
All’interno del palazzo sono conservate ancora tracce dei ricchi arredi del passato. Nell’attuale sala del Consiglio, affrescata con gli stemmi delle principali famiglie della città, si è perfettamente conservata una porta del ‘500 intagliata da Fra’ Giovanni da Verona.
Nel corridoio che porta dal cortile interno al giardino pensile, una piccola porta conduce alle suggestive ex carceri mentre sotto il giardino c’è un’altra sorpresa: il “Cisternone”.
Le ex carceri nel Palazzo di Monte
Una piccola porta che passa quasi inosservata nasconde una scala che si inerpica ripida fino al primo piano del Palazzo di Monte.
All’ingresso, una targa “ex-carceri” e dei caschetti protettivi da indossare obbligatoriamente. Un labirinto di stanze, spazi angusti cui si accede da porte molto basse (ecco il perché del casco – e confermo che è indispensabile) raccontano ancora oggi le miserevoli condizioni di vita dei carcerati.
Il Cisternone di Monte San Savino
La Cisterna sotterranea è un must da vedere a Monte San Savino dove l’acqua e l’architettura con volte a botte ed archi a tutto sesto creano incredibili giochi di luci, forme e colori.
Il “cisternone”, chiamato così affettuosamente dai cittadini, è un’opera di 400 metri, la seconda per grandezza in Toscana, ed è stata recentemente restaurata con una passerella in metallo sospesa sull’acqua che renderà la tua visita ancor più entusiasmante. E’ costruita in pietra e laterizio e in origine riforniva di acqua la popolazione del paese mentre oggi serve per irrigare il giardino pensile sovrastante.
L’ingresso è gratuito ed è aperta tutti i giorni dalle 10 alle 22.
Le logge dei Mercanti
Le Logge dei Mercanti, un elegante gioiellino architettonico di fronte al Palazzo di Monte, risalgono al secolo XVI° quando furono attribuite al Sangallo e al Sansovino anche se ormai sembrano definitivamente opera di Nanni di Baccio Bigio, come scrive anche il Vasari. Sono la testimonianza del passato commerciale e della vivace attività mercantile della città.
La Tomba Etrusca e l’antica Sinagoga
La Tomba Etrusca è stata scoperta nel 2019 in un edificio del ‘600 accanto all’antica sinagoga. Il palazzo prende il nome di “Casa del Trono del Rabbino” per la presenza di un trono scavato nella pietra e una vasca usata per bagni rituali, costruiti sopra un’antica tomba etrusca ipogea del V secolo a.C.
L’antica sinagoga, che ricorda la presenza di un piccolo ghetto ebraico, fu sostituita da una nuova, adiacente.
Il Cassero
Il Cassero faceva parte della fortezza del XIV secolo che racchiudeva l’antica cittadella del paese. E’ ben riconoscibile sulla piazza principale in quanto la facciata risulta più arretrata rispetto agli altri edifici costruiti successivamente.
Un tempo era una robusta fabbrica a tre piani con quattro torrette e un mastio circondata da un fossato. Oggi ospita un museo della ceramica popolare ad ingresso gratuito, spazi espositivi e una sala conferenze.
Torre Civica di Monte San Savino
La Torre Civica svetta tra i palazzi di Corso Sangallo e fu costruita dai Perugini nel XIV secolo. Si può salire gratuitamente fino in cima per ammirare il paesaggio bucolico della Valdichiana a 360 gradi.
Le chiese di Monte San Savino
Chiesa di S. Agostino e Battistero di S. Giovanni
La chiesa di Sant’Agostino risale al XIV secolo e si caratterizza per la facciata in stile gotico che risente dell’influsso dello stile umbro. Custodisce importanti opere d’arte quali: la vetrata del rosone istoriata della bottega di Guillaume de Marcillat con la figura di Sant’Agostino, un dipinto su tavola dell’Assunzione della Vergine firmato da Giorgio Vasari e datato 1539, dipinti di Orazio Porta e affreschi quattrocenteschi di Giovanni d’Agnolo di Balduccio e di P. Schiavo.
Nella parete sinistra della navata, si trova la tomba del Sansovino che vi fu sepolto nel 1529. Fu lui a realizzare il chiostro adiacente creando una perfetta armonia architettonica nonostante dovesse sfruttare una pianta irregolare.
Il Sansovino realizzò anche il portale in stile dorico del Battistero di San Giovanni, accanto alla chiostro. All’interno di questa chiesa potrai ammirare opere tardomanieristiche dei pittori Orazio Porta e Ulisse Giocchi.
Pieve dei Santi Egidio e Savino o della Misericordia
La Pieve dei Santi Egidio e Savino o della Misericordia risalente al sec. XII ma le forme romaniche originali son state lentamente modificate da vari restauri di cui il più radicale nel ‘700.
Si trova all’incrocio di Corso Sangallo, dove mostra il suo fianco sinistro, con via della Misericordia, su cui si affaccia. Al suo interno custodisce il sepolcro di Fabiano del Monte, probabilmente scolpita da Andrea Sansovino.
La Chiesa di Santa Chiara
La prima pietra della Chiesa di Santa Chiara fu posta nel 1659 e già due anni dopo fu consacrata. Ospitò le monache clarisse e poi diventò un conservatorio.
Al suo interno custodisce numerosi capolavori: ceramiche robbiane e due pale di Andrea Sansovino raffiguranti San Lorenzo tra San Sebastiano e San Rocco e La Madonna e i Santi.
A 2 km dal centro di Monte San Savino si trova anche il Santuario delle Vertighe, risalente alla metà del XV secolo. Custodisce una particolare tavola di Margarito e Ristoro d’Arezzo del XIII secolo, la Madonna con Bambino in trono e quattro storie della Vergine.
Il Palazzo dei topi d’argento
Inaspettata sorpresa a Monte San Savino è stato il Palazzo dei topi d’argento. Un tempo abitazione dell’artista Andrea Sansovino, oggi è stato trasformato in un luogo che racconta il brand di gioielli Giovanni Raspini.
Pezzi unici, fotografie, gioielli, sculture si fondono con gli ambienti che li ospitano creando un’esperienza unica ed intrigante.
La visita è guidata e gratuita, ma il palazzo è aperto solo dal venerdì alla domenica! Ti consiglio di programmare la tua visita a Monte San Savino in modo da non perderti questo scrigno di tesori. E’ davvero incredibile.
Cosa mangiare a Monte San Savino: la porchetta
Sai che Monte San Savino vanta il record della porchetta più lunga al mondo?
Qui la porchetta ha una tradizione fortemente radicata. Nei primi anni del dopoguerra la sua produzione era limitata alle occasioni importanti come le fiere di fine estate o nei mesi invernali. Piano piano il suo successo ha fatto sì che diventasse un prodotto richiesto durante tutto l’anno sia nei mercati che nelle sagre, anche dei paesi limitrofi.
Oggi viene celebrata ogni anno con una sagra tra la fine di agosto e l’inizio di settembre. Se non riesci a partecipare a questo evento, ti consiglio di cercare una salumeria nel centro storico e provare tu stesso la bontà di questo prodotto.
Curiosità su Monte San Savino
Sai che Monte San Savino è stato il set della fiction Rai “Per una notte d’amore“? E dopo aver ospitato per qualche anno il regista Fulvio Wetz, lo ha ispirato nella stesura del suo primo romanzo “Ci troviamo a Timişoara”, in cui gli ha dato il nome di Poggio Saturnino.
Come raggiungere Monte San Savino
In auto si raggiunge percorrendo l’autostrada del Sole A1 fino all’uscita Monte San Savino.
In treno è necessario raggiungere la stazione ferroviaria di Arezzo e poi proseguire con i treni LFI della linea Arezzo-Sinalunga, fino all’omonima fermata.
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