Immergersi nell’affascinante centro storico barocco di Siracusa, è come compiere un viaggio nel tempo in un’atmosfera quasi magica, perciò se stai cercando informazioni su cosa vedere e a Ortigia preparati a scoprire un patrimonio artistico e culturale straordinario, racchiuso in un’area compatta ma ricca di meraviglie.
Questa piccola perla della Sicilia, collegata alla terraferma di Siracusa da due ponti, offre ai visitatori una vera e propria esplosione di storia, architettura e tradizioni, in un incantevole contesto paesaggistico.
Dalle imponenti vestigia greche e romane alle affascinanti chiese barocche, passando per pittoreschi vicoli e suggestive piazze, fino al quartiere ebraico, Ortigia è un gioiello di rara bellezza. Ed i colori chiari dei suoi monumenti, lo fanno brillare ancor di più quando vengono sfiorati dai raggi del sole.
Cosa vedere a Ortigia
In questo articolo troverai tutte le cose da vedere a Ortigia, anche quelle che solitamente vengono ignorate dai classici itinerari turistici. Potrai comodamente scoprire l’isola in autonomia con una meravigliosa passeggiata, ma se preferisci puoi partecipare a vari tipi di tour guidati.
Statua di Archimede
Tempio di Apollo
Mercato di Ortigia
Chiesa di San Pietro Apostolo
Museo Archimede e Leonardo da Vinci
Piazza Archimede e la fontana di Diana
Piazza Duomo di Ortigia
– Duomo di Ortigia
– Palazzo Vermexio
– Palazzo Beneventano del Bosco
– Chiesa di Santa Lucia alla Badia
La Giudecca: cosa vedere nel quartiere ebraico di Ortigia
– L’ipogeo di Casa Bianca
– Il Museo del Papiro
– Il Museo e Teatro dei Pupi
Via della Maestranza
Fonte Aretusa
Castello Maniace
Tour in barca di Ortigia
Statua di Archimede
A darti il benvenuto ad Ortigia, troverai uno dei personaggi più illustri della città. Tra i due ponti di accesso all’isola si erge la statua in bronzo di Archimede alta ben 2,60 metri. Fa parte di un monumento che in totale raggiunge i 3,20 metri, realizzato dallo scultore siracusano Pietro Marchese e dall’architetto genovese Virginia Rossello.
Archimede è rappresentato in piedi mentre osserva il mare e tiene in mano uno specchio per ricordare la leggenda degli specchi ustori. Con questa tecnica, si racconta che il matematico fosse riuscito a convogliare i raggi solari in uno specchio e a rifletterli sui nemici che stavano invadendo Siracusa, bruciandoli.
Il basamento della statua, di 8m x 8m, realizzato in pietra di Comiso, riproduce il gioco matematico/ puzzle Stomachion. I 14 tasselli che lo compongono hanno diverse altezze e riportano ciascuno un simbolo collegato ai vari studi di Archimede come le sue macchine, l’astronomia, la fisica dei corpi solidi e liquidi, i grandi numeri…
Il Tempio di Apollo
Dopo aver attraversato uno dei due ponti verrai accolto da una graziosa piazza, Largo XXV Luglio, circondata da palazzi storici, locali e un vivace via vai di turisti e bancarelle. Al centro di tutta questa modernità spiccano i ruderi del Tempio di Apollo, risalenti al VI sec. a.C.
Si tratta del più antico tempio dorico dell’Occidente, che nel tempo è stato trasformato in chiesa bizantina, moschea islamica, chiesa normanna e caserma spagnola.
Il Mercato di Ortigia
Nelle vicinanze del Tempio di Apollo, in Via de Benedictis, si svolge ogni mattina tranne la domenica, dalle 7 alle 14, il mercato di Ortigia.
Qui potrai vivere uno spaccato autentico di quotidianità siracusana tra i banchi di frutta, verdura, spezie e pesce formaggi e biscottini dorati alle mandorle.
Chiesa di San Pietro Apostolo
La Chiesa paleocristiana di San Pietro Apostolo si trova nel rione della “Spirduta“, non troppo distante dal tempio di Apollo, nascosta tra un dedalo di vicoletti.
Purtroppo non fa parte delle cose più conosciute da vedere ad Ortigia e rimane spesso fuori dai classici itinerari turistici, ma ha in realtà un immenso valore storico. E’ infatti la più antica chiesa di Siracusa, risalente al 326 d.C. e costruita per volere del vescovo siracusano Germano.
Al suo interno sono ancora visibili le tracce della chiesa paleocristiana originale, come i resti del pavimento e una navata laterale con la volta a botte. Il passato più antico si mescola con gli stili dei successivi rifacimenti, creando un suggestivo mix di opere bizantine, normanne e risalenti al periodo aragonese-catalano.
Museo Archimede e Leonardo da Vinci
Il Museo Archimede e Leonardo da Vinci rappresenta l’ennesimo omaggio della città al suo illustre cittadino. Qui sono esposti numerosi prototipi funzionanti delle invenzioni di Archimede e del suo erede toscano Leonardo da Vinci, realizzati da un team di professionisti siciliani e fiorentini.
Le macchine sono state costruite interamente a mano, utilizzando cedro del Libano, e sono interattive per permettere ai visitatori di interagire con esse e comprenderne meglio funzionalità e dinamiche. Tutto ciò lo rende adatto anche ai più piccoli.
Potrai ammirare la manus ferrea, la leva, la catapulta e molte altre invenzioni, percorrendo un lungo e affascinante viaggio nel tempo dal III sec a.C. al Rinascimento.
ℹ️ Il Museo Archimede e Leonardo da Vinci si trova in Via Vincenzo Mirabella, 31 ed è aperto tutti i giorni dalle 10.30 alle 19. Il costo del biglietto intero è di 7 €, ridotto 5,5 €.
Piazza Archimede: la fontana di Diana e i palazzi storici
Proseguendo in direzione sud, lungo Via Dione o Corso Giacomo Matteotti, ricchi di negozi, locali e boutique, raggiungerai Piazza Archimede, l’ennesimo tributo siracusano al matematico Archimede.
Al centro della Piazza si erge una meravigliosa fontana in pietra color ocra, la Fontana di Artemide (o Diana), che riproduce la leggenda della ninfa Aretusa.
L’opera fu costruita nel 1906 dallo scultore Giulio Moschetti, che posizionò Diana con l’arco e il cane al centro della scena, in cima ad un basamento a forma di scogliera.
Ai piedi di Diana si nota la ninfa Aretusa, nuda, che sta per esser trasformata in sorgente dalla dea, per salvarla dall’inseguimento estenuante di Alfeo, posizionato sulla destra. Nella composizione scultorea sono raffigurati anche 4 tritoni, simboli del mare, luogo in cui finisce la travagliata storia d’amore.
I sontuosi palazzi che si affacciano su Piazza Archimede abbracciano un arco temporale che va dal Medioevo fino ai giorni nostri, raccontando la complessa storia dell’isola:
- il palazzo del Banco di Sicilia, risalente al 1928,
- il palazzo Pupillo, costruito tra il 1773 e il 1800,
- l’edificio che ospita la Cassa Centrale di Risparmio, che ha sostituito palazzo Corvaia (del 1628) e il quattrocentesco palazzo Zumbo,
- il palazzo Gargallo di fondazione seicentesca, ma rimaneggiato con decori in stucco tra il 1895 e il 1899,
- il palazzo della Banca d’Italia (o dell’orologio) di origine quattrocentesca, ma restaurato negli anni ’50.
Piazza Duomo di Ortigia: cosa vedere nel cuore di Ortigia
Piazza Duomo è una delle cose più magiche da vedere a Ortigia. La pavimentazione ed i palazzi in pietra chiara, risplendono quando vengono accarezzati dai raggi del sole, creando un ambiente quasi surreale ed ipnotico. Ad ogni ora del giorno assumono riflessi di un colore diverso: la luce più tenue del mattino diventa sempre più intensa fino all’esplosione delle tonalità del rosa e dell’arancio al tramonto.
Piazza Duomo sorge nel punto in si trovava l’acropoli di Siracusa, più grande addirittura di quella di Atene. Vi si affacciano meravigliosi palazzi che ne raccontano la lunga e affascinante storia.
Scopriamo insieme cosa vedere nella splendida Piazza Duomo di Ortigia.
Duomo di Ortigia – Cattedrale Metropolitana della Natività di Maria Santissima
Il Duomo di Siracusa, è chiamato ufficialmente Cattedrale Metropolitana della Natività di Maria Santissima. Sorge nel cuore dell’isola di Ortigia, proprio sull’antico Tempio dorico di Atena (Athenaion), del quale all’interno custodisce ancora gelosamente importanti resti.
Durante il terribile terremoto del 1693 che rase al suolo gran parte di Siracusa, il Duomo perse solamente la sua facciata normanna e riuscì anche a resistere ai bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale. Questa sua forza ci permette ancora oggi di ripercorrere la lunga storia della città e di ammirare tesori preziosi di epoche diverse, in un’opera architettonica unica al mondo.
Proprio per questo motivo il Duomo di Ortigia, è stato dichiarato patrimonio dell’Umanità dell’UNESCO.
All’esterno si mostra con una facciata barocca e rococò che risale all’epoca tardo spagnola di quando fu ricostruito dopo il terremoto.
Gli interni del Duomo di Ortigia
All’interno ci sono ancora tracce del tempio greco e dell’epoca medievale.
Puoi ancora ammirare le antiche colonne doriche all’ingresso e la navata centrale semplice e austera ricavata dalle mura dell’antica cella siceliota, circondate da elementi risalenti alla basilica normanna.
Nelle varie nicchie e cappelle laterali, il Duomo custodisce tesori preziosi: uno tra più importati è il Simulacro argenteo di Santa Lucia, portato in processione durante le celebrazioni dedicate alla Santa.
In una piccola stanza nascosta all’inizio della parete laterale destra, potrai ammirare anche alcuni cimeli appartenuti a Santa Lucia e approfondire la sua storia.
All’interno del Duomo ci sono anche le tombe dell’arcivescovo Requiesenz e degli membri della famiglia Bonanno – Landolina su cui vegliano due medaglioni marmorei con il busto di Santa Lucia (a sinistra) e di Sant’Eutichio (a destra), risalenti al 1711.
In un angolo del pavimento è inoltre conservata un’antica bomba da cannone rimasta inesplosa, secondo la leggenda, grazie all’intercessione di Santa Lucia.
Ogni angolo del Duomo presenta interessanti elementi architettonici, opere d’arte e statue, rendendo la visita molto suggestiva.
ℹ️ Il Duomo di Ortigia è aperto dalle 9 alle 17.30 (da ottobre a marzo) con chiusura alle 18.30 (aprile, giugno e settembre) e alle 19 (luglio e agosto). La Santa Messa si svolge dal lunedì al sabato alle 8 e alle 19, la domenica alle 8, 11.30 e 19. Durante le celebrazioni liturgiche non sono ammesse visite guidate. Il costo del biglietto d’ingresso è di 2 €.
Palazzo Vermexio
Il Palazzo del Senato, detto anche Palazzo Vermexio fu costruito tra il 1629 e il 1633, dall’architetto Giovanni Vermexio per ospitare il Senato cittadino e il Governo ed oggi è sede del municipio.
La sua forma rappresenta la massima espressione del geometrismo che caratterizza tutte le opere di Giovanni Vermexio. Il palazzo era in origine un cubo perfetto con un lungo balcone che separava perfettamente a metà e stilisticamente le facciate: l’ordine inferiore è rinascimentale e impostato su schemi classici; il superiore, barocco.
Nell’atrio interno è esposta la carrozza del Senato, realizzata nel 1763 su modello delle berline austriache e nei sotterranei si trovano ancora le fondamenta del Tempio di Artemide.
L’equilibrio delle proporzioni del Vermexio fu modificato nel 1870 con l’aggiunta di un attico, e negli anni ’60 con l’accorpamento ad un altro palazzo destinato a nuovi uffici del municipio. Nonostante queste modifiche è ancora facilmente riconoscibile la sua struttura unica, tra i tanti palazzi di Piazza Duomo.
Palazzo Beneventano del Bosco
Palazzo Beneventano del Bosco, si trova proprio di fronte a Palazzo Vermexio e fu fatto costruire dalla famiglia Arezzo come sede della Camera della Regina, del Senato e della Commenda Gerosolimitana della Famiglia Borgia.
Nel 1778 fu acquistato dal barone Guglielmo Beneventano che lo trasformò nel più rappresentativo palazzo dell’Ortigia barocca. Numerosi artisti si alternarono, nel decennio successivo, per arricchirlo con stucchi, affreschi e cristalli.
Gli interventi più significativi furono realizzati dall’architetto Luciano Alì, che con i suoi sapienti chiaroscuri creò suggestivi giochi prospettici sia nella facciata che all’interno.
Sulla facciata, una lapide in latino ricorda uno degli ospiti più importanti del Palazzo: Ferdinando III. Nel 1806, il Re soggiornò proprio lì e dal balcone assistette ad una commedia teatrale che i siracusani organizzarono appositamente per la sua visita.
«Ferdinando III re clementissimo delle due Sicilie che visitando il porto e le mura di Siracusa entrò in questa dimora la onorò e la rese felice Francesco Beneventano a testimonianza della sua gratitudine e a ricordo dell’onore ricevuto pose (questa lapide).»
Frase scritta in latino sulla lapide del palazzo Beneventano
Il cortile del palazzo è un vero gioiello con il suo raro acciottolato bianco e nero che disegna un fantasioso tappeto di pietra. Due vestiboli affiancano lo scalone centrale, conducendo ad un secondo cortile, impreziosito da una fontanella sospesa e da una balaustra fiorita.
Infine, la sobria eleganza della cappella interna, con il suo raffinato pavimento in ceramica policroma, chiude in bellezza questo autentico capolavoro architettonico, testimonianza dell’eccezionale patrimonio culturale di Siracusa.
Chiesa di Santa Lucia alla Badia
la Chiesa di Santa Lucia alla Badia si distingue per la sua architettura unica, che fonde elementi di stili diversi in un affascinante equilibrio. Nella parte inferiore della facciata si notano eleganti stemmi spagnoli in rilievo, mentre nell’ordine superiore i dettagli richiamano il rococò dei pannelli in legno tipici delle sagrestie siciliane.
La chiesa, collegata ad un convento cistercense, ha ricoperto un ruolo di rilievo nella vita religiosa e sociale della città in particolare per la celebrazione della Festa di Santa Lucia nel mese di maggio.
Questa ricorrenza commemora un miracoloso intervento della Patrona durante una carestia del 1646, quando la Santa avrebbe guidato nel porto di Siracusa due navi cariche di cereali, ponendo fine alla grave carestia che affliggeva la popolazione.
All’interno, la chiesa si presenta con un’unica navata tipica delle chiese monastiche. Sulla volta, un affresco settecentesco raffigura il “Trionfo di Santa Lucia”, mentre dietro l’altare maggiore si trova il“Martirio di Santa Lucia”, dipinto da Deodato Guinaccia nel XVI secolo.
Gli stucchi, eseguiti da Biagio Bianco di Licodia nel 1705, e le dorature del 1784, insieme al restauro delle volte con gli affreschi dedicati al miracolo del 1646, testimoniano la cura dedicata alla conservazione di questo prezioso gioiello architettonico di Ortigia.
ℹ️ La chiesa è purtroppo quasi sempre chiusa al pubblico, tranne che durante le celebrazioni annuali di Santa Lucia, a maggio e dicembre. Durante questi eventi, ospita il Simulacro argenteo di Santa Lucia e le sue reliquie, traslate qui dal vicino Duomo.
La Giudecca: il quartiere ebraico di Siracusa
Il quartiere raccolto tra via della Giudecca, via Larga, via Maestranza e via Alagona è ricco di testimonianze di una comunità ebraica tra le più antiche di tutto il Mediterraneo. Si tratta del quartiere della Giudecca, in cui ti ritroverai circondato da meraviglie architettoniche barocche, chiese paleocristiane e vicoli fioriti.
Non riceve quasi mai le giuste attenzioni durante una visita ad Ortigia, ma ti consiglio di non ignorarlo perché le sue attrazioni ti stupiranno.
Ipogeo di Casa Bianca: i Bagni Ebraici di Ortigia
Nel cuore della Giudecca si nasconde un sito di straordinario valore storico e spirituale: l’ipogeo di Casa Bianca.
Situato a circa 18 metri di profondità sotto il livello stradale, il miqweh, il bagno rituale ebraico, è uno dei pochi esemplari ancora integri in tutta Europa.
Alimentato dalle acque pure di una sorgente, questo complesso ipogeo, con le sue vasche, i pilastri e le arcate scavate nella roccia, offre uno scorcio unico sulla quotidianità e sulle pratiche di devozione della comunità ebraica siracusana.
ℹ️ Il miqweh di Ortigia si trova in Via G.B. Alagona 52. E’ visitabile dal lunedì al venerdì dalle ore 10 alle 13 e il sabato e la domenica dalle ore 10 alle 13 e dalle 16 alle 18. Le visite guidate si svolgono ogni ora dalle ore 10 alle 18. Per i dettagli sempre aggiornati su costi e orari, consiglio di consultare il sito ufficiale.
Museo del papiro “Corrado Basile”
Il Museo del Papiro “Corrado Basile” rappresenta un vero e proprio scrigno di conoscenze e tradizioni legate a questa preziosa pianta. Fondato nel 1987 dall’Istituto Internazionale del Papiro (un’istituzione culturale senza scopo di lucro), il museo si dedica allo studio, alla conservazione e alla diffusione delle testimonianze della cultura del papiro.
Nel museo sono esposti manufatti e documentazioni sull’utilizzo del papiro presso le diverse popolazioni e sulle sue antiche tecniche di lavorazione e conservazione.
ℹ️ Il Museo del Papiro “Corrado Basile” si trova all’interno dell’ex convento di Sant’Agostino in Ortigia, in Via Nizza, 14. E’ aperto tutti i giorni, tranne il lunedì, dalle 10 alle 14. Per informazioni sempre aggiornate su costi e orari consiglio di contattare il museo dal modulo di contatto o dal numero di telefono che troverai sul sito ufficiale.
Il Museo dei Pupi di Ortigia
Il Museo dei Pupi di Ortigia rappresenta uno scorcio affascinante sulla millenaria tradizione del teatro di marionette in Sicilia.
Situato a pochi passi dal celebre Teatro dei Pupi “Alfeo”, all’interno del maestoso Palazzo Midiri-Cardona, il museo custodisce una preziosa collezione di pupi, marionette, oggetti di scena e materiale scenografico, che ripercorre le gesta dei famosi fratelli Vaccaro, noti pupari siracusani.
Le visite guidate permettono di approfondire la conoscenza di questa affascinante forma di spettacolo popolare, mentre nel vicino teatro si può ancora assistere agli spettacoli dei pupi.
ℹ️ Il teatro dei Pupi si trova in Piazza San Giuseppe 32 ed è aperto tutti i giorni, da marzo a ottobre, dalle 11 alle 13 e dalle 15 alle 19. Il Teatro dei Pupi “Alfeo” si trova in Via della Giudecca, 22.
Via della Maestranza
Poco più a nord del Museo del Papiro si trova un’altra delle cose meno conosciute da vedere a Ortigia che racchiude altri curiosi dettagli sul passato dell’isola.
Via della Maestranza era la via principale del Medioevo, oggi ricostruita con palazzi in stile barocco, dopo il terremoto del 1693.
Palazzo Impellizzeri è uno dei palazzi storici più affascinanti, caratterizzato da una facciata ricca di figure grottesche di uomini ed animali.
Lungo questa via potrai visitare anche la storica libreria di Rosario Mascali, nata nel 1930 come Deposito delle Pubblicazioni di Stato e frequentata anche da Quasimodo e Sciascia.
Cosa vedere a Ortigia: la millenaria Fonte Aretusa
Sull’isola di Ortigia, c’è anche un luogo sorprendente da vedere assolutamente, che racchiude uno scenario naturale unico al mondo in cui si fondono mito e realtà. Fonte Aretusa è una fonte d’acqua dolce che sgorga proprio in riva al mare, formando un grazioso laghetto abitato da pesci d’acqua dolce, anatre e da uno degli unici due papireti selvatici presenti in Europa.
Le sue origini millenarie e la sua peculiarità, hanno ispirato i versi di poeti e scrittori famosi come Pindaro, Mosco, Ovidio, Virgilio, D’Annunzio, John Milton e Alexander Pope.
La fonte prese il nome di “a fontana re papiri” ed ha subito vari restauri. Nel 1540, il laghetto fu rimpicciolito di circa 200 metri dagli spagnoli, per costruire i bastioni lungo l’isola e nel 1847 le mura furono abbattute per realizzare il Belvedere.
Secondo la leggenda la fonte prende il nome dalla Ninfa Aretusa che infastidita dalle attenzioni di Alfeo, figlio del dio Oceano, chiese aiuto ad Artemide.
La dea, trasformò così la ninfa in una sorgente sulle rive di Ortigia, ma intervenne anche Zeus per aiutare il disperato Alfeo e lo riavvicinò all’amata facendolo diventare il fiume che sfocia al porto di Siracusa.
Castello Maniace di Ortigia
La punta più a sud di Ortigia, si estende sul mare impreziosita dal meraviglioso castello Maniace, una delle più suggestive e meglio conservate fortificazioni dell’intera Sicilia. Eretto nel XIII secolo per volere dell’imperatore Federico II, questo possente maniero di pietra bianca e arenaria si erge come un fiero baluardo a protezione dell’antico centro storico di Siracusa.
La struttura presenta una pianta quadrangolare con torri angolari, tipica dell’architettura militare di epoca sveva. L’interno del castello, ampio e luminoso, custodisce ambienti ricchi di fascino, che oltre ad avere un inestimabile valore storico-architettonico, offrono ai visitatori una vista mozzafiato sull’imponente barriera costiera di Ortigia e sul mare Mediterraneo.
Dalla sua terrazza è possibile ammirare il panorama che ispirò molti poeti e artisti, e comprendere appieno il ruolo strategico rivestito dalla fortezza nella difesa della città siciliana.
ℹ️ Per gli orari di apertura del Castello Maniace consiglio di controllare il sito ufficiale in quanto possono cambiare a seconda delle esigenze del museo/parco. Il costo del biglietto d’ingresso è di 9 € intero e 4,50 € ridotto.
La scultura alata di Igor Mitoraj
Nella ex piazza d’armi di Ortigia, proprio di fronte all’ingresso del castello Maniace, si erge una meravigliosa scultura alata realizzata dall’artista Igor Mitoraj.
L’opera fa parte della mostra intitolata “Mitoraj. Lo Sguardo, Humanitas, Physis”, visibile all’interno del parco archeologico Neapolis di Siracusa dal 26 marzo 2024 al 31 ottobre 2025, con un costo aggiuntivo di 3 € al biglietto di ingresso al sito.
Visitare Ortigia in barca
Prima di terminare la lunga lista di cose da vedere a Ortigia, c’è un ultimo consiglio che voglio darti: per immergerti completamente nella magia dell’isola, non c’è modo migliore che vivere l’esperienza di un tour in barca.
Potrai ammirarne le sue meraviglie sia facendo snorkeling nelle sue acque cristalline, sia lasciandoti incantare dalla vista mozzafiato dei monumenti illuminati dalla luce dorata del crepuscolo, con un tour al tramonto.