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Abbadia San Salvatore: un borgo ricco di storia alle pendici del Monte Amiata

Incastonato tra la rigogliosa vegetazione del Monte Amiata, un vulcano spento che affascina per i suoi colori in ogni stagione, il piccolo borgo di Abbadia San Salvatore, in provincia di Siena, è uno scrigno di tesori sorprendenti e inaspettati.

Qui tra foreste (anche di pietra), architetture millenarie, pittoreschi vicoli labirintici e un’importante tradizione mineraria, potrai trascorrere qualche ora facendo un tuffo nel passato.

Cosa vedere a Abbadia San Salvatore

L’Abbazia di San Salvatore e la cripta millenaria

Abbazia San Salvatore Siena

L’attrazione più suggestiva del borgo è sicuramente l’Abbazia di San Salvatore, dalla quale prende il nome il paese. Secondo la leggenda, fu fondata nel 750 d.C. dal re longobardo Ratchis, nel punto in cui avrebbe assistito all’apparizione del Salvatore sopra un grande abete bianco.

Un avvenimento affascinante che fu rappresentato da Francesco Nasini nel 1600 con il ciclo di affreschi La Leggenda del Duca Ratchis e il Martirio di San Bartolomeo, visibili ancora oggi dietro al presbiterio rialzato.

L’Abbazia fu ricostruita nel 1035 in elegante stile romanico, riconoscibile dalla facciata slanciata affiancata da due campanili, uno dei quali mai completato.

Nei sotterranei, custodisce il suo gioiello più prezioso e insolito, che è una delle cose più incredibili da vedere ad Abbadia San Salvatore e in tutta la Toscana. Si tratta di una cripta nascosta, più antica della chiesa e datata al VII secolo. Un ambiente misterioso e di grande fascino, sostenuto da ben 35 colonne, tutte diverse tra loro, ornate con capitelli decorati da figure zoomorfe, vegetali e motivi geometrici.

Cripta longobarda Abbazia San Salvatore Abbadia San Salvatore Siena

Camminare in questa foresta di pietra, sospesa nel tempo, ti permetterà di percepire la forza di un luogo che ha custodito la fede di generazioni e che continua a trasmettere un senso di mistero e di sacralità. L’atmosfera mistica invita a meravigliarsi del passato e ad indagare la simbologia nascosta tra quelle mura. L’illuminazione rende l’ambiente ancora più suggestivo arricchendo l’esperienza emotiva e lasciando nel cuore la sensazione di esser immersi in qualcosa di eterno.

Il percorso di visita prosegue nel piccolo museo allestito nel chiostro, dove sono raccolti preziosi arredi sacri provenienti dall’Abbazia e dalle chiese del territorio. Tra questi spiccano il busto-reliquiario di San Marco Papa, alcuni ex voto e un frammento del pavimento maiolicato del Santuario della Madonna del Castagno di Abbadia.

Ma il pezzo più pregiato del museo è sicuramente il Codex Amiatinus, la più antica copia manoscritta in latino della Bibbia oggi conosciuta.

Il Borgo medievale di Abbadia San Salvatore

Dopo aver visitato l’Abbazia, dirigiti verso il sontuoso arco sulla destra, oltrepassalo e prosegui per qualche metro svoltando a sinistra. Passeggiando tra graziosi locali e negozi con souvenir alquanto originali, legati alla tradizione contadina, arriverai in Piazza Gramsci. Da qui varca l’arco del Terziere Maggiore e ti ritroverai in un labirinto di vicoli fioriti e pittoreschi che si alternano a piazzette intime.

Noterai che all’interno del borgo ci sono ben 3 terzieri: Maggiore, Borgo e Fabbri che insieme al Rione Convento si occupano di arricchire e curare cantine e viuzze, durante particolari eventi e celebrazioni.

Lasciati meravigliare da ogni angolo senza seguire una direzione specifica: il borgo è piccolo ed è piacevole perdersi tra i sorprendenti dettagli che ti regala.

Durante il tuo girovagare, ti ritroverai al cospetto anche della Chiesa di Santa Croce, consacrata nel 1221. L’originale struttura gotica fu però distrutta da un terribile incendio nel 1791, perciò il suo aspetto attuale è dovuto ad un rifacimento del 1801. All’interno custodisce un prezioso fonte battesimale del 1509 e nel presbiterio rialzato due tele degli inizi del Seicento.

Su Piazza del Mercato si affacciano anche i resti di Palazzo Gotti, un tempo elegante dimora dell’omonima famiglia nobiliare. Nel Cinquecento i Gotti erano una delle casate più influenti della zona: si occupavano della produzione di archibugi, del commercio dei panni a Radicofani e gestivano una conceria, una fabbrica del rame e persino alcuni alberghi lungo la strada romana.

Il Museo Minerario di Abbadia San Salvatore

Museo Minerario Abbadia San Salvatore

Un’altra tappa imperdibile ad Abbadia San Salvatore è il Parco Museo Minerario, un vero e proprio viaggio nelle profondità della storia e del Monte Amiata. Qui si racconta l’epopea del mercurio, estratto dalle miniere del territorio tra il 1899 al 1972, un’attività che ha segnato profondamente la vita economica e sociale del borgo.

Il museo, ospitato negli spazi della Torre dell’Orologio e dell’ex officina meccanica, ti condurrà alla scoperta del mondo dei minatori: uomini coraggiosi che ogni giorno affrontavano buio, polvere e silenzio. Tra oggetti d’epoca, caschi, lampade, attrezzi da lavoro, documenti e fotografie storiche, prende forma il racconto autentico di una comunità laboriosa e unita, fatta di sacrifici ma anche di grande solidarietà e orgoglio.

L’esperienza culmina con l’ingresso nella Galleria Livello VII dove audio, video e testimonianze dirette fanno rivivere emozioni, sfide e conquiste dei minatori. E poi c’è un’altra esperienza coinvolgente che permette di salire sul trenino dei minatori e percorrere circa 250 metri nel cuore della montagna, tra macchinari e utensili originali.

Il Parco Museo Minerario è un percorso appassionante ed educativo, perfetto anche per le famiglie con bambini.

Per informazioni sugli orari e le tariffe consiglio di consultare il sito ufficiale, sempre aggiornato.

La Fiaccolata: una magica tradizione ad Abbadia San Salvatore

Abbadia San Salvatore città delle Fiaccole Chiesa di Santa Croce

La ricorrenza più sentita ad Abbadia San Salvatore è la caratteristica Fiaccolata del 24 dicembre, una notte magica in cui grandi cataste di legna vengono accese in tutto il paese per celebrare l’arrivo del Natale. Si tratta di una tradizione dalle radici antichissime, legata ai rituali del solstizio d’inverno: per le popolazioni precristiane il fuoco rappresentava il sostegno alla rinascita del sole dopo il periodo più buio dell’anno. Con il tempo, il rito è stato reinterpretato in chiave cristiana, diventando un simbolo della nascita di Cristo, la “luce del mondo”.

Ad Abbadia questa tradizione si sarebbe sviluppata già nei primi secoli del monastero, quando i fedeli si riunivano davanti alla chiesa dando fuoco a grandi cumuli di legna che ardevano per tutta la notte. Ancora oggi, l’atmosfera è coinvolgente: dall’8 dicembre i vari rioni preparano con cura le enormi fiaccole (alte anche sette metri) e la sera del 24, con l’accensione della prima catasta in Piazza del Comune, prende vita la festa. Tra luci tremolanti, profumo di dolci, vin brûlé e biscotti all’anice, l’attesa del Natale si trasforma in un’esperienza suggestiva e indimenticabile.

Sapori tipici di Abbadia San Salvatore: la Ricciolina

Prima di lasciare Abbadia San Savatore, ho un consiglio goloso da darti: assaggia la Ricciolina una torta tipica della zona formata da pastafrolla ripiena di crema al cioccolato, nocciole e meringa.

Se vuoi concederti uno sfizioso pasto completo invece ti suggerisco di provare anche la zuppa di funghi e castagne, i pici e i salumi di cinta. Abbadia ti stupirà anche per l’ottima offerta culinaria.

Cosa fare nei dintorni di Abbadia San Salvatore: la salita sul Monte Amiata

Tra le esperienze più emozionanti da vivere nei dintorni di Abbadia San Salvatore c’è la salita sulla cima del Monte Amiata, un percorso che appassiona sia ciclisti che escursionisti. Dal cuore del borgo si può raggiungere la cima a 1.738 metri, attraversando castagneti, faggete e paesaggi che cambiano in base all’altitudine e alle stagioni.

In primavera e in estate i sentieri si aprono tra boschi rigogliosi, perfetti per lunghe camminate o escursioni in bicicletta. Durante l’autunno la natura si trasforma con lo spettacolo del foliage, mentre l’inverno attira gli amanti delle ciaspolate.

In cima al Monte Amiata ti aspetta un suggestivo panorama che spazia fino al Tirreno e alla Val di Chiana. Ma troverai anche la grande Croce monumentale in ferro, alta 22 metri e costruita per volere di Papa Leone XIII alla fine del XIX secolo e, poco distante, la statua della Madonna degli Scouts, altro simbolo dell’Amiata.

Il sentiero che porta da Abbadia alla cima del monte Amiata è lungo circa 20,6 km, con un dislivello intorno ai 1.002 m, percorribile in circa 6/7 ore.

Un altro percorso più “breve” prevede di raggiungere la cima dal rifugio Cantore in circa 1 ora di salita, con dislivello di circa 350 m. Il percorso in bici ufficiale è lungo circa 13,1 km.

⚠️ Tuttavia prima di avventurarti tra i sentieri del Monte Amiata ti consiglio di verificare bene nei siti ufficiali le mappe e la durata dei percorsi con relative difficoltà, per non arrivare impreparato.

Cosa vedere nei dintorni di Abbadia San Salvatore

La visita di Abbadia San Salvatore può impegnarti per circa una mezza giornata (se visiti anche il Museo Minerario) e si abbina perfettamente ad un tour, di uno o più giorni, dei dintorni del Monte Amiata. Ecco alcune tappe da non perdere:

  • Seggiano: tra oliveti e arte contemporanea, ospita l’affascinante Giardino di Daniel Spoerri,
  • Piancastagnaio: con la rocca medievale costruita in pietra lavica e riferimenti suggestivi ad acqua e streghe,
  • Castiglione d’Orcia: un gioiello della Val d’Orcia con imponenti rocche,
  • Radicofani: inconfondibile per la rocca di Ghino di Tacco che domina solitaria il paesaggio bucolico circostante,
  • Bagni San Filippo: rinomato per le terme naturali e la “Balena Bianca” in cui rilassarsi tra acque calde e scenari fiabeschi,
  • Santa Fiora – Un antico borgo arroccato su possenti rocce con al centro un’insolita peschiera e una chiesa che sorge sulla sorgente del Fiora e un’altra ricca di robbiane,
  • Arcidosso: con il centro storico dominato dal Castello Aldobrandesco, e un saliscendi di vicoli pittoreschi con scorci meravigliosi,
  • Bagno Vignoni uno dei borghi più scenografici della Toscana, con una grande vasca d’acqua calda termale, nel cuore della piazza.

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