Che la street art sia ormai una tecnica eccellente per rivalutare quartieri spogli e grigi, ce lo testimoniano interventi di riqualificazioni in molti paesi, ma che anche ad Ancona, a Capodimonte, a due passi dal centro, ci fosse un piccolo angolo dove lasciar navigare la fantasia in mezzo ai murales, lo abbiamo scoperto da poco.
E non potevamo lasciarcelo sfuggire.
Dove si trovano i murales di Capodimonte
Siamo soliti frequentare Ancona e lasciare l’auto al parcheggio Traiano e quando per curiosità abbiamo inserito su Google Maps l’indirizzo di riferimento per visitare Capodimonte, siamo rimasti increduli che fosse solo a 300 metri dalla nostra posizione.
Si trova infatti vicinissimo al Corso Garibaldi, in una delle tante salite che ogni volta mi fanno pensare che Ancona sia una mini San Francisco.
Non parliamo di un intero borgo ricoperto da murales, come Braccano, in realtà nemmeno di un quartiere, ma semplicemente di un sottopasso che collega Via Cialdini 28 e Via Astagno 39.
Riesco bene ad immaginarmelo vuoto, grigio e spoglio, con solo il cemento fare da padrone. Molte città hanno angoli ancora così, tristi, degradati. Ma Capodimonte non più.
Colori accesi, vivaci, contrastanti, un vero e proprio arcobaleno, usati per dar forma a soggetti usciti da fiabe e dall’immaginazione degli artisti, che nonostante il periodo buio, hanno saputo portare un po’ di spensieratezza e colore.
Street Art ad Ancona: i murales di Capodimonte
Percy B, Abel e Yiuri Hopnn
Ad accoglierci tre dei murales meno fiabeschi, ma ugualmente di forte impatto.
Il primo a catturare la nostra attenzione è Pacca Sassi, in black and white, dell’artista bolognese Percy B. Ispirandosi al diario di Attilio, un pastorello nato nel 1911 che già all’età di 7 anni portava gli animali al pascolo sul Monte Conero, lo riproduce circondato dalle famose e pregiate erbe che crescono spontanee proprio in quell’area.
Alla sua sinistra, Yiuri Hopnn utilizza i suoi colori distintivi per rappresentare delle auto rosse, stritolate dalle radici di alberi bianchi. Ed anche il cestino dell’immondizia, che non è mai troppo bello da vedere, finalmente si mimetizza nell’opera.
A destra invece un altro black and white dell’artista torinese Abel, realizzato durante la Solstice edition di AnconaCrea già nel 2019.
Daniela Nasoni e i suoi personaggi fiabeschi
Sopra di noi vediamo già far capolino un paio di simpatiche figure coloratissime. Saliamo così una breve rampa di scale ed entriamo definitivamente in un’altra dimensione.
I muretti pullulano di simpatici animaletti dai mille colori che ci presentano già lo stile inconfondibile di Daniela Nasoni, milanese trasferitasi proprio in Via Cialdini. E ci accompagnano all’interno del regno incantato del sottopasso dove i suoi lavori si fondono armoniosamente alle splendide opere di altri bravissimi artisti.
Grazie a Daniela prendono vita alcuni dei personaggi che ci accompagnano fin dalla nascita e castelli incantati dalle forme sinuose, dove non manca mai un micio o un gufetto dagli occhi tondi.
Vi chiederete forse se un tornado vi ha improvvisamente catapultati nel Magico mondo di Oz? In un mondo parallelo sicuramente…
Anche la Nave macinino, che trasporta il faro è opera sua ed è particolarmente simbolica per noi viaggiatori. Così come quella all’entrata, guidata dal mulino a vento.
Il murales tridimensionale del milanese Tobet
Non ho voluto indagare sul significato reale dell’opera tridimensionale dell’artista milanese Tobet. I colori, le geometrie sinuose e lineari che si fondono armoniosamente, creano una figura ipnotica, che mi piace considerare un trono, quello dell’allegria, l’unico su cui mi piacerebbe regnare.
Adoro queste opere proprio perché posson esser interpretate e mi permettono di circondarmi di pensieri positivi.
I volti “alieni” di Mandarino e il macchinario di Blast
Inconfondibile anche lo stile di Mandarino. I suoi personaggi hanno volti alieni, con gli occhi allungati come i miei “cari amici” dell’Area 51. Particolare l’Uomo gelato, che riporta il consiglio Lick me.
Accanto, colpisce l’opera di Blast, “Blast machine”, che intorno ad una finestra ha creato in bianco e nero una particolare macchina che ricorda un televisore, o forse una radio? Potrebbe però esser anche un forno a microonde… Non ci sono limiti all’immaginazione!
Riccardo Claudio: “Una matita che ride”
“Matita che ride” è invece il contributo dell’anconetano Riccardo Claudio, che in uno stile un po’ diverso dagli altri ci ricorda che i sogni non sono un crimine. E noi non possiamo che esser d’accordo.
Gisa con “Vacce a beve”
L’espressione dialettale “Vacce a beve” è frutto invece di Gisa Watercolor Art, nella sua prima opera pittorica su muro.
Sul suo profilo Instagram commenta la sua esperienza così: “È un piacere aver avuto la possibilità di rivalutare una zona che, per quanto possa sembrare vuota, pullula di persone gentili, che ti portano la crostata e che ti ringraziano per quello che fai.”
Pensieri astratti nei pilastri di Zeta Zolletta e l’occhio di Yapwilli
Da Perugia Zeta Zolletta si è occupato della decorazione con motivi astratti e i colori rosa e amaranto, dei pilastri del sottopassaggio.
L’occhio di William Vecchietti in arte Yapwilli, direttore artistico di AnconaCrea, sembra invece esser lì per supervisionare i lavori degli altri colleghi.
Come nasce la voglia di street art ad Ancona che a portato i murales a Capodimonte?
E’ il risultato di AnconaCrea2020FF: una manifestazione di urban art che si svolge ad Ancona dal 2015 e che nelle ultime due edizioni si è occupata della rivalutazione proprio di Capodimonte.
Nonostante il covid-19 e la crisi, nel bel mezzo di un clima di paura, ansia e stress, gli artisti hanno tirato fuori dal loro magico pennello, un’atmosfera da cartone animato, un tripudio di colori, spazzando via tutta la negatività del periodo in cui hanno lavorato.
Senza dimenticare il loro obiettivo primario, ovvero la riqualificazione di uno dei quartieri storici di Ancona, che mostrava pesanti segni di degrado.
E lo hanno fatto con il solo patrocinio del comune, senza finanziamenti. Un gesto importante, per il comune, per la popolazione e per tutti coloro che si spera arriveranno in questo piccolo Paese dei balocchi.
Speriamo però che venga valorizzato e sostenuto sempre più in futuro, come tutti coloro che si impegnano costantemente per render giustizia e valorizzare quei luoghi che più ne hanno bisogno. Che sia con la street art, con le fotografie, ma anche con video e parole… gesti forse troppo spesso dati per scontati ma senza i quali sono certa, mancherebbe un prezioso aiuto.
Bonus tip: Sheriff Burger & La bambina di Zip
Non molto distante, scendendo per qualche metro lungo via Astagno e attraversando un altro sottopasso, dove già con la simpatica opera Sheriff Burger di Francesco Onem, si sente aria di rinnovamento, si accede ad un grande cortile interno, Piazza Palatucci.
Aggiornamento agosto 2021
Anche questo sottopasso ha finalmente trovato splendidi soggetti per rallegrare tutte le sue pareti. Allo Sheriff Burger si è aggiunto l’ Hotdog messicano di Skugio e le opere che vi mostro qui sotto in foto.
Piazza Palatucci: la bambina di Zip
Piazza Palatucci è un’area nascosta ma molto bella, con gradinate e sedute in cui risalta un’altra opera di street art, frutto del foggiano Zip.
Apparentemente una bambina che annusa un fiore, ma avvicinandosi bene vediamo che lo stelo verde confluisce in una corolla gialla e nera, evidentemente simbolo del periodo nucleare.
La street art ad Ancona non è solo a Capodimonte: ci sono splendidi murales sparsi negli angoli più insoliti della città.
Ci siamo dati da fare per scoprirli tutti (o quasi) e per il momento vi lasciamo qui qualche foto. Se siete curiosi di scoprire dove si trovano vi invitiamo a consultare la mappa direttamente nel sito di AnconaCrea.
Speriamo di avervi portato un po’ di allegria, con tutti questi splendidi colori e soggetti.
Che ne dite, ci siamo riusciti?
2 risposte su “Street Art Ancona, i murales a Capodimonte liberano la fantasia”
Molto belli, il prossimo anno vorrei andare a vederli…
Ci andremo e sicuramente ce ne saranno molti altri splendidi da scoprire.