Un tuffo nel passato e il tempo che sembra essersi fermato: dirvi cosa vedere a Salisburgo in soli due giorni, credetemi che non è così semplice.
Salisburgo, così piccola e adagiata sulle rive del fiume Salzach, con le cime innevate che fanno capolino anche in estate, nasconde tante di quelle sorprese che per scoprirle tutte sicuramente due giorni non bastano.
E sì, potrei dirvi che io sono soddisfatta della mia visita e di ciò che son riuscita a vedere, ma se avessi avuto più tempo, me la sarei goduta con quella calma che la città infonde, che invece un po’ mi è mancata.
A Salisburgo il silenzio fiabesco è interrotto solo dalle note di Mozart che riecheggiano ovunque e dal calpestio degli zoccoli dei cavalli e delle carrozze.
I dettagli dei palazzi, dei giardini, i colori tenui che si infuocano al tramonto, meritano di esser osservati con calma e meraviglia, così come i numerosi musei che abbiamo potuto scoprire grazie alla Salzburg Card di 48 ore.
Ma veniamo a noi: siete pronti a perdervi in una Salisburgo magica, quasi addormentata all’apparenza ma così ricca di cose da vedere e da fare che potreste dover correre su e giù senza sosta in soli due giorni?
Primo giorno a Salisburgo
Secondo giorno a Salisburgo
Cosa vedere a Salisburgo: il mio itinerario di 2 giorni
La città vecchia
Residenzplatz
La casa natale di Mozart
Il Duomo di Salisburgo
Kapitelplatz
La Basilica di San Pietro ed il cimitero
La fortezza di Hohensalzburg
Un giro del Salzach in battello
Salisburgo di sera
Salisburgo giorno 1: la città vecchia
Per quanto da ogni punto di interesse della città all’altro, ci sia veramente una distanza irrisoria, abbiamo cercato di dividere le attrazioni da vedere in base alla loro collocazione: città vecchia e nuova. La riva destra e quella sinistra del fiume Salzach.
Il tragitto per raggiungere la casa natale di Mozart
Vincolati dagli orari di chiusura nel pomeriggio (13.30 il giorno della nostra visita) della casa natale di Mozart il nostro tour è iniziato proprio da qui.
Per raggiungerla a piedi dal parcheggio poco fuori dal centro esclusivamente pedonale, siamo stati catapultati improvvisamente in un’altra epoca. Vicoli stretti, locali all’aperto, insegne eleganti, vetrine scintillanti: tanti dettagli da far girare la testa.
E immancabilmente ci siamo ritrovati in Mozartplatz, al cospetto della statua di Mozart e poco più lontano della magnificenza del Duomo di Salisburgo. La visita approfondita del museo ci aspettava il giorno seguente, ma nel frattempo siamo rimasti incantati dai fiakers che attendevano in fila qualche turista da portare in carrozza in giro per la città.
Residenzplatz
E ci siamo rigenerati con l’acqua della splendida fontana centrale in Residenzplatz che trasportata dal venticello ci bagnava leggermente.
La Residenzbrunnen è la più grande fontana monumentale barocca dell’Europa centrale. E’ stata scolpita nel marmo di Untersberg e progettata probabilmente da Tommaso Garove Allio tra il 1656 e il 1661, per volere dell’arcivescovo Guidobald von Thun.
Siamo passati di fronte allo storico Cafe Tomaselli (in Alter Markt), il più vecchio café ancora aperto a Vienna e dopo poco, all’improvviso un enorme palazzo giallo si è fatto riconoscere tra gli altri dai colori più tenui.
La casa natale di Mozart
La scritta Mozart Geburtshaus sulla facciata ci ha indicato l’arrivo nel posto giusto.
La visita con guida scaricabile in italiano nel cellulare dura circa un’ora. Noi preferiamo le audio-guide, molto più coinvolgenti, per questo ci è sembrato un tour incompleto ma ugualmente imperdibile nella città del compositore, tanto più se siete in possesso della Salzburg Card con la quale l’ingresso è gratuito.
Il Duomo di Salisburgo
Ci siamo diretti poi al cospetto della magnifica Cattedrale di Salisburgo, con la facciata in stile barocco che purtroppo non abbiamo potuto ammirare nella sua interezza perché la piazza antistante era occupata da tribune per qualche spettacolo. Ma gli interni ci hanno lasciato senza parole. Ed anche la cripta del coro, l’area ipogea realizzata in stile romanico dove riposano gli arcivescovi salisburghesi.
A rendere l’atmosfera ancora più suggestiva l’opera “Vanitas” di Christian Boltanski, un gioco di luci e ombre molto particolare.
Kapitelplatz
Proprio accanto al lato destro del Duomo si accede in Kapitelplatz, dove stupisce la presenza di un’opera alquanto singolare: Sphera. Una palla dorata sormontata da un uomo in piedi, si erge al centro della piazza per un totale di 9 metri. Accanto, una scacchiera gigante sulla pavimentazione e qualche giocatore che si cimentava nel gioco.
E poi un paio di food trucks, l’unica nota negativa della piazza. Rovinano decisamente l’atmosfera di altri tempi creata dalle armoniose architetture dei palazzi affacciati sulla piazza.
La Basilica di San Pietro ed il cimitero
Da qui ci siamo diretti all’ingresso del Cimitero di San Pietro. Varcato l’arco in pietra lo scorrere dell’acqua ha attirato la nostra attenzione: un vero e proprio mulino al centro di Salisburgo. Che cosa stravagante! E’ tuttora utilizzato dal forno più antico della città.
Seguendo l’indicazione per katacomben ci siamo ritrovati in un’altra area surreale. Un cimitero tra i più antichi del mondo, dove tra rose, siepi e alberi appaiono monumenti funebri e tombe di artisti, studiosi, commercianti e anche di Nannerl Mozart.
Da qui abbiamo passeggiato tra i vari vicoli, che portano a piazzette nascoste e ben curate e alla Chiesa dei Francescani dove si fondono lo stile romanico gotico e rococò.
La fortezza di Hohensalzburg
Dopo esser rientrati nel cimitero abbiamo proseguito per qualche metro in salita per sfruttare il biglietto gratuito (compreso nella Salzburg Card) per la funivia che porta alla fortezza di Hohensalzburg.
Qualche minuto “da brivido” e la città era ai nostri piedi. Una vista magnifica di una candida Salisburgo incastonata tra il verde dei boschi circostanti e del fiume Salzach che la attraversa.
Ma lo stupore era ancora dietro l’angolo. Siamo stati catapultati direttamente nel Medioevo, periodo a cui risale questa fortezza tra le più grandi d’Europa.
La sua costruzione iniziò infatti nel 1077, ma fu soggetta a vari rimaneggiamenti che si protrassero fino al 1600. Ed è così che lungo i camminamenti appaiono cannoni affacciati dalle feritoie verso scorsi paesaggistici l’uno più incantevole dell’altro.
Il Museo delle marionette all’interno della Foretezza di Hohensalzburg
La nostra prima sosta nella fortezza è stata alquanto singolare.
Perchè un Museo delle Marionette in una piccola grotta lungo i camminamenti?
Le marionette storiche sono lì per guidare i visitatori in viaggio nella storia di Salisburgo. Dagli arcivescovi alle rivolte contadine del 1525, fino all’immancabile Mozart con l’opera il Flauto Magico e i suoi viaggi. Una visita che porta via solo qualche minuto ma molto piacevole.
Prosegue la visita dei musei all’interno di Hohensalzburg
Il Museo del Reggimento Rainer ci ha accolti poi con una esposizione interamente dedicata al “reggimento di fanteria kuk ‘Arciduca Rainer’ n. 59” con armi, divise e scenari al fronte. E poi siamo arrivati al centro della piazza principale: una chiesetta, qualche scultura, una meridiana dipinta su una facciata e alcuni palazzi trasformati in locali a tema.
Proseguendo tra i vicoli abbiamo scoperto l’ingresso per arrivare fino in cima alla torretta di avvistamento. Una scala a chiocciola ci ha portati nel punto più alto da cui ammirare la città a 360 gradi. Un po’ di fatica ben ripagata.
E lungo il camminamento ci siamo trovati al cospetto di uno splendido organo meccanico a cilindro del 500 chiamato il “Toro di Salisburgo”. Suona diverse melodie, ogni giorno alle ore 07.00, 11.00 e 18.00, subito dopo il Glockenspiel (Torre del carillon).
Un giro del Salzach in battello
Il tempo stava letteralmente volando. In men che non si dica già erano arrivate le 16.30 e stava per iniziare l’ultimo giro in battello sul fiume Salzach, incluso anch’esso nella Salzburg Card.
Appena superato il ponte Makarsteg, inconfondibile per i lucchetti degli innamorati, abbiamo ritirato i biglietti e atteso pochi minuti prima dell’imbarco.
Il tour in battello è iniziato con tutta la calma che caratterizza Salisburgo, per permetterci di osservare da un punto di vista alternativo i più bei monumenti della città, minuziosamente spiegati dalla nostra capitano e da una voce registrata (purtroppo solo in inglese e tedesco).
Dopo aver superato il centro storico, le incantevoli architetture hanno lasciato spazio a un paesaggio naturale, interrotto solo da bellissime ville e alle montagne del Hagen- und Tennengebirge in lontananza. Qui il nostro battello ci ha fatto provare la potenza dei suoi 1000 cavalli: una velocità di 50 chilometri all’ora con una bellissima sorpresa finale a ritmo di musica classica. Ma non vi svelo altro…
Le rive del Salzach in questa zona pullulano di locali all’aperto e di spiagge di sassi o erba sulle quali saremmo rimasti volentieri per un po’ di relax.
Dovevamo però sbrigarci a cercare un hotel per la notte, che non eravamo ancora riusciti a prenotare perché il nostro tour è stato organizzato solo pochi giorni prima.
Ci siamo diretti verso il più economico disponibile sui motori di ricerca e al primo colpo siamo riusciti a trovare una camera, a soli 3 km dal centro.
Cosa vedere a Salisburgo di sera: la città si anima
Tempo di una doccia e un po’ di riposo e siamo usciti per la cena e per la partita Italia Austria. Purtroppo la maggior parte delle cucine alle 9 erano ormai tutte chiuse e non abbiamo potuto assaggiare qualche piatto tipico salisbrughese. Per fortuna un food truck con hamburger e wurstel è venuto in nostro soccorso.
Salisburgo alla sera ci ha mostrato un volto molto più caotico e movimentato. Forse perché c’era una partita così importante? O perché era sabato sera e uno dei primi giorni di riapertura dopo le restrizioni covid?
Nonostante la quasi assenza di turisti, la gioventù salisburghese sa come fare per animare la città e a primo impatto ci è sembrato strano vederla cambiare in così poco tempo. Ma un po’ di trambusto di certo non ha disturbato la nostra passeggiata senza una meta tra i vicoli della città vecchia e anche di quella nuova, dove i palazzi illuminati assumevano un aspetto ancora più elegante e magico.
Per non parlare del tramonto. Pazzesco! La fortezza di Hohensalzburg che si colora d’oro mentre dalla parte opposta, il bagliore del sole che piano piano si nasconde dietro al fiume ci ha tenuti incollati ad ammirarlo ben oltre le 22.
Cosa vedere a Salisburgo: giorno 2
I giardini Mirabell
La Mozart Wohnhaus
Il cimitero di San Sebastiano
La chiesa di Santa Maria Loreto a Salisburgo
Kapuzinerberg
Kirche St. Blasius
Una piacevole passeggiata sul Mönchsberg
I musei nei pressi di Domplatz
Il Castello di Hellbrunn e i giochi d’acqua
I giardini Mirabell
Il nostro secondo giorno a Salisburgo è iniziato dagli splendidi giardini Mirabell. Fontane, statue, gnomi, roseti: uno degli angoli più romantici di Salisburgo.
Purtroppo non abbiamo visitato gli interni del castello ma vi dico solo che la Sala dei marmi, l’ex salone delle feste del principe arcivescovo, è considerata una delle “sale per matrimoni più belle del mondo”.
La Mozart Wohnhaus di Salisburgo
Dai giardini ci siamo diretti all’abitazione di Mozart, la “MozartWohnhaus” in Makartplatz n° 8, (diversa dalla casa natale che abbiamo visitato ieri), che apre alle 10 e chiude nel primo pomeriggio. Non volevamo perdercela!
E la nostra scelta è stata proprio azzeccata. Grazie ad una coinvolgente audioguida la visita ci ha soddisfatti molto più dell’altra.
Il cimitero di San Sebastiano
Poco distante ci aspettava poi il Sebastiansfriedhof. Un cortile piccolo, circondato da un porticato ispirato allo stile architettonico italiano: il cimitero di San Sebastiano pullula di lapidi esageratemente ricche di dettagli e di altre più sobrie.
Proprio qui sono sepolti alcuni membri della famiglia Mozart: Leopold Mozart, il padre, Constanze Weber, la sua vedova e Theophrast von Hohenheim, conosciuto con il nome Paracelso, medico ed alchimista.
La chiesa di Santa Maria Loreto a Salisburgo
Da bravi marchigiani abbiamo fatto una piccola deviazione al nostro percorso dopo aver scoperto la presenza di una chiesa dedicata alla Madonna di Loreto. Qui si rifugiarono le monache del Convento di Loreto provenienti da Lanshut nel 1632. Diventò poi un deposito di munizioni nel 1800 e rischiò di esser sconsacrata, ma le suore riuscirono a salvarla trasformandola in una mensa per i poveri.
In un raid aereo della Seconda guerra mondiale fu gravemente distrutta ma già nel 1946 fu ricostruita e riconsacrata ed oggi ospita una splendida Madonna nera come quella di Loreto.
Kapuzinerberg
Dopo un salto veloce alla chiesa siamo tornati sui nostri passi per raggiungere la parte centrale della città nuova. Lungo la Linzergasse, la porta Franziskustor ci ha mostrato una ripida salita diretta a Kapuzinerberg, che comprende la chiesa Imbergkirche e il monastero dei Cappuccini.
La salita è stata breve ma piuttosto impegnativa e non abbiamo potuto visitare gli interni, ma il punto panoramico Hettwerbastei ci ha regalato una vista unica sulla fortezza di Hohensalzburg e sul centro storico adagiato sulla sponda opposta del fiume. Una visita breve ma ripagata dal panorama.
Kirche St. Blasius
Stregati dal meraviglioso panorama abbiamo deciso di non perderci nemmeno la vista dall’altura di fronte, il Mönchsberg. Percorrendo la Getreidegasse, per raggiungere l’ascensore che ci avrebbe portato in cima, scorgiamo una particolare chiesetta, letteralmente aggrappata alla parete del Mönchsberg.
La facciata a capanna, di carattere gotico ci ha conquistato per la sua austerità che la rende unica tra le architetture salisburghesi. Prima di salire sul monte non potevamo non visitarla.
Una piacevole passeggiata sul Mönchsberg
Anche l’ascensore per salire sul monte era incluso nella Salzburg Card ed in questo caso ne abbiamo approfittato volentieri per evitare il sentiero a piedi. Siamo arrivati direttamente di fronte all’ingresso del Museum der Moderne (altra attrazione inclusa nella Card) ma dovendo scegliere per il poco tempo a disposizione abbiamo preferito concederci una passeggiata lungo un paio di sentieri ombreggiati nella foresta circostante.
Abbiamo scelto di raggiungere, in circa 400 metri l’Hotel Schloss Mönchstein, che si è presentato come un castello fiabesco con giardini fioriti, fontane e statue. Proseguendo di nuovo in direzione Museum der Moderne abbiamo imboccato un sentiero sulla destra dal quale sono apparse delle scalette in discesa. In un primo momento abbiamo temuto di esser arrivati in un punto morto, ed in realtà lo era, ma il panorama da lì era pazzesco.
Cosa vedere a Salisburgo: i musei affacciati su Domplatz
Avevamo ancora poche ore a disposizione ma alcune tappe incluse nella Salzburg Card non volevamo perdercele. Avevamo lasciato per ultima una delle parti più importanti della città: il Duomo e alcuni musei nelle vicinanze.
Percorrendo la Bürgerspitalgasse, al numero 2 ci siamo anche imbattuti nel Museo dei giocattoli, ma non era tra le nostre priorità e abbiamo solamente sbirciato nella piazza interna da cui vi si accede e sulla quale cade a picco l’enorme parete rocciosa del Mönchsberg. Uno scorcio davvero suggestivo.
Poco più avanti siamo rimasti stupiti di fronte alla Herbert von Karajan-Platz con il famoso abbeveratoio per i cavalli risalente al Seicento. Proprio qui venivano lavati i cavalli da parata della corte dei principi arcivescovi. Sapevate che è apparsa anche nel film hollywoodiano “Tutti insieme appassionatamente”?
Il museo del Natale di Salisburgo – Salzburger Weihnachtsmuseum
Da dove iniziare la visita dei musei? Prima i più piccoli per poi dedicare tutto il tempo rimanente al museo del Duomo. Ennesima deviazione dal percorso prefissato e abbiamo raggiunto il Museo del Natale, sopra il Café Glockenspiel in Mozartplatz. Poche stanze, ma 11 aree tematiche sul periodo natalizio in tutte le sue sfaccettature.
San Nicola e la nascita del Natale, i vari festeggiamenti, gli addobbi, i burattini, i doni, i dolcetti, uno scintillante albero nascosto tra gli specchi. Pezzi rari collezionati in quasi 50 anni di ricerca da Ursula Kloiber. Per tutta la durata della visita la magia del Natale ci ha catturati. Anche qui, Salisburgo ha dimostrato il suo immenso potere di farci viaggiare nel tempo e nello spazio.
Il Panorama Museum di Salisburgo
Eravamo poco convinti di questo museo, lo ammetto, ma essendo incluso nella Salzburg Card gli abbiamo voluto dare una possibilità. Ed abbiamo fatto bene.
Al centro si accede ad una piattaforma con un gigantesco dipinto circolare che riproduce il panorama di Salisburgo nel 1829. Alle pareti sono invece esposti numerosi “cosmorami” che permettono di scoprire l’aspetto di alcune delle città più famose al mondo, nei secoli scorsi. Il divertimento è proprio quello di provare ad indovinare il luogo riprodotto.
Cosa vedere a Salisburgo: DomQuartier Salzburg
Eccoci arrivati al momento di visitare il DomQuartier: il centro del potere dei principi arcivescovi con il Duomo e la loro sontuosa residenza. La visita con audioguida in italiano è stata estremamente interessante: percorrere le grandi sale dove i principi ostentavano il loro immenso potere è stato l’ennesimo tuffo nel passato che ci ha regalato Salisburgo.
E una bellissima sorpresa ci aspettava nel Duomo, che abbiamo potuto ammirare dall’alto proprio dalla postazione del timpano. E le terrazze panoramiche, gli scorci sul centro storico, ci hanno lasciato esterrefatti. L’unico nostro rammarico è stato quello di aver lasciato questa visita per ultima. Il poco tempo e un po’ di stanchezza ci hanno leggermente distratti dalla miriade di cose da scoprire e da vedere in questa tappa imperdibile a Salisburgo.
Consigliamo quindi di arrivare all’orario di apertura e di godersi il tour in tutta tranquillità. Un tour tra lusso, storia, intrighi e scorci meravigliosi. Tutto compreso nella Salzburg Card.
Il Castello di Hellbrunn e i giochi d’acqua
L’ultima tappa del nostro itinerario di due giorni a Salisburgo è stata il Castello di Hellbrunn, la residenza dell’arcivescovo Markus Sittikus, un personaggio mooolto stravagante. Dista qualche km dal centro per questo l’abbiamo raggiunta in auto prima di rientrare a Vienna.
Sittikus, nel 1612, commissionò all’architetto italiano Santino Solari la sua futura residenza in stile barocco ispirata alle ville italiane. Ma ancora non era soddisfatto: si fece creare un giardino con grotte, statue, fontane, rivoli d’acqua che sarebbero diventati un vero e proprio intrattenimento per gli ospiti.
Ed anche per noi! Siamo tornati per un’ora bambini, meravigliandoci dei giochi d’acqua che proprio non avevamo capito che cosa potessero essere.
In una giornata estiva il divertimento e … qualche bella doccia, sono assicurati.
Questa attrazione era inclusa nella Salzburg Card e piacevolmente accompagnata da audioguida anche in italiano. Sono incluse nella card anche la visita agli interni del Castello di Hellbrunn (purtroppo ancora chiuso causa covid), al museo del Folkrore e allo Zoo di Salisburgo, dislocati in varie aree dell’immenso parco. Purtroppo il tempo a nostra disposizione era ormai terminato e non abbiamo potuto rilassarci e visitare le altre attrazioni come avremmo voluto.
Questo è uno dei motivi per i quali dirvi cosa vedere a Salisburgo in due giorni è davvero difficile. Se potete, aggiungetene almeno un terzo da dedicare interamente alle attrazioni più distanti dal centro.
Articolo scritto in collaborazione con Salzburg.info, che ci ha fornito le Salzburg Cards e permesso di vivere tutte queste emozionanti ed intense esperienze.
2 risposte su “Cosa vedere a Salisburgo: itinerario di due giorni”
Veramente bello, vale la pena farci visita!
Sicuramente ne vale la pena e soprattutto per più di due giorni! E’ stata proprio una bella sorpresa!