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Una visita da brivido all’Eastern State Penitentiary a Philadelphia

Avete presente il senso di angoscia, alienazione, solitudine e terrore che si può provare da prigionieri di un penitenziario? Sicuramente una visita all’Eastern State Penitentiary a Philadelphia, può aiutarvi a comprendere tutte queste sensazioni.

Durante un tour della città troppo spesso si scelgono attrazioni più conosciute, a discapito di questo tour, che come quello di Alcatraz a San Francisco, è ricco di emozioni e molto istruttivo.

La mia visita è avvenuta a Marzo, con gli esterni innevati e il freddo a render ancor più tetro l’ambiente. Nonostante sia stata impegnativa dal punto di vista emozionale, la consiglio vivamente come tappa obbligatoria se decidete di esplorare e scoprire come si deve Philadelphia.

Visita Eastern State Penitentiary Philadelphia
Visita Eastern State Penitentiary Philadelphia – Neve a Marzo

Il tour diurno, al quale ho partecipato, non è pensato per offrire un’esperienza spaventosa, anche se i brividi pervaderanno spesso il vostro corpo e verrete a conoscenza di dettagli inquietanti.

L’obiettivo della visita è di spiegare e interpretare la complessa storia del penitenziario e collocare le attuali questioni di correzioni e giustizia in un quadro storico.

Un po’ di storia dell’Eastern State Penitentiary

L’Eastern State Penitentiary (adesso Monumento Storico Nazionale degli Stati Uniti, dal 1965) è stato inaugurato il 25 ottobre 1829 ed è rimasto operativo fino al 1971.

Ha segnato la storia dei penitenziari in quanto ha perfezionato il sistema rivoluzionario di incarcerazione separata chiamato anche “sistema della Pennsylvania”, introdotto per la prima volta nel carcere di Walnut Street, che promuoveva la correzione piuttosto che la punizione, come forma di riabilitazione.

Le tecniche usate rimasero comunque alquanto discutibili: i prigionieri non potevano comunicare, né fare rumore e quando rientravano dall’area per gli esercizi venivano incappucciati perché nessuno li potesse riconoscere.

Gli era consentito però fare giardinaggio e tenere animali domestici nel cortile, avevano acqua corrente nelle celle e anche un sistema di riscaldamento per i mesi invernali.

Riscaldamenti all'interno dell'Eastern State Penitentiary Philadelphia - visita
Riscaldamenti all’interno dell’Eastern State Penitentiary Philadelphia

Fu chiuso nel 1971 e i prigionieri trasferiti a Grateford, distante 50 km circa. La città di Philadelphia acquistò la proprietà con l’intenzione di riqualificarla, ma fino al 1988 rimase completamente abbandonata, sommersa dalla vegetazione e popolata da gatti randagi.

Nel 1988 fu finalmente firmata una petizione per l’effettiva riqualificazione e nel 1994 ha aperto come museo, senza però esser risistemato, vedrete per questo il penitenziario nel suo completo stato di abbandono a suscitare ancor più inquietudine.

“Ospiti famosi”

Famosi criminali come Al Capone e il rapinatore di banche Willie Sutton sono stati suoi “ospiti”. James Bruno (Big Joe) e i suoi parenti vi furono incarcerati tra il 1936 e il 1948 per i presunti omicidi nel massacro di Kelayres del 1934.

Nel 1924, il governatore della Pennsylvania Gifford Pinchot condannò Pep “The Cat-Murdering Dog” (un vero cane) all’ergastolo per aver ucciso il caro gatto della moglie.

Da quel momento il penitenziario ospitò anche il cane e gli fu addirittura assegnato un numero di detenuto, il C2559, come si vede nella sua foto segnaletica. Tuttavia, la ragione della sua incarcerazione rimane incerta. Si pensa che il governatore abbia voluto semplicemente donare Pep alla prigione per allietare il morale dei detenuti.

Pianificare la visita all’Eastern State Penitentiary a Philadelphia

L’Eastern State Penitentiary si trova al 2027 di Fairmount Avenue tra Corinthian Avenue e North 22nd Street nella sezione Fairmount della città, a soli cinque isolati dal Philadelphia Museum of Art.

E’ aperto tutti i giorni, tutto l’anno (tranne che per il Ringraziamento, 24 e 25 Dicembre e 1 Gennaio), dalle 10 am alle 5 pm con l’ultimo ingresso consentito alle 4 pm.

Il costo dei biglietti online è di 14 $ per adulti, 12 $ per anziani, 12$ per studenti o bambini dai 6 ai 12 anni. Se acquistato in loco c’è una maggiorazione di 2 $ per tutte le categorie.

E’ incluso nel City Pass Philadelphia.

Tutti i biglietti comprendono il tour audio “The Voices of Eastern State”, che spiega 10 tappe per una durata di circa 35 minuti, alternate a fermate aggiuntive.

Per una visita approfondita vi renderete conto che resterete all’interno dell’Eastern State Penitentiary anche 2 ore…o molto di più.

Il penitenziario offre anche attività didattiche per i bambini dai 7 anni in su: all’ingresso gli verrà fornito un opuscolo per partecipare alla Eastern State Challenge , una simil caccia al tesoro.

Non è adatto ai bambini al di sotto dei 7 anni, per lo stato di semi rovina in cui si trova l’edificio, ma possono comunque entrare gratuitamente.

Per una visita “teatrale e spaventosa”, l’ Eastern State Penitentiary, organizza un evento “infestato” ogni autunno per raccogliere fondi per la conservazione storica: Terror Behind the Walls.

Il tour audio

All’ingresso viene consegnato un lettore mp3 e un auricolare che vi guideranno attraverso tutto il complesso. Ci sono le tappe principali per avere una panoramica generale e varie soste aggiuntive specifiche su argomenti quali le fughe, le rivolte, lo sport, la sessualità…

Visita Eastern State Penitentiary Philadelphia
Visita Eastern State Penitentiary Philadelphia – Esterni

La vostra voce guida sarà quella di Steve Buscemi, doppiata in italiano.

Cosa vedrete durante la visita dell’Eastern State Penitentiary di Philadelphia

La facciata esterna

Prima di iniziare la vostra visita all’interno dell’Eastern State Penitentiary soffermatevi a guardare la sua struttura dall’esterno. Quando aprì nel 1829, non assomigliava a nessun altro edificio a Philadelphia. Poiché l’edificio stesso era destinato a scoraggiare il crimine, fu progettato per assomigliare a un castello medievale o gotico.

Visita Eastern State Penitentiary Philadelphia - Struttura esterna
Visita Eastern State Penitentiary Philadelphia – Struttura esterna

La Sinagoga

Nel 1907, i detenuti ebrei avevano accesso al consiglio rabbinico, ma non avevano un luogo di culto formale, anche se il loro numero era in aumento. Nel 1927, iniziarono così i lavori per la costruzione della prima sinagoga penitenziaria.

Cella di Al Capone

Nel 1929, il famoso gangster Alphonse “Scarface” Capone trascorse otto mesi della sua vita in questa cella. Il Philadelphia Ledger Daily riferì che Al Capone era riuscito a godere di molti lussi: aveva grandi tappeti orientali sul pavimento, dipinti alle pareti e una radio mobile.

Blocco numero 7

Nel maggio 1833, l’architetto John Haviland creò un nuovo modello per il blocco 7, con diversi vantaggi rispetto ai precedenti  4, 5 e 6. La differenza più evidente era il soffitto a volta a botte alto 30 piedi, che lo rese più luminoso e simile ad una cattedrale.

Visita Eastern State Penitentiary di Philadelphia - Original Cellblock Design
Visita all’ Eastern State Penitentiary di Philadelphia – Original Cellblock Design

Hub di sorveglianza

La rotonda del penitenziario è il centro fisico e simbolico della prigione. Questa caratteristica architettonica particolare (progettata per la sorveglianza di tutti i blocchi radianti) è stata copiata in centinaia di carceri nel corso del 19° secolo.

Campo da baseball

Nel 1952, una centrale elettrica e un negozio di manutenzione furono demoliti per far posto al campo da baseball, che aveva i pali della porta direttamente di fronte alla torre di guardia centrale.

Ospedale

Verso la fine del 1800, il penitenziario aveva bisogno di un ospedale completo e all’avanguardia, in quanto le malattie, in particolare la tubercolosi, si diffondevano rapidamente nei blocchi angusti e affollati.

Il blocco numero 3 ospitava una sala operatoria, laboratori, una farmacia, un laboratorio per i raggi X, stanze per l’idroterapia, un reparto psichiatrico e un solarium per il trattamento dei pazienti affetti da tubercolosi.

Celle per l’isolamento (il Buco)

Sottoterra si trovano quattro piccole celle con soffitti bassi e senza impianto idraulico. L’isolamento serviva inizialmente come “correzione”, dal 20° secolo fu usato invece come punizione.

Le guardie e i consiglieri della struttura avevano progettato una gran varietà di torture fisiche e psicologiche. Nel buco non c’era luce, non era permesso nessun contatto umano e veniva servito poco cibo.

Tra le tante forme di tortura, i prigionieri venivano lasciati congelare nell’acqua all’esterno durante i mesi invernali, gli veniva incatenata la lingua ai polsi, o venivano legati alle sedie con cinghie di cuoio strettissime.

Il braccio della morte

Il blocco numero 15 venne aperto nell’aprile 1959, come blocco di massima sicurezza. Aveva 17 celle su ciascuno dei suoi due piani e fu chiamato “Death Row” quando ospitò uomini con condanne a morte tra il 1959 e 1961. In questo penitenziario però non furono mai praticate esecuzioni.

Sala didattica

Qui, troverete una mostra con pannelli di approfondimento. In una parete, qualcosa di insolito: lì tutti possono appendere un foglio compilato anonimamente, confessando i reati commessi.

Non sono nemmeno riuscita a fotografarli tutti, tanto mi hanno turbato…

Come raggiungerlo

Il penitenziario è accessibile con Filobus Filadelfia, Big Bus, The Phlash, Philadelphia Bike Tours e diverse linee di autobus SEPTA.

Dove parcheggiare

Il penitenziario non ha un parcheggio privato, ma vicino se ne trovano molti a prezzi ragionevoli che variano generalmente da $ 3,00 a $ 10,00, a seconda della durata del soggiorno.

In alcuni lati della 22nd Street e di Brown Street, lungo il perimetro del penitenziario, il parcheggio è gratuito e illimitato. Fate però sempre attenzione alle indicazioni dei segnali a bordo strada.

Filmografia all’Eastern State Penitentiary

L’Eastern State Penitentiary ha fatto da sfondo anche a numerosi film. Terry Gilliam in Dodici scimmie del 1995 lo usò come ambientazione per un ospedale psichiatrico.
Il film Return to Paradise del 1998 lo utilizza come sostituto di una prigione in Malesia.
E ancora Animal Factory del 2000, diretto da Steve Buscemi e Transformers: Revenge of the Fallen.

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