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Giorno 17 – Silicon Valley (Parte 2): Google

25 Settembre ( parte 2)
Entusiasti per la visita al mitico garage, possiamo ritenere la tappa Apple definitivamente conclusa. Ma come detto nella Silicon Valley è un susseguirsi di visite ed emozioni. Quindi… dopo Apple, è il momento di Google.

Ancora un po’ di auto e poi eccoci arrivati. Come detto, per mia colpa non abbiamo pianificato nulla e navighiamo a vista, affidandoci esclusivamente al nostro navigatore.

Arriviamo al primo complesso aziendale e non vedo l’ora di scendere. Simo è molto restia perché nei cartelli dei parcheggi c’è scritto che sono riservati ai soli autorizzati. Mi chiede di andarcene e cercare altrove, ma  non posso ascoltarla.

Sono a Google e nessuno mi eviterà di fare quante più foto o video oggi. È la tappa che aspetto quasi di più in assoluto da quando siamo partiti. E ora che sono qui voglio assaporare ogni singolo centimetro di questo favoloso posto. E poi che diamine, mica siamo ladri o spie, se ci fermerà qualcuno chiederemo scusa e andremo via. D’altronde siamo solo degli euforici turisti italiani!!!

Mentre discutiamo sul da farsi, ci passa avanti una famigliola che molto tranquillamente arriva fino all’ingresso e fa foto alla statuina Android e alle sedie colorate sul prato lì accanto. Guardo Simo che capisce al volo la mia espressione e, rincuorata dal fatto di non essere gli unici, si decide a seguirmi; foto di rito ovunque anche per noi.

Chiudo gli occhi e cerco di captare al massimo l’energia che sento vibrare nell’aria. Ripeto, per me la Silicon Valley non è solo un posto dove vedere delle aziende. Rappresenta il luogo dove tutto ciò che ammiro e amo nasce e ha possibilità di svilupparsi e prendere forma. Mentre noi stiamo fuori, all’interno di queste mura c’è gente che lavora a chissà quale nuovo progetto. Magari proprio in questo momento a qualcuno è venuta in mente un’idea geniale, la sta sviluppando o ne sta parlando con dei colleghi. Che bello!!!

 Il mio sogno è quello di poter venire ad abitare proprio qui. Chissà che magari si possa realizzare un giorno. Per ora mi basta esserci e godere di quest’atmosfera insieme a Simo.

So per certo che non è questo l’ingresso principale. Ho passato tantissimo tempo a vedere video su Youtube e sono sicuro che il bello deve ancora venire. Come detto però non sappiamo dove andare e il navigatore non ci aiuta in questo. Decidiamo allora di chiedere in giro e ci danno indicazione per l’area in cui sono custodite le mascotte di Android degli anni passati. Ed è qui che abbiamo la sorpresa più inaspettata ed emozionante di tutte.

Mentre siamo fermi per capire che strada prendere, scorgo un tizio in bicicletta che si dirige verso di noi. Sulle prime penso di chiedere anche a lui informazioni su dove poter andare. Ma più si avvicina e più il suo volto mi diventa familiare. Non è possibile, non può essere lui.. e invece si , il tipo anonimo in bicicletta che ci sta passando proprio qui a fianco è il socio-fondatore di Google: Sergej Brin!!!!

Non riesco a crederci, rimango qualche istante senza parole. Ora, come minimo dovrei schizzare fuori dall’auto, bloccarlo e fare una foto con lui… ma tutto mi ha preso così alla sprovvista, che l’unica cosa che riesco a fare è accennare un saluto che molto garbatamente lui contraccambia mentre si allontana.

Simo rimane sorpresa dal mio atteggiamento e mi chiede che sta succedendo. “Ti rendi conto di chi ci è appena passato davanti e ha ricambiato il nostro saluto?” le faccio. E lei, con la massima naturalezza risponde” No, perché chi è quel tizio vestito di nero?” Beata ignoranza!!! Le spiego il tutto facendole anche vedere la sua foto su google, che lei riconosce di quel tizio. E sapete qual’è stata la sua reazione a tutto ciò? Un tranquillo ” ah..figo”.

Io invece non sto più nella pelle, magari non riusciremo a vedere l’interno degli edifici. Ma sfido a sapere quanti possano vantare di aver incrociato, salutato e esser stati ricambiati dal grande Sergej Brin. (in realtà sbirciando in rete, scopro che non è poi così inusuale incontrare i boss delle varie aziende girellare nei loro pressi, ma non importa).

Tutti eccitati (soprattutto io) per la piacevole sorpresa, ripartiamo per la prossima tappa. Questa volta è Simo ad essere felice ed io lo sono altrettanto, così tocca a me scattarle quante più foto posso (perché so già che la metà non le piaceranno!!!).

Ora rimane la cosa più importante: l’ingresso del quartier generale. Lo dobbiamo assolutamente trovare, non si discute. Chiediamo ancora in giro e ci rimettiamo in marcia verso la nostra ultima meta. Dopo mille giretti e sbagli, siamo finalmente all’ingresso principale. Esco di getto dall’auto appena parcheggiata e mi trovo davanti l’enorme scritta Google che mille volte ho visto su video.

Mentre ci avviciniamo mi viene in mente una delle tante scene del film “Gli Stagisti” e se chiudo gli occhi mi sembra di far parte del cast insieme ai protagonisti. Mi sento come a casa. Sono euforico. Davanti a noi appare però la sicurezza, mi dico “proviamoci” e, sempre accompagnato da Simo che cerca di dissuadermi, mi avvicino e chiedo con il mio favoloso slang se sia possibile entrare per fare un piccolo giro.

Sono pronto ad andare via, quando invece ci comunicano che abbiamo il via libera. Certo, non possiamo entrare all’interno dell’edificio, ma si può visitare tutto il campus al suo esterno, non ci posso credere.

Vedo via via i campi da beach volley o i grandi prati a disposizione dei dipendenti. Ci sono poi tanti furgoncini che offrono loro del cibo che reputo sia squisito. Si perché tra mille giri non abbiamo ancora pranzato e vedere queste leccornie risveglia il mio appetito. Fortunatamente la nostra attenzione per il momento è rivolta altrove. Vicino a noi passano ragazzi anche molto giovani con in mano dei tablet che parlano tra loro. Non so assolutamente il contenuto della conversazione ma adoro pensare che stiano lavorando a chissà che favolosa nuova applicazione.

Mi sento estasiato e le uniche parole che mi vengono in mente sono “ma ti rendi conto di dove siamo?” Povera Simo, le avrò fatto una testa così con il mio entusiasmo e i miei commenti, ma oggi voglio condividere la mia felicità con il mondo. Uscendo incontriamo un gruppo di ragazzi italiani e dopo le presentazioni del caso ci scambiamo la cortesia di farci degli scatti qui all’ingresso.

Android Pie - Google Silicon Valley
Android Pie – Googleplex

Ancora qualche consiglio su quello che troveranno di bello a Las Vegas e Los Angeles e ci salutiamo. Abbiamo ancora altre Aziende da vedere, così ci rimettiamo in marcia e ci dirigiamo alla prossima tappa: il museo della NASA.

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