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California 2018 Diari di viaggio

Giorno 12 (parte1) – Going to Santa Monica

Buongiorno! Vogliamo svegliarci oggi? Come al solito lasciamo l’hotel tardissimo. Son quasi le 10 e la nostra prima tappa è Redondo Beach, così giusto per fare una passeggiata sul molo. Impieghiamo circa mezz’ora a raggiungerla dal motel e la nostra sosta dura altrettanto. Si, perché a nostra sorpresa, per quanto carino, il molo è quasi deserto. È tardi per una colazione e presto per pranzo. E anche in spiaggia c’è davvero poca gente. Facciamo una passeggiata dal Pier lungo il molo in cui si appostano i pescatori e rientriamo al parcheggio in men che non si dica. Pensavamo fosse molto più attivo, ma forse abbiamo solo sbagliato orario…o giorno…o mese…

20 settembre – Parte 1

Buongiorno! Vogliamo svegliarci oggi?  Come al solito lasciamo l’hotel tardissimo. Son quasi le 10 e la nostra prima tappa è Redondo Beach, così giusto per fare una passeggiata sul molo.  Impieghiamo circa mezz’ora a raggiungerla dal motel e la nostra sosta dura altrettanto. Si, perché a nostra sorpresa, per quanto carino, il molo è quasi deserto. È tardi per una colazione e presto per pranzo.  E anche in spiaggia c’è davvero poca gente. Facciamo una passeggiata dal Pier lungo  il molo in cui si appostano i pescatori e rientriamo al parcheggio in men che non si dica. Pensavamo fosse molto più attivo, ma forse abbiamo solo sbagliato orario…o giorno…o mese…

Ripartiamo un po’ delusi ma non sarà questo a rovinarci la giornata: la vera tappa di oggi è Santa Monica e poi  Venice. Dome finalmente inizierà la sua esplorazione dell’area di Los Angeles e non sta nella pelle. Il primo welcome ce lo da il traffico. Come immaginavamo. Impieghiamo più di un’ora a fare 20 miglia e per di più sbagliamo anche strada una volta arrivati al Pier di Santa Monica. So dove voglio andare a parcheggiare ma  il mio pessimo  senso dell’orientamento mi porta a far sbagliare uscita a Dome e poi il traffico e le macchine che sfrecciano ovunque… ci ritroviamo già a un paio di km lontani dalla destinazione e il molo e il luna park appaiono piccoli piccoli all’orizzonte dietro di noi. Ok torniamo indietro e parcheggiamo non appena vediamo il primo cartello. Proprio il primo meglio di no. Dome mi prende alla lettera e svolta per entrare ma ancora siamo lontanissimi. Tentiamo la fortuna e cerchiamo più avanti. Eccolo qua. Il molo a due passi e la spiaggia pure. Paghiamo una tariffa flat di 14$ per tutto il giorno e siamo pronti a fare il nostro ingresso anche nelle spiagge di Los Angeles.

 Per una volta rimango stupita più io di Dome: quanta gente!!! Gli anni precedenti c’ero stata a Novembre quindi era normale che non fosse troppo affollata, ma nel 2012 era  sempre settembre e non c’era nessuno. Meglio così. In effetti oggi non sembra neanche che stia per iniziare l’autunno. Il cielo non ha nuvole, il sole splende abbagliante. Il pranzo può aspettare, adesso ci sta bene un bel bagnetto. Ci accampiamo, ovviamente dove?!? Vicino alla classica torretta di avvistamento dei Baywatch.

Dome versione Baywatch – Santa Monica
Spiaggia di Santa Monica

E come non farci un servizio fotografico in mille pose ?!? C’è la fila anche per questo. Davanti a noi ci sono due amiche,  tutte in tiro che sembra posino per una copertina di qualche giornale. “Beate voi che non vi si scioglie il trucco con questo caldo e i capelli vi restano perfetti nonostante la salsedine e il venticello”. Dome ammira contento la selvaggina, io studio se colpirlo con il bastone per i selfie o andarmene sconsolata. Tocca a noi finalmente e mando Dome in avanscoperta. Io dopo quelle due non ho più fantasia nel farmi scattare foto. Dome invece imita in ogni posizione i suoi miti dell’adolescenza e tutto sommato farebbe davvero la sua bella figura come bagnino con il costumino e il salvagente rosso… Io salgo giusto perché lui insiste tanto, ma quanto è faticoso fare quella rampa di accesso?!? Non sembra ma ha una pendenza davvero strana e a piedi nudi poi non è per niente semplice arrampicarsi in salita. Adesso però basta scatti,  è tempo di relax e andiamo a sdraiarci al sole. Tempo due secondi ed eccolo là…il bagnino che entra in servizio che gira tra i bagnanti, compresi noi, a chiedere di allontanarsi dall’area delimitata dai birilli. Preciso eh!!! Menomale che abbiamo fatto in tempo a prender in prestito la torretta per le foto prima che ci cacciasse anche di lì.

Facciamo allora il primo bagnetto nell’oceano di Los Angeles,e  a chi toccherà avventurarsi per riempire la famosa bottiglietta ricordino?

Primo bagnetto di Dome a Santa Monica

L’acqua è davvero fredda, a dispetto del caldo che fa fuori. Ogni onda che si infrange fra le nostre cosce accaldate e abbronzate è un pizzico sempre più pungente. Ma è piacevole essere li. Nel mezzo a quell’immensità, ai surfisti, a chi come noi è solo di passaggio e cerca di assaporare quegli attimi il  più a lungo possibile, per non dimenticarli mai. Attimi rilassanti, rigeneranti ed energizzanti allo stesso tempo.

Adesso siamo davvero pronti per il pranzo. Voglio fare un picnic sulla spiaggia, ma le esigenze di Dome, lo rendono impossibile. Cerchiamo allora un pasto caldo. Entriamo nel Pier dalle scalette laterali  e ci ritroviamo di fronte il famoso cartello “End of Route 66”. Una calca incredibile di persone vuole immortalare quel momento con una foto, così anche noi ci prodighiamo nel cercare le pose più assurde per coprire con le nostre facce gli individui dietro di noi, ma allo stesso tempo far entrare nella scena il cartello.

C’è davvero molta gente, ma tutto è così rilassante. Ci fermiamo incantati ad osservare una dimostrazione di danza aerea di due ragazzine della scuola di New York. Poco più in là una serie di artisti si alternano in esibizione di magia, canto, pittura… fermi tutti: questo qua ha un cartello che dice prendetemi a calci… nelle parti intime?!? Che roba… In tanti si fermano ma non ci prova nessuno. Dome, rimanda a dopo pranzo il parco giochi e so già che sarà l’ennesima volta che ci rinuncerò. Le montagne russe a stomaco pieno? Proprio lui? Arriviamo così, ridendo e scherzando, fino alla fine del molo. Affacciati sull’oceano senza confini. La terraferma non è poi così vicina. Una serie di pescatori controlla con pazienza le lenze cullate dalle onde.  Una ragazza carina, ma molto trasandata è proprio accanto a me. Non ha pescato niente, ma ride sempre e sembra divertita. Io dopo poco non riesco a stare troppo affacciata , sento il bisogno di terraferma, così mi rifugio al centro della struttura in legno, mentre Dome crea reportage infiniti con l’action cam.

Pausa pranzo al Pier di Santa Monica

Mangiamo al volo in un chiosco economico nel’’area del parco giochi. Non c’è fila. Pochi minuti e l’hamburger è pronto. Ci fanno compagnia un paio di uccellini nel tavolino colorato all’aperto e non serve altro per sentirsi già perfettamente integrati in quella vita, per sentirsi a casa… O forse si: è tempo di smaltire il pranzo con una fantastica escursione in bici fino a Venice

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