Nel cuore verde dell’Umbria, adagiato su una dolce collina, il Borgo di Panicale, è conosciuto come la terrazza naturale sul Lago Trasimeno. Inserito anche tra i Borghi più belli d’Italia e Bandiera Arancione del Touring Club, nonostante le sue dimensioni ridotte, ha tutti i presupposti per sorprenderti.
Un pò di storia di Panicale

Prima di scoprire cosa vedere a Panicale, facciamo un salto indietro nel tempo, fino al II millennio a.C., quando nacquero i primi insediamenti abitativi. Le origini del nome non sono del tutto certe: secondo alcune ipotesi potrebbe derivare da Pani Calet, “luogo dove ardono are al dio Pan”; da Pan Kalon, “dove tutto è bello”; oppure da Pan Colis, “luogo dove si coltiva il panìco”, riferimento che compare anche nello stemma del borgo.
Proprio dall’araldica, emerge un indizio del legame medievale con Perugia: accanto al simbolo del castello compare infatti il grifo perugino. Nel 1316 Panicale ottenne il suo statuto comunale, ma fu soprattutto il Rinascimento a segnare il periodo di maggiore splendore, grazie all’attività del Perugino e dei suoi allievi. Successivamente, nel 1540, passò sotto il controllo dello Stato Pontificio, a cui rimase legato fino all’Unità d’Italia.
Oggi Panicale è un borgo raccolto e silenzioso, adagiato in salita tra antiche mura medievali e scorci panoramici suggestivi. La sua visita richiede al massimo un paio d’ore, ma saprà sorprenderti con la sua atmosfera autentica e senza tempo.
Cosa vedere a Panicale: il centro storico
Le dimensioni ridotte di Panicale svelano subito la particolare conformazione medievale, molto più caratteristica di tanti altri borghi risalenti allo stesso periodo. Il borgo, racchiuso tra una triplice cinta muraria, sembra un vero e proprio labirinto dove i vicoli formano cerchi concentrici che salgono intervallati da graziose piazzette fino a culminare con Piazza Masolino, il punto più alto, dove svetta il Palazzo del Podestà.
Piazza Umberto I

Varcata Porta Perugina si apre subito uno splendido scorcio su Piazza Umberto I incorniciata da palazzi antichi trasformati in graziosi ristoranti e bar, e dall’abside della Collegiata di San Michele Arcangelo che si sviluppa in salita. Archi in pietra, tavolini e angoli fioriti rendono ancor più pittoresco lo scorcio, al centro del quale si erge la fontana ottagonale in travertino risalente al 1473. All’epoca era una cisterna utilizzata per la raccolta di acqua piovana.

Sicuramente questa piccola piazza salotto è più vivace in estate, mentre probabilmente in inverno la troverai più spoglia e austera ma in entrambi i casi ti sembrerà di aver fatto un tuffo indietro nel tempo.
La Collegiata di San Michele Arcangelo

Proseguendo per qualche metro lungo la salita e oltrepassato l’arco, si apre la seconda piazzetta di Panicale, sulla quale si affaccia la Collegiata di San Michele, conosciuta anche come Chiesa di Sant’Angelo, come ricorda la statua posta sulla facciata.
Si tratta della chiesa più antica della zona, probabilmente di origine longobarda, risalente al X o XI secolo. La struttura, caratterizzata da due portali, due ogive e da un unico soffitto a vela, rappresenta un perfetto esempio di barocco umbro. Nel corso dei secoli è stato più volte rimaneggiato, ma custodisce ancora oggi opere di grande valore artistico, tra cui:

- L’Adorazione dei pastori, pala dell’altare maggiore con lunetta raffigurante l’Eterno benedicente con Angeli musicanti, uno dei massimi capolavori della pittura umbra del Rinascimento, realizzato da Giovan Battista Caporali. Al centro della scena spicca la figura dell’Arcangelo Michele, patrono di Panicale e dedicatario della chiesa.
- Un crocefisso ligneo del Cinquecento, con braccia pieghevoli, utilizzato durante la tradizionale processione del Venerdì Santo.
Gli interni sono davvero molto suggestivi e il loro fascino aumenta quando le luci (che illuminano tutti gli affreschi – a pagamento) si spengono. La forma della navata e i dettagli barocchi contribuiscono a rendere l’ambiente ancora più magico e un po’ misterioso.
Il Teatro Cesare Caporali

Proseguendo per qualche metro lungo Via Cesare Caporali si incontra il Teatro Cesare Caporali, costruito nella prima metà del Settecento. Circa centocinquant’anni più tardi fu ampliato e arricchito con eleganti stucchi dorati e festoni, realizzati da Alceste Ricci.
Interamente edificato in legno, il teatro ha subito negli anni ’80 un accurato restauro che ne ha restituito l’antico splendore e la funzione originaria. Oggi ospita una vivace programmazione di eventi: spettacoli di prosa, opera barocca, saggi di danza, convegni e molto altro.
Casa di Boldrino Paneri
Di fronte alla Collegiata sorge un edificio del XIII secolo, celebre per aver dato i natali a Boldrino Paneri, grande capitano di ventura vissuto nella seconda metà del Trecento. Per le sue numerose vittorie in difesa di Perugia ricevette in dono le chiavi della città, episodio raffigurato da Mariano Piervittori in un telone oggi custodito nel Teatro Caporali.
Il Palazzo Paneri, costruito in cotto e arenaria, ha subito varie trasformazioni nel corso dei secoli. La facciata conserva ancora tre stemmi: due legati alla famiglia Paneri, con l’emblema dei pani e i riferimenti a Boldrino, e un terzo di origine diversa, riconducibile ai Della Corgna, che abitarono successivamente il palazzo.
Piazza Masolino e il Palazzo del Podestà

Proseguendo in salita, dopo pochi passi e qualche vicolo pittoresco, arriverai in piazza Masolino dove svetta il massiccio Palazzo del Podestà. Fu costruito interamente in pietra, dai Maestri Comacini tra la fine del XIII ed i primi anni del XIV secolo, nel punto più alto del borgo dal quale poter controllare tutti i territori circostanti. Immaginerai che qui potrai ammirare un bel panorama, rovinato però dalle case di recente costruzioni che ostruiscono un po’ la visuale.
Oggi il Palazzo è sede dell’Accademia Masoliniana e dell’archivio storico e notarile del comune di Panicale.
Al suo interno conserva lo statuto del Comune, scritto in latino nel Trecento e tradotto in volgare nel 1484, dove vengono stabiliti regolamenti comunitarie e relative sanzioni (in “solde”) per i trasgressori.

Il Museo del Tulle “Anita Belleschi Grifoni”
Una delle cose più particolari da vedere a Panicale è il Museo del Tulle “Anita Belleschi Grifoni” dove è custodita l’Ars Panicalensis, una raffinata tecnica di ricamo su tulle nata nel Seicento all’interno del Collegio delle Vergini, fondato dal gesuita Virgilio Ceppari.
Questa tradizione, interrotta con la chiusura del collegio nel 1872, venne riportata in vita negli anni Trenta del Novecento da Anita Belleschi Grifoni, che aveva imparato l’arte del ricamo dalle suore del Sacro Cuore di Gesù. La “Sora Anita”, come era affettuosamente chiamata, aprì una scuola di ricamo che divenne non solo laboratorio artistico, ma anche spazio di socialità ed emancipazione per le donne del borgo. La fama dell’Ars Panicalensis arrivò fino alle corti reali, grazie all’abitino da battesimo che Anita e la figlia donarono alla principessina Maria Pia, figlia del re Umberto e di Maria Josè.
Oggi il Museo del Tulle ha trovato la sua sede nella chiesa di Sant’Agostino, un ambiente semplice e suggestivo, dove nell’unica navata convivono armoniosamente resti di affreschi rinascimentali (tra cui una Madonna col Bambino della scuola del Perugino) accanto a teche che raccontano secoli di tradizione tessile. Qui puoi ammirare camici sacerdotali, tovaglie d’altare, veli da sposa, abiti da battesimo, velette, guanti e scialli.
I ricami colpiscono per la delicatezza dei motivi: tralci fioriti, festoni, uccellini, rami e nastri si intrecciano in composizioni leggere e armoniose. Tra i pezzi più preziosi spiccano un grande velo nuziale realizzato dalle donne del paese e un ricamo che riproduce fedelmente il timpano affrescato dal Perugino nel Martirio di San Sebastiano.
Per informazioni su biglietti e orari d’apertura consiglio di contattare direttamente la struttura in quanto le informazioni online sono purtroppo insufficienti.
Il complesso e la Chiesa di San Sebastiano
Immerso in un incantevole parco, fuori dalle mura di Panicale, il Complesso di San Sebastiano fu costruito nel XVII secolo per volontà dei Padri Gesuiti, accanto all’omonima Chiesa. All’interno dell’edificio quattrocentesco è conservato uno dei capolavori di Pietro Vannucci, detto il Perugino: Il Martirio di San Sebastiano, realizzato nel 1505 su commissione del clero locale.
Degna di nota è anche una Madonna in trono, affresco staccato dalla Chiesa di Sant’Agostino e attribuito da alcuni studiosi a Lo Spagna, allievo del Perugino.
Eventi a Panicale: Fili in Trama celebra il merletto



L’evento più emblematico di Panicale è senza dubbio “Fili in Trama”, la manifestazione che celebra l’antica arte del merletto e del ricamo, trasformando il borgo in un suggestivo laboratorio a cielo aperto. Durante questi giorni le strade si riempiono di colori, trame e intrecci, con opere provenienti da tutta Italia e dall’estero. Passeggiando tra vicoli e piazze puoi ammirare manufatti unici, scoprire tradizioni che si tramandano da secoli e assistere a dimostrazioni dal vivo, osservando da vicino la pazienza e la maestria delle ricamatrici.
Oltre all’aspetto artigianale, la manifestazione offre l’occasione perfetta per immergersi nell’atmosfera autentica di Panicale, tra scorci pittoreschi, storia e cultura.
Come arrivare e dove parcheggiare a Panicale
Panicale si trova in provincia di Perugia, nel cuore dell’Umbria ed è facilmente raggiungibile sia in auto che in treno. Se viaggi in macchina lungo l’Autostrada del Sole A1, l’uscita consigliata è Valdichiana provenendo da nord, oppure Chiusi-Chianciano Terme se si arriva da sud. In entrambi i casi si prosegue poi in direzione Lago Trasimeno fino a raggiungere Panicale.
Se preferisci il treno puoi fare riferimento a diverse stazioni: lungo la linea Milano–Firenze–Roma la più comoda è quella di Castiglione del Lago, mentre sulla linea Ancona–Foligno–Terontola puoi scendere a Magione, Passignano o Tuoro, tutte ben collegate al borgo da servizi locali.
Appena fuori dalle mura di Panicale puoi trovare un ampio parcheggio – che funge anche da area sosta per camper, nei pressi dell’Istituto Comprensivo in Viale della Repubblica.
Cosa vedere nei dintorni di Panicale
Come avrai capito Panicale si visita piuttosto velocemente, al massimo in un paio d’ore puoi scoprirne ogni angolino e gli interni dei palazzi. Ricorda però che questo non significa che non merita una sosta e spero di avertelo trasmesso in questo articolo. Tuttavia si presta molto bene per esser inserito in un itinerario di un giorno alla scoperta di altri borghi umbri nelle vicinanze del Lago Trasimeno.
Io ti consiglio di prendere in considerazione:
- Mugnano, il piccolo Borgo dei Muri Dipinti,
- Paciano, un minuscolo borgo dove il tempo sembra essersi fermato,
- Città della Pieve, il borgo del Perugino e dei vicoli, al quale dedicare qualche ora in più,
- Castiglione del Lago, suggestivo borgo arroccato sulle rive del Lago,
- Tuoro sul Trasimeno.
Non troppo lontano puoi trovare anche Montepulciano, che non ha bisogno di presentazioni per la sua fama dovuta al vino, ma che ha molto altro da offrire. E se ami lo shopping, puoi fare una sosta al Valdichiana Village, un grande outlet con interessanti offerte.
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