Se stai pensando a cosa vedere a Trapani, preparati a scoprire una città sorprendente: vivace, elegante e con un fascino autentico che conquista al primo sguardo.
Spesso considerata principalmente come punto di partenza per raggiungere le isole Egadi, Trapani merita invece una sosta tutta sua. Anche poche ore possono bastare per innamorarsene (come è successo a me), ma dedicare almeno un giorno alla sua scoperta è la scelta migliore.
Il centro storico, raccolto ma ricco di tesori, è un intreccio di palazzi, chiese barocche e scorci sul mare che raccontano secoli di storia e tradizioni avvolte in un’atmosfera magica.
E appena fuori città, il territorio si apre a un ventaglio di meraviglie: saline abbaglianti, borghi pittoreschi e siti archeologici che fanno rivivere l’antichità. Un motivo in più per inserire la provincia di Trapani in un itinerario di almeno 4-5 giorni.
Ma partiamo per gradi e ancora prima di scoprire cosa vedere a Trapani, ti racconto la sua storia e i miti e le leggende che aleggiano intorno alla sua nascita.

Storia, miti e leggende di Trapani
La storia di Trapani affonda le sue radici in tempi antichissimi: si ritiene che la sua prima fondazione risalga al 1250 a.C., ad opera degli Elimi. Questo popolo si stanziò sul monte Erice e scelse di creare un villaggio costiero per dedicarsi alla pesca e all’agricoltura, pur mantenendo la sicurezza dell’altura per difendersi dagli attacchi.
Accanto alla storia, però non mancano le leggende che rendono ancor più affascinanti le origini della città.
Sai che che il centro storico di Trapani, se visto dall’alto, assomiglia a una mezzaluna sospesa tra due mari?
Una delle più antiche leggende racconta che la dea Cerere, nel disperato inseguimento della figlia Proserpina, lasciò cadere la sua falce in mare: l’oggetto si trasformò in una lingua di terra ricurva, dando vita a Drepanon “falce” in greco.
Un altro mito lega invece Trapani a Saturno, che vi lasciò cadere la falce dopo aver sconfitto il padre Urano: ancora oggi la sua statua veglia sulla piazzetta a lui dedicata.
E c’è persino chi vede nella città l’unione poetica di cielo e mare, la “città dei due mari” citata nell’Odissea.
Virgilio, infine, nell’Eneide racconta che Enea approdò proprio a Drepano portando con sé il padre Anchise.
Qualsiasi sia la vera origine di Trapani, certo è che un’aura mitologica continua a vivere tra le sue strade e i suoi panorami. Camminando nel centro storico, osservando il mare che la abbraccia o i tramonti che incendiano l’orizzonte, si percepisce ancora quel respiro antico, sospeso tra storia e leggenda. È proprio lì che risplende l’anima della città: eterna, affascinante e capace di incantare chiunque la incontri.
Cosa vedere a Trapani
Dopo questa presentazione siamo pronti per scoprire tutte le cose da vedere a Trapani e dintorni.
Il Centro storico di Trapani si sviluppa principalmente lungo vie parallele quali Corso Vittorio Emanuele, Via Nuzio Nasi, Via S. Francesco d’Assisi, Via Cassaretto e Viale Regina Elena (il lungomare).
Il Palazzo Senatorio e la Porta Oscura con la Torre dell’Orologio

Nel cuore del centro storico, la scenografica via Vittorio Emanuele conduce al monumento più affascinante della città: il Palazzo Senatorio, oggi sede del Comune. Questo elegante edificio barocco si sviluppa su tre ordini impreziositi dalle statue della Madonna di Trapani, di San Giovanni Battista e di Sant’Alberto da Trapani.
Al di sopra spicca lo stemma cittadino che incornicia due grandi cassoni contenenti l’orologio e il datario. Alla sinistra del Palazzo si staglia la Torre dell’Orologio, inglobata nella Porta Oscura, una delle antiche porte difensive della città. Ciò che la rende davvero speciale è l’orologio astronomico, considerato tra i più antichi e belli d’Europa, e paragonato per prestigio solo a quello di Praga.
L’orologio astronomico fu progettato e realizzato nel 1596 dal mastro trapanese Giuseppe Mennella utilizzando il marmo estratto dalla cava Rizzuto a Valderice. E’ formato dal Quadrante “Sole” e dal Lunario impreziositi da dettagli fatti a mano in piombo, con bordo in pietra azzurra per distinguere il cielo.
La Chiesa del Collegio dei Gesuiti di Trapani

A pochi passi dal Palazzo, lungo Corso V. Emanuele, si affaccia la Chiesa del Collegio dei Gesuiti.
Risalente al XVII secolo, è uno dei pochi esempi di arte barocca in città, fatta costruire dai Gesuiti, progettata dall’architetto Natale Masuccio, ma realizzata dal gesuita Francesco Bonamici e consacrata solo nel 1705.
All’interno, si presenta con sontuosi marmi e stucchi, che raggiungono un apice di bellezza nella cappella di Sant’Ignazio, realizzata nel 1714 da Giovanni Biagio Amico, noto anche per le facciate della Chiesa del Purgatorio e della Cattedrale di San Lorenzo.
Tra le opere da non perdere, spiccano l’icona marmorea dell’Immacolata, creata da Ignazio Marabitti, un Crocifisso in legno realizzato da Giuseppe Milanti e tre dipinti del pittore fiammingo Gerard.
E’ stata chiusa dal 1961 al 2003 per importanti lavori di restauro e adesso puoi quindi ammirarla in un rinnovato splendore.
La Cattedrale di San Lorenzo
Ancora pochi passi lungo il corso principale e ti ritroverai al cospetto dell’imponente facciata della Cattedrale di San Lorenzo, un capolavoro barocco costruito nel 1421 per volere di Alfonso V D’Aragona detto il Magnanimo.
L’interno è luminoso, prevalgono le tonalità del bianco e oro che risaltano ancor più le preziose opere custodite. Tra queste spicca la Crocifissione di Antoon van Dyck del 1640, opera che gli fu commissionata dopo la sua visita in Sicilia. Si trova sull’altare della quarta campata nella navata destra.

Degno di nota anche il “Cristo Morto” del XVIII secolo realizzato da Giacomo Tartaglio e conservato nell’abside di destra sotto l’altare del Sacramento. Il materiale utilizzato per la sua realizzazione, la pietra definita “incarnata” è un tipo di alabastro calcareo e malleabile di color beige rosato, con striature dal grigio al nero, al rosso bruno.
Palazzo Berardo Ferro

Passeggiando lungo le vie di Trapani ti accorgerai che ogni palazzo nasconde dettagli incantevoli e affascinanti. Pochi passi dopo il Duomo di Trapani, la facciata di Palazzo Berardo Ferro cattura l’attenzione. Il palazzo risale al XVIII secolo in evidente stile barocco con un portale centrale decorato a bugne, ricco di dettagli. Oltrepassa l’arco per ammirare il graziosi cortile quadrangolare interno con i portici su due lati.
La Chiesa delle Anime Sante del Purgatorio di Trapani

Spostiamoci in Via San Francesco d’Assisi per visitare una della Chiese più affascinanti di Trapani: la Chiesa delle Anime Sante del Purgatorio, costruita nel 1688 dall’architetto Pietro Castro e arricchita nel 1714 dalla facciata-torre animata da elementi decorativi e statue in pietra stuccata.
L’interno a croce latina funge da scrigno per i 20 preziosi gruppi scultorei dei Misteri, portati in processione durante il Venerdì Santo. Una tappa da non perdere!
I Misteri di Trapani
I Misteri sono gruppi statuari che rappresentano gli episodi della Passione e Morte di Cristo. Le opere esposte nella Chiesa del Purgatorio di Trapani sono state realizzate da artigiani trapanesi nel XVIII secolo.
Già tra il XVII e il XVIII secolo, la Confraternita del Preziosissimo Sangue di Cristo affidò la cura dei Misteri alle varie maestranze cittadine, che attraverso le statue esprimevano non solo la loro fede, ma anche il ruolo economico e sociale ricoperto nella comunità.
Le figure presentano l’ossatura e gli arti visibili in legno di cipresso e sughero, mentre le vesti, modellate con tela e colla, seguono la tecnica ideata dall’artista trapanese Giovanni Matera (1653). Disposti in senso antiorario, i gruppi ti accompagneranno in un percorso che ripercorre tutte le fasi della Passione, fino alla Crocifissione e alla Morte di Cristo.
Il Venerdì Santo, i Misteri vengono portati in processione per le vie di Trapani, in una tradizione che si tramanda dal 1600. Simile, per intensità e coinvolgimento, alle celebrazioni della Settimana Santa di Siviglia, la processione trapanese si distingue per alcune peculiarità. A differenza della città spagnola, qui è caduta in disuso l’usanza di aprire il corteo con i confratelli incappucciati: ad inaugurare la sfilata ci sono invece i “massari”, che trasportano a spalla i Misteri addobbati con fiori e arricchiti da ex voto in argento. Dietro di loro, i fedeli reggono ceri accesi.
Al ritmo lento e solenne delle marce funebri, le statue oscillano in un movimento caratteristico chiamato “annacata”, che fa sembrare vive le statue, suscitando un’emozione profonda.





La Chiesa dell’Immacolatella
Proseguendo per qualche metro lungo Via S. Francesco d’Assisi, ti imbatterai in una facciata così particolare da sembrare poco adatta a un palazzo, ma al contempo più sobria rispetto ad altre chiese trapanesi. Si tratta della Chiesa dell’Immacolatella, realizzata in stile gotico-normanno per volere del Conte Ruggero. Non lasciarti ingannare dalla sua semplicità esterna; una volta varcata la soglia, sarai accolto da interni di straordinaria opulenza.
L’interno è caratterizzato da un’imponente navata unica, coperta da una volta a botte, che si distingue per decorazioni eccezionali. Qui, potrai ammirare un raffinato gioco di stucchi, frutto del lavoro degli scultori Nicolò Carrera e Alberto Orlando. Gli elementi decorativi, tra cui mascheroni, cariatidi, fogliami, conchiglie e volute, si intrecciano in un’armonia sublime, creando un’atmosfera che unisce arte e architettura in un’esperienza visiva davvero coinvolgente.
Le altre Chiese di Trapani
Passeggiando per il centro storico di Trapani capirai a cosa è dovuto l’appellativo “città delle cento chiese”. La maggior parte sono concentrate nel centro storico, altre leggermente distanti. Te ne elenco qualche altra degna di nota.
Proprio dietro a Porta oscura, c’è la Chiesa di Sant’Agostino una delle chiese più antiche di Trapani edificata nel 1101 come Cappella dei Cavalieri Templari. E’ stata distrutta durante la Seconda Guerra Mondiale e ricostruita con profonde modifiche. Oggi è chiusa al culto ma ospita il museo diocesano.
Al suo fianco non dimenticare di scovare la statua del Saturno dedicata all’antico protettore di Trapani . Si trova su quella che è stata la prima fontana di Trapani, costruita nel 1342 dalla famiglia Chiaramonte, per celebrare il primo acquedotto che da Erice portò l’acqua all’interno delle mura cittadine.
Proseguendo ad est di Porta Oscura, lungo Corso Italia, incontrerai la Chiesa di Santa Maria del Gesù. Si distingue per la facciata gotico rinascimentale in conci di tufo con il rilievo sul portale che rappresenta l’Annunciazione, di Jacopo Del Duca. Custodisce opere pregiate tra cui una Madonna col Bambino realizzata dal toscano Andrea della Robbia.
Nella Cappella del Santissimo Crocifisso è conservato il Cristo al Calvario, protagonista della scinnuta ‘a cruci di Santamariagesu ” (discesa del Cristo dalla croce). L’emozionante rito si svolge a mezzogiorno del Venerdì Santo poco prima della partenza dei Misteri, a luci spente, sfruttando solo la luce naturale che filtra da porte e vetrate.
Allontanandoti ancora un po’ dal centro lungo Corso Italia, svolta in via Sergia per raggiungere la Chiesa di San Pietro, che secondo la tradizione è stato il primo luogo di culto cristiano di Trapani, costruito su un preesistente tempio pagano dopo il passaggio dell’apostolo San Pietro. Si distingue per la particolare struttura a 5 navate e per la presenza dell’organo di San Pietro, considerato il secondo organo a canne più imponente al mondo ed unico nel suo genere per la capacità di riprodurre tutti gli effetti sonori compresa la voce umana.
Tra le chiese situate appena fuori dal centro, merita una visita il Santuario di Maria Santissima Annunziata di Trapani. Al suo interno si conserva la celebre statua della Madonna di Trapani, legata a un’antica leggenda secondo la quale giunse qui da Cipro nel 1188, in seguito all’invasione musulmana dell’isola. In realtà, l’opera è attribuita ad Andrea Pisano e alla sua bottega.
Cosa vedere a Trapani: i Musei
Il Museo Pepoli: il museo più importante di Trapani
Accanto al Santuario della Santissima Annunziata, l’ex convento dei Carmelitani è oggi sede del più importante museo della città e dell’intera provincia di Trapani: il Museo Pepoli, .
Ti consiglio di inserirlo tra le cose da vedere a Trapani anche solo per l’edificio che lo accoglie, con il suo imponente scalone decorato in marmi policromi.
Certamente anche il percorso espositivo è molto affascinante e ricco di opere e cimeli preziosi ed è suddiviso in varie sezioni:
- scultura rinascimentale con opere dello scultore Gagini,
- dipinti e arti applicate, tra cui il Polittico di Trapani, il San Francesco con le stimmate di Tiziano e opere di Domenico la Bruna,
- archeologia,
- coralli, con opere create dai mastri corallari trapanesi,
- oreficeria e gioielli, che custodisce il Tesoro della Madonna di Trapani (i gioielli donati alla Madonna da Papi e religiosi),
- maioliche.
All’interno del Museo Pepoli c’è anche una piccola sezione dedicata alle memorie del Risorgimento che custodisce la ghigliottina borbonica e la bandiera del piroscafo Lombardo con il quale Giuseppe Garibaldi arrivò a Marsala nel maggio del 1860, insieme ai Mille.
Il Museo Popoli è aperto dal martedì a sabato, dalle ore 9 alle 18, la domenica e festivi, dalle ore 9 alle 13. L’ultimo ingresso è consentito sempre fino ad un’ora prima della chiusura. E’ chiuso i lunedì feriali. Il costo del biglietto è di 8 € intero, 4 € ridotto. (dati aggiornati a settembre 2025)
Cosa vedere nel lungomare di Trapani
Se il centro storico di Trapani così piccolo ma luminoso e ricco di dettagli ti sembrerà un vero gioiellino, aspetta di vedere la zona del lungomare.
Ti consiglio di percorrerlo al tramonto per regalarti una vista pazzesca sul mare che si tinge di rosa costellato dalle luci della città che lentamente si riflettono sulle acque, creando uno scenario davvero magico e… romantico!
Piazza ex mercato del pesce di Trapani

Ti consiglio di iniziare la passeggiata lungo le coste di Trapani proprio dalla piazza dove un tempo si svolgeva il mercato del pesce, che ti avvolgerà tra i suoi infiniti portici con archi e tutto sesto disposti a ventaglio intorno alla fontana con la statua di Venere Anadiomene. La dea della bellezza e dell’amore era anche venerata dai navigati come loro protettrice perché nata dalle limpide acque del mare.
Le Mura di Tramontana di Trapani

La piazza dell’ex mercato del pesce è collegata alle “Mura di Tramontana” dove devi assolutamente fare una passeggiata. Ti sembrerà di esser in un’altra dimensione dove un senso di meraviglia ti pervaderà.
Il percorso è lungo circa di circa un chilometro e ti permetterà di raggiungere il Bastione Conca e poi il Bastione Imperiale o Bastione di Sant’Anna, che fungono da suggestive cornici al panorama che si perde verso l’infinito.
La struttura muraria risale all’epoca della dominazione spagnola e fu completata nel 1545. Oggi rappresenta una preziosa testimonianza storica, legata alle lotte contro le incursioni dei pirati saraceni nel XVI secolo. Ti farà fare un tuffo in epoche lontane. Sotto le mura potrai anche scorgere graziose spiagge dove rilassarti e farti cullare dal rumore delle onde.
Proseguendo lungo il Viale delle Sirene raggiungerai la Piazzetta del Tramonto, un angolo pittoresco impreziosito dalla Rosa dei Venti dipinta sulla pavimentazione. Da qui lo sguardo si apre sul mare fino alla Torre di Ligny, che si erge in lontananza sull’estremità più sottile della falce di Trapani. La sua sagoma candida sembra sospesa sull’acqua azzurra, creando un paesaggio che sembra uscito da un dipinto.

La Chiesa di San Liberale
Per raggiungere la Torre di Ligny prosegui lungo l’omonima via per circa 300 metri. Ma prima non dimenticarti della Chiesa di San Liberale. Nonostante sia rimasto ben poco della struttura originaria, la chiesetta mantiene il fascino di quei luoghi che hanno fatto da testimoni a numerose vicende e tradizioni cittadine. Tra quelle mura diroccate sembra ancora di sentire risuonare il chiacchiericcio dei pescatori e il suono delle onde del mare.
Il suo stato attuale purtroppo è dovuto all’erosione marina che ha causato un notevole deterioramento della facciata barocca in tufo di Favignana. Anche la guerra e l’abbandono hanno giocato un ruolo cruciale.
La Chiesa di San Liberale, fu costruita nel 1600 dai pescatori corallai per omaggiare il Santo che avevano scelto come patrono e protettore durante le immersioni, dopo un evento miracoloso.
Un’affascinante leggenda narra infatti che San Liberale, vescovo martirizzato in Mauritania, apparve ai corallai trapanesi e quando il suo sangue toccò gli scogli si formò il corallo.
La Torre di Ligny e Villino Nasi
All’estremità del lembo di terra sospeso sul mare in direzione nord, potrai ammirare la Torre di Ligny costruita nel 1671 per difendere Trapani. Questo è il punto in cui il Mediterraneo e il Tirreno si incontrano.
Oggi è sede del Museo Civico Torre di Ligny dove sono esposti reperti che risalgono alla preistoria, elmi della I guerra Punica e strumenti marittimi di epoca punica-romana.
Da non perdere il panorama mozzafiato con le Egadi sullo sfondo.
Per informazioni su costo del biglietto e orari (poco chiari) consiglio di informarsi dai siti ufficiali della zona.
“Al di là del mare” nell’estremità opposta alla Torre, nella sottile lingua di terra più a sud, si trova un’altra icona di Trapani: il Villino Nasi. Costruito agli inizi del Novecento dal ministro trapanese Nasi come casa estiva, rappresenta un suggestivo esempio di Art Nouveau.
Purtroppo sembra essere chiuso definitivamente, ma ti suggerisco di controllare i siti ufficiali per eventuali aggiornamenti. Vale comunque la pena raggiungerlo a piedi per ammirarne la bellezza dall’esterno.

La Torre della Colombaia
La Torre della Colombaia è il vero simbolo di Trapani, una sentinella solitaria che domina il mare dall’estremità del porto. Alta circa 32 metri e articolata su quattro piani, questa imponente fortezza, conosciuta anche come Castello del Mare o Torre Peliade, sorge su un’isoletta che da secoli veglia sui traffici e sulle acque della città.
La torre affonda le radici nella storia antica: secondo la tradizione, fu innalzata dai Troiani dopo la caduta di Troia, mentre fonti storiche ne attestano la funzione difensiva già dal 260 a.C, sotto i cartaginesi. Nel Medioevo gli Aragonesi aggiunsero la torre centrale ottagonale, ampliata poi nel Cinquecento per resistere ai pirati. Nel XIX secolo la Colombaia divenne carcere, ospitando patrioti del Risorgimento siciliano, fino al 1965, quando fu abbandonata e cadde in degrado.
Attualmente non ci sono informazioni certe sulla possibilità di visitarla all’interno, quindi è consigliabile verificare eventuali aggiornamenti contattando direttamente la struttura.
Scultura in ricordo della Leggenda del Pirata Serisso
Sul lungomare sud di Trapani, all’incrocio tra Viale Regina Elena e Via Serisso, guarda in alto per scoprire un altro curioso aneddoto legato alle leggende trapanesi. Vedrai una targa con la testa in marmo di una donna. Non è chiaro chi fosse davvero Serisso: secondo alcuni un corsaro, per altri un mercante di schiavi o marinaio.
Quello che è certo è che entrambe le versioni della leggenda raccontano la stessa tragica fine per la moglie infedele, la cui testa venne esposta proprio davanti alla sua casa. Un dettaglio macabro che aggiunge fascino e mistero alle vie del centro storico di Trapani.
Villa Regina Margherita
Se vuoi davvero scoprire ogni angolo di Trapani, non perdere una tappa a Villa Regina Margherita. Questo grande parco pubblico, inaugurato nel 1889 e intitolato alla regina Margherita di Savoia, si estende per 21.000 metri quadrati e offre un percorso tra natura, storia e architettura. Si trova vicino al Lungomare Dante Alighieri, a Nord Est del centro storico.
Incantevoli laghetti, vialetti pittoresci, piante esotiche ospitano una grande varietà di volatili mentre i resti delle colonne provenienti dal distrutto Teatro Garibaldi creano una cornice ancor più suggestiva. Già dall’Ottocento il piazzale dei Ficus ospita ogni estate concerti di musica operistica a cura dell’Ente Luglio Musicale Trapanese.
Cosa vedere fuori dal centro storico di Trapani: le saline

Quando si parla di Trapani, uno degli scenari più iconici che viene subito in mente è quello dei mulini immersi nelle saline al tramonto. Questo paesaggio unico accoglie chi si avventura tra i bacini salini che si estendono dalla città fino a Marsala, per un totale di circa 1000 ettari di natura, storia e tradizione.
Le saline sono ancora oggi operative e la produzione del sale marino segue metodi antichi, tramandati dai Fenici, perfezionati dai Normanni e regolamentati da Federico II di Svevia. Un lavoro duro, fatto di mani esperte e ore sotto il sole, che mantiene intatta la poesia di un mestiere millenario.
I mulini a vento, simbolo di questo territorio, servono a spostare le acque e a lavorare il sale, creando un paesaggio quasi fiabesco. Tra i bacini è possibile avvistare fenicotteri rosa, aironi e avocette, che aggiungono un tocco di colore e vitalità al panorama. Se vuoi approfondire la storia e le tecniche della salina, puoi anche visitare il Museo del Sale.
Ci sono varie opzioni per visitare le saline, ti propongo quelle che puoi trovare sul sito di Civitatis, un broker che uso spesso durante i miei viaggi e di cui mi fido.
Sapori di mare e tradizione: cosa mangiare a Trapani
Può sorprendere, ma il piatto più rappresentativo di questo angolo di Sicilia non è la pasta, bensì il cuscus (così chiamato in dialetto), eredità araba che da secoli fa parte della cultura gastronomica locale. A San Vito Lo Capo questo legame è diventato ancora più forte grazie al Cous Cous Fest, l’evento di settembre che celebra non solo la cucina, ma anche l’incontro tra popoli e tradizioni.
Il cuscus, comunque, è protagonista tutto l’anno nei ristoranti della provincia di Trapani: semola lavorata a mano, insaporita da un ricco brodo di pesce e arricchita con molluschi, crostacei, verdure e spezie come lo zafferano.

Accanto a lui non mancano altri piatti iconici che ti consiglio di assaggiare:
- le busiate, pasta fresca fatta a mano, ottima col pomodoro, con il pesce spada o con il profumato pesto alla trapanese a base di basilico, pomodoro e mandorle;
- il pane cunzato, che con il suo mix di olio, origano, pomodoro, formaggio e alici diventa un pasto completo;
- e poi i grandi classici siciliani come arancine, panelle, cannoli e cassate.
Il tutto, ovviamente, accompagnato dal pescato freschissimo dei pescherecci locali, con tonno e pesce spada tra le specialità più amate.
Se vuoi assaporare queste delizie in un luogo dove la tradizione incontra la modernità, ti consiglio la Trattoria da Salvatore, nel cuore del centro storico. Qui ho gustato un indimenticabile cous cous alla trapanese.
Curiosità: le ringhiere a forma di fallo nel cuore di Trapani

Passeggiando tra le vie del centro storico di Trapani, non limitarti ad ammirare le facciate eleganti dei palazzi: alza lo sguardo verso i balconi e osserva con attenzione le ringhiere.
Noti qualcosa di strano? Alcune hanno una forma decisamente insolita… quella di un fallo! Sai perché? La spiegazione è tanto curiosa quanto affascinante: un tempo, dietro quelle mura, si trovavano i bordelli frequentati dai marinai, e quelle ringhiere bizzarre non erano altro che un “biglietto da visita” inequivocabile per attrarre i clienti appena sbarcati.
Cosa vedere nelle vicinanze di Trapani
Dopo aver dedicato almeno una giornata alla visita di Trapani, hai solo l’imbarazzo della scelta su cosa vedere nei dintorni.
La città, grazie al suo porto ben collegato, è infatti la base ideale per partire alla scoperta delle Egadi, ma offre anche numerosi altri luoghi affascinanti facilmente raggiungibili in giornata.
Poco fuori dal centro storico di Trapani si trova la funivia per raggiungere comodamente il borgo di Erice. Una meta imperdibile in un luogo sospeso nel tempo e… tra cielo e terra, dove in estate troverai un piacevole refrigerio dalle temperature roventi della costa.
In alternativa, puoi raggiungere Erice da Trapani con un tour guidato di 4 ore, durante il quale la guida ti racconterà tutti i segreti del borgo, con una golosa pausa per assaggiare i dolci locali!
Se ami l’archeologia, Trapani è un ottimo punto di partenza per andare alla scoperta di alcuni dei siti più affascinanti della Sicilia. A soli 30 km verso l’entroterra si trova Segesta, con il suo maestoso tempio dorico perfettamente conservato e il teatro incastonato sulla collina, da cui si gode una vista spettacolare.
Spingendoti invece a sud, a circa 90 km, raggiungerai Selinunte, uno dei parchi archeologici più grandi d’Europa: un luogo suggestivo dove le imponenti rovine dei templi si affacciano direttamente sul mare, regalando uno scenario unico che intreccia storia e paesaggio naturale.
Sul lungomare a nord di Segesta ti consiglio Castellammare del Golfo, splendido gioiellino arroccato sul golfo, poi Scopello con la sua Tonnara e tutta la Riserva dello Zingaro fino ad arrivare a San Vito lo Capo.
Da non perdere anche Custonaci, famosa per la spettacolare Grotta Mangiapane, un antico insediamento abitato fino agli anni ’50 dove il tempo sembra essersi fermato.
Scendendo lungo la costa è d’obbligo una tappa a Marsala, celebre per il vino omonimo e per le suggestive saline che al tramonto si tingono di rosa e arancio. Proseguendo verso sud incontrerai Mazara del Vallo, un crocevia di culture dove la Casabah araba, con i suoi vicoli stretti e decorati di maioliche, racconta l’anima mediterranea della città. Infine, Sciacca, rinomata per le sue terme, il carnevale e le antiche botteghe di ceramica, ti accoglierà tanti angoli pittoreschi dove le leggende fanno da sfondo a palazzi stupendi e opere di riqualificazione urbana incredibili.
Come arrivare a Trapani
Arrivare a Trapani è semplice grazie alla sua posizione strategica nella Sicilia occidentale. La città è servita dall’aeroporto di Trapani-Birgi (Vincenzo Florio), collegato al centro in circa 30-40 minuti con autobus. In alternativa si può atterrare a Palermo-Punta Raisi e proseguire in treno, bus o auto.
Trapani è raggiungibile anche in treno e autobus dalle principali città siciliane, seppur con tempi non sempre rapidi, oppure in traghetto dal suo porto, con collegamenti verso le Egadi, Pantelleria, Napoli e Cagliari. Se necessiti maggiore comodità puoi anche prenotare un tranfer privato da varie località della Sicilia.
Il modo più comodo per muoversi, però, resta l’auto privata o a noleggio, indispensabile anche per esplorare i dintorni.
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