Costumi scintillanti, accessori stravaganti, manifesti colorati, strumenti di magia, questo è ciò che ti aspetta al Museo del Circo e dei Clown di Vienna!
E sì, c’è un’interessante sezione dedicata anche ai clown e spero che tu non sia stato traumatizzato dai clown spaventosi dei film dell’orrore, perché qui non sono altro che simpatici burloni con il naso rosso e le scarpe giganti.
Sebbene non sia tra le attrazioni di Vienna più pubblicizzate e un po’ fuori dai classici itinerari turistici, non avrai problemi ad individuare il Museo del Circo e dei Clown che si fa notare con un appariscente ingresso colorato che ricorda proprio quello di un tendone da un circo.
Entrerai però in punta dei piedi, suonando un campanello e aspettando che un mago venga ad aprire, per accoglierti come spettatore privilegiato di quello show che ci incantava da piccoli e che ci ha sempre un po’ incuriosito.
All’interno del museo potrai infatti scoprire tutto il backstage della vita circense: tanti aneddoti curiosi, personaggi famosi, storie di famiglie intere ed anche qualche lato meno piacevole, come gli show con protagonisti gli animali.
Le origini del Museo del Circo e dei Clown di Vienna: la collezione storica
La maggior parte del materiale in esposizione proviene dalla collezione privata dello scrittore Heino Seitler, che nel 1927 decise di renderla pubblica.
Nel 1968 Seitler allestì il Museo Austriaco del Circo e del Clown in una sala del . Se ne occupò fino alla morte nel 1974 quando lasciò tutto al suo collaboratore e designato successore il Prof. Berthold Lang. Quest’ultimo, così come gli altri curatori si sono impegnati ad arricchire sempre più il museo, accogliendo anche donazioni di privati appassionati.
Oggi è gestito dal mago Robert Kaldy-Karo e dai suoi collaboratori.
Nel corso degli anni molti artisti famosi del mondo del circo e dello spettacolo come Fredy Quinn, Oleg Popov, David Copperfield o Jango Edwards hanno fatto visita al museo e ne sono rimasti impressionati.
“Archivio di sogni reali e realtà sognate”
Così il poeta André Heller descrisse il museo.
E’ un luogo davvero speciale ed inaspettato! Sei pronto a visitarlo insieme a me?
La collezione dedicata ai clown


Ebbene sì, iniziamo proprio con il tasto dolente, con la figura controversa del clown che dopo esser stato trasformato in uno dei personaggi horror per eccellenza è protagonista degli incubi di intere generazioni. Heino Seitler amava i clown e per questo all’interno del museo c’è una sezione speciale a loro riservata.
Troverai esposte numerose foto che ritraggono i vari step di trasformazione in un clown, poster degli eventi, ritratti e tanti oggetti di scena. Troverai parrucche, marionette, scarpe giganti e abiti di scena originali come quelli di Charly Rivel, Erich Kastner-Coletti e David Larible.
Nostalgia del Prater

Una sezione del museo è interamente dedicata alla storia del Prater e del piccolo zoo che c’era un tempo e che nessuno più ricorda.
Ci sono locandine degli spettacoli, un vecchio giradischi, costumi e anche alcuni animali imbalsamati. Tutti cimeli ricordano con nostalgia quel luogo in cui le persone si ritrovavano per ascoltare musica, bere, ballare o divertirsi sulle giostre.
Clicca qui per saperne di più sul > Prater, lo storico parco dei divertimenti di Vienna
I giocolieri ed i loro oggetti di scena

Interessanti sono anche gli oggetti appartenuti ai giocolieri che permettono di comprendere meglio quell’affascinante professione.
Rimarrai stupito di fronte alle dimensioni di una bicicletta sulla quale la coppia di artisti “2 Lyrk” si esibiva insieme. E’ più piccola del palmo di una mano! Sembra incredibile vedere le foto dell’uomo che pedalava quel minuscolo oggettino con la moglie sulle spalle.
E poi vedrai lame affilate che gli artisti infilavano completamente in bocca oppure bottiglie, palle e birilli che facevano volteggiare in aria.
I costumi di scena

Al centro di una sala vedrai una scintillante collezione di costumi di scena e la gabbia destinata agli animali feroci. Un costume particolarmente elaborato è quello di Louis Knie realizzato con cristalli Swarovski tagliati a mano e fili d’oro vero!
Il costume ha la particolarità di esser rinforzato per sostenere il peso di una tigre che doveva sollevarsi sulle ginocchia di Louis. Pesa 11 undici chili ed ha un valore di 70.000 scellini.
Gli animali da circo
Interessante è anche la sezione dedicata all’utilizzo degli animali nel circo. Mi ha suscitato una serie di sentimenti contrastanti perché attraverso le fotografie si viene a conoscenza dei due lati opposti del rapporto tra artista e animale durante l’addestramento e l’esibizione.
Mentre alcune immagini mostrano atti di tenerezza e fiducia reciproca, altre testimoniano le crudeltà a cui venivano sottoposti gli animali per imparare ad obbedire o proprio per metter in scena gli show più accattivanti, ma assurdi.
La sezione Freak Show

Attraverso un corridoio quasi nascosto accanto al palco in cui spesso si può davvero assistere agli spettacoli, la collezione di cimeli e fotografie si fa ancor più insolita e stravagante.
Questa sezione è infatti dedicata ai freak show, gli spettacoli con i cosiddetti “fenomeni da baraccone”.
Rimarrai stupito di fronte ai ritratti di persone che soffrivano di ipertricosi come “Lionel” detto anche l’uomo leone o Julia Pastrana, la cosiddetta donna scimmia del Messico.
La donna ha una storia davvero inquietante: fu venduta dalla madre all’americano Theodore Lent, i due si sposarono e lei rimase incinta. Durante il parto sia lei che il figlio morirono ma l’uomo decise di imbalsamarli entrambi per esporli durante gli spettacoli. I corpi furono anche venduti più volte, confiscati dal governo norvegese e poi rapiti e successivamente utilizzati per scopi di ricerca. Hanno trovato pace solo nel 2013.
Conoscerai anche il leggendario “trunk man” Nikolai Kobelkoff, nato senza braccia e gambe e diventato una celebrità a Vienna proprio per il suo aspetto fisico.
E poi vedrai i mutandoni di Fat Mitzi che testimoniano i suoi 265 chili o gli abiti minuscoli dei lillipuziani o i letti chiodati dei fachiri.
La sezione dedicata alla magia e all’illusionismo

Il Museo del Clown e del Circo di Vienna è gestito dai membri del 1° Wiener Zaubertheater : Robert Kaldy Karo e i fratelli Andreas, Michael e Swatosch.
Insieme a loro collaborano vari aiutanti e sono tutti maghi. E’ per questo che nel museo non poteva mancare una vasta sezione dedicata all’argomento. Troverai innanzitutto due palchi per assistere a spettacoli dal vivo ed una sala con cimeli appartenuti ai più grandi maghi e mentalisti di tutti i tempi.
Le locandine degli spettacoli di David Copperfield, Siegfried & Roy e Lance Burton ti faranno credere di esserti teletrasportato a Las Vegas, dove gli spettacoli di magia sono ancora un’attrazione molto apprezzata.
E che dire degli strumenti del mestiere di Houdini oppure dei famosi cucchiai di Uri Geller?
Se sei appassionato di magia e affascinato dalla figura di Houdini ti consiglio di visitare anche > Il Museo di Houdini a Budapest
Info utili per la visita al Museo del Circo e del Clown di Vienna
Il Museo del Circo e del Clown di Vienna si trova in Ilgplatz 7 a pochi passi dalla fermata della metro U2 Messe-Prater.
Puoi anche raggiungerlo con una passeggiata di circa 1 km dal parco divertimenti del Prater, passando nelle vicinanze della futuristica WU.
Il museo è aperto solo la domenica dalle 10.00 alle 13.00.
L’ingresso è gratuito per tutti ma gli spettacoli di magia o i laboratori sono a pagamento.
E’ possibile prenotare visite guidate a tema al di fuori degli orari di apertura. Potrai richiedere tour interattivi per adulti o spettacoli di cabaret, di magia, di clown o partecipare a conferenze e dibattiti. Il calendario degli eventi è sempre piuttosto intenso.
Unica nota negativa è che purtroppo le didascalie di tutti gli oggetti in mostra sono solo in tedesco quindi può esser molto faticoso approfondire, laddove non arrivano i ricordi e l’immaginazione. Tuttavia il mago che ti accoglierà è molto disponibile e può rispondere alle tue domande anche in inglese.
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Buon divertimento.