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La Cattedrale di Santa Maria Maddalena a Breslavia tra storia e leggende

La Cattedrale di Santa Maria Maddalena a Breslavia è senza dubbio una delle chiese più affascinanti della città, e rappresenta anche uno dei punti panoramici più incantevoli.

Con le sue torri slanciate e la sua architettura gotica, la Cattedrale non solo cattura l’attenzione dei visitatori, ma offre anche una vista mozzafiato sulla città circostante.

Storia della Cattedrale di Santa Maria Maddalena

La struttura attuale è frutto di numerosi rifacimenti, che iniziano nel 1232 quando fu costruito un tempietto romanico dedicato a S. Andrea Apostolo e Santa Maria Maddalena, sopra l’originaria chiesa risalente al XI secolo.

Tra il 1242 e il 1248 fu eretta una nuova chiesa in stile transitorio romanico-gotico, distrutta dall’incendio dell’8 maggio 1342. Nel ventennio successivo fu costruita la nuova chiesa in stile gotico che, ad eccezione dei piani superiori delle due torri, era molto simile a quella attuale.

Il 1 settembre 1358 suonò la prima campana e nel 1386 nella torre meridionale fu collocata la Campana dei Peccatori, realizzata da Michael Wilde. Era la campana più grande della Slesia.

Nel XV secolo furono portate a termine le torri e nel 1459 si menzionò per la prima volta il Ponte dei Penitenti (delle Streghe).

Chiesa di Santa Maria Maddalena Breslavia

Tra il XV e il XVI secolo furono costruite le cappelle e nel 1546, nella facciata meridionale, fu trasferito il portale romanico Ołbiński, prelevato dalla chiesa abbaziale di Ołbin e ancora visibile. Nel 1512 la chiesa aveva ben 16 cappelle e 58 altari.

Nel 1523 Johannes Heß predicò il primo sermone evangelico di tutta la Slesia proprio nella Chiesa di Santa Maria Maddalena, che divenne protestante.

A metà del XVI secolo furono sostituite le campane, chiamate “turche” poiché in quel periodo era in atto l’Invasione dell’Impero Ottomano. Andarono distrutte il 23 marzo del 1887, insieme alla torre nord che prese fuoco a causa dei fuochi d’artificio lanciati per il 90° compleanno dell’imperatore Guglielmo I. Durante i lavori di ricostruzione, anche l’interno della chiesa fu modificato in stile gotico.

Durante la Seconda Guerra Mondiale, un’esplosione delle munizioni, conservate all’interno della chiesa, danneggiò buona parte della struttura. Al termine dei lavori di restauro, nel 1972 tornò in mano alla Chiesa cattolica. Agli inizi del XXI secolo fu ripristinato anche il tradizionale tetto con le tegole a scacchiera rosse e verdi e ricostruito il Ponte delle Penitenti.

Ad oggi (2024) sono in corso alcuni lavori sia all’esterno che all’interno della Cattedrale.

Gli interni della Cattedrale di Santa Maria Maddalena a Breslavia

Chiesa di Santa Maria Maddalena Breslavia navata centrale

Tra le opere più belle che conserva la Cattedrale di Santa Maria Maddalena puoi ammirare:

  • il Pulpito rinascimentale realizzato da Friedrich Gross il Vecchio tra il 1579 e il 1581, con materiali pregiati come alabastro, pietra arenaria, marmo e serpentinite. E’ decorato con scene del Vecchio Testamento e iscrizioni in greco, aramaico, ebraico e latino, e sorretto da tre figure angeliche,
  • la Cappella degli Orafi, del XIV secolo, che ospita gli epitaffi manieristi più grandi di Breslavia,
  • la Cappella del Martirio della Nazione Polacca che custodisce le urne con le ceneri delle vittime dei campi di concentramento di Auschwitz, Birkenau e Majdanek.
Pulpito rinascimentale Chiesa Santa Maria Maddalena

La leggenda del Ponte delle Penitenti o delle Streghe (Mostek Pokutnik)

Secondo la leggenda, a Breslavia viveva una ragazza tanto bella quanto vanitosa e pigra di nome Tekla. Non voleva lavorare e nemmeno sposarsi: passava tutto il giorno a guardarsi allo specchio, ad agghindarsi e faceva impazzire i ragazzi.

I genitori volevano che trovasse un marito ma lei rispondeva ridendo: “Perché ho bisogno di un marito? Solo per poter avere un lavoro? Non ho il diritto di giocare?

Passarono gli anni e la ragazza continuava a pensare solo a vestiti e fare festa e non aiutava nemmeno i genitori nelle faccende domestiche.

Un giorno suo padre perse la pazienza e la maledisse per la sua incoscienza, vanità e pigrizia. La notte stessa, Tekla fu rapita e lasciata sul Ponte delle Penitenti della Cattedrale di Santa Maria Maddalena e condannata a spazzarlo tutti i giorni in eterno.

Ponte delle Penitenti Tekla e Martynka Breslavia

Nessuno si preoccupò della sua disperazione, passarono gli anni e Tekla diventò vecchia perdendo tutto il suo fascino.

Quando le forze iniziarono a mancarle, una giovane strega Martynka, profondamente dispiaciuta per la situazione di Tekla, le prese la scopa e volò sul Rynek per cercare di aiutarla. Qui, incontrò un uomo misterioso che camminava a 4 zampe.

Era il mago Michael che aveva perso gli occhiali e la bacchetta magica, diventando così impotente. Alle sue richieste di aiuto Martynka andò in cerca della bacchetta, restituendogliela, e fu ricompensata con la possibilità di esaudire un desiderio. Martynka chiese la fine della maledizione di Tekla, che finalmente riuscì a lasciare il Ponte delle Penitenti.

Da qualche anno, sulla balaustra del Ponte sono apparsi i due gnomi di Tekla e Martynka, come monito per tutte le donne vanitose e pigre.

Il Ponte delle Penitenti: un monito per le fanciulle di tutti i tempi

In seguito alla maledizione di Tekla, gli abitanti della città cominciarono a raccontare di aver sentito sul ponte gemiti e rumori di scopa. Le madri iniziarono così a sfruttare la leggenda per spaventare le figlie che non volevano sposarsi.

Anche nell’opera “Dziady” del poeta polacco del XIX secolo, Adam Mickiewicz, appare, tra gli spiriti evocati da Guślarz, lo spettro di una ragazza che si divertiva a far innamorare e prendere in giro i ragazzi. Dopo la morte, il suo spirito in pena fu costretto a vagare sulla terra in eterno.

Ed è così che, ancora oggi, Tekla viene ricordata come un monito per le giovani.

La figura di Tekla invita a riflettere sull’importanza del rispetto e della responsabilità nelle relazioni. In questo modo, il suo spirito continua a vivere, ispirando intere generazioni a scegliere la gentilezza e l’empatia.

La Campana dei Poveri Peccatori di Breslavia

C’è un’altra leggenda che coinvolge la Cattedrale di Santa Maria Maddalena, o meglio una delle sue antiche campane.

La leggendaria campana fu fusa da Michael Wilde che la decorò con un bassorilievo rappresentante la Crocifissione e con un’iscrizione in tedesco e latino. Aveva un’altezza di 180 cm, una circonferenza di 6,3 metri e un peso impressionante di 113 quintali.

Fu appesa il 17 luglio 1386 nella torre meridionale e prese il nome di Campana dei poveri peccatori (Armesünderglocke).

La sua notorietà ha avuto origine da una ballata dell’Ottocento di Wilhelm Müller, che narra la leggenda della sua creazione.

La fonderia di Michael Wilde si trovava in Neue Gasse Str, oggi conosciuta come ul.Piotr Skarga. Secondo la leggenda, dopo aver preparato il crogiolo e la giusta quantità di bronzo, il maestro fonditore lasciò il suo apprendista solo nel laboratorio. L’inesperto garzone fece cadere il perno che chiudeva il colatoio e il metallo colò nello stampo.

Spaventato, l’apprendista corse a cercare il maestro per chiedere scusa, ma Wilde, infuriato, lo colpì a morte con un coltello. Nonostante la distrazione del garzone, la campana risultò di una qualità eccezionale.

Condannato a morte per omicidio, Wilde, chiese come ultimo desiderio, di ascoltare il suono di una campana prima di essere giustiziato. Ottenne il permesso e fu condotto al patibolo, accompagnato proprio dal rintocco della Campana dei Poveri Peccatori.

Questa campana veniva suonata solo per le celebrazioni più importanti, ma dal 1526, accompagnò anche le esecuzioni nella Piazza del Mercato di Breslavia.

Info utili per la visita della Cattedrale di Santa Maria Maddalena a Breslavia

La Cattedrale di Santa Maria Maddalena si trova in Ulica Szewska 10, a pochi passi dal Rynek.

La torre è aperta in primavera-estate dalle ore 9.00 alle ore 21.00 e in autunno-inverno dalle ore 11.00 alle ore 18.00.

Il costo del biglietto è di circa 20 PLN (4,60 €) intero, con varie riduzioni per età, gruppi o famiglie.

La salita alla torre è piuttosto faticosa, sono più di 200 scalini per la maggior parte realizzati con grate in ferro che lasciano intravedere il vuoto sottostante. Non è particolarmente adatta a chi forre di vertigini, ma il panorama e la visita al Ponte delle Penitenti, ripagano il grande sforzo.


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