C’è un luogo meraviglioso, nascosto tra le facciate barocche che hanno reso via dei Crociferi a Catania, patrimonio dell’Umanità e Sito Unesco: il Monastero di San Benedetto è un incredibile connubio tra storia, archeologia ed arte.
In questo articolo ti condurrò in un viaggio nel tempo che inizia in epoca romana, alla scoperta di tutti i tesori che il Monastero custodisce.
Storia del Monastero di San Benedetto a Catania
Anticamente, la zona di Catania su cui sorge il Monastero di San Benedetto era occupata da una città romana che probabilmente aveva anche il proprio tempio pagano, poi distrutto.
Nel 679 d.C. proprio all’angolo tra la via che proveniva dal Teatro greco romano e l’antica Via Sacra, oggi via dei Crociferi, il Sacerdote Arcadio fece costruire la chiesa bizantina di Santo Stefano. Si pensa che il muro in pietra lavica ancora presente nella sala della biglietteria sia appartenuto proprio a questo edificio religioso bizantino.
ll primo nucleo dell’attuale Monastero fu fondato invece nel 1355, ma subì numerosi danni in seguito al tremendo terremoto del 1693 e fu riedificato nella prima metà del ‘700.
Numerosi restauri sono stati necessari anche nel secondo dopoguerra. Ancora oggi è sede del monastero di clausura delle monache benedettine.
La domus romana
La prima sala che si incontra durante la visita è organizzata con passerelle e scale in vetro che mostrano i resti di un’abitazione romana. Queste rovine sono state scoperte durante gli scavi necessari alla realizzazione della biglietteria e sembrano appartenere a tre ambienti diversi: un cortile con pietre basaltiche, una cantina con i resti di un lavabo ed un altro ambiente rivolto verso la Via dei Crociferi.
Dalla porta in cima alle scale si accede al Monastero di clausura.
Il parlatorio settecentesco
Proseguendo la visita del Monastero, si accede alla badia grande che si interfaccia con la badia piccola, in origine Monastero di Santa Maddalena, situata dall’altro lato della strada. Le due ali del Monastero sono collegate da un grande arco, che nell’iscrizione sulla lapide celebrativa riporta l’anno 1704.
ℹ️ Curiosità: Secondo la leggenda l’Arco di San Benedetto venne costruito in una sola notte ed è infestato da cavallo senza testa che faceva impaurire i passanti.
Un’altra leggenda popolare racconta l’esistenza di un passaggio sotterraneo segreto tra la Chiesa di San Benedetto e il monastero benedettino di San Niccolò l’Arena. Si dice che i monaci lo usassero di notte per i loro incontri amorosi con le monache.
Della badia grande potrai visitare il parlatorio settecentesco all’interno di una grande sala a pianta quadrata con il pavimento in cotto e pietra calcarea.
Al centro della volta è ritratto San Benedetto mentre alle pareti potrai vedere le aperture con le grate dalle quali potevano affacciarsi le monache di clausura.
Il Monastero di San Benedetto è inoltre il luogo in cui Giovanni Verga ambientò il romanzo “Storia di una capinera” del 1871. E’ proprio di questo parlatorio che Verga scrive nella sua opera fornendoci uno spaccato della vita monastica dell’epoca:
“…Quello che provai allorché scorsi il mio babbo adorato che mi aspettava in parlatorio!…quello che provai allorché appoggiai le mie mani tremanti a quella grata! Avrei voluto buttarmi tra le sue braccia, e quella grata dura e fredda stava lì, fra di noi, fra il padre e la figlia che si rivedevano dopo esser stati sul punto di non vedersi mai più.“
La scalinata degli Angeli
Oltrepassato il parlatorio ti troverai di fronte ad un’opera architettonica meravigliosa. La monumentale Scalinata degli Angeli è delimitata da una balaustra con un gruppo marmoreo di otto statue alate, rivestite di stucco marmoreo da Nicolò Mignemi nel 1763.
E’ coperta da una volta a crociera, sormontata da una vetrata con raffigurati San Benedetto e Santa Scolastica, circondata da portali e decorazioni in stile rococò e illuminata da finestroni.
La volta e gli affreschi
L’interno della Chiesa colpisce per la quantità di dettagli degli affreschi e per i loro colori intensi.
Le splendide opere barocche della volta a botte furono realizzate in soli tre anni, tra il 1726 ed il 1729, dal pittore messinese Giovanni Tuccari. Nel 1795, l’architetto Battaglia, seguendo la corrente artistica del neoclassicismo, li ricoprì con un triste intonaco grigiastro.
Oggi possiamo ammirarle di nuovo grazie ad una bomba che colpì la volta nel 1943. Il tragico evento ebbe dei risvolti positivi: la forte scossa fece cadere gli stucchi e grazie al minuzioso restauro del 1948 i capolavori originali sono tornati a splendere.
Tutti gli affreschi rappresentano la vita di San Benedetto: l’“Ascesa al Cielo di San Benedetto” circondato di luce e il “Trionfo di San Benedetto” insieme alla sorella Scolastica e a papa Gregorio Magno, suo primo biografo. Da quest’ultime figure si distaccano i vari ordini nati da quello Benedettino (i cistercensi, i camaldolesi, i vallombrosani) e i nobili e guerrieri che si sono ispirati alla regola benedettina, tra cui Carlo Magno.
Il racconto della vita del Santo prosegue con l’affresco il “Viatico di San Benedetto”, che lo rappresenta morente mentre riceve l’Eucarestia.
Nelle lunette ai lati della volta troviamo le allegorie della“Fortezza”, della “Speranza”, della “Temperanza” e della “Carità”.
Gli affreschi laterali della volta rappresentano invece:
- l’“Omaggio di Totila“,
- la“Distruzione degli idoli pagani“,
- il “Dono della Contemplazione e della Profezia“,
- “l’Immacolata” rappresentata in stile manierista,
- il “Miracolo della falce“, l’affresco più danneggiato dai bombardamenti del 1943,
- la “Difesa della Fede”
- e la tela “San Michele, l’arcangelo Raffaele e Tobiolo“.
Sopra la porta d’accesso alla chiesa si trova il Martirio di San Placido, in omaggio al discepolo di San Benedetto che visse nel VI secolo d.C. e fu ucciso a Messina dai Barbari insieme ai tre fratelli e a 30 monaci.
Il Presbiterio del Monastero di San Benedetto a Catania
Il presbiterio è formato da un paramento di marmo grigio con colonne angolari e con rilievi in stucco marmoreo raffiguranti sante benedettine.
Tra le opere più significative ci sono: un affresco raffigurante l’“Incoronazione della Vergine” e quello dell’“Adorazione dell’Agnello” in cui compare anche Sant’Agata, che sorregge la tenaglia con il seno reciso.
Nei pennacchi del presbiterio sono rappresentate le virtù d’elezione delle monache:
- la “Castità” (rappresentata con il giglio, simbolo di purezza),
- l’“Obbedienza” (una vergine che porta sulle spalle un giogo, simbolo della sottomissione),
- la “Povertà” (una donna dagli abiti strappati),
- e la “Preghiera” (meditazione e studio della Bibbia con l’aiuto dello Spirito Santo).
L’altare maggiore, risalente alla fine del 1700, risplende grazie a dettagli in lamine d’argento, oro zecchino, marmi, bronzi e diaspri di Sicilia.
Nell’ala destra del presbiterio varie allegorie rappresentano la “Giustizia Divina“ e la “Prudenza“.
Nell’ala sinistra potrai ammirare la “Vittoria sulle passioni” e l’allegoria della “Fede“. Quest’ultima è rappresentata con una donna che regge in mano un incensiere e dalla cui bocca esce una fiamma, simbolo dell’invincibilità dell’amore divino.
Il “Crocifisso” databile intorno al 1685 è circondato da angeli realizzati in stucco che probabilmente avevano ai piedi le figure del Calvario.
La cantoria
Rivolgendo lo sguardo in alto verso il portone d’ingresso della Chiesa di San Benedetto, appare in tutto il suo splendore la cantoria lignea a doppia grata.
Fu realizzata nel 1712 da maestranze provenienti dai cantieri navali che lasciarono la loro firma nella forma simile alla poppa di un galeone spagnolo.
La doppia tribuna corrisponde infatti a due ponti di servizio dai quali le monache potevano assistere alla messa. Il superiore era per le novizie, quello inferiore per le più anziane.
Sulla sommità della struttura spicca anche lo stemma abbaziale benedettino del “cappellone” pastorale.
Info utili per la visita del Monastero di San Benedetto
Il Monastero di San Benedetto si trova nel cuore di Catania, in Via Teatro Greco, 2.
E’ aperto in orario estivo (Aprile/Ottobre) dalle 10.00 alle 13.30 e
dalle 14.30 alle 18.30, in orario invernale (Novembre/Marzo) apre e chiude mezz’ora prima. La biglietteria chiude 30 minuti prima del Monastero.
Il costo del biglietto è di:
- € 6,00 intero,
- € 4,00 ridotto per studenti e ragazzi dai 14 ai 18 anni,
- € 3,00 per ragazzi dai 6 ai 14 anni non compiuti.
Ricorda che il Monastero di San Benedetto è un luogo di cultura ma anche di culto, perciò dovrai indossare un abbigliamento adatto e rispettare il silenzio.