Cristoforo Colombo, il grande esploratore che ha cambiato le sorti del mondo, ha un forte legame con la meravigliosa Siviglia. Ma che cosa li lega così tanto?
La città è così ricca di attrazioni che questo dettaglio passa spesso in secondo piano, ma se deciderai di organizzare un tour sulle tracce di Colombo, scoprirai luoghi e monumenti insoliti che renderanno il tuo viaggio ancora più speciale.
Cristoforo Colombo: dalla sua morte alla sepoltura definitiva a Siviglia
Cristoforo Colombo morì a Valladolid, nell’entroterra spagnolo, il 20 maggio 1506 e li trovò sepoltura; ma solo per 3 anni. Dal 1509 al 1538 circa, i suoi resti furono spostati all’interno della Certosa di Santa Maria de la Cueva, conosciuta anche come Monastero de la Cartuja, che approfondiremo fra poco, perché si trova proprio a Siviglia.
Successivamente il corpo fu spostato, via mare, nell’isola di Hispaniola, a Santo Domingo, proprio nel luogo che scoprì nel 1492. Ne parlò per la prima volta, nel 1561, Bartolomé de Las Casas.
Quando Santo Domingo venne invasa da Francis Drake, anche il sepolcro di Colombo fu saccheggiato e per alcuni anni rimasero incerte le sorti del suo corpo.
Il 22 luglio del 1795, quando i francesi subentrarono agli spagnoli nel dominio delle zone coloniali dell’isola da parte il corpo dell’esploratore fu trasportato a L’Avana e vi rimase fino al 1898, quando durante la Guerra Ispano-Americana, gli spagnoli persero definitivamente il controllo di Cuba.
Fu proprio in quel contesto storico che il corpo di Cristoforo Colombo fu traslato di nuovo a Siviglia, dove trovò la sepoltura definitiva nella Cattedrale di Santa Maria della Sede.

Ma i resti sepolti a Siviglia sono davvero quelli di Cristoforo Colombo?
La certezza che all’interno della Cattedrale ci fossero proprio i resti di Cristoforo Colombo è stata messa in dubbio per anni, ma adesso sembra aver trovato conferma definitiva.
E’ stato il dottor José Antonio Lorente, professore all’Università di Granada, a guidare un team di scienziati che hanno confrontato le ossa di uno dei fratelli di Colombo e quelli del figlio Ferdinando, ottenendo così la prova certa della sua collocazione.
Nonostante ciò, alcune reliquie di Colombo potrebbero ancora essere custodite a Santo Domingo, dove, durante gli scavi nella Cattedrale del 1877, fu ritrovata una scatola con la dicitura «Illustre e distinto uomo» accanto a delle ossa. Le reliquie si trovano attualmente nel Faro di Colón, ma la Repubblica Dominicana sembra non voler approvare un’indagine scientifica per verificarne la provenienza.
Tuttavia, l’ipotesi di più luoghi di sepoltura per i resti di Colombo trova conferma nel fatto che le ossa custodite a Siviglia sono incomplete e che non era insolito per personaggi storici di grande rilevanza essere sepolti in più di un luogo. Riusciranno a risolvere anche questo enigma?
Ma adesso che abbiamo analizzato brevemente il legame tra Colombo e Siviglia e le peripezie dei suoi resti dopo la morte, scopriamo insieme i luoghi dedicati al grande esploratore nella splendida città andalusa.
Tributi a Cristoforo Colombo a Siviglia
La Statua a Colombo nella Certosa di Santa Maria de las Cuevas

Il Monastero della Cartuja o Monastero di Santa Maria de las Cuevas, si trova sull’Isla de la Cartuja di Siviglia, e nel corso dei secoli ha cambiato più volte la sua destinazione d’uso. Oggi ospita il Museo delle Belle Arti dopo una profonda ristrutturazione avvenuta in occasione dell’Expo del 1992.
Cristoforo Colombo fu spesso ospite dei monaci certosini proprio in questo monastero, che per lui fu sempre il “porto sicuro”. Qui, strinse una profonda amicizia con Frate Gaspare Gorricio, frate di origine italiana, guida spirituale ed esecutore testamentario dei suoi figli, nonchè suo aiutante durante la preparazione delle spedizioni verso il Nuovo Mondo. Il frate lo aiutò inoltre a comporre il libro delle Profezie, grazie alla sua conoscenza dei testi sacri, e ricevette in dono numerosi cimeli da Colombo con il quale mantenne un intenso rapporto epistolare.

Nel 1502, Colombo scrisse a Papa Alessandro VI per informarlo delle sue scoperte e sottolineare l’importanza di inviare frati nel Nuovo Mondo per diffondere la religione cristiana. Desiderava portare con sé l’amico Gaspare e altri sei confratelli, ma la sua proposta fu rifiutata a causa dell’obbligo dei priori di riunirsi solo occasionalmente. Un vincolo difficile da mantenere oltre l’oceano.
Dopo 3 anni dalla sua morte, i suoi resti furono traslati dalla Chiesa di La Antigua a Valladolid, proprio in questo monastero, per volontà del figlio Diego. Furono collocati nella splendida Cappella di Santa Ana, realizzata in stile mudéjar, dove riposò insieme al fratello e al figlio per oltre trent’anni. Oggi, i resti del fratello Diego si trovano nel Museo della Fabbrica di Loza della Cartuja di Siviglia.
Per ricordare questo intenso legame tra Colombo e il monastero della Cartuja, nel 1887 vi fu eretta una statua in suo onore. L’iniziativa fu promossa dalla vedova del marchese Pickman, colui che nel 1838 acquistò l’intero monastero per trasformarlo in una fabbrica di ceramiche, María Josefa Pickman y Martínez de la Vega.
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Il Monumento a Colombo
Nel Paseo de Catalina de Ribera, nel quartiere di Santa Cruz, si trova un altro monumento dedicato a Colombo. Con i suoi 23 metri, si staglia imponente verso il cielo al centro di un viale che attraversa i giardini risalenti alla fine del XIX secolo e rinnovati nel 1921, anno in cui venne posto il monumento.
L’architettura fu realizzata da Juan Talavera y Heredia e la scultura da Lorenzo Coullaut Valera.
Il monumento a Colombo, si erge al centro di una fontana circolare, ed è formato da due colonne in pietra con al centro due prue di caravelle in bronzo che riportano i nomi di Isabel e Fernando. Alla base sono collocati due medaglioni di marmo, dove spicca il busto di Colombo in uno, e lo stemma dei monarchi cattolici nell’altro. Sulla sommità, si trova un leone appoggiato su un globo.
L’Uovo di Colombo

Nel Parco di San Jerónimo, nel cuore dell’omonimo quartiere nella zona nord di Siviglia, si trova il più curioso tra tutti i monumenti in onore di Colombo, che oltre ad esser alquanto particolare, è anche la scultura in bronzo più grande di tutta la Spagna.
Si tratta di “Nascita di un Uomo Nuovo“, meglio conosciuta come Uovo di Colombo, proprio per l’insolita forma che ricorda l’uovo dell’aneddoto legato al grande navigatore.
Un aneddoto che si è trasformato in una scultura di 32 metri che riproduce proprio Cristoforo Colombo, collocata all’interno di un uovo alto 45 metri, per un totale di 500 tonnellate di materiale.
L’uovo è formato dalle vele spiegate delle navi che furono utilizzate per le spedizioni. Colombo, al centro, spiega una mappa dell’oceano su cui sono installate la Nina, la Pinta e la Santa Maria.
La colossale statua fu realizzata dallo scultore russo-georgiano Zurab Tsereteli come dono da parte dl Consiglio comunale di Mosca alla città di Siviglia.
Arrivò via mare nella città di Santurtzi (nella Comunità Autonoma dei Paesi Baschi) e fu poi trasportata con 9 mezzi pesanti fino a Siviglia. Fu inaugurata nel 1995 nel parco di san Jerónimo, nato pochi anni prima dai vivai collocati in questa zona per rifornire di piante l’Expo del 1992. Ci sono voluti ben 9 mesi per assemblare tutti i pezzi.
Curiosità: hai mai sentito parlare dell’aneddoto dell’Uovo di Colombo?
L’aneddoto dell’Uovo di Colombo è in realtà falso, in quanto se ne ha testimonianza nei testi di Giorgio Vasari, in riferimento all’architetto fiorentino Filippo Brunelleschi che usò un particolare stratagemma per aggiudicarsi l’appalto di costruzione della cupola del Duomo di Santa Maria del Fiore a Firenze.
Tuttavia, secondo la tradizione, nel 1493, dopo il suo ritorno dalle presunte Indie, Cristoforo Colombo fu invitato a cena dal cardinale Mendoza. Durante l’evento, alcuni gentiluomini spagnoli cercarono di sminuire la sua impresa, affermando che scoprire la via occidentale per le Indie non fosse difficile. Indignato, Colombo sfidò i nobili a far stare un uovo dritto sul tavolo. Dopo diversi tentativi falliti, Colombo dimostrò la soluzione ammaccando leggermente l’estremità dell’uovo, che rimase in equilibrio.
Alle proteste dei commensali, Colombo rispose: «La differenza, signori miei, è che voi avreste potuto farlo, io invece l’ho fatto!».
La tomba di Cristoforo Colombo nella Cattedrale di Siviglia

La Tomba di Cristoforo Colombo è probabilmente il monumento a lui dedicato, più conosciuto e visitato di Siviglia.
Si tratta di una struttura di bronzo policromato realizzata dall’artista spagnolo Arturo Mélida.
Si trova proprio davanti all’ingresso della Cattedrale ed è sorretta da quattro personaggi che rappresentano i regni storici della Spagna: Castiglia, Aragona, Navarra e León, ricordandone il potere e l’autorità.
Alla base si trova un’iscrizione che riporta le seguenti parole:
«Cuando la isla de Cuba se emancipó de la Madre España, Sevilla obtuvo el depósito de los restos de Colón, y su ayuntamiento erigió este pedestal.»
«Quando l’isola di Cuba s’emancipò dalla Madre Spagna, Siviglia ottenne il deposito dei resti mortali di Colombo, e il comune erse questo piedistallo.»
INFO UTILI: Se vuoi ammirare la meravigliosa tomba di Colombo, non dimenticarti di prenotare in anticipo la tua visita alla Cattedrale. I biglietti sono spesso esauriti con settimane di anticipo. Se decidi di metterti in fila il giorno stesso, corri il rischio di non riuscire ad entrare o di dover affrontare un’attesa di oltre un’ora.
La Biblioteca Colombina di Siviglia
La Biblioteca Colombina, situata nell’estremità occidentale del Patio de los Naranjos della Cattedrale di Siviglia, è una delle istituzioni culturali più importanti della città. Fondata nel 1539 grazie ad un lascito di Fernando Colombo, figlio di Cristoforo, vanta una collezione eccezionale di incunaboli e libri rari, tra cui manoscritti autografi del famoso esploratore.
Fernando, noto studioso, utilizzò un sistema di classificazione innovativo per catalogare i circa 15.000 volumi della sua biblioteca personale, annotando dettagli come la data e il prezzo di acquisto. Inoltre, all’interno della Biblioteca Colombina, era prevista la presenza di un bibliotecario a tempo pieno, retribuito e ospitato in una delle stanze al suo interno.
Nonostante le controversie legali seguite alla morte di Fernando nel 1539, e la perdita di numerosi volumi, la Biblioteca Colombina è oggi ben conservata e accessibile a ricercatori e visitatori, mantenendo viva la memoria di un patrimonio culturale inestimabile.
💡 Ultima tappa dedicata al grande esploratore non poteva non esser uno dei viali principali di Siviglia.
P.º de Cristóbal Colón, percorre parallelamente il fiume Guadalquivir, da Plaza de Toro alla Torre del Oro. Ti ritroverai sicuramente a passeggiare da quelle parti durante il tuo soggiorno in città.
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