Valencia, con il suo clima mediterraneo e la sua ricca storia culturale, offre anche un’ampia varietà di giardini e parchi dove immergersi nella bellezza della natura.
Potresti essere tentato di trascurare i parchi e i giardini, pensando che le meraviglie urbane siano già sufficienti, ma non lasciarti ingannare! Questi spazi verdi offrono un’oasi di tranquillità e bellezza, perfetti per una pausa rigenerante dopo aver visitato il centro.
Giardini e parchi di Valencia
Giardini del Turia

I Giardini del Turia sono uno dei parchi naturali urbani più grandi della Spagna e si estendono per più di 9 km abbracciando il centro di Valencia da Nord Ovest a Sud est.
Questo splendido spazio è stato creato nell’antico letto del fiume Turia, deviato dopo la devastante alluvione del 14 ottobre 1957. Rimangono ben 18 ponti storici a testimoniare la funzione passata del fiume, tra cui i suggestivi ponti di San José (XVII secolo), Serranos (XVI secolo), Trinidad (XV secolo) e Puente del Real (XVI secolo). I ponti più moderni sono stati progettati invece da Santiago Calatrava, Norman Foster e Arturo Piera.
I giardini del Turia furono inaugurati nel 1986 con palme e aranci, fontane e pini, piante aromatiche e stagni, percorsi sportivi e roseti e piste per correre o per percorrerli in bicicletta, Segway o tandem.
Alle due estremità si trovano il Bioparco (a ovest) e la Città delle Arti e delle Scienze (a est). Al centro del parco, si trova un’imponente scultura di Gulliver, lunga 70 metri, ispirata al protagonista del romanzo di Jonathan Swift. Qui, tutti, grandi e piccini, si trasformano in “lillipuziani” e possono arrampicarsi, scivolare e passeggiare sul corpo del gigante.
Il Bioparco di Valencia
Il Bioparco di Valencia è un innovativo zoo immersivo che ricrea gli habitat naturali degli animali, permettendo ai visitatori di vivere un’esperienza unica. Con oltre 400 specie animali in un contesto naturale, il Bioparco promuove la conservazione e l’educazione ambientale. Avrai la sensazione di esser stato catapultato veramente in ben 4 zone del mondo: Madagascar, Savana Africana, Foresta Equatoriale e Zone Umide.
Il Parco di Cabecera
Il Bioparco è ospitato all’interno del Parco di Cabecera che funge da collegamento tra la parte naturale ed artificiale del fiume Turia, attraverso un lago naturale popolato dai cigni, da cui prende il nome.
Al suo interno si trova anche un auditorium all’aria aperta, un imbarcadero, punti ristoro, aree giochi per bambini, un museo dedicato al Turia e un punto panoramico di 15 metri.
I Giardini Reali di Valencia – Jardines de Viveros

I Giardini Reali, conosciuti anche come Jardines de Viveros, sono un angolo di bellezza storica nel cuore di Valencia. Originariamente un giardino reale, per la presenza già dal XI secolo di un palazzo utilizzato da vari re, oggi è un parco pubblico con ampi viali, fontane, sculture e piante esotiche.
Nel 1903 diventarono di proprietà comunale e furono trasformati in un vivaio di alberi, da cui prendono il nome vivero.
Sono molto affascinanti anche se al momento della mia visita (aprile 2025) era possibile visitarne solo una piccola parte a causa dei lavori.
I Giardini di Monforte



I Giardini di Monforte si trovano accanto ai Giardini Reali e sono un piccolo gioiello caratterizzato da un mix di design neoclassico, naturalista, paesaggistico e romantico. Qui, puoi perderti in una meravigliosa disposizione di aiuole fiorite, statue eleganti, fontane, vialetti ombreggiati e laghetti.
Originariamente, questi giardini erano l’orto del Barone de Llaurí, ma nel 1849 furono acquistati da Juan Bautista Romero, Marchese de San Juan, che li trasformò in un giardino incantevole. Quelli che si possono ammirare oggi sono molto simili agli originali, grazie a un restauro del 1942 che ha preservato l’aspetto storico del luogo, mantenendone intatto il significato e la bellezza.


I Giardini de la Glorieta e El Parterre
I Giardini della Glorieta condividono un’origine storica profonda e affascinante con i giardini “El Parterre” in Plaza de Alfonso el Magnánimo anche se purtroppo hanno subito un declino nel loro aspetto estetico, nella loro varietà botanica e nella loro estensione originaria.
La loro origine risale al 1812, quando il maresciallo francese Suchet prese possesso dei terreni tra l’antico Convento di Santo Domingo e l’edificio che ospitava la Dogana ,per piantarci le sue specie di alberi e piante preferite.


Quando Suchet si ritirò, il generale spagnolo Elio prese il suo posto nella gestione dei giardini, affidando all’architetto Manuel Serrano Insa il compito di riprogettare gli spazi. Furono introdotte nuove varietà botaniche e sculture realizzate dall’artista italiano Giacomo Antonio Ponzanelli, come il Tritone che ancora oggi abbellisce la fontana.
Al centro di El Parterre si trova invece la statua che omaggia re Jaimie I, all’interno della quale, secondo la leggenda, sembra esserci un prezioso tesoro di cui ti parlo meglio nell’articolo “Cosa vedere a Valencia”.
Giardini Ayora di Valencia
I Giardini Ayora si trovano a nord della Città delle Arti e delle Scienze, nelle vicinanze della fermata della metro Marítim. Qui potrai immergerti in una rigogliosa vegetazione, che comprende anche piante esotiche.
A fare da cornice a questo spettacolo naturale si erge un elegante palazzo in stile modernista, costruito nel 1900 per volere del mercante Don José Ayora. Nel corso degli anni, l’edificio ha subito diverse trasformazioni, adattandosi a molteplici destinazioni d’uso ma mantenendo intatto il suo fascino architettonico.
Il Giardino Botanico dell’Università di Valencia
Fondato nel 1567, il Giardino Botanico dell’Università di Valencia è considerato il più antico d’Europa. Inizialmente dedicato alle piante medicinali, il giardino ha evoluto la sua funzione nel corso dei secoli, adattandosi alle nuove conoscenze scientifiche.
Nel 1802, fu collocato definitivamente nella sua attuale posizione, vicino alle Torres de Quart, dove continua a servire come centro di studi botanici. Sotto la direzione di Félix Pizcueta, tra il 1829 e il 1863, il giardino conobbe un periodo di grande sviluppo, con l’acclimatazione di piante esotiche e l’espansione verso il Paseo de la Pechina.
Tra le strutture di rilievo, spicca la serra tropicale, costruita a metà del XIX secolo dall’architetto Sebastián Monleón, che vanta di esser il primo edificio in Spagna a utilizzare ferro e vetro. Questa serra, restaurata tra il 1989 e il 1991, offre condizioni ottimali per la coltivazione di piante tropicali.
Un’altra importante struttura è l’“umbráculo”, realizzato alla fine del XIX secolo da Arturo Mélida y Alinari, che crea un’ampia zona d’ombra, anch’essa restaurata nel 1987.
Oggi, il giardino non solo si dedica alla conservazione delle specie rare e minacciate della flora mediterranea, ma svolge anche un’intensa attività educativa e culturale, con laboratori e visite guidate.
Il Giardino delle Esperidi
Accanto al Giardino Botanico si trova anche il Giardino delle Esperidi, un angolo davvero grazioso ma purtroppo molto poco conosciuto.
Fu creato nel 2000 ispirandosi al leggendario “Jardin de las Hesperides” della mitologia greca, noto come il luogo dove le ninfe custodivano le mele d’oro. In questo caso il frutto prezioso è rappresentato dalle arance valenciane, circondate da una straordinaria varietà di agrumi, tra cui limoni, mandarini e pompelmi.
A darti il benvenuto troverai la scritta: “Attraverso le onde del mare profondo arrivarono alla bella isola degli Dei” e una serie di splendide sculture tra cui quelle che rievocano una delle fatiche di Ercole: sottrarre le mele alla custodia di un drago e di tre Esperidi.
Tra le opere bronzee dello scultore ungherese Miklos Pàlfy, spiccano tre statue: una rappresenta Venere, protettrice dei giardini, un’altra raffigura Eracle nella sua potente figura, mentre l’ultima simboleggia la metamorfosi di una ninfa in un albero. Dopo aver esplorato questo angolo di bellezza ti saluterà la frase “Le mele d’oro venivano conservate da un drago immortale che aveva cento teste.”
Il Parco Centrale
Il Parco Centrale si trova a sud del quartiere di Ruzafa e si estende per oltre oltre 100.000 metri quadrati. E’ stato progettato dal paesaggista americano Kathryn Gustafson che ha ideato di interrare i binari della ferrovia conservando però alcuni edifici ferroviari storici, che aggiungono un tocco di fascino nostalgico, richiamando l’atmosfera delle antiche stazioni ferroviarie.
L’ispirazione per il design del parco proviene dalla poesia di Ausiàs March, in particolare dal suo verso “Aigua plena de seny”, che celebra la luce, l’acqua e il verde: elementi che caratterizzano questo spazio, arricchito da 1000 alberi, 85.000 arbusti e 13.000 fioriere, viali, fontane, giochi d’acqua, aree per cani e per bambini e tanti angoli dove rilassarsi.
I Giardini di Parcent
I Giardini di Parcent sono un esempio di come la natura possa integrarsi perfettamente con l’architettura urbana.
Si trovano in Plaza Juan de Vilarrasa e sono stati creati per riqualificare lo spazio rimasto vuoto dopo la demolizione, nel 1960, del Palazzo da cui prendono il nome e del quale è rimasto solo l’entrata ed un arco in pietra.
Il palazzo di Parcent fu fatto costruire nel XIII secolo in stile neoclassico, dalla famiglia Cernesio, aristocratici di origine italiana, che lo fecero diventare uno dei più grandi della città. Nell’agosto del 1812 ospitò addirittura Giuseppe Bonaparte e altre importanti famiglie reali europee, ma negli anni successivi perse tutto il suo splendore e si decise per la demolizione.
La vera particolarità dei giardini risiede nelle quattro fontane circolari agli angoli, realizzate in marmo nel 1973. Accolgono una figura femminile su un piedistallo, accompagnata da un animale e rappresentano l’Europa con un cavallo, l’Africa con un maestoso leone, l’America con un caimano e l’Asia con un cammello.
Il Parco de l’Albufera
Infine, il Parco de l’Albufera, situato circa 15 chilometri a sud del centro di Valencia, è un’area naturale protetta famosa per la sua biodiversità, le risaie e i meravigliosi tramonti. Qui è possibile praticare birdwatching, fare gite in barca e degustare la tradizionale paella valenciana, immersi in un paesaggio incantevole. Sapevi che la paella è nata proprio qui?
> Info utili > Per la visita dell’Albufera calcola almeno una mezza giornata, ma una intera sarebbe l’ideale per godere appieno dell’incantevole scenario che offre. Soprattutto perché per raggiungerla con i mezzi impiegherai circa un’ora! Puoi utilizzare gli autobus urbani della EMT: la linea 24 ferma a al El Palmar e la linea 25 a El Perellonet. Il costo del biglietto è di soli 1,50€ a tratta, ma se hai la Valencia Tourist Card è gratuito.
ℹ️ In alternativa puoi optare per una visita guidata in italiano che comprende anche il trasporto in autobus, un giro in barca e un aperitivo. Ottima opzione se desideri goderti la visita senza pensieri.
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