Nel cuore di Ancona, il Parco del Cardeto è il più vasto parco urbano della città, che regala ai visitatori angoli per rilassarsi in mezzo alla natura ma anche per scoprire la storia della città.
Il parco sorge sul colle dei Cappuccini e del Cardeto e prende il nome dai cardi che un tempo crescevano rigogliosi attirando numerosi cardellini, golosi dei semi di questa pianta. Purtroppo ad oggi è molto raro incontrare entrambe le specie ma non mancano valide alternative per rendere la passeggiata nel parco molto piacevole.
Cosa vedere nel parco del Cardeto
Con i suoi 35 ettari di superficie il Parco del Cardeto ospita una ricca varietà di flora e fauna, luoghi di interesse storico e scorci paesaggistici meravigliosi.
Premessa importante sullo stato del Parco del Cardeto
Prima di scrivere questo articolo ho aspettato di poter dare al Parco del Cardeto una seconda possibilità, perché durante la mia prima visita, circa un anno fa, riversava in uno stato di abbandono totale. Questa volta devo ammettere che non ho trovato ammassi di rifiuti in giro, ma ancora c’è un bel po’ di lavoro da fare.
La vegetazione incolta in alcuni punti fa parte della filosofia di mantenimento del parco, perciò non preoccupatevene. I sentieri di terra battuta in alcuni punti però sono sconnessi e se bagnati, molto scivolosi. Consiglio quindi di munirsi di scarpe adatte.
La cartellonistica e le indicazioni dei sentieri sono presenti solo in alcuni punti per questo consiglio di fotografare la mappa all’ingresso per orientarsi al meglio. Spesso è difficile anche capire che cosa incontriamo lungo il percorso, purtroppo.

Alcuni luoghi di interesse storico, che i vari siti web riferiscono esser visitabili su prenotazione e non, sono chiusi e senza alcuna traccia di informazioni in merito alle possibili visite.
Detto ciò, se non si hanno troppe aspettative sulla gestione da parte dell’uomo, qui gli spettacoli e gli scorci naturali e i resti del passato forniscono splendide sorprese da scoprire lontano dal caos cittadino.
Flora e fauna

Ginestre, alaterni, caprifogli, biancospini, cipressi, ornielli, sono specie molto diffuse ovunque. In primavera è meraviglioso assistere alla fioritura di tante varietà di orchidee spontanee, soprattutto nel cimitero degli Ebrei.
Sulle mura antiche esposte a sud, invece è piacevole ammirare le vistose fioriture delle violacciocche, dei capperi e delle bocche di leone.
Anche gli alberi di Giuda, con la loro forma aggraziata e i fiori rosa scuro acceso sono un piacere per gli occhi.
Nelle vicinanze della Polveriera l’imponente pianta di fico è stata purtroppo danneggiata dopo i restauri, ma vicino al Campo degli Inglesi un maestoso ulivo veglia sul parco e sulle lapidi da secoli ormai.
La fauna è composta da mammiferi tipici della zona collinare marchigiana e da volatili come gabbiani, cormorani e anche falchi pellegrini.
Luoghi di interesse storico al Parco del Cardeto
Sorprendentemente il parco è anche ricco di luoghi di interesse storico:
Caserma Villarey
All’ingresso del parco in Piazzale Martelli, l’ex caserma Villarey ospita oggi la facoltà di Economia dell’Università Politecnica delle Marche. E’ un palazzo militare ottocentesco progettato da Giuseppe Morando e costruito tra il 1865 e il 1867 per ospitare oltre 1200 soldati.
Il vecchio Faro
Sulla cima del colle dei Cappuccini, il vecchio faro fu fatto costruire nel 1860 da Papa Pio IX. I due conflitti mondiali, i terremoti e gli sfaldamenti del terreno lo hanno gravemente danneggiato e nel 1965 è stato affiancato da un nuovo faro, costruito a pochi metri di distanza.

La vista sul mare che si ha da questo punto panoramico è splendida. Il tramonto è il momento più romantico e gettonato per visitarlo.
Campo degli Ebrei

Uno dei più grandi cimiteri ebraici d’Europa, dove sono ancora conservate 178 lapidi con iscrizioni in ebraico, datate dal XV al XIX secolo. Il prato su cui si trovano è inclinato come da tradizione verso Gerusalemme e a picco sul mare.
Nel corso dei secoli alcuni cippi sono precipitati dal dirupo, ma durante l’ultimo restauro sono stati risistemati nella parte più bassa del cimitero.
Si distingue per la grande varietà di erbe spontanee che ad ogni stagione rendono il luogo ancora più suggestivo. In primavera spuntano i narcisi e le orchidee purpuree, in autunno i colchici autunnali e poi ancora l’anemone, la sulla e la pratolina.
Sembra essere perennemente chiuso. Non si trova nessuna traccia degli orari di apertura al cancello sempre sigillato con lucchetto. Sono riportati solo i giorni dell’anno in cui è chiuso. Ma il giorno della mia visita non era tra quelli.
Bastione di San Paolo

Detto anche Bastione al Cassero è opera realizzata da Antonio da Sangallo il giovane, nel ‘500. E’ interessante per la vasta rete di gallerie e cunicoli sotterranei dove si riconoscono casematte, corridoi d’ascolto, sfiatatoi, feritoie. Furono usate come deposito per le munizioni e magazzini nel periodo dell’Unità d’Italia e come rifugio antiaereo durante il secondo conflitto mondiale.
E’ visitabile solo su prenotazione: nel cartello di fronte al cancello sono riportati gli orari delle visite guidate e il punto d’incontro ma nessun riferimento su chi poter contattare per la conferma.
Cimitero degli Inglesi
All’interno del Bastione di San Paolo sono ancora visibili alcune lapidi riservate ai protestanti all’ombra dell’enorme ulivo citato in precedenza. Siamo sul colle dei Cappuccini, con una vista sul centro della città e sul paesaggio collinare a sud.
Nacque in seguito alle nuove norme igieniche sulle sepolture introdotte in Italia nel periodo napoleonico.
Ci sono testimonianze anche di un campo dei Greci”, per la popolazione di religione ortodossa, a testimoniare un grande cosmopolitismo dell’Ancona del 1800.
E’ visitabile anch’esso solo su prenotazione, ma online tutto tace.
Polveriera Castelfidardo

Progettata come struttura di supporto alla caserma Villarey, la polveriera era caduta in rovina e oggi solo una piccola parte è stata ricostruita e adibita a spazio teatrale/poifunzionale.
Forte Cardeto
Il forte fu costruito dai francesi nel 1799 dopo che conquistarono la città allo Stato della Chiesa. Era circondato da un lungo fossato, armato con 8 cannoni e sfruttava la polveriera “Castelfidardo” nelle vicinanze.
Forte dei Cappuccini
Anche la sommità del colle dei Cappuccini diventò una fortezza di retroguardia al Cardeto, sfruttando la cinta muraria cittadina del Cinquecento.
Manufatto militare
Era un piccolo deposito in cui gli artificieri preparavano le polveri, oggi adibito a centro di accoglienza e informazioni.
Info utili per la visita del Parco del Cardeto

Il parco è aperto indicativamente con i seguenti orari:
Ottobre – Marzo dalle 8.00 alle 17.30
Aprile – Settembre dalle 8.30 alle 20.30
L’accesso è consentito ai cani, nel rispetto dell’ambiente e degli altri visitatori.
Il parco è molto esteso, percorrerlo tutto può portar via anche qualche ora, soprattutto se vi fate rapire dai vari scorci panoramici o decidete di fermarvi in totale relax nei prati o in qualche panchina.
Si può attraversare a piedi senza troppa difficoltà, ma ci sono alcuni tratti sali e scendi piuttosto sconnessi, qualche scalino e alcuni sentieri non adatti a passeggini o a persone con problemi di deambulazione. Consiglio di indossare sempre scarpe chiuse con buona aderenza al suolo.
Evitate la visita dopo il tramonto, perché alcuni angoli del parco sono davvero isolati.
I servizi igienici si trovano solo vicino al Faro Ottocentesco.
Per le visite su prenotazione ai vari ambienti storici, purtroppo le informazioni online sono alquanto scarse.
Gli accessi al Parco sono 5:
- Via Panoramica
- Via Cardeto
- Piazzale Martelli (di fronte alla Facoltà di Economia)
- Via del Faro
- Via Birarelli (vicino all’Anfiteatro romano)
Dove parcheggiare per raggiungere il Parco del Cardeto
Se arrivate in auto troverete parcheggi lungo la strada ovunque nelle vicinanze ma sono tutti a pagamento e molto spesso occupati.
Per la visita di tutta la città consiglio di parcheggiare in qualche garage coperto senza vincoli di orario e poi spostarsi a piedi.
Il Parcheggio Cialdini (vicino allo splendido quartiere dei murales di Capodimonte) è uno dei più economici, anche se tra i più lontani dal parco.
In alternativa di fronte al Duomo di San Ciriaco (tappa da non perdere ad Ancona) i parcheggi sono gratuiti ma sempre molto limitati. Nelle ore dei pasti quando il Duomo è chiuso è però più semplice trovare qualche spazio libero e da lì proseguire verso l’anfiteatro romano e in pochi minuti arrivare all’ingresso del parco di via Briarelli.
Gli scorci panoramici sono stupendi in quella zona.

In autobus la fermata più comoda è quella di Piazza Roma o Piazza Cavour.
Che ne dite, vale la pena una bella passeggiate nel Parco del Cardeto, nonostante qualche mancanza nella sua gestione?