Pennabilli, un incantevole borgo dell’Emilia Romagna, è un luogo magico in cui l’incontro tra Oriente e Occidente crea una sinfonia di bellezza e mistica spiritualità.
Questa fusione unica di culture e tradizioni, arricchita anche dai Luoghi dell’anima di Tonino Guerra, affascina visitatori da tutto il mondo.
In questo articolo, ti condurrò alla scoperta delle 5 tappe che ripercorrono i “luoghi di Fra’ Orazio e il Tibet” a Pennabilli.
Il Tibet a Pennabilli: le 5 tappe mistiche
Il Gelso del Dalai Lama

Nell’Orto dei frutti dimenticati, un grande gelso veglia sulle opere d’arte circostanti dal 15 giugno 1994, giorno in cui fu piantato dal XIV Dalai Lama del Tibet.
Simboleggia pazienza, intelligenza e passione ed è pronto ad avvolgerti in un mistico abbraccio tra le sue alte fronde.
Dipinto su pietra in Piazza Vittorio Emanuele II
Nel loggiato del Palazzo della Ragione, in piazza Vittorio Emanuele II, si trova un dipinto su pietra del pittore tibetano Tashi Lama. Ricorda l’emozione del Dalai Lama in visita a Pennabilli ed è arricchito da un . Un testo poetico di Tonino Guerra arricchisce l’opera.
La casa natale di Orazio Olivieri della Penna

Nella casa dove nacque padre Orazio Olivieri della Penna, una lapide ricorda la visita del Dalai Lama Tenzin Gyatso il 15 giugno 1994.
Il Chorten a Pennabilli: ORAZIOni per il Tibet

Salendo sul Roccione, poco prima di raggiungere la campana di Lhasa, in un angolo nascosto tra le mura e la vegetazione si trova il Chorten.
Si tratta di un luogo creato in ricordo del Tibet e dei Tibetani che dal 1703 al 1745 accolsero in pace e amicizia i missionari Cappuccini marchigiani ed ospitarono per 9 mesi fra’ Orazio da Pennabilli nel monastero di Sera in Tibet, avvicinandolo alla mentalità e alla religione tibetana.
Il suo significato simbolico è estremamente profondo: è un fervido augurio affinché il Tibet e il popolo tibetano possano ottenere il riconoscimento del loro diritto all’autodeterminazione e possano ritrovare serenità, libertà e prosperità.
La campana di Lhasa

Sulla sommità del Roccione di Pennabilli, un meraviglioso punto panoramico da cui si possono ammirare le sconfinate campagne e le alture circostanti, si trova uno dei luoghi più mistici del borgo.
Nel silenzio più assoluto, interrotto solo saltuariamente dal frusciare di una leggera brezza, è stata installata la Campana di Lhasa per ricordare il grande missionario cappuccino fra’ Orazio.
Fu inaugurata sabato 30 luglio 2005 dal Dalai Lama durante la sua seconda visita a Pennabilli ed è la copia esatta della campana che si trovava nel convento dei frati cappuccini di Lhasa, in Tibet, durante la visita di fra’ Orazio.
L’originale è custodita in un magazzino del Jokhang, il più importante tempio buddista di Lhasa. Questo antico tempio, fulcro spirituale del Tibet, ospita l’unica testimonianza rimasta nel paese dell’influenza della missione cristiana nel XVIII secolo.
Nel maestoso monumento, accanto alla campana, sono stati installati anche tre “mani korlo” o mulini di preghiera tibetani, che portano inciso il mantra buddista Om mani padme hum.
Questi mulini sacri si ergono intorno a tutti i templi tibetani e vengono fatti ruotare per rivolgere le preghiere al cielo. Simboleggiano l’unione tra le diverse religioni per la pace e l’armonia tra gli esseri umani.
“Om mani padme hum” è uno dei mantra più importanti nella tradizione buddista tibetana. E’ composto da sei sillabe sacre e profonde che eliminano le sofferenze dei 6 reami e rappresentano la guarigione da:
- OM, dalle malattie fisiche,
- Ma, dalle emozioni che disorientano, ad esempio la paura,
- NI, elimina l’orgoglio,
- PAD elimina l’odio,
- ME, l’attaccamento,
- HUM, si ricollega al cuore ed elimina l’ignoranza.
Attraverso il percorso “i luoghi di fra Orazio e il Tibet” potrai avvicinarti ad una cultura lontana e soprattutto compiere un rilassante viaggio introspettivo nella mistica atmosfera di Pennabilli.