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Pennabilli: cosa vedere nel borgo che risveglia l’anima

Tra le dolci colline dell’Emilia-Romagna, c’è un paese incantevole che sembra essere uscito direttamente da una fiaba: Pennabilli. Questo affascinante borgo medievale è un vero e proprio gioiello nascosto, che ancora non è stato preso d’assalto dal turismo di massa ma che merita senza dubbio una visita.

Situato in provincia di Rimini, Pennabilli offre un’atmosfera straordinaria, dove il passato e il presente si fondono in un mix affascinante. Le strette stradine acciottolate, le antiche mura e i palazzi storici raccontano storie di secoli passati, mentre la vivace vita culturale e artistica del paese testimonia la sua vitalità e la sua apertura verso il futuro.

Pennabilli è famosa per essere stata la patria del celebre artista Tonino Guerra, poeta, sceneggiatore e scrittore che ha lasciato un’impronta indelebile. Il suo talento ha contribuito a trasformare il paese in un centro culturale di rilievo attirando artisti, creativi e sognatori da tutto il mondo.

Ma Pennabilli non è solo arte e cultura: la sua posizione privilegiata tra le verdi colline offre anche una splendida vista panoramica sulla Valle del Marecchia ed un piccolo, incredibile angolo di Tibet.

Gli amanti della natura troveranno qui un’oasi di pace e tranquillità, con una varietà di sentieri escursionistici che si snodano attraverso boschi secolari, prati fioriti e ruscelli cristallini.

Pronto ad affrontare un viaggio affascinante tra le mille sorprese di Pennabilli?

Cosa vedere a Pennabilli

Il museo diffuso e i luoghi dell’anima di Tonino Guerra

Tributo a Tonino Guerra Pennabilli

Una delle peculiarità di Pennabilli è il suo “Museo Diffuso”: un concetto innovativo, ideato dal celebre poeta, scrittore e sceneggiatore nato a Santarcangelo di Romagna, Tonino Guerra, che ha trasformato l’intero paese e i comuni circostanti in un percorso ricco di messaggi e significati che invitano alla meditazione e alla riflessione.

L’itinerario del Museo Diffuso di Pennabilli solletica l’anima del turista, offrendo un’esperienza unica di contemplazione e introspezione. Lungo il percorso, si incontrano i luoghi suggestivi che lo hanno ispirato nel corso degli anni.

Si possono visitare giardini segreti dove la natura si fonde con l’arte, o sostare in piazze tranquille dove l’atmosfera incanta e stimola la mente.

Il percorso prevede 7 musei all’aperto e “le parole sui muri” che ricordano i personaggi meno conosciuti che hanno avuto a che fare con la storia del paese:

  • L’orto dei frutti dimenticati,
  • Il rifugio delle Madonne abbandonate,
  • La strada delle Meridiane,
  • L’Angelo coi baffi,
  • Il Santuario dei pensieri,
  • Il giardino pietrificato,
  • La Madonna del rettangolo di neve.
Installazioni all'interno dell'orto dei frutti dimenticati di Tonino Guerra

Casa dei Mandorli di Tonino Guerra

Per onorare la figura di Tonino Guerra, anche la Casa dei Mandorli, dove ha vissuto gli ultimi 23 anni della sua vita e dove sono custodite le sue ceneri, è diventata un luogo della memoria.

Si trova in via Tonino Guerra 1 ed è la sede di esposizioni artistiche, installazioni e opere che prendono spunto dal lavoro del famoso artista.

Un angolo di Tibet a Pennabilli

Campana di Lhasa Pennabilli e il Tibet

Tra le sorprese inaspettate che riserva Pennabilli non puoi perderti le campane tibetane e uno stupa: simboli tibetani che si inseriscono perfettamente nell’atmosfera di silenzio e misticità del luogo, creando un’atmosfera che favorisce la meditazione e richiama alla mente le terre remote del Tibet.

Ma qual è il significato di questi simboli tibetani qui a Pennabilli? Tutto ha origine da Frà Orazio, un missionario cappuccino originario di Pennabilli che nel 1700 portò il suo messaggio in Tibet, aprendo così un ponte tra il paese e il mondo occidentale. I monaci tibetani chiamarono il frate “lama dalla mente bianca”, un termine che evocava purezza e saggezza interiore.

Chorten Pennabilli

Da quel momento, nacque un legame profondo tra Pennabilli e il Tibet, culminato il 15 giugno 1994, quando il Dalai Lama Tenzin Gyatso visitò il borgo in occasione del 250° anniversario della morte di Frà Orazio. Questa visita fu un omaggio alla casa natale del frate e consolidò ulteriormente il gemellaggio tra Pennabilli e il Tibet, rafforzato ancora nel 2005 con una nuova visita.

Sono 5 le tappe dei luoghi di fra Orazio e il Tibet e ti consiglio di visitarle tutte per un viaggio ancor più introspettivo nell’atmosfera mistica del borgo.

I luoghi della Gioconda a Pennabilli

i luoghi della Gioconda nel Montefeltro

Sul Roccione di Pennabilli, proprio dalla parte opposta di dove è posizionata la Campana di Lhasa, tra le fronde degli alberi si apre uno scorcio meraviglioso sul paesaggio circostante. Ed è proprio quello scenario che sembra esser stato ritratto sullo sfondo della Gioconda di Leonardo da Vinci.

Un pannello aiuta ad identificare la posizione dei vari elementi naturali… ma saranno veramente quelli?

Sono molti i paesi che rivendicano di avere lo sfondo originale; la Valmarecchia è una valida candidata ma sono ancora troppe le ipotesi plausibili. Tu cosa ne pensi?

Mateureka

Mateureka cosa vedere a Pennabilli

Mateureka è un affascinante museo che incarna la fusione tra la matematica e la creatività. Questa straordinaria iniziativa, nata con l’obiettivo di avvicinare il grande pubblico alla bellezza e all’applicazione pratica della matematica, offre un’esperienza unica ed educativa per tutti coloro che si avventurano nel suo mondo.

Situato nei 4 piani dell’antico palazzo comunale di Pennabilli, Mateureka rompe gli stereotipi sulla matematica, presentandola come un’arte accessibile e affascinante. Sarai accolto da esposizioni moderne coinvolgenti e stimolanti e da una vasta collezione di oggetti e reperti archeologici che narrano la storia del calcolo fin dalle origini 4500 anni fa.

E’ accessibile solo in determinati giorni dell’anno per questo consiglio di reperire informazioni in anticipo al  338 2406649.
La visita guidata a Mateureka è sempre possibile, su prenotazione, per gruppi di almeno 7 persone.
Per i singoli visitatori sono previste visite guidate, anche senza prenotazione (pur essendo gradita), la domenica alle ore 15.30.
Il costo d’ingresso è di € 8,00.

Il Museo del Montefeltro “A. Bergamaschi”

Museo del Montefeltro Pennabilli

Il Museo del Montefeltro trasforma il visitatore in un pellegrino alla ricerca continua di qualcuno o qualcosa di speciale. Un percorso accattivante che spinge a voler attraversare ogni stanza per avere sempre più risposte, che alla fine possono esser trovate solo dentro di noi.

Oggetti liturgici, paramenti sacri, mobili antichi o d’epoca, cimeli che portano i segni di un uso privato o pubblico, reliquiari ed ex voto salvati dall’oblio, sono stati immagazzinati nel museo dando vita ad un modello espositivo basato sull’accumulo che gli restituisce un senso e regala l’emozione di una scoperta del tutto personale.

Il Museo del Montefeltro si trova in Piazza Sant’Agostino all’interno di Palazzo Bocchi. E’ aperto:
Giovedì e Sabato: 9.30 – 12.30,
da Venerdì a Domenica 15.00 – 18.30
Il costo del biglietto è di: 5€ intero,  3€ ridotto.
Per informazioni o per prenotazioni al di fuori degli orari di apertura chiamare 0541 913750 / 0541 913791

Chiesa di Sant’Agostino nel Santuario della Madonna delle Grazie di Pennabilli

Dipinto della Vergine in trono con il Bambino nel Santuario della Madonna delle Grazie di Pennabilli

Conosciuto anche come Chiesa di Sant’Agostino, il Santuario della Madonna delle Grazie di Pennabilli si trova accanto al Museo del Montefeltro e custodisce una preziosa immagine della Vergine in trono con il Bambino.

Questa sacra rappresentazione è stata protagonista di un evento miracoloso venerdì 20 marzo 1489 quando si dice che abbia versato vere lacrime. Il 23 febbraio 1517 e il 23 febbraio 1522 è inoltre apparsa in cielo, salvando Pennabilli dall’attacco dei Toscani.

Questi avvenimenti straordinari hanno reso il Santuario un luogo di venerazione e devozione, dove i fedeli si rivolgono alla Madonna delle Grazie per ottenere intercessione e protezione.

Ogni anno gli abitanti di Pennabilli la celebrano durante il “Venerdì Bello”, il terzo venerdì di marzo.

Il vicolo delle Madonne

Vicolo delle Madonne Pennabilli

Proprio di fronte al Museo del Montefeltro potrai ammirare una speciale raccolta di Madonne esposte lungo le mura del Vicolo delle Madonne.

Così come nell’Orto dei Frutti dimenticati, anche qui prosegue la missione, nata dall’idea di Tonino Guerra, di salvare le immagini sacre dall’abbandono alle quali erano destinate nelle cappelle votive delle campagne circostanti.

Il Duomo di Pennabilli

Duomo di Pennabilli Cattedrale di San Leone

In Piazza Garibaldi, cuore pulsante di Pennabilli, tra i tanti edifici storici che vi si affacciano, spicca la facciata rossa in cotto imolese del Duomo o Cattedrale di San Leone.

Fu costruita tra la seconda metà del XVI e gli inizi del XVII secolo, per volere del Vescovo Sormani.

La sua consacrazione avvenne nel 1588 e segnò il trasferimento della sede vescovile da San Leo a Pennabilli.

Tra il 1910 e i successivi 30 anni, ha subito un massiccio restauro che ha portato al rinnovamento della pavimentazione, della sacrestia, dell’accesso all’altare, del coro, delle cappelle laterali, della facciata del campanile e della porta principale.

All’interno la sobrietà della facciata lascia spazio ad imponenti soffitti e colonnati stuccati in oro e ad alcune opere d’arte con attribuzione incerta.

Cosa vedere a Pennabilli: il castello dei Billi

Castello dei Billi Pennabilli

Per completare il percorso introspettivo che offre Pennabilli, ti consiglio di affrontare una piccola prova fisica che ti condurrà all’ennesimo luogo mistico del paese.

Nel colle di fronte a quello in cui sorge il borgo sono ancora presenti le rovine dell’antico castello malatestiano dei Billi.

Le tracce della storia passata sono state completamente cancellate ma il panorama ed il silenzio assoluto allieteranno senza dubbio la tua visita.

Per raggiungere la cima è necessario passare dall’ingresso del Monastero delle Agostiniane di Sant’Antonio da Padova e proseguire a piedi fino all’inizio di alcuni brevi sentieri che si arrampicano sul pendio erboso.

monastero delle Agostiniane di Pennabilli

Proseguendo verso destra il percorso si interrompe ai piedi della rupe su cui svetta la grande croce, dove è posizionata una panchina che invita a sedersi e ammirare l’intero borgo di Pennabilli dall’alto.

Una vista mozzafiato.

Croce del castello dei Billi
Vista panoramica di Pennabilli

Proseguendo invece a sinistra, un sentiero battuto conduce proprio sulla sommità del colle, di fronte ai ruderi e alla croce. Da lassù la vista a 360 gradi è ancor più spettacolare e percepirai un’immensa sensazione di pace e stupore.

ATTENZIONE: Il sentiero di sinistra è percorribile in meno di 10 minuti, è sconnesso in alcuni punti (vedi foto sopra) ma piuttosto semplice. Tuttavia consiglio scarpe adatte (o da trekking o almeno non con suola liscia o sandali) e di evitare un carico troppo pesante sulle spalle o passeggini.

Fai molta attenzione a non imboccare invece il sentiero centrale che si snoda in salita tra l’erba in quanto è il più ripido, scivoloso e pericoloso.

Purtroppo i sentieri più sicuri non sono ben segnalati ed io ho scelto per primo proprio quest’ultimo rendendomi conto solo a metà che probabilmente era stato creato da qualche “avventuriero” in cerca di una scorciatoia adrenalinica.

Tornare indietro è molto complicato, rischi di doverlo fare con il sedere e con il vuoto sotto di te. Svolta a sinistra e sarà tutto più semplice!

Eventi a Pennabilli

C’è un ultimo motivo per il quale Pennabilli è tanto affascinante. Ogni anno, nei primi giorni di giugno ospita il Festival Internazionale di Arti Performative “Artisti in Piazza”.

I vicoli del borgo si trasformano in un palcoscenico vivace e colorato a cielo aperto.

Le piazze e le strade di Pennabilli si animano con opere d’arte eccezionali in diverse forme e dimensioni.

Le mura delle case si trasformano in tele gigantesche, mentre le piazze diventano teatri all’aperto, pronti ad accogliere spettacoli di danza, teatro e musica. L’aria stessa vibra di creatività, mentre pittori, scultori, artigiani e artisti di strada incantano i visitatori con un tripudio di forme, colori e musiche.

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