Cosa vedere a Mantova? Questa affascinante città lombarda è un vero e proprio scrigno di tesori artistici e storici, incastonata tra dolci colline e specchi d’acqua.
Famosa per i suoi palazzi rinascimentali e i canali che la circondano, Mantova è una meta ideale per gli amanti dell’arte, della storia e della buona cucina.
Governata per oltre 4 secoli dai Gonzaga, la città conserva ancora il patrimonio culturale straordinario che la nobile famiglia ha lasciato e che gli è valso i titoli di patrimonio dell’umanità dell’UNESCO e, nel 2016, di Capitale della cultura italiana.
Cosa vedere a Mantova
1. Piazza Sordello
2. Il Duomo di Mantova
3. Palazzo Ducale di Mantova
4. Il Castello di San Giorgio e la Camera degli Sposi
5. Piazza delle Erbe
5.1 La Torre dell’Orologio e il Palazzo della Ragione
5.2 La Rotonda di San Lorenzo
5.3 La Casa del Mercante
5.4 Il Palazzo del Podestà
6. La Basilica di Sant’Andrea custode del Preziosissimo Sangue
7. La Loggia delle pescherie Giulio Romano
8. Palazzo Te
9. Il Teatro Scientifico di Bibiena a Mantova
10. Il Museo di Palazzo D’Arco
1. Piazza Sordello e i palazzi storici
Iniziamo la lunga lista della cose da vedere a Mantova da Piazza Sordello, la piazza più grande del centro storico di Mantova. E’ dedicata al poeta mantovano del XIII secolo Sordello da Goito, ma in principio si chiamava Piazza San Pietro.
E’ un’enorme piazza acciottolata a forma rettangolare, incorniciata tra i più importanti palazzi storici di Mantova:
- il Duomo di San Pietro,
- il Palazzo Vescovile,
- la Torre della Gabbia e il Palazzo Acerbi (privato),
- il Palazzo del Capitano e della Magna Domus, primo nucleo del Palazzo Ducale,
- il Palazzo Bonacolsi (ora Castiglioni),
- Palazzo degli Uberti costeggiato da vicolo Bonacolsi.
Curiosità: alle spalle del Duomo, in un angolo di Piazza Sordello, si trova una graziosa casa del 1400 che nasconde una splendida loggia interna e un giardino, dove si erge la statua in bronzo del Rigoletto. La Casa del Rigoletto ha fatto da sfondo, nel 1851, all’opera Rigoletto di Giuseppe Verdi e oggi ospita l’Ufficio del Turismo, tappa che consiglio di fare, sia per la particolarità della location, sia per reperire informazioni utili sulle cose da fare a Mantova.
2. Il Duomo di Mantova
Tra i palazzi che si affacciano su Piazza Sordello, merita una menzione il Duomo di Mantova, o Cattedrale di San Pietro, la chiesa più importante della città, ma non così affascinante quanto la Basilica di Sant’Andrea.
Se ne hanno tracce già nel periodo paleocristiano, verso la fine del IX secolo, ma nel corso dei secoli è stata più volte distrutta da incendi ed ha subito numerosi restauri visibili nel mix di stili che oggi sfoggia armoniosamente. La torre campanaria è in stile romanico, la facciata è tardo-barocca mentre la fiancata destra in cotto rosso, è gotica.
L’interno della cattedrale è a croce latina, con cinque navate divise da quattro file di colonne corinzie.
3. Palazzo Ducale di Mantova
L’immenso Palazzo Ducale, residenza principale della famiglia Gonzaga per oltre 4 secoli, è il risultato della fusione di numerosi edifici collocati tra il Lago Inferiore e Piazza Sordello e comprende più di 500 stanze.
Il nucleo originario era formato dal Palazzo del Capitano e dalla Magna Domus, poi inglobati nella Corte Vecchia quando i Gonzaga iniziarono i lavori di espansione.
Si è ingrandito sempre più con cortili, giardini e stanze affrescate da artisti illustri come il Pisanello, Giulio Romano e il Mantegna.
4. Il Castello di San Giorgio e la Camera degli Sposi
Il Castello di San Giorgio, situato accanto al Palazzo Ducale è uno dei monumenti più significativi di Mantova. Inconfondibile per la sua forma quadrata con le 4 torri agli angoli, fu fatto costruire dal capitano del popolo Francesco I Gonzaga nel 1395.
In origine aveva una funzione difensiva, testimoniata dal fossato attraversabile solo tramite tre ponti levatoi. Successivamente, Ludovico II lo trasformò nella residenza della famiglia Gonzaga e lo fece abbellire con meravigliosi affreschi.
E sono proprio questi affreschi ad esser diventati uno dei simboli della città: un tripudio di storie di amore a potere che si posizionano sicuramente sul podio delle cose più affascinanti da vedere a Mantova.
La Camera degli Sposi di Andrea Mantegna
All’interno della Camera degli Sposi (o Camera Picta) si nasconde uno dei capolavori più famosi di Andrea Mantegna.
L’artista impiegò ben 9 anni (dal 1465 al 1474) per realizzare quell’incredibile ritratto della famiglia Gonzaga.
Nella parete “della corte”, il Mantegna ha rappresentato Ludovico II e i familiari più stretti.
In queste scene Ludovico, rivolto verso un probabile segretario, riceve una lettera che lo informa della grave malattia di Francesco Sforza. Intorno a lui i figli Gianfrancesco, Rodolfo, Caterina e la piccola Paola che porge una mela alla madre Barbara di Bradenburgo. Gli altri personaggi sono incerti ma si possono identificare anche il cane Rubino e la nana di corte Lucia.
Nella parete ovest (detta “dell’incontro”) viene celebrata la linea dinastica dei Gonzaga. Ludovico II Gonzaga si trova al cospetto del figlio Francesco, circondato da Federico I Gonzaga con i figli Francesco e Sigismondo.
Sullo sfondo, Mantegna rappresenta Roma, includendo monumenti emblematici come il Colosseo, Castel Sant’Angelo, la piramide di Cestio, il teatro di Marcello e il ponte Nomentano, insieme ad altre opere inventate.
Meravigliosa è anche la volta con l’oculo centrale che crea un’illusione ottica e racchiude le rappresentazioni degli otto Cesari. Intorno, le dodici lunette esterne di ispirazione mitologica fungono da preziosa cornice ai ritratti.
Sai che Mantegna ha lasciato ben 3 firme nella Camera degli Sposi?
- nella targa sorretta da putti alati sopra la porta,
- sul pilastro accanto, dove l’artista raffigura il proprio volto al centro di un motivo floreale,
- nelle nuvole a sinistra nella volta.
5. Piazza delle Erbe
Da Piazza Sordello, prosegui lungo Via Broletto per raggiungere Piazza delle Erbe, la “piazza salotto” di Mantova, circondata da palazzi signorili e locali storici.
Prende il nome dalla funzione principale che ha ormai da secoli: la sede del mercato di frutta e verdura, che la anima già dalle prime ore del mattino.
Ma la vitalità della piazza si manifesta anche grazie ai numerosi bar e locali situati sotto i portici che la trasformano nella location perfetta per un aperitivo o per gustare qualche golosità tipica.
La vista del Palazzo della Ragione, della Torre dell’Orologio, del Palazzo del Podestà, della Rotonda di San Lorenzo e della Casa del Mercante rendono la sosta ancora più piacevole.
5.1 La Torre dell’Orologio e il Palazzo della Ragione
Affacciato su Piazza delle Erbe, si trova il Palazzo della Ragione, costruito nel 1252 come sede della Corte di Giustizia. I suoi merli ghibellini ricordano il periodo in cui Mantova parteggiava per l’imperatore.
Oggi è sede dei Musei Civici di Mantova e custodisce una sala centrale dove ancora si possono vedere i resti di affreschi medievali con episodi bellici.
Adiacente al Palazzo della Ragione, la Torre dell’orologio, fu costruita per volere del marchese Ludovico II e prende il nome dall’orologio realizzato dal matematico e astrologo Bartolomeo Manfredi.
L’orologio astrologico, che spicca sulla facciata della torre, è un affascinante strumento che mostra non solo le fasi lunari e i segni zodiacali ma anche consigli legati alla vita quotidiana, segnando il sorgere e il tramontare del sole e l’influenza degli astri durante la giornata.
Ritenuto un orologio “magico” e misterioso, rappresenta una fusione unica di scienza, astrologia e magia.
Oggi la torre è adibita a Museo del Tempo ed è possibile salire fino alla stanza che ospita l’intricato meccanismo, che è stato restaurato più volte. Dalla cima della torre, si può ammirare un panorama spettacolare della città di Mantova e dei suoi laghi.
5.2 La Rotonda di San Lorenzo
La Rotonda di San Lorenzo è la chiesa più antica di Mantova, costruita ispirandosi alla Chiesa del Santo Sepolcro di Gerusalemme.
Non ci sono documenti precisi sulla sua origine ma si pensa che sia stata fondata tra l’XI e il XII secolo per volere della contessa Matilde di Canossa.
Nel 1579 Giglielmo Gonzaga fece sconsacrare la Rotonda e per i 300 anni successivi fu incorporata nelle nuove abitazioni costruitegli accanto e usata come magazzino e cortile.
Quando nel XIX secolo furono abbattuti i palazzi a fianco della Torre dell’Orologio, la Rotonda vide di nuovo la luce. Fu restaurata e riconsacrata nel 1926 ricostruendo la cupola su modello di quella della Chiesa di San Bartolomeo ad Almenno, vicino a Bergamo.
Degli affreschi originali sono rimaste ben poche tracce ma si può riconoscere un “San Lorenzo sulla graticola” riconducibile ad un artista veronese. Tuttavia, lo stile romanico interno, sviluppato su una pianta centrale completata da un’abside semicircolare e caratterizzata da una galleria superiore, la rende meravigliosamente suggestiva.
5.3 La Casa del Mercante
In un angolo di Piazza delle Erbe noterai sicuramente un particolare edificio a tre piani. Si tratta della Casa del Mercante, chiamata perché fu fatta costruire, nel 1455, dal commerciante di tessuti Giovan Boniforte da Concorezzo con la funzione di casa-bottega.
Nella facciata emergono elementi tardo gotici e influenze orientali: un omaggio ai viaggi che Giovan Boniforte fece in Oriente. Il portico è sostenuto da colonne di marmo rosso e sugli architravi si può ancora vedere un’incisione che ricorda l’anno di costruzione e il nome del proprietario.
Sotto il portico, sopra l’ingresso di quella che un tempo era la bottega, sono scolpiti gli oggetti in vendita: bilance, piatti, guanti, cucchiai e coltelli.
Purtroppo puoi ammirare la casa del Mercante solo esternamente, in quanto oggi è di proprietà privata.
5.4 Il Palazzo del Podestà
Ultima cosa da vedere in Piazza delle Erbe a Mantova è il Palazzo del Podestà, detto anche “Palazzo del Broletto”. Fu costruito nel 1227, per volere del podestà di Mantova, il bresciano Laudarengo Martinengo.
Insieme alla Torre del Broletto, rappresentò per anni il centro amministrativo di Mantova e dopo aver svolto varie funzioni, tra cui quella di carcere, è in attesa di un profondo restauro.
Sul lato posteriore del Palazzo si trova la statua marmorea, risalente agli inizi del 1200, di Virgilio in cattedra, che i mantovani chiamano affettuosamente, la vècia (la vecchia).
La statua, protetta da due colonne in marmo, si trova all’interno di un’edicola e rappresenta il poeta Virgilio con il banco per la scrittura sulle ginocchia e il berretto da dottore in testa.
Sulla parete che invece si affaccia sui Portici Broletto potrai vedere gli stemmi delle città gemellate con Mantova: Nevers e Charleville (Francia), Azuchi (Giappone), Weingarten (Germania), Madison (USA) e Puskin (Russia).
6. La Basilica di Sant’Andrea a Mantova
Un’altra tappa imperdibile a Mantova è la Basilica di Sant’Andrea, ristrutturata su progetto di Leon Battista Alberti, che purtroppo morì l’anno in cui iniziarono i lavori. Fu l’architetto mantovano Luca Fancelli, che la portò a termine, sconvolgendo però l’assetto rinascimentale che avrebbe dovuto avere.
La facciata è progettata sul profilo di un arco trionfale romano, ispirato a modelli antichi come l’Arco di Traiano di Ancona.
La Basilica ha una pianta a croce latina, intorno alla quale si sviluppano cappelle laterali. E’ decorata con soffitti a cassettoni e opere d’arte di artisti famosi come Correggio e Mantegna. Quest’ultimo è sepolto proprio all’interno della basilica, nella Cappella di San Giovanni Battista o “del Mantegna”.
Ma il tesoro più prezioso è custodito nella cripta: i Sacri Vasi contengono la terra del Golgota intrisa del sangue di Gesù, portata a Mantova da Longino, il centurione romano che gli trafisse il costato con la sua lancia.
Longino, sotterrò a Mantova il Sacro Graal, per evitare che andasse perduto e per circa 800 anni rimase nascosto. Fu Sant’Andrea a ritrovare la prima urna, e a pochi metri da quel luogo fu costruita la prima piccola chiesa in suo onore. Nel 1048 fu trovata un’altra reliquia insieme alle ossa di Longino, oggi custodite in una cappella della Basilica.
I Sacri Vasi con il “Preziosissimo Sangue” sono conservati in un meraviglioso altare blindato da un sofisticato sistema di apertura con 12 chiavi, ognuna in possesso di una persona diversa. Le reliquie vengono mostrate al pubblico e portate in processione per la città, solo il giorno del Venerdì Santo.
All’interno della cripta sono inoltre sepolti, insieme ai loro tenebrosi segreti, alcuni dei maggiori esponenti della famiglia Gonzaga, quali:
- Ferdinando Gonzaga,
- Federico I Gonzaga,
- Eleonora de’ Medici,
- Vincenzo I Gonzaga,
- Eleonora Gonzaga,
- Ludovico Gonzaga.
7. La Loggia delle pescherie Giulio Romano
Passeggiando lungo Via Roma per raggiungere uno dei simboli di Mantova, che ti svelerò nel prossimo paragrafo, ti imbatterai nell’area in cui il sabato mattina si svolge il Mercato Contadino del Lungorio.
A pochi metri di distanza, percorrendo il Lungorio IV Novembre, la pittoresca loggia delle pescherie Giulio Romano, catturerà la tua attenzione. Si tratta di una struttura adibita al commercio del pesce pescato nel Po e nei laghi di Mantova. Fu costruita nel 1536 su progetto dell’architetto Giulio Romano insieme alle vicine “Beccherie”, ovvero il macello pubblico.
Oggi, ne rimane solo una lunga file di colonne con il porticato sottostante, ma sono ugualmente perfette per creare un’atmosfera magica, specialmente al calar del sole.
8. Il Palazzo Te di Mantova
Il Palazzo Te, situato appena fuori dal centro di Mantova, rappresenta una delle attrazioni più affascinanti della città. Progettato dall’architetto Giulio Romano per il duca Federico II Gonzaga, questo palazzo è famoso per i suoi straordinari affreschi, in particolare quelli nella magnifica Camera dei Giganti, un capolavoro del Rinascimento.
Circondato da un incantevole parco con giardini all’italiana e fontane, è il luogo perfetto per immergersi nella bellezza.
Costruito nel XVI secolo, il palazzo fu concepito come un rifugio per il duca, lontano dagli impegni di corte, dove potesse dedicarsi al divertimento e al relax. Qui soggiornarono anche ospiti illustri, tra cui la sua amante Isabella Boschetto, a cui sono dedicati affreschi e stanze.
Sebbene il mobilio originale non sia più presente, il vuoto delle sale è magnificamente compensato da affreschi che lasciano senza parole.
Le stanze come la Camera di Amore e Psiche, la Sala dei Cavalli, la Sala degli Stucchi e la Camera dei Giganti sono capolavori sorprendenti che conferiscono senza dubbio a Palazzo Te il podio delle cose più belle da vedere a Mantova.
9. Il Teatro Scientifico di Bibiena a Mantova
Se cerchi qualcosa di davvero particolare da vedere a Mantova, ti consiglio una visita al Teatro Scientifico di Bibiena.
Il teatro è un vero e proprio scrigno di bellezza, dove l’armonia di forme e colori danza tra l’eleganza della sala e il maestoso soffitto a campana. I palchetti e le poltroncine, vestiti di un delizioso rosa cipria, aggiungono una nota di raffinatezza all’atmosfera già intima e meravigliosa che crea la particolare forma a campana della struttura.
Ogni dettaglio, dalla curvatura delle linee architettoniche alla delicata palette cromatica, contribuisce a creare un’esperienza visiva straordinaria, rendendo il teatro non solo un luogo di spettacolo, ma un vero e proprio capolavoro artistico.
Il Teatro fu progettato e costruito tra il 1767 e il 1769 dall’architetto di Parma Antonio Galli Bibiena da cui prese il nome. Fu chiamato anche scientifico, perché voluto dal conte Carlo Ottavio di Colloredo, rettore dell’Accademia dei Timidi, per ospitare soprattutto incontri scientifici.
Il Teatro di Bibiena ha mantenuto questa funzione fino ad oggi, in quanto è anche la sede dell’Accademia Nazionale Virgiliana di Scienze Lettere e Arti.
Il Teatro è noto anche per aver accolto, il 16 gennaio 1770, un concerto del giovane Mozart, che si esibì solo due mesi dopo l’inaugurazione della struttura. All’epoca, il prodigioso musicista non aveva ancora compiuto quattordici anni, ma già dimostrava un talento straordinario.
10. Il Museo di Palazzo D’Arco
Se ami l’arte, ti consiglio un’altra tappa che spesso viene trascurata dai visitatori di Mantova: il Museo di Palazzo d’Arco.
Nella splendida cornice di un palazzo neoclassico, appartenuto per secoli alla nobile famiglia D’Arco, oggi è possibile ripercorrere la vita della nobiltà mantovana grazie ad una ricca collezione di opere d’arte, mobili d’epoca e arredi.
Il percorso espositivo si sviluppa tra i cimeli originali lasciati dall’ultima erede, la marchesa Giovanna.
Nelle ventiquattro sale, puoi ammirare oggetti e mobili risalenti alla famiglia, insieme a opere di illustri artisti come Annibale Carracci, Bernardino Luini, Tintoretto, Lorenzo Lotto, Van Dyck e Rubens.
Lungo il percorso potrai ammirare anche la Palazzina del Falconetto, famosa per un ciclo di affreschi del pittore veronese da cui prende il nome. Nel 1510, Falconetto decorò una loggia classica (nota come Sala dello Zodiaco) collegando ogni arcata ad un segno zodiacale e ai relativi miti, leggende o eventi storici legati al mese.
Il tour si conclude al Museo di Scienze Naturali, dove sono esposti fossili, animali imbalsamati e strumenti appartenuti al Conte Luigi d’Arco, appassionato di natura e botanica.
Cosa mangiare a Mantova?
Un viaggio a Mantova non sarebbe completo senza aver assaggiato le sue prelibatezze culinarie.
Tra le specialità che ti consiglio di provare ci sono i tortelli di zucca, ripieni di crema di zucca (a volte anche amaretto) e serviti con burro e salvia, e il risotto alla pilota, un primo piatto a base di riso, salamella e maiale.
Non dimenticare di abbinare ai vari piatti tipici i vini locali, come il Lambrusco o il Vino Cotto e di provare golosi dolci tra i quali ti consiglio la sbrisolona o la torta mantovana.
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