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La Basilica di Sant’ Andrea a Mantova

Nel cuore di Mantova, la Basilica di Sant’Andrea si erge maestosa come un guardiano silenzioso della storia e della fede. Questa straordinaria chiesa rinascimentale non è solo un luogo di culto, ma un monumento che racconta secoli di arte, bellezza e spiritualità.

Scopriamo insieme la sua affascinante storia, l’architettura che la caratterizza e il significato profondo della reliquia che custodisce.

La Storia della Basilica di Sant’Andrea

La Basilica di Sant’Andrea è molto più di una semplice chiesa. Secondo la tradizione, è stata costruita sul luogo dove il soldato Longino, dopo aver trafitto il costato di Cristo, nascose il sangue che aveva raccolto sul Golgota.

La reliquia rimase nascosta fino a quando Sant’Andrea non suggerì dove cercarla e nell’804 fu trovata la prima urna. In seguito al ritrovamento Mantova fu dichiarata sede vescovile e su quel luogo fu fatta costruire una chiesa dedicata al Santo.

Nel 923 Mantova fu invasa Ungari e fu necessario proteggere di nuovo la reliquia seppellendola in parte nel giardino dell’ospedale di Sant’Andrea e in parte nell’antica chiesa di San Paolo, vicino al Duomo. Fu disseppellita un secolo dopo, nel 1048, in presenza di Beatrice di Canossa. Insieme alla reliquia furono ritrovate anche le ossa di Landino e per accogliere il prezioso tesoro fu costruita una cripta e ampliata la chiesa di Sant’Andrea.

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Mantova, da città di Virglio, diventò così un luogo di pellegrinaggio e devozione.

Nel 1472 Ludovico II di Gonzaga fece iniziare ai lavori di rinnovamento della Chiesa, affidando il progetto dell’edificio a Leon Battista Alberti e della Cripta ad Antonio Maria Viani. Purtroppo l’Alberti morì poco dopo aver terminato il progetto, nel 1472, e i lavori furono supervisionati da Luca Fancelli e terminarono solo nel XVIII secolo con la cupola di Filippo Juvarra.

L’architettura della Basilica di Sant’Andrea a Mantova

Facciata Basilica Sant'Andrea Mantova

La facciata della Basilica di Sant’Andrea, rispecchia il progetto di Leon Battista Alberti, ispirato al tempio classico, come nella sue splendida opera del Tempio Malatestiano di Rimini, e agli archi di trionfo romani, in particolare a quello di Traiano di Ancona e di Tito a Roma.

Dell’antica chiesa originaria, rimane solo una parte del chiostro e il campanile, in stile gotico.

L’interno della Basilica si sviluppa a croce latina con una sola navata e un soffitto dipinto con finti cassettoni. Ai lati si aprono numerose cappelle a base rettangolare sormontate da archi a tutto sesto all’ingresso. Recenti lavori di restauro hanno permesso di riportare la basilica al suo aspetto originario.

Cupola Basilica Sant'Andrea Mantova

La cupola della basilica, fu realizzata da Filippo Juvarra nel 1732 e restaurata in seguito ai danni del terremoto del 2012.

Il meraviglioso affresco tardobarocco di Giorgio Anselmi rappresenta l’immensa Gloria del Paradiso aprendo un suggestivo collegamento tra Cielo e terra, esattamente sopra il luogo in cui si trova la cripta.

Cosa vedere all’interno della Basilica di Sant’Andrea a Mantova

Oltre al Preziosissimo Sangue, la Basilica custodisce meravigliose opere d’arte e sepolcri di illustri personaggi, all’interno delle varie cappelle. Tra le più importanti:

  • Cappella di San Giovanni Battista o “del Mantegna” dove è sepolto il Mantegna, che già due anni prima di morire, nel 1504, espresse la volontà di esser sepolto lì. Nella lapide nel pavimento sono riportate le parole: “le ossa dell’artista sono state composte con quelle dei due figli nel sepolcro costruito dal nipote Andrea”. La cappella è adornata da alcune opere disegnate proprio dal Mantegna e poi terminate dal figlio e dagli allievi, quali il Battesimo di Cristo a destra e la Sacra Famiglia e famiglia del Battista, sull’altare, insieme ad altre del Correggio. Sulla parete sinistra della cappella si trova anche il Busto di Andrea Mantegna, attribuito a Gianmarco Cavalli,
  • La Cappella dell’Immacolata, dove si trova il padiglione del Preziosissimo Sangue, donato dalla duchessa Anna Isabella Gonzaga,
  • Cappella del Crocifisso dove è esposta la Pala del Crocifisso realizzata nel 1558 da Fermo Ghisoni da Caravaggio,
  •  La cappella di sant’Antonio, dove Benedetto Pagni, nel 1570, ha rappresentato Paradiso, Purgatorio e Inferno,
  • La cappella di San Silvestro con la raffigurazione del Limbo dei Padri, realizzata da Fabrizio Perla nel 1575,
  • Cappella di San Longino che custodisce le spoglie di San Longino e del Beato Adalberto. Qui puoi ammirare l’affresco Crocefissione di Rinaldo Mantovano, il Rinvenimento del Sangue di Cristo, e una pala di Giulio Romano dove sono raffigurati la Madonna, San Giuseppe, San Giovanni e San Longino.

La Cripta del Preziosissimo Sangue

Scendendo una delle 4 scalinate agli angoli del presbiterio, si accede all’ambiente più importante della Basilica: la Cripta del Preziosissimo Sangue.

Cripta del Preziosissimo Sangue

L’aspetto attuale è dovuto al restauro promosso dal duca Vincenzo Gonzaga alla fine del Cinquecento e realizzato da Antonio Maria Viani

La cripta nacque in realtà per custodire le spoglie dei Gonzaga ed oggi in un angolo è possibile vedere il sepolcro di alcuni esponenti illustri della famiglia:

Tomba di Vincenzo Gonzaga Mantova
  • Ferdinando Gonzaga,
  • Federico I Gonzaga,
  • Eleonora de’ Medici,
  • Vincenzo I Gonzaga,
  • Eleonora Gonzaga,
  • Ludovico Gonzaga.

La Cripta della Basilica di Sant’Andrea è un ambiente suggestivo e mistico con al centro l’altare che custodisce i Sacri Vasi: due pregiati reliquiari a forma di pisside ambrosiana.

In origine erano di vetro e argento, ma all’inizio del Cinquecento Isabella d’Este ne commissionò due nuovi in oro, all’orefice Nicolò da Milano.

Altare Sacri Vasi Preziosissimo Sangue Basilica di Sant'Andrea Mantova

Durante la Prima Guerra d’Indipendenza i soldati austriaci li occultarono e, circa 30 anni dopo, l’imperatore Francesco Giuseppe d’Asburgo finanziò, come risarcimento per il brutale scempio, la realizzazione di due nuovi vasi per mano del milanese Giovanni Bellezza.

L’orefice cercò di rimanere fedele all’aspetto dei primi vasi del Cinquecento aggiungendo però le statuette di San Longino, Sant’Andrea, il Cristo Risorto. Utilizzò oro massiccio fuso e pietre preziose.

Parte della reliquia del Preziosissimo Sangue è custodita in diversi luoghi a Mantova, tra cui la Cattedrale di San Pietro e la Basilica Palatina di Santa Barbara, oltre a tre preziosi ciondoli in oro e smalti indossati dai Gonzaga come segno di devozione.

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La Processione del Venerdì Santo a Mantova

La reliquia viene portata in processione dalla Basilica di Sant’Andrea lungo le vie di Mantova durante le celebrazioni del Venerdì Santo, ed esposta per la venerazione pubblica ogni 12 marzo, giorno che commemora la data del secondo ritrovamento.

L’ostensione è preceduta da un rituale affascinante: l’apertura della cassaforte che custodisce la reliquia avviene tramite un complesso sistema di serrature e dodici chiavi, detenute da quattro persone che devono essere presenti insieme: il Vescovo, il Presidente del Capitolo della Cattedrale, il Parroco di Sant’Andrea e il Prefetto. Ogni apertura è documentata da un atto notarile firmato da testimoni.

La visita alla cripta offre un’esperienza profonda che permette di indagare un capitolo significativo della storia cristiana e della città. L’accesso alle sale sotterranee avviene esclusivamente in compagnia di volontari che fungono da guide, arricchendo la visita con le loro conoscenze e passione.

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