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Il Castello di Carpineti: visita alla Roccaforte di Matilde di Canossa

Il Castello di Carpineti, arroccato sull’Appennino reggiano, è uno dei gioielli storici e architettonici dell’Emilia-Romagna e rappresenta uno dei capisaldi del sistema difensivo dei territori appartenenti a Matilde di Canossa.

La Storia del Castello di Carpineti

Le Origini: Una Fortezza Strategica dell’Appennino

Torre del Mastio Castello di Carpineti Reggio Emilia

Il Castello di Carpineti sorge a circa 800 metri di altezza, in una posizione strategica che domina la valle del Secchia. La costruzione di una prima cinta muraria risale probabilmente al IX secolo, quando ebbe un ruolo fondamentale nella difesa dei territori circostanti già all’epoca delle invasioni ungare.

La sua fondazione avvenne probabilmente con Atto Adalberto di Canossa, bisnonno di Matilde, colei che portò il massimo prestigio al Castello di Carpineti.

Ingresso al Castello di Carpineti

Matilde di Canossa e il Castello: Una Storia di Potere e Fede

La figura di Matilde di Canossa, contessa e importante alleata del Papato durante la controversia delle investiture, è strettamente legata alla storia del Castello di Carpineti. La donna governò un vasto territorio che comprendeva buona parte dell’Italia centrale e settentrionale, e il castello rappresentò un punto chiave nel suo sistema difensivo e una delle testimonianze più affascinanti del suo regno.

Matilde di Canossa Castello Carpineti

Matilde era profondamente devota, e il Castello di Carpineti diventò uno dei suoi luoghi preferiti, simbolo sia del suo potere politico che della sua spiritualità. Utilizzò il castello non solo come fortezza difensiva ma anche come luogo di ritiro e preghiera: fu lei a commissionare la costruzione della chiesetta in stile romanico dedicata a Sant’Andrea.

Fu in questo castello che Matilde ospitò diverse personalità di spicco dell’epoca. Si ricorda in particolare Papa Gregorio VII, subito dopo il suo incontro con l’imperatore Enrico IV, avvenuto nel 1077 nel vicino Castello di Canossa.

Nel 1082, Matilde accolse anche il Vescovo Anselmo di Lucca e, dieci anni dopo, organizzò un’assemblea con varie figure religiose per risolvere la questione della guerra contro gli eretici.

Ruderi Castello Carpineti

Il Castello di Carpineti dopo la morte di Matilde di Canossa

Con la morte di Matilde, avvenuta nel 1115, il castello perse il suo prestigio, subì numerosi assalti e fu abitato e comandato da diversi signori. Tra i tanti proprietari si ricorda il leggendario Domenico Amorotto, che visse una vita a metà tra un bandito della montagna e signore.

Nel corso dei secoli il castello andò incontro ad una lenta decadenza che culminò con un disastroso incendio avvenuto nel 1944 con l’invasione tedesca.

Oggi non rimangono altro che ruderi dominati da una torre quadrangolare, la chiesa di Sant’Andrea, il piccolo cimitero e il borgo, restaurati nel decennio 1990-1999.

Cosa vedere all’interno del Castello di Carpineti oggi

Nonostante il Castello sia ridotto prevalentemente ad un rudere, troverai molto piacevole e suggestivo passeggiare tra le sue mura e immaginare gli ambienti di un tempo, mentre ammiri un panorama pazzesco sulla valle circostante.

All’interno della prima cinta muraria puoi ammirare la Chiesa di Sant’Andrea, riconsacrata dopo il profondo restauro del 1994.

All’interno puoi vedere il fonte battesimale in una nicchia ad angolo sul lato sinistro. Nella parete a fianco potrai riconoscere una pietra rettangolare con rappresentato in rilievo il cane levriero dello stemma dei Canossa.

Particolarmente importante è la mensa d’altare in arenaria ritrovata nella pieve di S. Vitale e datata 28 agosto 1145, giorno in cui la pieve stessa fu riconsacrata.

Le cinque piccole nicchie disposte a croce sul piano della mensa, conservavano le reliquie di S. Vitale e del Legno della Croce di Cristo, ora protette dalla Curia di Reggio Emilia.

All’interno della seconda cinta muraria si può riconoscere il cortile con una piccola cappella dedicata a Santa Maria Annunciata, il palatium, i ruderi della cisterna e il mastio.

Sai che si notano ancora tracce dell’appartamento di Matilde di Canossa?

Si trovava al livello superiore del castello, accessibile attraverso una scala in muratura riservata esclusivamente alla nobiltà.

Le finestre della sua residenza erano più ampie rispetto a quelle degli altri locali del castello, per evidenziare il suo rango elevato. Una finestra in particolare era dotata di un piccolo balcone in legno, che fungeva da bagno privato per Matilde. (foto qui sotto)

Ruderi appartamento Matilde di Canossa Castello Carpineti

Il Museo di Matilde di Canossa nella Torre del Castello di Carpineti

All’interno del mastio del Castello di Carpineti, si trova un affascinante museo dedicato alla storia di Matilde di Canossa. Questo spazio espositivo è stato allestito con pannelli informativi, dislocati lungo i ballatoi che dividono le varie rampe di scale, in cui si racconta nei dettagli la vita e le imprese della donna. Il museo offre anche uno sguardo approfondito sulla storia medievale e sui complessi intrecci politici e religiosi del periodo in cui Matilde visse e governò.

Oltre all’esperienza museale, la torre regala un’opportunità imperdibile per chi ama le viste panoramiche. Salendo i 90 gradini, fino alla sommità della torre, è possibile ammirare una splendida vista a 360 gradi che abbraccia l’Appennino reggiano, la valle del Secchia, la Pianura Padana e, se la giornata è tersa, anche le Alpi. Ad agevolare la tua visuale, anche un binocolo panoramico.

Panorama dal Castello di Carpineti

Info utili per la visita del Castello di Carpineti a Reggio Emilia

Purtroppo le informazioni che si trovano online in merito ad orari di apertura e costo dei biglietti del Castello di Carpineti e degli altri Castelli Matildici sono inesistenti.

Nella speranza che i siti web dedicati vengano migliorati, consiglio di rivolgersi agli IAT di Reggio Emilia, Castelnovo Monti o UIT Le Terre Matildiche.

Indicativamente: nel periodo primavera estate, il Castello è aperto sabato, domenica e festivi dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 19 ed il biglietto d’ingresso costa pochi euro.

Ruderi mura castello Carpineti Reggio Emilia

Come raggiungere il Castello di Carpineti

Il Castello di Carpineti si trova nel cuore dell’Appennino Emiliano e dista circa:

Attenzione: a giugno 2024 la Sp 76 che dal paese di Carpineti porta all’ingresso al Castello in poco più di 2 km, ha subito una rovinosa frana ed è stata chiusa. Il percorso alternativo per raggiungere il castello consiste nel percorrere la Sp 7 che si ricongiunge alla SP 76 in direzione opposta. Tuttavia, si tratta di un tragitto lungo circa 10 km su una strada tortuosa, che richiede quasi 30 minuti di percorrenza, rispetto ai 5 minuti della strada chiusa.

Ricorda di tenere conto di questo dettaglio prima della tua partenza e di informarti se la strada è transitabile o meno, poiché questo inconveniente potrebbe causare ritardi nel tuo programma e portarti a rinunciare ad altre tappe, come è successo a me.

Se ami le escursioni puoi valutare di raggiungere il castello di Carpineti a piedi o in bici, percorrendo uno dei numerosi sentieri che passano nelle vicinanze, alcuni dei quali fanno parte di importanti cammini, come quello della Via Matildica del Volto Santo, da Mantova a Lucca.

Se preferisci una passeggiata meno impegnativa, ti consiglio di valutare il Sentiero Dorato che collega il castello alla splendida Pieve di San Vitale. Si tratta di un percorso ad anello di circa 5 km totali, con un dislivello di 150 metri, percorribile in 1 ora 30 minuti, escludendo le soste.

Nelle vicinanze non dimenticare di visitare la splendida Abbazia di Marola, anch’essa fatta costruire da Matilde di Canossa, dopo il decisivo “consiglio di guerra”.

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