Da grande appassionata di residenze storiche appartenute a personaggi illustri del passato, durante la mia visita a Pescara non potevo certo perdermi il Museo Casa natale di Gabriele d’Annunzio.
Lungo il corso principale di Pescara Vecchia, un apparentemente anonimo palazzo nasconde al suo interno un ampio appartamento che ha fatto da testimone alla nascita e all’infanzia del poeta occupando sempre un posto particolare nel suo cuore, nei suoi pensieri e nelle sue opere.
Al momento della mia visita il museo era in un periodo di transizione che porterà ad un allestimento nuovo dal punto di vista espositivo e comunicativo, ma io l’ho apprezzato molto anche così.
I numerosi cimeli e gli ambienti con eleganti decorazioni parietali e mobili dell’epoca permettono di immergersi completamente nel periodo storico e nell’intimità del poeta.
Il museo “Casa Natale di Gabriele d’Annunzio” è stato dichiarato Monumento Nazionale nel 1927 da un decreto di Mussolini richiesto dallo stesso d’Annunzio per tutelare il “luogo ove è nato Gabriele d’Annunzio ed è morta la Madre di lui”.
Proprio in quell’anno iniziarono i lavori di restauro che il Poeta affidò al cognato ingegnere Antonino Liberi e poi a Giancarlo Maroni, l’architetto del Vittoriale.
Nel 1958 la casa passò al Demanio dello Stato e alla tutela del Ministero per i Beni e le Attività culturali.
Nonostante i numerosi interventi di restauro le sembianze di una classica casa borghese ottocentesca non sono state alterate ed è per questo che l’atmosfera è ancora oggi assolutamente suggestiva.
Cosa vedere all’interno della Casa museo di Gabriele d’Annunzio
La mostra “D’annunzio intimo e segreto”

Nelle sale al piano terra, dove si trova anche la biglietteria, il viaggio nella vita di d’Annunzio inizia con una serie di pannelli che spiegano la sua infanzia e giovinezza.
Ma il vero fulcro dell’esposizione sono i vari cimeli che permettono di indagare la vita privata del poeta, le sue amicizie e l’amore per Melitta: la giovanissima amante Letizia de Felici con la quale ebbe una delle relazioni più durature, per ben 15 anni.
A testimonianza del loro amore, rimasto a lungo segreto, troviamo numerose lettere, abiti, fotografie, astucci liberty disegnati da Mario Buccellati con dediche autografe di d’Annunzio.
Troviamo poi la statuetta della Vittoria Alata realizzata da Renato Brozzi come dono per Melitta che sembra esser stata anche la musa ispiratrice dell’opera. E ancora una busta bianca contenente i “Capelli di Giuseppe Mazzini”, quattro fazzoletti in seta con le iniziali ricamate G.d’A. e una scatolina con dedica rivolta al figlio di Melitta “A Luciano Paparozzo Bacherozzo”.
Altre lettere esposte erano indirizzate invece all’attore teatrale Mario Fumagalli o Benigno Palmerio, il veterinario tuttofare.
Il cortile, il giardino e la stalla al piano terra


Prima di accedere alle vere e proprie stanze dell’appartamento di d’Annunzio, mi ritrovo nell’intimità del cortile interno con un piccolo pozzo in laterizio.
Da qui si può accedere anche alla stalla del cavallo sardo Aquilino appartenuto al poeta quando era piccolo e citato nel “Notturno”e al giardino che un tempo custodiva un bellissimo roseto.
Qui una serie di pannelli raccontano il rapporto di Gabriele con la sua famiglia, la storia della sua casa natale ed anche del celebre Vittoriale.
Il vero e proprio appartamento di Gabriele D’Annunzio
Salendo la rampa di scale a lato del cortile si arriva sul ballatoio che permette di ammirare dall’altro il grazioso cortile incorniciato da piante rampicanti che creano un’atmosfera tra il misterioso e l’esotico.
Da qui inizia il percorso di visita all’interno dell’appartamento in cui Gabriele nacque nel 1863 e visse fino ad 11 anni e dove tornò ripetutamente a trovare la madre. Donna Luisa de Benedictis infatti non lasciò mai questa casa: vi abitò insieme al marito Francesco Paolo Rapagnetta d’Annunzio e poi da vedova, fino alla sua morte nel 1917.
All’ingresso il visitatore è accolto da una serie di sculture in marmo e bronzo realizzate dall’amico scultore Costantino Barbella. Appartengono ad una collezione privata ma dal 20211 sono state concesse al museo in comodato d’uso gratuito.

Si accede poi ad un piccolo ambiente di passaggio in cui sono esposti documenti, autografi e fotografie che ci mostrano la giovinezza del Poeta. Lettere rivolte al maestro, il diploma al Liceo Cicognini di Prato e la foto di classe ce lo presentano in veste di studente.
Si entra poi nel vivo dell’appartamento dove grazie alla mobilia ancora presente è facile immaginare il poeta ed i membri della sua famiglia intenti a svolgere le loro attività quotidiane.
E lo è ancor di più grazie alle parole che d’Annunzio imprime nel suo Notturno: sono proprio i versi della sua opera ad introdurci nelle varie stanze con quel tono amorevole e nostalgico che il poeta usa per descrivere gli anni felici dell’infanzia.
La prima stanza: il salotto della casa natale di Gabriele d’Annunzio

“Il passato mi piomba addosso col rombo delle valanghe; mi curva , mi calca. Soffro la mia casa fino al tetto, fino al colmigno, come se le avessi fatto le travature con le mie ossa, come se l’avessi scialbata col mio pallore.
“Notturno” di G. d’Annunzio
Non c’è nessuno in cima alla scala. Comprendo. Quel silenzio è pietà e pudore. La sventura è su la seconda soglia, e sola mi accompagna per mano.
La prima stanza è deserta. La felicità di una volta non vi lasciò se non coltelli affilati per dilaniarmi.”
Il salotto è particolarmente interessante per le decorazioni parietali e del soffitto ispirate a motivi neoclassici del XIX sec. Vi sono raffigurate scene mitologiche realizzate a tempera da artisti marchigiani a metà dell’Ottocento che ritroviamo anche nelle altre sale.
I mobili originali ottocenteschi testimoniano lo stile degli ambienti borghesi di provincia del XIX secolo mentre il piatto giapponese testimonia un gusto ricercato nell’arredamento.
Alle pareti sono appesi i ritratti di Antonio d’Annunzio e Anna Giuseppa Lolli genitori adottivi del padre del poeta. Altre stampe raffigurano Garibaldi a Marsala di Roberto Focosi e Vittorio Emanuele II Re d’Italia di Pietro Barabino, la Pia dei Tolomei e lo studio di Raffaello di Francesco Podesti.
Lo studio nella casa natale di Gabriele d’Annunzio

“La seconda stanza è deserta . Ci sono i libri della mia adolescenza. C’è il leggìo musicale del mio fratello emigrato. C’è il ritratto di mio padre fanciullo col cardellino posato su l’indice teso.
“Notturno” di G. d’Annunzio
Ho vissuto tant’anni nella dimenticanza di queste cose; e queste cose possono rivivere così terribilmente in me?”
Anche lo studio colpisce per i decori grotteschi ispirati al neoclassicismo, tra i quali spicca la tela La fuga di Enea da Troia. Ci sono anche un ritratto del padre del poeta e una serie di litografie.
La camera da letto di Gabriele d’Annunzio nella sua casa natale di Pescara

“Nella terza stanza c’è il mio letto bianco; c’è il vecchio armadio dipinto, con i suoi specchi appannati e maculati; c’è l’inginocchiatoio di noce dove mi sedevo in corruccio e rimanevo ammutolito, con una ostinazione selvaggia, per non confessare che mi sentivo male.
G.D’Annunzio
Le ginocchia mi si rompono; e le pareti mi prendono, mi vincolano a loro, mi girano, come una ruota di tortura”.
I colori più tenui dei decori alle pareti della camera di d’Annunzio la rendono più luminosa e ne risaltano maggiormente i dettagli.
I letti sono riproduzioni di quelli trafugati durante l’ultimo conflitto mondiale. Originali sono invece il mobile con alzata del XVIII sec. e l’inginocchiatoio di noce, (ricordato nelle sue opere come “l’inginocchiatoio delle preghiere infantili”) dove erano riposti i libri delle preghiere.
Alle pareti sono esposte stampe sacre e qui Gabriele dormiva insieme al fratello Antonio.
La stanza della zia Maria Rapagnetta

“Nella quarta stanza c’è il piccolo Gesù di cera dentro la sua custodia di cristallo; c’è la Madonna delle sette spade; ci sono le immagini dei santi e le reliquie raccolte dalla sorella di mio padre santamente morta; e ci sono le mie prime preghiere, quelle del mattino così dolci, quelle della sera ancora più dolci, che per rientrare nel mio cuore mi sfondano il petto come se fossero divenute le armi dell’angelo implacabile”.
Gabriele d’Annunzio
Nella quarta stanza dormiva la sorella del padre, che conviveva in quella casa insieme alla sorella Rosalba.
Purtroppo le immagini sacre e le reliquie non sono arrivate fino ad oggi ma è rimasta una stampa litografica del XIX sec. raffigurante la Madonna dalle sette spade che ricorda la forte devozione degli abitanti di Pescara per la Madonna dei sette dolori.
La camera dei genitori: dove nacque Gabriele d’Annunzio il 12 marzo 1863

“Tre gradini salgono alla quinta stanza , come tre gradini d’altare.
È piena d’ombra , sotto la volta arcuata. Rimbomba. Il cuore batte le mura con l’urto cieco del destino. Il vasto letto la occupa, dove fui concepito e generato. Credo di udire dentro di me le grida di mia madre che, quando nacqui, non penetrarono le mie orecchie sigillate. L’odore indefinibile della malattia mi soffoca. Una mano fredda mi piglia e mi trae verso la stanza sesta”.
I tre gradini che conducono alla quinta stanza sembrano volerla elevare ad un maggior livello d’importanza. Ed in effetti così è: era quella la stanza dei genitori di d’Annunzio ed anche il luogo in cui il poeta venne alla luce, nella piccola alcova nascosta dai tendaggi.
Il letto è stato trafugato durante la guerra ma rifatto sulla base del famoso acquerello di Michele Cascella. Le stampe alle pareti sono originali, così come la poltrona sulla quale riposava donna Luisa.
Anche se non tutti gli arredi sono arrivati fino ad oggi, la loro fedele riproduzione permette davvero di immedesimarsi nella vita e nella società borghese dell’epoca e di comprendere le origini del poeta.
La seconda sezione del Museo casa natale di Gabriele d’Annunzio

La visita del Museo casa natale di Gabriele d’Annunzio non è ancora finita: nelle stanze successive molti altri aspetti della sua vita sono messi a nudo.
Nella sesta stanza (all’epoca il soggiorno) sono esposti abiti, scarpe e accessori del poeta che forniscono uno spaccato della moda di quel tempo ma soprattutto raccontano l’originalità con cui d’Annunzio la interpretò in chiave sempre più moderna.
Un cappotto rosso che utilizzava per la caccia, sandali a giglio in vitello dorato per l’estate, uno smoking con scarpe abbinate in vernice nera… sono solo alcuni degli interessanti capi esposti.
Nella sala successiva si possono vedere invece documenti del XIX secolo appartenuti alla famiglia, edizioni originali delle sue opere e due lettere autografe del Poeta indirizzate alla madre.
Nell’ottava stanza, come nella maggior parte delle case di personaggi illustri dell’epoca che ho visitato sia in Italia che all’estero, non poteva mancare un allestimento un po’ macabro ma estremamente importante. Vi sono esposti infatti il calco del viso e quello della mano di Gabriele d’Annunzio realizzati immediatamente dopo la morte improvvisa per emorragia celebrale avvenuta il 1 marzo 1838 a Gardone Rivera.

L’ultima stanza era anch’essa destinata a soggiorno ed oggi accoglie varie divise che d’Annunzio indossò durante la sua carriera militare e politica, approfondita dettagliatamente negli interessanti pannelli alle pareti.
E qui termina la visita al Museo casa natale di Gabriele d’Annunzio a Pescara.
Mi ha lasciata davvero soddisfatta per la quantità di informazioni diffuse e di cimeli mostrati che hanno reso il tour molto coinvolgente.
Sicuramente consiglio di farci un salto, anche perché come vi spiego nell’articolo su “Cosa vedere a Pescara” è l’unica attrazione, insieme all’esposizione di Antiche maioliche di Castelli a Villa Urania, che ho veramente apprezzato in città!
Visitare il Museo casa natale di Gabriele d’Annunzio: indirizzo, orari, prezzi

Il Museo casa natale di Gabriele d’Annunzio si trova sul corso principale di Pescara Vecchia, Corso Gabriele Manthone, 116.
Il costo del biglietto intero è di 4 €, ridotto 2 €.
Gli orari del Museo Casa natale di d’Annunzio sono:
- martedì e giovedì dalle 09:00 alle 13:30,
- mercoledì dalle 14:00 alle 19:30,
- venerdì, sabato e domenica dalle 09:00 alle 19:30,
- chiuso il lunedì.
Per sicurezza, nel caso gli orari venissero aggiornati in seguito alla stesura di questo articolo, vi consiglio di contattare telefonicamente il museo al 085 60391.
2 risposte su “Il Museo Casa natale di Gabriele d’Annunzio a Pescara”
Bella!
Davvero molto bella e ben organizzata!