Nel cuore dell’Alto Casentino, il comune di Castel San Niccolò raggruppa tanti piccoli paesi che dolcemente si lasciano avvolgere dalla rigogliosa vegetazione boschiva che circonda l’intera valle.
Borghi che si inerpicano lungo le pendici del Pratomagno, custodiscono ancora tracce degli antichi insediamenti castellani appartenuti ai Conti Guidi e tramandano secolari tradizioni.
Se sei alla ricerca di esperienze autentiche e coinvolgenti per entrare in contatto con la comunità locale, ascoltare storie di passioni e sacrifici e scoprire come gli antichi mestieri sono ancora l’orgoglio del Casentino, Castel San Niccolò è proprio quello che fa per te.
Castel San Niccolò e le sue antiche tradizioni
Strada in Casentino: il paese della pietra lavorata
Il capoluogo del comune di Castel San Niccolò è Strada in Casentino, il paese della pietra lavorata.
Nella splendida cornice del Collegio che dal 1700 veglia dall’alto sull’intero paese, è stato allestito il Museo della pietra lavorata. Una ricca esposizione di reperti e pannelli documenta, analizza e tramanda il patrimonio legato alla pietra e agli scalpellini nella valle del Solano.
Con uno studio approfondito del paesaggio si scopre come da sempre la pietra sia stata di fondamentale importanza per il territorio: per i terrazzamenti che consentono la coltivazione di prodotti locali (patata rossa o fagioli) utili per conservare la biodiversità del paesaggio e come oggetto di culto che da pagano diventa cristiano con le apparizioni della Vergine nei santuari mariani di Santa Maria delle Grazie e Santa Maria del Sasso.
La pietra influenza l’immaginario locale, crea ponti, chiese, strumenti di lavoro ed anche passatempi. Nel museo potrai infatti vedere anche il gioco del filetto ritrovato all’interno dello scavo del Castello di Cetica. Essendo quello un avamposto per la guardia, era essenziale per i soldati non solo occupare il tempo, ma anche allenare la mente e la memoria.
Non manca una sezione dedicata agli scalpellini locali e la possibilità di creare la tua opera personale dando vita con le tue mani alla materia grezza.
Se questa arte ti appassiona particolarmente, non perderti la “Mostra della pietra lavorata” alla quale partecipano scalpellini e scultori da tutta Italia. Si svolge a Strada in Casentino con cadenza biennale, i primi giorni di settembre.
La bottega del fabbro di Magni Roberto a Pagliericcio
Lasciato il centro storico di Strada in Casentino, ci si addentra sempre più nel bucolico paesaggio boschivo, i borghi che si incontrano si diradano e sembra di fare un tuffo nel passato. Nella frazione di Pagliericcio, quello che apparentemente sembra l’ingresso di un garage nasconde invece un’altra preziosa tradizione locale.
La bottega del fabbro Magni Roberto è un tempio dell’artigianato, dove il vecchio e il nuovo si intrecciano in un abbraccio senza tempo. È qui che l’odore del passato si sposa con l’energia del presente, donando vita a creazioni che porteranno il peso dell’eredità di un mestiere millenario.
Strumenti antichi alle pareti si fondono con martelli e incudine ancora caldi e una lunga storia che si tramanda da generazioni ti farà scoprire la passione e qualche segreto di questa incredibile arte che trasforma il metallo in creazioni uniche.
Roberto ti condurrà in un viaggio nel tempo e nelle tradizioni e se sei abbastanza fortunato potrai addirittura vederlo all’opera, e perché no, richiedere una sua opera d’arte fatta ad hoc per le tue esigenze.
La bottega del Fabbro si trova in Località Pagliericcio, 7, 52018 Pagliericcio. Puoi contattare Roberto al 0575 572879.
Il Molino Grifoni
Sempre in Località Pagliericcio, a ridosso del corso del fiume, il Molino Grifoni ti aspetta per farti vivere un lungo e appassionante viaggio tra le tradizioni antiche e le abilità artigianali che si fondono con il legame profondo tra l’uomo e la macina e tra la comunità e il passato che continua a vivere.
I primi documenti che ne certificano l’esistenza risalgono al 1548, ma fu acquistato dalla famiglia Grifoni alla fine del 1600 e da quel momento è stato tramandato di generazione in generazione.
Nell’aria aleggia l’odore di farina di castagne (stagionale) le cui minuscole particelle creano una leggera nebbiolina nelle due stanze adibite alla produzione. Tutto riporta indietro nel tempo: basti pensare che le pietre della macina risalgono alla fine del 1800.
Le pietre vengono lentamente levigate dai grani della farina, il legno scricchiola, l’acqua scorre. Tutti i sensi vengono stimolati e le emozioni si mescolano con i ricordi del passato.
Il mugnaio racconta segreti ed aneddoti ma non si distrae mai completamente: la sua arte richiede un costante coinvolgimento multisensoriale per rilevare eventuali anomalie nel funzionamento della macina. E richiede anche la capacità di saper abbinare le pietre e di scolpirle quando sono troppo levigate, di lavorare il legno dei meccanismi, di gestire il flusso dell’acqua…
Visitando il Molino Grifoni potrai davvero immergerti in tutto il processo di produzione delle farine e scoprirne le caratteristiche principali, toccandole con mano.
E potrai acquistare direttamente tutti i prodotti disponibili al momento! E’ un’esperienza unica che incanta e colpisce per la maestria e la passione che ancora, per fortuna, sopravvivono ai cambianti del tempo e della tecnologia.
Il Molino Grifoni si trova in Loc. Pagliericcio, 192, Castel San Niccolò ed è visitabile in orario estivo dal Lunedì al Venerdì: 8:30-12:30 / 14:30-19:00 e Sabato 8:30-12:30 /14:30-17:00. Orario invernale dal Lunedì al Sabato: 8:30-12:30 / 14:30-19:00. Dalla prima domenica di Novembre alla prima di Gennaio è aperto anche la domenica.
Alla scoperta di altri antichi mestieri e tradizioni in Casentino
Se ami esperienze autentiche come quelle che ti ho appena descritto, il Casentino offre molte altre attrazioni simili, comprese nella rete degli Ecomusei.
Ti consiglio in particolar modo la Bottega del bigonaio a Moggiona e i borghi montani di Raggiolo e Quota. Sono rimasti ancora sospesi nel tempo e qui la comunità sarà desiderosa di condividere la propria cultura, tradizioni e storie, accogliendoti come un local.
Cosa vedere nel comune di Castel San Niccolò
All’inizio di un sentiero alberato che conduce al centro di Strada in Casentino, si erge la Pieve di San Martino a Vado, un gioiello di architettura romanica imperdibile. Questo antico luogo di culto, menzionato per la prima volta nel lontano 1028, riveste un’importanza storica senza pari nella valle. I capitelli che adornano le maestose colonne monolitiche catturano l’attenzione e testimoniano l’abilità degli artigiani lombardi del XII secolo.
A vegliare sull’intero paese troverai inoltre il Castello di San Niccolò che già nel 1029 era una delle più forti rocche dei conti Guidi da Battifolle. Essendo una struttura privata è visitabile solo su appuntamento tramite i contatti sul sito ufficiale.
A breve distanza da Strada, sorge Borgo alla Collina, luogo nativo di Cristoforo Landino, umanista e commentatore della Divina Commedia sepolto proprio nella chiesa del paese dedicata a San Donato.
Proseguendo nel comune di Castel San Niccolò, si trova la località di Cetica. Questo piccolo borgo è rinomato per un tesoro culinario unico: la patata rossa di Cetica, insignita del prestigioso riconoscimento Slow Food. Nel cuore di Cetica, si trova l’Ecomuseo del carbonaio, un altro luogo che racconta la storia di un’antica tradizione locale.
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3 risposte su “Radici nel tempo: Castel San Niccolò culla degli antichi mestieri”
Complimenti, è davvero un bell’articolo 👏👏👏
Salve,
Sono franca frittelli. Per caso mi sono imbattuta in questo articolo sulla Petra lavorata a San Niccolò, qui ho partecipato qualche anno fa e presso l’ECOMUSEO Ho un’opera in altorilievo ” San Francesco” . Sono ricordi piacevoli e entusiasmanti.
Buonasera Franca, grazie per aver letto l’articolo e aver raccontato e condiviso i tuoi piacevoli ricordi.