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Il castello dell’Aljaferia a Saragozza: un gioiello aragonese imperdibile

A pochi passi dal cuore pulsante di Saragozza si erge uno dei suoi tesori più straordinari: il Palazzo Castello dell’Aljaferia. Questo imponente edificio rappresenta un capolavoro dell’architettura aragonese e si distingue tra le opere d’arte ispano-musulmane, posizionandosi al fianco di meraviglie come l’Alhambra di Granada e la Moschea di Cordoba.

Non solo è il palazzo islamico più settentrionale d’Europa, ma è anche il più sfarzoso e ben conservato dell’era Taifa. La sua bellezza e la sua storia affascinante lo rendono una tappa imperdibile durante una visita di Saragozza per chi desidera immergersi nella ricca eredità culturale della regione.

Il castello dell’Aljaferia (in arabo قصر الجعفرية  Qaṣr al-Jaʿfariyya, “il palazzo di Jaʿfar”) si mostra come un immenso palazzo fortificato circondato da una bellissima area verde, la cui architettura racconta ancora secoli di stili e interventi differenti.

Fu costruito durante la seconda metà del IX secolo all’epoca di al-Muqtadir come residenza della dinastia dei Banu Hud, per poi esser ampliato nel periodo cristiano e successivamente dai re cattolici fino ad esser oggi la sede delle Cortes de Aragón, il Parlamento regionale della comunità autonoma d’Aragona.

Durante la visita potrai ammirare i vari ambienti che ne raccontano la sua storia come palazzo islamico, palazzo cristiano-medioevale, palazzo dei Re cattolici e addirittura come Corte del Sant’Uffizio dell’Inquisizione.

Visitare il castello palazzo dell’Aljafería

Cortile di San Martino Palazzo dell'Aljaferia Saragozza

Per accedere all’imponente fortezza, caratterizzata da un affascinante connubio di stili medievali e arabi, è necessario superare un controllo di sicurezza al metal detector. Questo protocollo è in vigore poiché il palazzo ospita le sessioni pubbliche del Parlamento dell’Aragona.

Dopo questa procedura, ti ritroverai nel cortile di San Martino circondato da una porta del primitivo palazzo musulmano, dall’oratorio, dalla cappella di San Martino. Qui si affacciano inoltre le finestre delle stanze “dei passi perduti” del palazzo dei Re cattolici e la costruzione più recente che ospita las Cortes de Aragón.

Sulle finestre delle stanze dei re appaiono ancora i loro emblemi tra cui il drago, simbolo del re Ferdinando II e l’aquila simbolo di Elisabetta.

Dal cortile si accede al negozio del castello dell’Aljafería, incorporato nella Cappella di San Martino, oggi adibita a spazio espositivo e d’archivio.

Cappella di San Martino archivio storico Palazzo dell'Aljaferia Saragozza

Qui potrai ammirare i verbali di tutta l’attività parlamentare dal 1983, insieme ad alcuni dei 2.500 documenti che compongono il Fondo Documentario Storico delle Corti d’Aragona, il quale raccoglie documenti aragonesi dal XII al XIX secolo, accessibili a tutti i cittadini.

Inoltre, avrai l’opportunità di vedere una parte della donazione di 4.000 volumi che la vedova del primo Giudice d’Aragona, Emilio Gastón, ha lasciato alle Cortes de Aragón.

Il Palazzo islamico: il “Palazzo della Gioia”

Il Palazzo castello islamico dell’Aljaferia fu costruito a forma quadrangolare con grandi torri semicircolari. La parte inferiore della Torre del Trovador, risalente al IX secolo, è la parte più antica di tutta la struttura e tra il IX e X secolo fu utilizzata anche come osservatorio astronomico.

Interno Torre del Trovador Palazzo dell'Aljaferia Saragozza

Il sultano Abu Yafar Al-Muqtadir (il “Vincitore”), secondo quanto testimoniano le sue lettere, lo chiamò il Palazzo della Gioia. Quelle possenti mura difensive nascondevano un ambiente destinato alle attività ricreative per i re di Taifa e al ricevimento di ambasciatori e governanti stranieri.

Il cortile interno a cielo aperto del castello Palazzo dell’Aljaferia

La struttura primitiva del castello palazzo dell’Aljaferia si sviluppa intorno ad un cortile interno a cielo aperto dove si trova uno splendido giardino arabo.

Qui, i rigogliosi alberi di arancio confondono il colore dei loro frutti con quello della struttura circostante mentre il verde vivace delle loro foglie è il colore sacro per gli arabi in quanto simboleggia la vita che germoglia in mezzo al deserto.

Giardino arabo Palazzo dell'Aljaferia Saragozza

Si tratta del cortile di Santa Isabella, realizzato in onore dell’Infanta Isabella d’Aragona.

Potrai ammirarlo non appena superato il cortile di San Martino, sulla sinistra, ma probabilmente la tua attenzione sarà catturata per prima da ciò che si presenterà alla tua destra.

Il meraviglioso portico è sicuramente il fiore all’occhiello del Palazzo dell’Aljaferìa: un tripudio di arcate con dettagli in cui si mescolano linee rette e sinuose, rappresenta uno dei gioielli più espressivi dell’arte mudéjar d’Aragona, dichiarata nel 2001 Patrimonio dell’Umanità UNESCO.

Lungo uno dei due lati più corti lungo il perimetro che comprende le splendide arcate, si nasconde il “Mirhab”, una piccola moschea o un oratorio privato per il re musulmano.

Moschea palazzo islamico castello dell'Aljaferia Saragozza

Si può ammirare dall’esterno di una splendida porta con arco a ferro di cavallo, ispirata alla Moschea di Cordoba, che lascia intravedere la parte illuminata rivolta verso la Mecca. Nella stanza potrai scorgere anche una parete più scura, diventata così quando la struttura fu trasformata in quartiere militare.

Gran parte dei meravigliosi dettagli del palazzo islamico fu realizzata nell’XI secolo sotto il dominio del sultano Abū Yafar Ah-mad ibn Hūd al-Mūqtadir. Tuttavia, la cupola originale della moschea scomparve nel XV secolo con gli interventi dei Re Cattolici e quella che vediamo oggi è stata ricostruita dell’architetto Francisco Iniguez ispirandosi a quelle della maqsurah nella moschea di Cordoba.

La parte centrale del palazzo islamico ospita edifici residenziali la cui struttura ricalca l’architettura omayyade, tipica degli edifici musulmani del deserto dell’VIII secolo.

Il Palazzo cristiano medievale del Castello dell’Aljafería

soffitto palazzo dei re cristiani castello dell'Aljaferia Saragozza

La visita del Palazzo dell’Aljaferia prosegue all’interno dove si possono ammirare le immense sale costruite nel corso dei secoli dai diversi occupanti.

Non aspettarti di trovare sontuosi arredi: le stanze sono prevalentemente spoglie ma i soffitti e le arcate delle porte rivelano ancora la storia dell’antico palazzo.

Con la riconquista di Saragozza da parte di Alfonso I il Conquistatore, avvenuta nel 1118, iniziò il periodo cristiano e il palazzo diventò sede dei monarchi aragonesi. A loro si deve la realizzazione di numerosi lavori di ampliamento come la Chiesa di San Martino o “Alcova di Santa Isabella” e l’arcata del cortile dedicato all’omonima Santa.

E’ andata distrutta invece la Cappella di San Giorgio, mentre sono ancora visibili le sale del palazzo Mudejar di re Pedro IV, che mostra ancora meravigliosi alfaries (soffitti dipinti, in legno orizzontale e intrecciato), recentemente restaurati.

Tra le più particolari spicca la sala del pozzo, collegato alla torre da un passaggio a volta. La sua costruzione risale all’epoca musulmana, quando era utilizzato per il rifornimento dell’acqua durante gli assedi.

Pozzo interno al castello dell' Aljaferia Saragozza

E’ profondo circa 13 metri per poter raggiungere la falda freatica dell’Ebro e vi si poteva accedere da una scala a chiocciola ancora visibile al suo interno.

Degno di nota è anche il soffitto della sala, in cui la struttura in legno è tipica dello stile musulmano, ma la pittura e i motivi di quello cristiano. Gli scudi ancora visibili appartenevano a 3 delle 4 mogli di Pedro IV.

Queste sale hanno il privilegio di esser state il principale luogo di diffusione dell’arte mudéjar aragonese.

Il Tribunale dell’Inquisizione all’interno del palazzo dei Re Cattolici

Nel periodo in cui regnarono i Re Cattolici, dal 1485 e per i successivi 200 anni, il Palazzo dell’Aljaferia fu sede del Tribunale dell’Inquisizione. Gli inquisitori si riunivano nel cortile di San Martino e i condannati venivano richiusi nella Torre del Trovador.

firme dei detenuti incarcerati nella torre dell'Aljaferia quando era tribunale dell'Inquisizione

Si possono ancora vedere tracce di quell’epoca proprio nelle pareti della torre, dove i detenuti lasciavano le loro firme.

Il Palazzo dei Re cattolici nel castello dell’Aljaferia

Verso il 1492, il Palazzo dei Re cattolici fu costruito al di sopra di quello musulmano come simbolo del potere dei re cristiani.

Fu aggiunta una elegante scalinata e un lungo corridoio di accesso a numerose sale definite “dei passi perduti” tra cui la più importante è il salone del trono. Fu costruito dai monarchi cattolici Isabella e Ferdinando come simbolo del loro potere e della loro grandezza.

In questa sala spicca il meraviglioso soffitto a cassettoni le cui decorazioni sembrano specchiarsi sul pavimento, del quale rimane anche una piccola porzione originale.

Soffitti e pavimenti sono le uniche opere d’arte da ammirare nelle varie sale, altrimenti spoglie di ogni arredo, ma i loro giochi di simmetrie e colori sono davvero incantevoli. I pavimenti sono realizzati con piastrelle e azulejos di Muel, che arricchiscono ulteriormente l’atmosfera degli spazi.

I lavori di ampliamento del nuovo palazzo furono diretti dal capomastro mudejar Faraig de Gali che unì l’eredità artistica medievale con le innovazioni del Rinascimento. Questo processo creativo portò alla realizzazione di uno dei più importanti esempi dello “Stile dei Re Cattolici”.

Palazzo dei Re cattolici palazzo dell'Aljaferia Saragozza

Il Palazzo dell’Aljaferia in epoca moderna e contemporanea

Nel 1593 l’ingegnere senese Tiburzio Spannocchi realizzò, per volere del Re Filippo II desideroso di erimarcare l’autorità reale, una serie di progetti per trasformare l’Aljafería in una fortezza.

Il palazzo fu quindi ampliato con una cinta muraria esterna dotata di bastioni pentagonali agli angoli e di un grande fossato.

Nel corso dei secoli XVIII e XIX l’edificio fu ulteriormente modificato per assolvere la funzione di caserma. Sono ancora visibili i blocchi costruiti all’epoca di Carlo III e due delle torri neogotiche aggiunte sotto il dominio di Isabella II.

Las Cortes de Aragón

Nel 1987, il Palazzo dellAljafería ha riacquistato un ruolo importante per tutto il popolo aragonese: ospita infatti las Cortes de Aragón, il Parlamento regionale di Aragona. Si tratta di un’istituzione storica nata già nel XIII secolo quando il nome corte, ereditato dalla curia romana, indicava un organo consultivo che rappresentava la società e su cui il re si basava per le sue legislazioni.

Durante la Corona di Aragón il termine corte diventò plurale per indicare l’unione di aragonesi, valenziani e catalani.

Oggi, le Cortes de Aragón sono composte da deputati eletti ogni 4 anni a suffragio universale, libero, paritario, diretto e segreto.

Il numero di parlamentari attuale è di 67, di cui: 35 per la provincia di Saragozza, 14 per quella di Teruel e 18 per quella di Huesca. Si riuniscono nell’emiciclo situato all’interno di un nuovo impianto realizzato di fronte alla cappella di San Martino.

Curiosità sul castello dell’Aljaferia

Il Palazzo dell’Aljafería e “El Trovador”

Il 1 marzo 1836, il giovane Antonio García Gutiérrez mise in scena, al Teatro Principe di Madrid, la sua prima opera “El Trovador”.

Il successo di quel dramma in prosa e versi fu tale che il drammaturgo dovette fare un gesto alquanto insolito per l’epoca: salire sul palco per ricevere gli applausi del pubblico. Ed è così che El Trovador diventò la quintessenza del dramma romantico spagnolo.

La storia del triangolo amoroso tra due fratelli e una giovane donna si svolgeva proprio nella Saragozza del 1413, principalmente all’interno del Palazzo dell’Aljafería, dove la Torre del Trovador, teatro del tragico epilogo, prese il suo nome in omaggio all’opera. Tuttavia, fu Giuseppe Verdi a rendere l’opera famosa a livello internazionale.

Il Santo Graal nel castello dell’Aljaferia

Nel 1399 il Santo Graal arrivò a Saragozza, proprio nel castello dell’Aljafería. Fu donato dalla comunità di San Juan de la Peña al re aragonese Martino l’Umano. Vi rimase fino al 1437, quando Alfonso il Magnanimo lo spostò al palazzo di Valencia per proteggerlo durante un suo periodo di assenza dal palazzo.

Info utili per visitare il Palazzo dell’Aljafería

Castello dell'Aljaferia Saragozza

Il Palazzo dell’Aljafería si trova in c/Diputados s/n. Dista circa 2 km dalla Basilica del Pilar dalla quale puoi raggiungerlo con una piacevole passeggiata lungo le rive del fiume Ebro. In alternativa puoi utilizzare l’efficiente rete di mezzi pubblici oppure, se decidi di visitare Saragozza con il bus turistico, scendere alla fermata nelle sue vicinanze.

Il costo del biglietto intero è di 5 €, con riduzioni per età, studenti e possessori del biglietto dell’autobus turistico ( <<< Qui i biglietti).

L’orario estivo (dal 1 aprile al 31 ottobre) prevede l’apertura tutti i giorni dalle 10:00 alle 14:00 e dalle 16:30 alle 20:00.

*Attenzione: la maggior parte delle attrazioni di Saragozza chiude almeno un paio d’ore nel primo pomeriggio. Valuta attentamente questo dettaglio quando programmi la tua visita in città.

In estate si svolgono visite guidate (durata circa 80 minuti) in spagnolo, inglese e francese nei seguenti orari:

  • Spagnolo: 10:30, 11:30, 12:30, 16:30, 17:30 e 18:30
  • Inglese (solo luglio e agosto): 11:00
  • Francese (solo luglio e agosto): 17:00

Nel periodo invernale (dal 1 novembre al 31 marzo) il palazzo è chiuso la domenica pomeriggio, il 25 dicembre e il 1 gennaio.

E’ aperto dalle 10:00 alle 14:00 e dalle 16:30 alle 18:30. Le visite guidate sono solo in spagnolo con partenza alle 10:30, 11:30, 12:30, 16:30 e 17:30.

*Orari e tariffe si riferiscono al 2024. Per eventuali aggiornamenti consiglio di consultare il sito ufficiale.

Consigli utili per la visita del Castello dell’Aljaferia

Purtroppo non ci sono visite guidate in italiano, ma è disponibile un QR code per scaricare l’app con audio e testo in varie lingue, compreso l’italiano.

Puoi visitare il Palazzo dell’Aljafería anche in autonomia, ma per comprendere meglio la struttura ti consiglio fortemente di utilizzare il supporto di una guida, anche solo virtuale.

Le sale, come già detto, sono piuttosto spoglie e, senza sapere che cosa stai visitando, rischieresti di non apprezzare e non capire completamente la storia che il palazzo ha ancora da raccontare.

” Per tutti i consigli utili per visitare Saragozza ti consiglio di approfondire anche con questa Guida Pratica.

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Ringrazio Zaragoza Turismo per l’accoglienza, l’aiuto nell’organizzare uno splendido tour di Saragozza e per avermi offerto questa splendida esperienza.
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