Nel cuore della Maremma Toscana e delle Colline Metallifere, si nasconde un borgo con una storia millenaria, dove le antiche mura custodiscono una sorprendente varietà di cose da vedere: Massa Marittima ti sorprenderà.
Il nome certamente trae in inganno, infatti Massa Marittima dista circa 20 km dal mare, ma intorno al borgo è sempre la natura a far da padrona. La macchia mediterranea, i vigneti e gli oliveti, le creano una cornice di estrema bellezza, ammirabile da vari punti panoramici che spaziano fino al mare.
I graziosi vicoli e gli eleganti palazzi storici creano un’atmosfera incantevole, formando una piazzetta a forma di stella che si apre verso la maestosa sagoma del Duomo di San Cerbone. E sotto le antiche fonti si nasconde un affresco intrigante del XIII secolo, che ritrae un albero carico di simboli audaci. I resti dell’antica città medievale aggiungono un ulteriore strato di storia e fascino a questo sorprendente borgo della Maremma.
Sei pronto a scoprire insieme a me cosa vedere a Massa Marittima?
Cosa vedere a Massa Marittima
Piazza Garibaldi
Iniziamo la nostra visita di Massa Marittima da una delle piazze più affascinanti della Toscana: Piazza Garibaldi con la sua forma a stella racchiude gli edifici principali del potere temporale e spirituale.
Qui si affacciano infatti: il Palazzo vescovile, il Duomo, il Palazzo del podestà, il Palazzo comunale e le antiche fonti pubbliche.
La Cattedrale di San Cerbone

Il Duomo dedicato a San Cerbone domina la piazza su cui si affaccia in diagonale, dall’alto di una ripida scalinata che ne innalza ancora più la magnifica sagoma.
Il Duomo di San Cerbone è un’imponente esempio di architettura romanico-gotica le cui origini risalgono all’XI secolo, ma che ha subito vari rimaneggiamenti fino a raggiungere l’aspetto attuale nel XV secolo.
La facciata è caratterizzata da eleganti archi ciechi che proseguono anche lateralmente e da ornamenti che raffigurano i simboli degli evangelisti e della vita di San Cerbone.
All’interno si sviluppa in tre navate e presenta un grande rosone fornito di una rara vetrata trecentesca di scuola senese sulla controfacciata, che illumina opere d’arte di straordinaria importanza, tra cui:
- un trittico trecentesco con la Madonna in Trono col bambino e i santi, sotto al quale si trova un sarcofago romano del IV secolo,
- l’Arca di San Cerbone, un capolavoro della scultura gotica di Goro di Gregorio, composto da una cassa rettangolare decorata da otto riquadri con le storie del Santo, e da un coperchio con dodici medaglioni con Santi e Profeti, la Madonna col Bambino e la salma del Santo vegliata da due angeli,
- il Crocifisso ligneo del XIV secolo,
- la tavola “Maestà” di Duccio da Buoninsegna,
- tre reliquiari trecenteschi tra cui uno che contiene il dito di San Cerbone,
- un maestoso fonte battesimale composto da una vasca duecentesca e da un tabernacolo marmoreo quattrocentesco.



Di fronte al Duomo, si svolge ogni anno (la quarta domenica di maggio e il 14 agosto) una delle rievocazioni medievali più famose della Toscana: il Balestro del Girifalco. Si tratta di una gara di tiro al bersaglio preceduta da un suggestivo corteo medievale.
L’ingresso alla cattedrale è gratuito, con orari di apertura dal lunedì al sabato dalle 8 alle 18 e la domenica fino alle 19. Le celebrazioni della Santa Messa si svolgono dal lunedì al sabato alle 9:00 e la domenica alle 11:00 e alle 18:00.
Il Palazzo Vescovile di Massa Marittima

Il Palazzo Vescovile di Massa Marittima si fa notare per la sua elegante facciata dalle sfumature rossastre, che si staglia accanto all’imponente torre della Cattedrale di San Cerbone. Costruito in epoca medievale come residenza del Vicario del Podestà, l’edificio ha poi cambiato proprietà, passando all’Opera di San Cerbone, per diventare nel 1603 la sede vescovile della Diocesi di Massa Marittima e Populonia.
Agli inizi del XX secolo fu profondamente restaurato nella parete che si affaccia sulle Fonti dell’Abbondanza. Per volere dell’allora vescovo Comastri, il pittore Giampaolo Talani vi affrescò, nel 1922, la predica di San Bernardino.

Sulla parete opposta alla torre del Duomo, si staglia un’alta colonna di granito utilizzata per affiggere gli avvisi pubblici delle autorità. Sulla sua sommità, nel 1474 fu collocata una statua della lupa, simbolo di Siena.
Il Palazzo Pretorio e il Museo Archeologico di Massa Marittima

Su Piazza Garibaldi si affaccia anche il Palazzo di Giustizia o Palazzo Pretorio, inconfondibile per la facciata costellata di stemmi e emblemi dei podestà che hanno governato Massa Marittima. Tra questi spiccano la Balzana bianconera di Siena e il leone rampante. E vicino alla rampa di scale che conduce all’ingresso ci sono ancora due simboli importanti dell’epoca:
- il Braccio massetano: una scanalatura orizzontale lunga circa 1,60 metri, utilizzata come unità di misura nel periodo del Libero Comune,
- la Berlina: un grande anello di ferro incastonato nel travertino, dove venivano legati i condannati per esser esposti pubblicamente nella piazza.
Aguzza la vista per non perderti questa preziosa testimonianza del passato!
La costruzione del Palazzo di Giustizia iniziò quando nacque il Libero Comune di Massa Marittima nel 1225 e la struttura originale è arrivata pressoché immacolata ai giorni nostri, anche se ha cambiato più volte la sua funzione.
Originariamente, l’edificio fu concepito come sede del Podestà per l’amministrazione della giustizia, ma nel tempo assunse anche le funzioni di pretura e carcere fino agli anni ’70.
Oggi, ospita l’Ufficio Turistico e il Museo Archeologico “Giovannangelo Camporeale” di Massa Marittima, suddiviso in due sezioni principali: una dedicata alla preistoria e l’altra a reperti Etruschi provenienti principalmente dagli scavi effettuati nel villaggio vicino al Lago dell’Accesa.
Il fulcro della collezione preistorica è rappresentato dalla straordinaria statua-stele eneolitica di Vado all’Arancio l’unico esemplare di questo tipo ritrovato in Maremma.
Il Museo Archeologico di Massa Marittima è aperto dal martedì alla domenica dalle 9:30 alle 13:00 e dalle 14:30 alle 18:00. Il costo del biglietto d’ingresso è di 4.00€ intero e 3.00€ ridotto. (informazioni aggiornate a luglio 2025)
Il Palazzo Comunale di Massa Marittima

Il Palazzo Comunale di Massa Marittima si distingue per il suo aspetto imponente e austero, simile a una fortezza merlata, che cattura immediatamente l’attenzione. E’ composto dall’assemblaggio di tre palazzi adiacenti: la Torre dei conti di Biserno a sinistra, la torre del Bargello risalente al XIII secolo, a destra, e un corpo centrale costruito nel XIV secolo in stile gotico senese.
Nel corso dei secoli il suo aspetto ha subito notevoli modifiche e nell’Ottocento sono state aggiunte le arcate centrali del pianterreno ed i merli sul tetto.
Rimangono tuttavia alcune testimonianze di un passato ancora più lontano: sul lato sinistro della facciata spicca un bassorilievo del XV secolo realizzato da Urbano da Cortona che rappresenta la lupa senese, simbolo del dominio di Siena su Massa Marittima.
Nella facciata centrale è affisso invece lo stemma dei Medici, a testimonianza dell’annessione del territorio al Granducato di Toscana avvenuta nel 1555.
Nell’atrio è esposta l’iconica opera “Icaro”, donata a Massa Marittima dallo sculture polacco Igor Mitoraj. Hai già visto anche la sua opere “Ikaria” ad Ortigia?
L’ufficio del sindaco e la sala adibita ai matrimoni civili, sono state ricavate nel luogo che un tempo ospitava l’antica Cappella dei Priori, decorata con affreschi nel 1525 dagli allievi di Sodoma.
Le Fonti dell’Abbondanza e l’Albero della Fecondità

Le Fonti dell’Abbondanza, costruite nel XIII secolo dal podestà pisano Ildebrandino, non solo rappresentano un’importante testimonianza storica, ma nascondono anche un affresco alquanto audace che attira l’attenzione di ogni visitatore.
Originariamente, le Fonti erano la principale sorgente d’acqua del paese, un elemento cruciale per la vita quotidiana.
Con il passare del tempo, dal XV secolo in poi, i piani superiori vennero trasformati in magazzini per beni alimentari. Oggi, questi spazi sono stati riconvertiti in sale polifunzionali, mentre le fonti sono prive di acqua per preservare il sorprendente affresco recentemente riportato alla luce e sopravvissuto nel tempo grazie a un sottile strato di calcare che lo ha protetto.
Le varie interpretazioni del significato dell’Albero della Fecondità

L’affresco che rende uniche queste fonti è noto come Albero della Fertilità. Questo murale duecentesco è un raro esempio di arte medievale e rappresenta un’allegoria di abbondanza e prosperità. La pittura mostra un grande albero da cui pendono ben 25 falli, contesi da donne che cercano di raccoglierli.
La sua sopravvivenza nel tempo è dovuta a un sottile strato di calcare che lo ha protetto, rendendolo un’opera d’arte preziosa e rara.
Alle radici dell’albero si svolgono due scene: a sinistra, quattro donne (forse streghe) sembrano impegnate in un rituale animato da litigi, (come dimostra la scena in cui si tirano i capelli) mentre degli uccelli neri volano sopra di loro. A destra, altre quattro donne si tengono sotto braccio.
La prima interpretazione, risalente al ritrovamento dell’affresco, stabilisce un legame tra l’organo maschile e l’acqua, simbolo di vita e fertilità e quindi un auspicio di fecondità per la città e i suoi abitanti.
Tuttavia, dato che la datazione dell’affresco è incerta, lo è anche il suo significato. Alcuni studiosi suggeriscono che sia stato commissionato insieme alla Fonte, mentre altri, come George Ferzoco, propongono che sia stato realizzato sotto l’amministrazione guelfa (1267-1335) come avvertimento contro il ritorno al governo ghibellino, associando le donne a rituali descritti nel Malleus Maleficarum.
Inoltre, Ferzoco interpreta l’affresco come un primo manifesto politico, evidenziando la tradizione toscana di politicizzare l’arte pubblica.
Un’interpretazione più recente di Maurizio Bernardelli Curuz suggerisce che l’affresco sia stato commissionato dal ghibellino Ildebrando Malcondine per celebrare i miglioramenti apportati alla città, come l’approvvigionamento idrico e le scorte alimentari.
I vicoli di Massa Marittima


Dopo aver scoperto ogni dettaglio della Piazza, proseguiamo lungo Via della Libertà, affettuosamente chiamata “Il Corso”, lasciandoci la maestosa Cattedrale alle spalle. Da qui è obbligatorio perdersi nei pittoreschi vicoli che collegano la piazza a sinistra con Via Norma Parenti e a destra con Via Moncini. Ti ritroverai in un labirinto di vicoli nascosti dove potrai fare un ulteriore tuffo nel passato. Archi che si susseguono, vasi fioriti e la nuova illuminazione a led fanno da cornice a storie e leggende.
Vicolo Porte segna un antico confine medievale dietro Palazzo Pannocchieschi. Un tempo centro di attività artigianali, oggi è caratterizzato da un’affascinante alternanza di archi. Il vicolo prende il nome da Luigi Porte, un ingegnoso industriale francese che nel XIX secolo intuì il potenziale delle risorse minerarie locali. Qui si trova anche un locale sotterraneo, dove, secondo una lapide, morì Bindoccio figlio di Nello Pannocchieschi e Margherita Aldobrandeschi, in un intrigo di potere.


Vicolo Massaini si dirama da Piazza Garibaldi di fronte a Palazzo Malfatti e deve il suo nome alla storica famiglia nobile Massaini. Il Vicolo Ciambellano, noto anche come “Chiasso del Lucchetti”, rende omaggio a un fabbro straordinario, famoso per la sua abilità nel riparare ogni tipo di meccanismo.
Il Vicolo Masaniello prende il nome da Tommaso Aniello, soprannominato Masaniello, un celebre rivoluzionario napoletano del XVII secolo. Famoso per aver guidato una rivolta nel 1647 contro l’oppressione della monarchia spagnola non ebbe un legame diretto con Massa Marittima ma diventò un simbolo di lotta contro le ingiustizie e la città volle probabilmente omaggiare la sua figura di leader.
Durante la tua visita a Massa Marittima non dimenticarti di scoprire questi angoli nascosti e sorprendenti che in determinati periodi dell’anno, come Halloween e Natale si vestono a tema per un’esplorazione ancor più suggestiva.
Il giardino artistico di Maria Dompè
A pochi passi da Vicolo Porte, lungo via Norma Parenti, si nasconde un nuovo e affascinante tesoro di Massa Marittima: il giardino “Sol omnibus lucet” (Il Sole splende per tutti). Questa meraviglia contemporanea, un vero “giardino d’arte”, è stata realizzata dalla talentuosa paesaggista Maria Dompè e dedicata a Norma Parenti, giovane partigiana insignita della Medaglia d’Oro al Valor Militare. Un luogo dove bellezza e memoria si fondono in un abbraccio unico, arricchendo il patrimonio del borgo.
L’artista ha voluto creare un angolo perfetto per la meditazione, incorniciato dalle mura medievali e dal bucolico paesaggio delle valli maremmane. Terra modellata, manto erboso e pietre locali si intrecciano in affascinanti spirali di colore, mentre un sistema audio diffonde melodie di musica classica, arricchendo l’atmosfera di questo spazio incantevole.
Il Museo della Miniera e il Museo di Arte e storia delle Miniere
Poco fuori dal centro storico di Massa Marittima, c’è un altro angolo che racconta un dettaglio importante della storia del paese. L’attività mineraria ha segnato a lungo lo sviluppo della zona, lasciando un’eredità indelebile che viene custodita nel Polo Museale Subterraneo. Nato nel 2023, unisce il Museo della Miniera, fondato nel 1980 da alcuni minatori in pensione, e il Museo di Arte e Storia delle Miniere.
Sorge nei pressi di una cava e si snoda per 700 metri attraverso tre gallerie, che riproducono ogni dettaglio della vita in miniera attraverso documenti, reperti, minerali, strumenti e macchinari ma anche moderni contenuti multimediali.
Al momento (luglio 2025) il museo in galleria è chiuso e non ci sono informazioni sulla data di riapertura ma è possibile visitare la sezione Subterranea a un prezzo ridotto. Per informazioni sempre aggiornate consiglio di visitare il sito ufficiale.
La Torre del Candeliere e il Cassero senese

In cima a Massa Marittima, in una posizione privilegiata che domina il paesaggio circostante, si erge maestosa la Torre del Candeliere. Costruita nel XIII secolo, questa torre non era solo un’imponente struttura di avvistamento, ma rappresentava anche il simbolo dell’autorità del Comune. Il suo nome deriva da un’antica tradizione di accendere un fuoco sulla sommità dell’edificio, facendolo apparire simile a una grande candela. Oggi la torre è più bassa di un terzo rispetto alla sua altezza originale, poiché i senesi ne distrussero la sommità dopo la loro vittoria sulla città nel 1335.

Un’altra testimonianza della dominazione senese è l’arco che collega la Torre del Candeliere al Cassero Senese. Questa opera architettonica fu realizzata per monitorare i massetani ribelli e garantire il controllo sulla città. Passeggiando lungo l’arco e lungo un tratto delle antiche mura del Cassero, si apre una vista mozzafiato che spazia fino al mare e all’isola d’Elba.
La Chiesa e il Chiostro di Sant’Agostino

La Chiesa di Sant’Agostino, eretta nel 1299 dagli Agostiniani, nacque dall’esigenza di offrire ai fedeli un nuovo rifugio spirituale, poiché la chiesa di San Pietro dell’Orto non poteva più contenere tutti i devoti.
La sua facciata, semplice e austera, contrasta splendidamente con le vivaci decorazioni dell’abside pentagonale, rendendola il secondo più grande capolavoro di architettura gotica, subito dopo la Cattedrale di San Cerbone.
A sinistra della chiesa si erge il campanile, accanto a un raffinato chiostro risalente agli inizi del XIV secolo. Le sue colonne, adornate da capitelli sorreggono una tettoia in legno che evoca storie di un passato affascinante. Oggi, questo chiostro è un vivace palcoscenico per eventi, banchetti e manifestazioni.
All’interno, la Chiesa di Sant’Agostino custodisce le reliquie di San Bernardino da Siena, nato proprio a Massa Marittima nel 1380. Lo ricorda una targa sulla facciata di palazzo Albizzeschi, in via della Libertà.

Ospita anche altre opere d’arte dal valore inestimabile. Tra queste spiccano:
- l’Annunciazione dell’Empoli,
- la Fuga in Egitto di Lorenzo Lippi,
- le opere di Rutilio Manetti, come la Visitazione e la Natività di Maria.
La Maestà di Ambrogio Lorenzetti a Massa Marittima
Un tempo, la Chiesa di Sant’Agostino custodiva la celebre Maestà di Ambrogio Lorenzetti, un capolavoro realizzato nel 1335 che ritrae la Madonna in trono con il Bambino, circondata da una miriade di santi e angeli, oltre alle personificazioni delle Virtù Teologali.
Quest’opera, simbolo della nascita di Cristo, dal 2005 è conservata nel vicino Museo di Arte Sacra, dove continua a incantare con la sua bellezza e profondità spirituale.
Il Museo degli Organi di Massa Marittima
All’interno della Chiesa sconsacrata di San Pietro all’Orto, la Fondazione Museo Santa Cecilia ha creato il Museo degli Organi. Attraverso una ricca collezione di organi meccanici che spaziano dal Seicento all’Ottocento si può ripercorrere la storia degli strumenti da tastiera, esplorando la loro evoluzione tecnologica e stilistica. Tra le meraviglie esposte si trovano clavicembali e fortepiani, antichi pianoforti, un raro organo portativo del 1686, organi positivi del Settecento, un organo napoletano del 1742 e uno di fattura siciliana del 1771.
Chiesa di San Francesco

A pochi passi da Porta San Francesco, al di fuori delle antiche mura, si trova la Chiesa di San Francesco, un luogo ricco di storia e spiritualità. Si racconta che il Santo stesso abbia fondato la chiesa durante un suo viaggio in Maremma, intorno al 1220. Costruita secondo lo stile degli ordini mendicanti, la chiesa ha subito nel corso dei secoli vari interventi a causa del terreno cedevole, che ha ridotto la sua grandezza di circa un sesto.
Oggi, rimangono a testimonianza del passato il transetto e la parte absidale. All’interno, puoi ammirare un prezioso Crocifisso ligneo del Trecento, una tela di Raffaello Vanni e splendide vetrate moderne, realizzate da Alberto Ceppi (1948 – 2018), che filtrano la luce in modo delicato, arricchendo l’atmosfera senza compromettere la sacralità del luogo


Info utili per la visita di Massa Marittima
Massa Marittima è davvero un gioiellino imperdibile e delizioso da scoprire lentamente in ogni angolo. Se deciderai di assaporare ogni sua peculiarità, godere degli scorci meravigliosi, e soffermarti a gustare qualche piatto tipico o una colazione o un aperitivo con vista cattedrale, ti consiglio di calcolare almeno mezza giornata per la visita.
Massa Marittima infatti è un vero e proprio tesoro non solo di storia e arte, ma anche di cultura gastronomica toscana. Nel centro storico, ristoranti e trattorie invitano a scoprire i sapori genuini della Maremma, offrendo piatti che valorizzano ingredienti freschi come oli extravergini, salumi e formaggi artigianali. Per accompagnare il viaggio nella tradizione culinaria, non dimenticarti di assaggiare gli eccellenti vini del territorio, come il Monteregio di Massa Marittima DOC, un autentico simbolo di questa terra.
In centro o nelle vicinanze puoi trovare numerosi parcheggi a pagamento ed alcune aree sosta gratuite nelle piazze.
Cosa visitare nei dintorni di Massa Marittima
Nei dintorni di Massa Marittima si trova il Lago dell’Accesa, un luogo grazioso e selvaggio con acque balneabili così cristalline da guadagnarsi il soprannome di “Caraibi della Maremma”. Tuttavia, l’entusiasmo nel descriverlo in questo modo da parte di alcuni influencer su Instagram potrebbe compromettere la tranquillità del posto. Il Lago dimostra il suo fascino sopratutto nelle viste aeree ma una simile pubblicità lo esalta in modo esagerato attirando un numero eccessivo di visitatori, che rischiano di rovinare l’atmosfera serena e l’integrità ambientale, spesso solo per immortalare qualche scatto per i social.
Ti consiglio di visitare il Lago dell’Accesa solo se preferisci il contatto con la vegetazione selvaggia piuttosto che con le spiagge. Non è necessario andarci solo perché è di moda contribuendo a farlo diventare affollato e a fargli perdere la sua atmosfera tranquilla e intima.
La costa in questa zona, è tra le più belle della Toscana, con molte opzioni per nuotare in acque cristalline. Non c’è bisogno di cercare i Caraibi nel lago, poiché le spiagge toscane offrono un’esperienza di mare altrettanto affascinante e autentica.
Massa Marittima dista infatti circa 20 km dalle rinomate località di Follonica o Scarlino e dalle suggestive spiagge di Cala Violina, Cala Martina o Cala Civette.
Nel comune di Massa, precisamente nella località di Viapiana, si trova anche l’Aquarium Mondo Marino, un centro dedicato all’educazione ambientale e sede del Centro Studi Squali.
Qui puoi osservare vasche che riproducono gli ecosistemi del Mediterraneo, degli ambienti tropicali e dell’Atlantico. Tra le attrazioni spicca una vasca panoramica che simula una laguna tropicale, ospitando squali Pinna Nera e Bamboo Grigi. L’acquario vanta oltre 150 specie animali e vegetali, tra cui murene zebra e leopardo, pesci pipistrello, pesci pagliaccio e sei diverse specie di squali, offrendo un’esperienza unica per gli amanti della natura.
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