Se ti stai chiedendo cosa vedere a Valencia, preparati a scoprire una città che fonde storia, arte e innovazione in un affascinante mosaico di esperienze e meraviglie. Non saranno solo i suoi luoghi iconici come la Città delle Arti e delle Scienze a catturare la tua attenzione, ma anche gemme nascoste che raccontano storie uniche e autentiche e tradizioni secolari.
In questo articolo, ti porterò in un viaggio attraverso i must-see e gli angoli meno conosciuti di Valencia, offrendoti un panorama completo affinché tu possa decidere in autonomia cosa vedere e quanto tempo dedicare alla visita della città.
Cosa vedere a Valencia: la tua guida completa con tappe classiche e insolite
Iniziamo la nostra visita di Valencia prendendo come punto di riferimento la Cattedrale, situata in posizione piuttosto centrale rispetto a tutte le altre attrazioni.
Cosa vedere nei pressi della Cattedrale di Valencia
Il Quartiere del Carmen di Valencia
Attrazioni a sud della Cattedrale
Cosa vedere nella zona a sud est del centro di Valencia
La città delle Arti e delle Scienze
Oltre il confine dei giardini del Turia
Il Quartiere di Ruzafa
Parchi e giardini di Valencia
Il lungomare di Valencia
La Cattedrale di Valencia: custode del Sacro Graal

La meravigliosa Cattedrale di Valencia fu costruita nel XIII secolo in un luogo da sempre considerato sacro, dove in precedenza erano già stati eretti un tempio romano e una moschea musulmana.
All’esterno si caratterizza per una fusione di tutti gli stili architettonici che si son alternati nel corso del secoli, ben visibili nelle sue tre porte.
La Puerta del Los Hierros è in stile barocco, la Puerta del Palau in stile romanico e Puerta de los Apostoles rappresenta il trionfo del gotico. Quest’ultimo stile si ritrova anche nella massiccia torre ottagonale che la sovrasta.
Il Miguelete fu costruito nel 1381 e con i suoi 270 scalini offre una vista pazzesca sulla città. La salita non è per principianti ma la fatica sarà sicuramente ripagata dal panorama.
All’interno, la Cattedrale custodisce dipinti commissionati da papa Alessandro V Borgia ad artisti italiani; ma ciò che più di tutti attira la curiosità dei turisti e soprattutto dei fedeli è il Santo Graal. Sembra infatti che, dopo infinite peripezie, il Calice che Gesù utilizzò nell’Ultima Cena abbia trovato una sede definitiva proprio all’interno della Cattedrale.
>>> Approfondisci qui la storia del Sacro Graal <<<

Curiosità >>> Il tribunale delle Acque di Valencia: una tradizione secolare

Di fronte alla sopracitata Porta degli Apostoli della Cattedrale, non puoi perderti una delle tradizioni più antiche di Valencia, che ancora oggi fa da ponte con un lontano passato.
Qui infatti, si riunisce il “Tribunal de las Aguas” che da circa un millennio svolge un rito autentico, privo di elementi folcloristici e rimasto fedele alle sue radici.
Questo tribunale distribuisce giustizia attraverso un processo orale in lingua valenciana, e le sue decisioni sono definitive. È l’unica istituzione legislativa rimasta delle disposizioni del re Giacomo I, che formalizzò un sistema di irrigazione già praticato dagli arabi basato sulla distribuzione dell’acqua del fiume Turia. E’ composto da otto contadini, che indossano ancora gli abiti caratteristici e che vengono eletti ogni due anni dagli irrigatori. Questi si riuniscono in cerchio su poltrone storiche del XVII secolo e risolvono le controversie con una rapidità tale da essser considerata un modello a livello internazionale.
Se vuoi assistere anche tu, ricordati che si svolge tutti i giovedì a mezzogiorno. In caso di festività viene anticipato al mercoledì. Ti consiglio di andare di fronte alla Porta degli Apostoli con almeno un’ora di anticipo se vuoi assicurarti un posto in prima fila. La piazza è sempre gremita di gente, in quanto attira non solo turisti curiosi, ma anche studenti e ricercatori.
Le piazze su cui si affaccia la Cattedrale di Valencia
La Cattedrale si affaccia su ben tre piazze, ciascuna ricca di storia e monumenti da ammirare: Plaza de la Virgen, Plaza de la Reina e Plaza de l’Almoina.
Plaza de la Reina
Plaza de la Reina è la piazza più grande e si trova proprio di fronte all’ingresso principale della cattedrale. È anche la più vivace delle tre piazze, animata da ristoranti e negozi che offrono occasioni perfette per rilassarsi con una vista mozzafiato.
Qui puoi gustare la tradizionale horchata accompagnata dai fartons nella storica Horchatería Santa Catalina, oppure deliziarti con tante deliziose tapas, sorseggiando un drink. Il momento ideale per godere di queste prelibatezze è al calar della sera, su una delle terrazze panoramiche.
Plaza de la Virgen

Plaza de la Virgen si trova sul lato sinistro della Cattedrale di Valencia ed è completamente pavimentata con pregiato marmo rosa. Qui vi si affaccia anche la Basílica de la Virgen de los Desamparados con il MUMA e il Palacio de la Generalitat Valenciana (Palazzo del Governo).
Al centro spicca la Fuente del Tùria, una splendida fontana che omaggia il fiume Turia e ai suoi canali, rappresentati dal Dio Nettuno circondato da tante donne nude in posizioni diverse, alla base delle quali è inciso il nome del corso d’acqua che simboleggiano.
Piazza de la Virgen è famosa anche per esser il punto di arrivo della Ofrenda de Flores, uno dei momenti più suggestivi ed emozionanti de las Fallas.
Plaza de l’Almoina

Plaza de l’Almoina si sviluppa sul più grande sito archeologico di Valencia.
Dal 1985 gli scavi hanno riportato alla luce un’infinità di testimonianze del passato della città: dalla sua origine romana nel II secolo a.C. fino al Medioevo.
E’ proprio per questo che oggi ospita il Museo de l’Almoina, una tappa meno turistica ma di immenso valore per capire le origini e la storia di Valencia.
Cosa vedere nelle vicinanze della Cattedrale di Valencia
Il Museo dell’Almoina

Il Museo dell’Almoina è un affascinante spazio di 2.500 m² che offre una panoramica completa sui reperti storici della città. Nel Medioevo fu sede di un’istituzione caritativa da cui deriva il nome di “almoina” che in valenciano significa “elemosina”.
Durante gli scavi, sono emerse importanti vestigia della città romana, insieme a resti visigoti e musulmani, tra cui le terme, il foro, la curia, un lavatoio, un battistero e parte di una fortezza.
Costruito tra il 1985 e il 2005, il museo integra le rovine con la tecnologia per ricreare l’immagine della vita nei vari periodi storici, offrendo così un’esperienza immersiva nella ricca storia di Valencia.
>>> Approfondisci qui Piazza de l’Almoina e il Museo <<<
Palazzo del Marchese del Campo – Museo della Città

Il Palazzo del Marchese del Campo è un edificio del XIX secolo, oggi sede del Museo della Città.
Accoglie una mostra permanente di reperti archeologici di epoca romana, visigota, musulmana e cristiana, documenti del periodo di governo del Re Giacomo I e mostre temporanee di artisti valenciani.
Cripta archeologica della Prigione di San Vicente Martir

Proprio di fronte al Museo della città si trova un’attrazione spesso ignorata ma molto suggestiva: la cripta archeologica del carcere di San Vicente Martir.
Si tratta dell’antica prigione dove è stato martirizzato San Vicente Martire, oggi venerato da tutti i valenciani. Un luogo ricco di storia che ha ospitato anche il cardo maximus in epoca romana e i bagni pubblici nel periodo musulmano.
>>> Approfondisci qui la visita alla cripta archeologica <<<
Real Basílica de Nuestra Señora de los Desamparados e MUMA (Museo Mariano)

La Basílica de la Virgen de los Desamparados si affaccia sia su Plaza de la Virgen che su Plaza de l’Almoina. E’ il principale edificio religioso costruito a Valencia nel XVII secolo e la prima opera barocca progettata ex-novo.
Tra le tante meravigliose opere che custodisce, la più affascinante è la cupola affrescata da Antonio Palomino: uno splendido esempio di barocco spagnolo, tornato al suo antico splendore grazie ai restauri terminati nel 2003.


Visitando il MUMA (Museo Mariano) allestito nelle stanze del piano superiore, potrai ammirare la cupola da vicino: un punto di vista privilegiato davvero suggestivo. Potrai inoltre affacciarti ad un ponte di collegamento con la Cattedrale ed anche in questo caso avrai uno scorcio mozzafiato sulla sua architettura imponente.



Il Museo raccoglie inoltre più di 400 opere d’arte dedicate alla Virgen de los Desamparados e alla Basilica, con cimeli e opere d’arte che vanno dal Rinascimento fino ai giorni nostri. E c’è anche la replica del Sacro Graal.
>>> Approfondisci qui la visita al Muma e alla Basilica de los Desemparados <<<
Casa del Punt de Ganxo

L’edificio Punt de Ganxo, si distingue tra tutti gli altri affacciati su Plaza de l’Almoina per un un decorativismo che richiama il naturalismo modernista.
Fu progettato dall’architetto Manuel Peris sopra l’antica cappella di San Valero. L’inconfondibile facciata è suddivisa in sezioni verticali incorniciate da pilastri simili a tronchi, ed elementi decorativi nei toni del bianco e del rosso, dove emergono influenze gotiche e romantiche.
Cosa vedere nel Quartiere del Carmen di Valencia
Proseguendo la tua visita di Valencia nella zona nord e nord-ovest rispetto alla Cattedrale, entrerai nel cuore del quartiere del Carmen, nato e sviluppatosi tra due antiche fortificazioni: quella musulmana dell’XI secolo e quella cristiana costruita duecento anni dopo.
Il passare del tempo e le varie epoche hanno lasciato il loro segno sulla struttura urbana del Carmen, caratterizzata da un affascinante contrasto architettonico. Questa area ha vissuto una transizione da centro aristocratico medievale a sobborgo operaio durante la rivoluzione industriale, mantenendo tracce dell’eredità araba e dei bellissimi conventi presenti nella zona.
Museo dei soldatini di piombo: l’Iber
Con una breve passeggiata verso ovest rispetto alla Basilica de los Desemparados, lungo C/ dels Cavallers arriverai al Palacio del Marqués de Malferit, un perfetto esempio di stile gotico mediterraneo. Al suo interno ha sede l’Iber, il Museo dei soldatini di piombo e miniature storiche più grande al mondo.
Vi sono esposti più di 95.000 pezzi che ripercorrono la storia dai dinosauri agli egiziani passando dai romani, per poi soffermarsi sulla Via della Seta e sulla storia spagnola.
I resti della muraglia araba e il Portale della Valldigna

Proseguendo ancora verso ovest lungo C/ del Cavallers, raggiungi l’incrocio successivo all’Iber e svolta in C/ de les Salines. Qui potrai ammirare i resti della muraglia araba, decorati con vari murales tra cui uno che raffigura addirittura Bologna. Queste mura risalgono al XI secolo quando, dopo la caduta del Califfato di Cordova, Valencia diventò la capitale della Taifa di Valencia.
Al termine di questa via incontrerai il Portale della Valldigna, l’antico ingresso al quartiere musulmano, aperto nel 1400, con un arco a tutto sesto che ricorda lo stile dell’arco ogivale arabo.
Nel 1589 vi fu affissa una pala dedicata alla Vergine in cui appariva anche Giacomo II di Aragona durante la fondazione del monastero della Valldigna. Oggi è stata sostituita da una fedele riproduzione.

Accanto al portale si trova anche una placa che ricorda che lì nacque anche la prima stamperia della penisola iberica, fondata dal mastro stampatore Lambert Palmart. Qui, nel 1474 fu stampato il primo libro della Penisola, scritto in valenciano.
Vicino al portale si verificò un episodio significativo che vide il Frate Joan Gilabert Jofré opporsi con fermezza alla lapidazione di un uomo ritenuto folle. In seguito a questo evento, decise di modificare il suo sermone quaresimale e si attivò affinché il 9 aprile 1409 venissero poste le basi per il primo manicomio della storia, che chiamò “Hospital dels Folls i dels Ignocents”.
Nel 1944 i proprietari del palazzo che ospita il portale, decisero di demolirlo. Fu grazie al tempestivo intervento del direttore del museo di Belle Arti, Manuel González Martí, che lo dichiarò monumento storico-artistico, che è possibile ammirarlo ancora oggi.
Le Torri de Serranos

Le maestose Torri de Serranos si trovano al confine settentrionale tra il centro storico e i Giardini del Turia, di fronte al ponte che porta il loro nome.
Rappresentano un perfetto esempio di architettura militare medievale, che nel corso dei secoli ha svolto diverse funzioni: da quella difensiva a quella cerimoniale, per poi diventare deposito di opere d’arte e addirittura prigione. Oggi rappresentano un suggestivo legame con il passato e un meraviglioso punto panoramico dal quale ammirare la città.
>>> Approfondisci qui la visita alle Torri de Serranos <<<
Il Museo del Corpus – Casa de las Rocas

Quasi di fronte alle Torri, c’è un altro luogo poco considerato nei classici itinerari turistici, che però custodisce un’altra importante tradizione di Valencia.
Il Museo del Corpus (o Casa dei Carri) funge da magazzino per i vari carri e personaggi utilizzati durante la processione del Corpus Domini. Chiamata anche “festa grossa” questa importante manifestazione si è svolta a Valencia per la prima volta nel 1355 e ancora oggi si festeggia l’ottava domenica successiva alla domenica di Pasqua.
Quando i carri non vengono utilizzati, potrai ammirarli e scoprire tutti i dettagli di questa celebrazione grazie anche a pannelli multimediali e video. Conoscerai i nani e i giganti, i mostri, le aquile e gli 11 carri trionfali che rappresentano allegorie sacre e profane legate ai misteri del Corpus Domini valenciano.
>>> Approfondisci qui cosa vedere nella Casa dei Carri di Valencia <<<
Plaza del Carmen a Valencia

Oltre alla Real Academia di Bellas Artes, sulla piazza del Carmen si affaccia il Palazzo neoclassico del Intendente Pineda, costruito probabilmente nel 1732 per volere di Don Francisco Salvador per farne la sua residenza.
Al centro della piazza si erge la statua che raffigura il pittore valenciano rinascimentale Juan de Juanes. Fu realizzata nel 1960 da Mariano García Más, primo studente di Belle Arti presso la Giunta Provinciale di Valencia.
CCCC (Il Centre del Carme Cultura Contemporánea)

A pochi passi da piazza del Carmen si trova l’ingresso dell’immenso convento del Carmen, oggi trasformato in un centro espositivo e per eventi culturali, il CCCC.
I suggestivi chiostri, di cui uno gotico e uno rinascimentale, e gli ambienti interni della struttura sono diventati luoghi di aggregazione culturale volti a stimolare ogni tipo di forma artistica e scrigni di opere d’arte.


L’ingresso è gratuito e gli ampi spazi a disposizione ti consentono anche solo di trovare un angolo tranquillo per dedicarti alla lettura, o per scrivere o disegnare.
>>> Approfondisci qui la visita al CCCC di Valencia <<<
La Casa de los Gatos a Valencia

Di fronte all’edificio del CCCC, al numero 9 di C/ del Museu, si trova una delle attrazioni più pubblicizzate di Valencia, conosciuta per la sua originalità. Si tratta della Casa de los Gatos, riconoscibile da un dipinto di una casetta in miniatura, realizzato nel 2003 dall’artigiano e scultore Alfonso Yuste Navarro. E’ stata “costruita” intorno ad una fessura nel muro che conduce ad un ambiente protetto dove trovano ospitalità i gatti del quartiere.
La creazione si ispira alla leggenda dei “quattro gatti”, gli unici sopravvissuti nel 1904 allo sterminio del Cid Campeador, che desiderava porre fine alla paura legata alla credenza che i felini portassero sfortuna.
Sulla destra della casetta, due piastrelle romboidali raccontano la storia delle inondazioni che hanno colpito la città. La prima, posizionata a circa un metro da terra, segna il livello della piena del 1957; la seconda, più in alto, indica l’innalzamento previsto delle acque del mare entro il 2100, secondo le proiezioni scientifiche. Tra le due, un graffito rosso ricorda il livello raggiunto durante la tragica inondazione del 2024.
Nessun commento sulla scritta “Tourist go home” e sulle altre due scritte, di cui non ho notizie.
Casa Museo José Benlliure



300 metri a nord del CCCC si trova un’altra attrazione interessante ma poco conosciuta di Valencia, nata dove un tempo sorgeva il frutteto del Convento del Carmen. La casa Museo José Benlliure non è un semplice museo, ma un’immersione nell’universo creativo di uno dei più importanti pittori valenciani, José Benlliure y Gil, e dalla sua famiglia.
Potrai visitare la casa padronale dove sono state ricreate fedelmente le stanze di un’abitazione borghese del periodo della Restaurazione e allestite mostre temporanee. Ma gli ambienti più suggestivi si trovano appena varcata la porta che si affaccia sul cortile interno. Qui potrai visitare uno splendido giardino in stile mediterraneo e lo studio del pittore: un santuario creativo ricco di cimeli, opere d’arte e libri di ogni genere.
>>> Approfondisci qui la visita alla Casa Museo José Benlliure <<<
I Murales del quartiere del Carmen





Passeggiando per i vicoli del Barrio del Carmen ti accorgerai della presenza di numerosi murales, che in questo quartiere sono particolarmente diffusi. Li troverai di fronte all’ex convento del Carmen, in Plaça de Sant Jaume, in Carrer de Baix e de la Morella, nella Calle Baja e Calle de los Colores. Ogni angolo pullula di opere d’arte coloratissime e significative di artisti come Escif, conosciuto come il Banksy spagnolo, Julieta XLF, Blu, Eduardo Salvador, Capiflex, Erica il Cane, Fasim, Zíngaro, Deih e il pittore Luis Lonjedo.
Non ti proporrò un itinerario preciso, in quanto mapparli tutti è impossibile, ma ti consiglio di spostarti verso la prossima tappa proseguendo lungo C/ de la Blanqueria, il grande viale che costeggia i giardini del Turia. Qui, i murales si susseguono lungo il muro come una sequenza di tessere colorate, ognuna con la propria storia, che si intrecciano per formare un arazzo vibrante di colori e figure.
L’ IVAM: Istituto Valenzano d’Arte Moderna. Centro Julio González

L‘IVAM (Istituto Valenciano di Arte Moderna) rappresenta un’importante istituzione culturale della Comunità Valenciana e un punto di riferimento per l’arte moderna e contemporanea.
Inaugurato nel 1989 e progettato dagli architetti Carlos Salvadores ed Emilio Jiménez, ha contribuito alla rinascita del quartiere del Carmen.
Essendo il primo museo di arte moderna in Spagna, l’IVAM si distingue per la sua attenzione alle avanguardie europee.



La collezione, che si estende su 18.200 m² e comprende otto gallerie, espone opere di artisti storici come Julio González e Ignacio Pinazo ed abbraccia un ampio arco temporale, dalle avanguardie del 1914 fino all’arte contemporanea. Tra gli altri nomi illustri che ospita ci sono: James Rosenquist, Robert Rauschenberg , Cindy Sherman, Tony Cragg, Carmen Calvo, Antoni Tàpies, Yves Klein, Manolo Valdés, Equipo Crónica, Jean Dubuffet, Gilian Wearing, Mona Hatoum, Annette Messager, Rodchenko, Alexander Calder e James Turrell.
Il Museo della Preistoria
Il Museo della Preistoria di Valencia è uno dei più importanti della Spagna, con i suoi reperti che coprono oltre 300.000 anni di storia del territorio valenciano. La collezione permanente offre un affascinante viaggio attraverso le epoche, a partire dal Paleolitico con i fossili della Cova del Bolomor e le incisioni della Cova del Parpalló. Si passa poi al Neolitico con vasi decorati della Cova de l’Or, e si prosegue fino all’Età dei Metalli.
Al primo piano, la sezione sulla Cultura Iberica espone vasi figurati del Tossal de Sant Miquel e il Guerrer de Moixent, mentre l’area dedicata al Mondo Romano presenta il mosaico di Font de Mussa e l’Apollo di Pinedo. Inoltre, il museo include una mostra sulla storia della moneta, evidenziando l’evoluzione della numismatica a livello globale.
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L’ETNO: il Museo di Etnologia di Valencia
All’interno dello stesso palazzo del Museo della Preistoria si trova l’ETNO, un museo che intende preservare tradizioni, usi e costumi attraverso un dialogo costante con la società contemporanea.
L’esposizione permanente, intitolata “No es fácil ser valenciano/na”, esplora il dibattito tra l’omogeneità culturale e il desiderio di conservare le proprie radici. Attraverso oggetti, documenti e testimonianze, si analizza la società valenciana dalla fine del periodo preindustriale ad oggi.
L’allestimento si articola in tre ambiti: la Città, che esplora la tensione tra globale e locale, gli orti e le paludi, dove si affrontano stereotipi sulla cultura valenciana, e le zone dell’entroterra, che presentano aspetti meno noti del territorio.
La Torre de Quart e i Giardini botanici
Proseguendo verso sud, incontrerai le Torri di Quart, progettate da Pere Bonfill e ispirate alle torri del Castel Nuovo di Napoli. Sono un esempio significativo di architettura militare tardo gotica, inizialmente concepite come porte difensive per la città.
Furono conosciute fino al 1874 con il nome di Torri della Calce, in quanto, nel XVIII secolo, la calce in ingresso a Valencia doveva obbligatoriamente passare da qui. La parte posteriore delle torri è stata aperta per mostrare l’interno, che in passato ospitò anche un carcere femminile. Così come le Torri de Serranos, sono visitabili fino alla sommità per ammirare il panorama.
Dietro le Torri de Quart si trova il Giardino Botanico dell’Università di Valencia, fu fondato nel 1567 come orto per l’insegnamento della botanica ed ha subito numerose modifiche nel corso dei secoli. Oggi ospita nuove serre con specie molto particolari, come le piante carnivore e un moderno centro di ricerca.
La Chiesa di San Nicola di Bari: la Cappella Sistina di Valencia


Rientrando verso il centro storico di Valencia lungo la C/ de Quart, scoprirai uno dei tesori più affascinanti della città: la Chiesa di San Nicola di Bari. Nascosta tra i palazzi circostanti, questa chiesa è un vero e proprio capolavoro artistico, meritando il soprannome di “Cappella Sistina di Valencia”, attribuitole dal restauratore dell’opera originale. Qui, gli affreschi che adornano le pareti raccontano le storie di San Nicola di Bari e di San Pietro Martire, magistralmente disegnati da Antonio Palomino e dipinti da Dionís Vidal.
Un’esperienza visiva che ti lascerà senza parole!
>>> Approfondisci qui Cosa vedere nella Cappella Sistina di Valencia <<<
La Lonja de la Seda

La Lonja de la Seda, o Borsa della Seta, si erge nel cuore pulsante di Valencia ed è stata il centro delle attività commerciali legate alla seta. Questo straordinario edificio, dichiarato Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO il 5 dicembre 1996, è un autentico capolavoro di architettura gotica che si estende per 1990 metri quadrati.
Le sue imponenti colonne e i dettagli ornamentali raffinati raccontano la ricchezza e la prosperità della città nel XV secolo. Passeggiando tra le sue sale, si respira ancora l’eco del fervore commerciale di un’epoca d’oro.
>>> Approfondisci qui la visita alla Lonja de la Seda <<<
La Chiesa de los Santos Juanes

Di fronte alla Lonja de la Seda e accanto al Mercato Centrale si staglia l’austera architettura gotica della Chiesa de los Santos Juanes, conosciuta anche come la Chiesa di San Juan del Mercado.
E’ stata costruita nel 1240 sopra una moschea e la sua storia è stata segnata da quattro incendi devastanti. Il primo, nel 1311, portò a una ricostruzione in stile gotico, ma gli altri due, nel 1362 e nel 1592, richiesero ulteriori interventi, costringendo a ricostruire quasi completamente l’edificio.
L’ultimo grave incendio si verificò nel 1936, durante la Guerra Civile spagnola, causando danni irreparabili a opere d’arte e documenti preziosi, molti dei quali andarono perduti.
Tra gli elementi degni di nota ci sono la navata e il rosone dell’antica struttura gotica, la scultura della Madonna del Rosario di Jacopo Bertesi, i resti degli affreschi di Antonio Palomino e 13 statue in gesso che rappresentano Giacobbe e le 12 tribù di Israele chiamate “els blancs”. All’esterno, un curioso segnavento, chiamto il Pardal de Sant Joan, è diventato una nota attrazione. Si tratta di una banderuola posizionata sulla facciata in alto, che rappresenta l’aquila dell’Apocalisse. Secondo la leggenda, veniva utilizzata come distrazione per i bambini lasciati fuori dalla chiesa o nella piazza del Mercato, con l’intento di abbandonarli.
>>> Purtroppo, durante la mia visita, l’interno era avvolto da impalcature, rendendo impossibile ammirare le sue meraviglie. Questa situazione, sebbene deludente, evidenzia l’importanza del restauro e della preservazione di un patrimonio storico così significativo che speriamo di poter tornare ad ammirare molto presto
Il Mercato Centrale di Valencia

Se sei un appassionato di gastronomia, il Mercato Centrale di Valencia è un vero e proprio paradiso da non perdere. Considerato il più grande mercato di prodotti freschi d’Europa, si distingue non solo per la sua straordinaria offerta culinaria, ma anche per la sua architettura modernista, che incanta con decorazioni ispirate ai frutti e ai giardini locali.
Con oltre 8.000 metri quadrati di superficie, il mercato ha più di 250 bancarelle, dove puoi trovare frutta e verdura fresca, carne, pesce, formaggi e spezie per un’esperienza sensoriale imperdibile che celebra i colori, i sapori e gli aromi del Mediterraneo.
Museo della Seta di Valencia

Il Museo della Seta si trova circa 400 metri a sud del Mercato Centrale, nel quartiere dei vellutai che ebbe un notevole sviluppo tra i secoli XV e XVIII grazie all’avvento della seta e all’industria che nacque di conseguenza. Il museo è stato creato all’interno di un palazzo del XV secolo, che in precedenza ospitava il Colegio de Arte Mayor de la Seda.
Al suo interno sono ancora visibili stanze con dettagli artistici incredibili come la Cappella, la sala della Pometa e la sala della Fama dove le decorazioni sui soffitti e sui pavimenti lasciano a bocca aperta.
Queste meravigliose sale fanno da cornice all’esposizione museale che offre una panoramica completa sulla storia e la lavorazione della seta dalle origini ad oggi, con un focus particolare sull’importanza che ha avuto ed ha ancora oggi a Valencia.
>>> Approfondisci qui la visita al Museo della Seta di Valencia <<<
Cosa vedere nell’area a sud della Cattedrale di Valencia
Visitando il Museo della Seta ci siamo già spostati nella zona più a sud di Valencia, anch’essa ricca di cose interessanti da vedere. Ci dirigiamo quindi verso la Stazione per poi risalire verso il centro ed esplorare la parte orientale.
Estación del Norte: la Stazione del Nord di Valencia

La Stazione del Nord di Valencia non è solo una delle più trafficate di Spagna, ma anche un capolavoro dell’architettura modernista civile. Esternamente, si distingue per le sue due grandi torri laterali e una facciata riccamente decorata con lo scudo della città e con motivi che celebrano l’agricoltura locale.

All’interno l’atmosfera è incantevole, con un mix di ferro battuto, legno intagliato e ceramiche colorate. Nella hall principale, mosaici scintillanti accolgono i viaggiatori con saluti in diverse lingue tra cui arabo e cinese, esprimendo un augurio di buon viaggio.
Progettata da Demetrio Ribes e costruita tra il 1906 e il 1917, la Stazione del Nord è sicuramente un’attrazione unica nel suo genere.
Plaza de Toros e Museo Taurino di Valencia

Accanto alla Stazione del Nord, la sagoma inconfondibile di Plaza de Toros ricorda quanto ancora, a Valencia e in tutta la Spagna, la tradizione della tauromachia sia ben radicata, sebbene altrettanto criticata.
Al momento (maggio 2025) l’arena è chiusa per lavori e non ci sono informazioni sulla riapertura, ma al suo interno è possibile visitare un piccolo museo che ne approfondisce la storia, le dinamiche e la sua importanza culturale nella regione.
>>> Approfondisci qui cosa vedere al Museo Taurino di Valencia <<<
L’ Ayuntamiento di Valencia: cosa vedere nel palazzo sede del Municipio di Valencia

Proseguendo lungo AV. del Marqués de Sotelo, verso il centro, arriverai nella splendida Piazza dell’Ayuntamiento dove si affaccia il Municipio di Valencia. Che è aperto alle visite turistiche! Tutti i giorni della settimana è consentito entrare dalle ore 8 alle 15 gratuitamente e senza prenotazione. Se già la struttura esterna incanta per la sua maestosità e per il mix di stili barocchi e manieristici, con rilievi di Mariano Benlliure e le due cupole in ceramica riflettente metallica, l’interno ti lascerà senza parole.


L’elegante scalinata all’ingresso ti condurrà in uno degli ambienti più magici e scintillanti che potrai vedere a Valencia. Il Salone di Cristalli conserva ancora lo sfarzo e la luminosità della sala da ballo rinascimentale che era in origine. Potrai inoltre accedere al balcone che si affaccia sulla Piazza, immedesimandoti nel sindaco e nella Fallera Mayor durante l’annuncio delle mascletàs della Fallas.
E all’interno della struttura potrai anche visitare il Museo Storico Municipale di Valencia, allestito nella antica Casa della Enseñanza. Qui troverai alcuni cimeli legati alla storia di Valencia tra i quali:
- la “Senyera”, lo Stendardo della Riconquista,
- la spada di Giacomo I il Conquistatore,
- la carta di Valencia del 1704,
- la tavola fiamminga del Giudizio Universale (secolo XV),
- opere di Zariñena, Orrente, Espinosa, López, Sorolla ed altri artisti,
- libri miniati e incunaboli.
Plaza Redonda

Costruita da Salvador Escrig Melchor nel 1840, la Plaza Redonda è una perla architettonica tra le più particolari da vedere a Valencia per la sua forma circolare. Ospita negozi di artigianato che sul far della sera lasciano spazio a locali dove gustare deliziose tapas.
E’ un angolino grazioso con un’atmosfera vivace e accogliente, ma non troppo caotico. Posizionandoti al centro (accanto alla fontana) potrai anche ammirare uno splendido scorcio del campanile stile barocco rococò della Chiesa di Santa Catalina. E sul pavimento si trova una citazione dallo scrittore valenciano Vicente Blasco Ibáñez che ricorda il legame speciale di questo luogo con la sua opera “Arroz y Tartana”.
Cosa vedere in Plaza de Lope de Vega a Valencia: la Chiesa di Santa Caterina e la Estrecha

A pochi passi da Plaza Redonda si trova la graziosa Plaza de Lope de Vega, sulla quale si affaccia la Chiesa di Santa Caterina e la Hestrecha.
La Chiesa di Santa Caterina è una delle più antiche di Valencia, costruite nel periodo della Riconquista. Si distingue per la Torre campanaria barocca a pianta esagonale, alta 56 metri, costruita tra il 1688 e il 1705 e visitabile fino alla sommità.
All’interno è composta da una navata centrale e due laterali con vari contrafforti che racchiudono diverse cappelle. La sua particolarità sta nella somiglianza con la Cattedrale, con la quale condivide l’unicità di avere un deambulatorio dietro l’Altare Maggiore.
Alla chiesa di può accedere da ben tre ingressi: in Plaza Lope de la Vega, in Calle Tapineria e in Plaza Santa Catalina.

Nella Piazza si affaccia anche la Estrecha, la casa più stretta d’Europa. Con i suoi 107 cm di larghezza questa abitazione stretta e lunga ha conquistato le attenzioni di numerosi curiosi diventando uno degli spot più “instagrammabili” di Valencia; anche se in realtà, ha perso il suo primato in seguito a recenti modifiche interne.

A pochi passi dalla piazza, lungo C/ de la Sombreria, non dimenticarti di fare un salto alla storica Horchateria Santa Catalina, che ha una sede anche qui, oltre a quella di fronte alla Cattedrale. Una golosa Horchata rinfrescante o qualche fartons sono sempre un’ottima idea per una pausa rigenerante.
Cosa vedere nella zona a sud est della Cattedrale di Valencia
Il Palacio del Marqués de Dos Aguas: il Museo Nazionale della Ceramica di Valencia



Il Palacio del Marqués de Dos Aguas è una delle cose più famose da vedere a Valencia, per la sua incantevole facciata gotica ricca di dettagli in alabastro.
Non sono però da sottovalutare gli interni, oggi sede del Museo della Ceramica Nazionale. Ben 3 piani ospitano mostre permanenti che rievocano il passato attraverso opere d’arte, arredamenti d’epoca e una spettacolare collezione di ceramiche di diversi periodi storici e provenienti da varie parti del mondo.
>>> Approfondisci qui la visita con un tour virtuale dettagliato <<<
Il Museo del Patriarca di Valencia




A pochi passi dal Museo della Ceramica, una facciata piuttosto anonima del Collegio Reale del Seminario del Corpus Christi, oggi Museo del Patriarca, nasconde in realtà una serie di tesori unici e ancora poco conosciuti di Valencia.
Riceverai il benvenuto da un coccodrillo appeso ad una parete. Visiterai una Cappella ricoperta di arazzi fiamminghi, una chiesa con opere di Bartolomé Matarana e di Francisco Ribalta, un chiostro dalle geometrie e dai colori ipnotici – capolavoro dell’architettura rinascimentale spagnola – e un museo con opere di Caravaggio, Baglione, El Greco, Van Der Weyden, Morales, Pinazo, Benlliure e Ribalta.
L’intera struttura fu voluta dall’Arcivescovo di Valencia Juan de Ribera, il Patriarca, che si dedicò con fermezza a far applicare le riforme del Concilio di Trento e vi abitò a lungo.
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Il CAHH: Centro de Arte Hortensia Herrero

Inaugurato l’11 novembre 2023 all’interno del suggestivo Palazzo Valeriola del XVII secolo, il Centro de Arte Hortensia Herrero (CAHH) si propone di elevare l’interesse per l’arte contemporanea in un contesto straordinario.
Con 17 spazi espositivi distribuiti su quattro piani e una superficie di oltre 3.500 m², il CAHH ospita circa 100 opere di artisti di fama internazionale, tra cui capolavori di Anselm Kiefer, Anish Kapoor, Mat Collishaw, Tony Cragg e Andreas Gursky. Questi lavori, insieme a opere site-specific (create appositamente per il centro), rendono la visita ancora più unica.
Ma il CAHH non è solo un luogo di arte contemporanea; custodisce anche i resti del circo romano, che tra l’XI e il XIII secolo, apparteneva alla Balansiya (antica Valencia musulmana). Questi affascinanti resti sono visibili all’interno del museo e anche nella vicina Chiesa di San Juan del Hospital, creando un dialogo suggestivo tra passato e presente.
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San Juan del Hospital

La Chiesa di San Juan del Hospital è la prima chiesa costruita nel 1261 dopo la riconquista cristiana.
E’ conosciuta prevalentemente tra i pellegrini, poiché segna l’inizio del Cammino di Santiago per chi parte da Levante. Tuttavia, nonostante le sue straordinarie peculiarità, rimane uno dei tesori meno esplorati di Valencia.
Fu fondata dai Cavalieri dell’Ordine di San Giovanni, di cui si trovano ancora tracce nella struttura ed è un capolavoro architettonico che fonde arte romanica e gotica.
Ma la vera peculiarità sta nel fatto che custodisce l’unico cimitero medievale della città e che sorge nei pressi di un’antica spina del circo romano.
E’ aperta solo in determinati giorni e orari e la visita al cimitero è consentita solo in compagnia di una guida, ma è una delle cose più sorprendenti da vedere a Valencia. Una gemma nascosta che merita di esser scoperta.
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Fundacion Bancaja

La Fondazione Bancaja ha sede in un’imponente struttura di 12.000 m² ed è un’organizzazione privata senza scopo di lucro che si impegna a offrire una vasta gamma di attività, tra cui mostre, workshop e conferenze con un forte focus sulla promozione della lingua e della cultura valenciana.
Nel suo notevole patrimonio artistico sono incluse opere grafiche di Picasso e del valenciano Joaquín Sorolla. Le mostre temporanee, che hanno riguardato artisti come Ignacio Pinazo, Equipo Crónica e Francis Bacon, offrono sempre nuove prospettive. Tutte le attività, comprese le visite guidate, sono gratuite e disponibili con prenotazione il venerdì e il sabato, per rendere la cultura accessibile a un ampio pubblico.
Il Palazzo de Cervello

Accanto alla Fondazione Bancaja si erge un imponente palazzo del XVIII secolo, oggi sede del Museo del Palazzo Cervello.
E’ stato costruito nel 1810 sui resti del Palazzo Reale, per diventare la residenza ufficiale dei monarchi durante le loro visite in città.
Oggi, custodisce il prezioso Archivio Municipale di Valencia e la Biblioteca Municipale Serrano Morales, suggestive sale settecentesche e mostre d’arte temporanee e permanenti.
E’ una delle gemme nascoste di Valencia che ancora non vengono prese molto in considerazione nei classici itinerari turistici, ma i suoi ambienti affascinanti ti sorprenderanno sicuramente.
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Puerta del Mar, i giardini e la Statua di Jaimie I


A pochi passi dal Palazzo, in direzione sud, arriverai alla Puerta del Mar, una ricostruzione dell’antica “Portal del Real” alla quale è stata aggiunta una croce centrale in memoria delle vittime della Guerra Civile del 1936.
Si trova di fronte ai giardini della Glorieta e a El Parterre, in Plaza de Alfonso el Magnánimo dove si erge la stauta di Re Jaime I. Un monumento importante per i cittadini, dedicato a colui che liberò Valencia dagli Arabi e si impegnò per portare il progresso sociale ed economico nell’intera regione, gettando le basi del diritto valenciano con importanti atti legislativi.
Sai che secondo la leggenda questa statua contiene un tesoro? Si dice che insieme al bronzo fuso sia stato fuso anche un cappello con tutti i risparmi del suo proprietario.
E sai che nel Parterre cresce un maestoso “Ficus Macrophylla”? Piantato nel 1852, ha raggiunto un perimetro di 13 metri, una base di circa 20 metri e un’altezza di 23 metri, con una fronda che supera i 36 metri di diametro! Impossibile non notarlo!
Il Museo Fallero di Valencia

Proseguendo ancora in direzione sud e costeggiando i Giardini del Turia, nelle vicinanze della Città delle Arti e delle Scienze, si trova uno dei musei più significativi ma meno conosciuti di Valencia. All’interno del Museo Fallero sono infatti custodite tutti i ninots che ogni anno ricevono l’indulto e vengono salvati dalle fiamme della Cremà, durante Las Fallas.
Ammirando le creazioni esposte nel Museo Faller, scoprirai non solo dettagli affascinanti sulla storia e l’anima di Valencia, ma anche opere coloratissime, vivaci e straordinarie che catturano l’essenza della festa. Ogni soggetto racconta una storia unica, invitandoti a immergerti in un mondo di bellezza e tradizione.
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Cosa vedere nella Città delle Arti e delle Scienze a Valencia

La Città delle Arti e delle Scienze è un complesso architettonico futuristico che oggi è diventato uno dei simboli di Valencia. E’ stato progettato dall’architetto valenciano Santiago Calatrava, che non poteva non omaggiare la sua città con il suo design inconfondibile, creando un capolavoro che si estende per oltre 2 km.
Questo straordinario spazio ospita diverse attrazioni, tra cui:
- il Museo della Scienza,
- l’Oceanografico,
- il Palazzo delle Arti,
- l’Hemisferic,
- l’Ágora / CaixaForum,
- il Ponte de L’Assut d’Or
- e l’Umbracle.
Se desideri esplorare l’intero complesso e visitare almeno due attrazioni all’interno, calcola almeno una giornata intera per la visita.
Cosa vedere all’esterno dei Giardini del Turia di Valencia
I giardini del Turia delimitano il vivace centro di Valencia, ma le attrazioni da scoprire non si fermano qui. Eccone tre che potresti non voler perdere!
Casa Museo Concha Piquer
Situata nel cuore del quartiere di Sagunto, la Casa Museo Concha Piquer è un omaggio alla celebre artista valenciana, nata nel 1906 e diventata un’icona mondiale della copla spagnola. Inaugurato nel 2001 per celebrare il novantacinquesimo anniversario della sua nascita, il museo si trova nell’edificio dove Concha nacque, un esempio di tipica casa unifamiliare della classe operaia costruita intorno al 1900 e qui riprodotta fedelmente.
Ospita una ricca collezione di documenti, oggetti personali, abiti straordinari e materiale discografico che raccontano la vita e l’eredità della cantante.

Il Museo delle Belle Arti
Il Museo di Belle Arti di Valencia, la seconda pinacoteca più grande della Spagna, offre una straordinaria collezione che spazia dalle opere gotiche ai capolavori del Rinascimento, con un focus speciale su artisti locali come Joaquín Sorolla e Francisco de Goya.
Situato in un edificio storico che un tempo era il Collegio Seminario San Pio V, il museo racconta la ricca eredità artistica della città, evidenziando opere di maestri come Pinturicchio, Andrea del Sarto, Van Dyck, Velázquez, El Greco e Murillo insieme ai primitivi valenciani e altri importanti esponenti della scuola locale. Un vero tesoro per gli amanti dell’arte!
Lo Stadio Mestalla
Lo stadio di Mestalla è una meta imperdibile per tutti gli appassionati di calcio e non solo. Inaugurato nel 1923, rappresenta il più antico stadio di Spagna e vanta una capienza di 49.930 posti.
Puoi assistere ad una partita del Valencia Club de Fútbol o visitarlo con un tour guidato che ti porterà dalla sala stampa allo spogliatoio per un’esperienza a 360°!
Il Quartiere di Ruzafa a Valencia
Il quartiere di Ruzafa è un autentico crogiolo di culture, dove l’energia frenetica si mescola con una vibrante vita comunitaria. In questo quartiere, situato a sud del centro e delimitato dalla Avenida Reino de Valencia, le strade raccontano storie di tradizione e innovazione, con i residenti storici che convivono armoniosamente con un nuovo fervore giovanile, attratto da tendenze alla moda, alternative e creative. La zona è caratterizzata da edifici storici che si fondono con spazi moderni, creando un’atmosfera eclettica e accogliente.
Il Mercato di Ruzafa, con la sua facciata colorata, funge da cuore pulsante, circondato da caffè all’aperto dove gustare delizie locali. La scena gastronomica è un vero e proprio viaggio intorno al mondo, con una varietà di cucine che hanno contribuito alo sviluppo del quartiere.
Le gallerie d’arte e le librerie-caffetterie aggiungono un tocco culturale, mentre la vita notturna si anima con musica dal vivo e locali.
Cosa vedere a Valencia: parchi e giardini

Valencia non è solo ricca di storia e cultura, ma si presenta come un autentico polmone verde, offrendo ai residenti e ai visitatori un’ampia gamma di giardini e parchi che promuovono il benessere e la connessione con la natura.
Proprio per questo, nel 2024 è stata eletta Capitale Verde Europea, un riconoscimento che celebra il suo impegno verso la sostenibilità e la valorizzazione degli spazi verdi.
I Giardini del Turia sono quelli più conosciuti perché rappresentano un capolavoro di riqualificazione urbana. Si estendono lungo l’ex letto del fiume, trasformato in un parco vibrante e dinamico, dove il verde della vegetazione si intreccia con sentieri pedonali, aree giochi, spazi per attività sportive e con le attrazioni iconiche della Città delle Arti e delle Scienze, del Bioparco e del Parco di Gulliver.
Ma i giardini e i parchi di Valencia non si limitano ai Giardini del Turia. Potrai trovare rifugio dal trambusto della città anche qui:
- giardini Reali – Jardines de Viveros,
- giardini di Monforte,
- giardino Botanico dell’Università di Valencia,
- giardini Ayora,
- giardino delle Esperidi,
- parco Central,
- parco de Cebacera,
- giardini di Parcent,
- giardini de la Glorieta,
- parco naturale dell’Albufera.
>>> Consulta qui l’articolo di approfondimento su tutti i giardini e parchi di Valencia <<<
Cosa vedere sul lungomare di Valencia

Il lungomare di Valencia va ben oltre le sue spiagge infinite e le numerose attività ricreative. Questa affascinante zona costiera che dista circa 5 km dal centro è un vero e proprio scrigno di arte, cultura e storia.
Dai palazzi contemporanei ai centri culturali dinamici, dai vivaci quartieri marinari con le loro case colorate ai musei che celebrano tradizioni fondamentali, come quello dedicato al riso, il lungomare di Valencia offre una varietà di esperienze uniche.
>>> Puoi approfondirle leggendo l’articolo con tutti i consigli su cosa vedere e cosa fare nella zona del Porto, della Marina, di El Cabanyal e e nella spiaggia de La Malvarrosa.
La mia mega guida su cosa vedere a Valencia finisce qui. Spero di averti fatto scoprire ogni angolo della città così che potrai decidere in autonomia quali e quante attrazioni vedere in città. Solo in base ai tuoi interessi potrai calcolare quanto tempo dedicare alla visita, ma io ti consiglio non meno di 3 giorni. Io sono riuscita a visitare una buona parte della città in una settimana intera ma ho dovuto fare alcune rinunce come il Parco dell’Albufera, il quartiere di Ruzafa e le varie tappe di cui non vedi foto.
In ogni caso ho davvero amato Valencia e spero che sarà lo stesso anche per te!
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*Ringrazio l’Ufficio del Turismo di Valencia per la collaborazione e per avermi fornito la VTC con la quale ho potuto scoprire questo museo.
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