Il Santo Graal, un simbolo di fede, speranza e ricerca spirituale, ha attraversato i secoli come un oggetto di venerazione e mistero, finché non è arrivato proprio a Valencia.
Riconosciuto dalla Chiesa come il calice utilizzato da Gesù durante l’Ultima Cena, il Graal ha ispirato innumerevoli imprese di audaci avventurieri, trasformate nel tempo in opere di narrativa e film iconici.
Dai cavalieri templari ai racconti arturiani, dalle opere d’arte a quelle liriche, la leggenda del Graal è stata raccontata in molte forme.
Nonostante le numerose avventure narrate, la realtà è che il Santo Graal, secondo recenti ricerche storiche, potrebbe proprio essere quello che è conservato nella Cattedrale di Valencia.
Il Santo Graal: dalle origini a Valencia

“…poi prese il calice, rese grazie, lo diede ai suoi discepoli e disse: «Bevetene tutti, perché questo è il Mio Sangue dell’alleanza versato per voi e per tutti in remissione dei peccati».
È con queste parole che gli Evangelisti raccontano il momento dell’Eucarestia, il sacramento istituito da Gesù quando durante l’Ultima Cena spezzò il pane e distribuì il vino agli Apostoli, condividendolo in un calice che, oggi, viene definito proprio Sacro Graal.
Il calice, custodito oggi nella Cattedrale di Valencia, è realizzato in pietra d’agata lucida, con sfumature ocra e marroni e sembra proprio risalire ad un periodo storico compreso tra il IV secolo a.C e il I secolo d.C.
Anche la sua lavorazione sembra richiamare uno stile che coincide con quello del Medio Oriente, dell’Egitto, della Siria o della Palestina, confermando così il luogo in cui visse Cristo.
I dettagli in oro, perle e gemme preziose furono aggiunti circa 1000 anni dopo, per enfatizzarne l’immenso valore.
Dopo la crocifissione di Gesù, la storia del Graal si intreccia con quella dei suoi discepoli. Secondo la tradizione, il calice fu portato in Antiochia e poi a Roma da San Pietro, il primo Papa, e successivamente in altre località sacre. Attraverso i secoli, il Graal viaggiò attraverso l’Europa e numerosi documenti storici ne fanno da testimoni.
I viaggi del Sacro Graal in Europa prima di arrivare a Valencia
Non esistono testimonianze documentate riguardo all’arrivo del calice a Roma, poiché i cristiani perseguitati non avrebbero potuto redigere un documento ufficiale. Tuttavia, un testo aragonese del 1399 afferma che il calice rimase a Roma fino al periodo della persecuzione dell’imperatore Valeriano.
Nel 250, Papa Sisto II si rivolse al Diacono Lorenzo per chiedere che lo proteggesse. Prima del suo martirio, Lorenzo trasferì il calice a Huesca, in Spagna, dove era nato e conosceva persone fidate a cui affidarlo.
Il calice rimase a Huesca fino al 711, quando il Vescovo Aciscio, in fuga dagli invasori musulmani, lo portò con sé nel suo rifugio sui Pirenei.
La reliquia fu poi spostata nella Cattedrale di San Pietro di Jaca, nel monastero di San Giovanni della Pegna. Fu in questo periodo che ebbe origine la leggenda del Sacro Graal diffusa con poemi epici e cavallereschi. Vi rimase fino al 1399 quando Martino l’Umano, lo trasferì nella cappella del palazzo della Aljaferia di Saragozza e poi nel palazzo Reale di Barcellona.
Nel 1424, il re Alfonso V il Magnanimo lo trasferì al Palazzo Reale di Valencia e il 18 marzo 1437, trovò finalmente la sua collocazione definitiva nella Cattedrale di Valencia.
Fu Giovanni II, re di Navarra e fratello di Alfonso V il Magnanimo, a consegnare il Calice come garanzia per un prestito che ricevette dal vescovo Alfonso di Borgia per sostenere le sue guerre in Italia.
Poiché né il re né i suoi successori restituirono la somma prestata, il Calice rimase lì fino ad oggi e può esser ammirato da tutti i visitatori della Cattedrale.
L’anno Santo Giubilare del Sacro Calice a Valencia

Il Santo Graal è esposto, all’interno di un’urna di vetro, nella Cappella del Santo Caliz nella Cattedrale di Valencia.
Durante le loro visite a Valencia, sia Papa Giovanni Paolo II, nel 1982, che Benedetto XVI nel 2006, celebrarono la Messa con il Santo Calice.
Nel 2015, Papa Francesco autorizzò a Valencia la celebrazione dell’Anno Santo giubilare, da svolgersi ogni cinque anni nella città di Turia, rendendola una delle Città Sante a livello mondiale. Si tratta di un grande vanto per Valencia in quanto, oltre al Giubileo che si svolge a Roma ogni 25 anni, ci sono solo altre sei città nel mondo dove il Papa, per motivi legati alla fede, ne ha autorizzato uno “speciale”.
Anche la Spagna può ritenersi privilegiata in questo contesto in quanto ospita ben 5 città con il Giubileo: oltre a Valencia, ci sono infatti Santiago de Compostela, Camaleño, Urda, Caravaca de la Cruz. La sesta è Gerusalemme.
Il terzo anno giubilare del Santo Calice a Valencia avrà inizio l’ultimo giovedì di ottobre 2025.
Curiosità sul Santo Graal
1. Il Sacro Graal ha rischiato più volte di essere distrutto: la prima durante le celebrazioni del Venerdì Santo, nel 1744, per una caduta accidentale. La seconda volta la sua integrità è stata minacciata dalla Guerra d’Indipendenza, ma è stato prontamente spostato da Valencia ad Alicante, poi ad Ibiza e a Palma di Maiorca.
La terza volta, rischiò di cadere nelle mani delle truppe repubblicane che profanarono la Cattedrale durante la Guerra Civile. Fu salvato da una famiglia che lo custodì fino al termine del conflitto, nella cittadina di Carlet.
2. Il Santo Calice viene spostato dalla sua sede solo due volte l’anno durante la processione all’Altare Maggiore della Cattedrale. Questa ricorrenza si svolge il Giovedì Santo e l’ultimo giovedì di ottobre in occasione della Messa per la festa annuale del Santo Calice.
3. Il Santo Calice è stato omaggiato anche con la creazione di un cappello che porta il suo nome. Il modello Graal si ispira al copricapo maschile Fedora che Indiana Jones indossa nella sua ultima Crociata. E’ stato prodotto dalla storica attività Sombreros Albero, attiva già dal 1820. Puoi visitare i loro negozio in via Xàtiva 21, oppure online.
4. La fama del Sacro Graal si intreccia anche con la musica antica, come dimostra l’album The Grail del gruppo Capella de Ministrers, specializzato nei repertori medievali. Questa compilation presenta canti delle crociate e melodie dei centri di pellegrinaggio, riflettendo la letteratura medievale attraverso musiche e poesie ispirate a autori come Chrétien de Troyes, Robert de Boron e Wolfram von Eschenbach.
Info utili per ammirare il Sacro Graal nella Cattedrale di Valencia

La Cappella del Santo Graal, con l’architettura e le decorazioni delle pareti che si ispirano ai temi degli Apostoli e all’Assunzione della Vergine, si trova accanto alla Puerta de los Hierros, nella splendida Cattedrale di Valencia.
La reliquia è custodita all’interno di due teche di vetro e circondata da un elaborato gruppo scultoreo gotico in alabastro, realizzato da Giuliano Poggibonsi.
La Cattedrale di Valencia è aperta tutto l’anno dalle 7.30 alle 10 e dalle 18.30 alle 20.30 per l’accesso libero.
Ogni giovedì alle 20:00, davanti al Sacro Calice viene celebrata la Santa Messa.
Le visite culturali, che comprendono anche il Museo della cattedrale, sono permesse:
- dalle 10.30 alle 18.30 dal lunedì al sabato,
- dalle 14.00 alle 18.30 la domenica.
- La chiusura del sabato e della domenica è anticipata alle 17.30 nel periodo che va dal 1 ottobre al 30 giugno.
- L’ultimo ingresso è consentito sempre un’ora prima della chiusura.
Il costo del biglietto d’ingresso è di 9 euro comprensivo di audioguida in 9 lingue (6 euro ridotto per studenti e under 17).
Da non perdere la salita sul Miguelete, il campanile della Cattedrale alto quasi 51 metri.
E’ aperto dalle 10 alle 18.45 ed il biglietto costa 2,50 euro intero e 1,50 ridotto. I bambini al di sotto degli 8 anni entrano gratis. Sono ben 207 scalini a chiocciola: una salita piuttosto impegnativa ma che verrà ripagata dallo splendido panorama.
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